Armi: business per pochi, catastrofi e miseria per tutti…

Bahri vessel

Il 17 febbraio i mass media scrivono che c’è stata una protesta al porto di Genova per l’arrivo della nave cargo saudita Bahri Yanbu accusata di trasportare materiale bellico.

Non era successo nemmeno nei mitici anni ’60/’70!

Il Collettivo autonomo dei lavoratori portuali, insieme ad Amnesty International e alcuni sindacati autonomi, hanno organizzato un presidio contro l’arrivo del carico di armi.

I manifestanti hanno bloccato l’ingresso del varco portuale di Lungomare Canepa, a Genova, che consente di accedere al terminal Gmt dove dovrebbe attraccare la nave. La nave è diventata famosa per i traffici di armamenti ed esplosivi destinati alla guerra in Yemen, che secondo la legge 185/1990 vieta espressamente non solo il traffico di armi verso i Paesi in guerra, ma anche il transito di questi armamenti.

Le forze dell’ordine, i servi del potere dei regnanti, della chiesa e della politica, hanno difeso la nave e i suoi armamenti, impedendo ogni possibile contatto tra i manifestanti e l’imbarcazione, arrivata in banchina alle 10.

I manifestanti dichiarano ai mass media: “Speriamo che il segnale che parte da Genova si diffonda e la vita di chi alimenta le guerre per profitto possa essere resa impossibile da proteste come questa che comportano il blocco del porto e conseguenze negative per tutti”.

Il 19 febbraio inoltre, i mass media scrivono che è stato arrestato per traffico internazionale di armi il comandante del cargo libanese Bana che dal 3 febbraio è sotto sequestro nel porto di Genova per sospetto traffico di armi dalla Turchia alla Libia.

Ma facciamo un po’ di analisi socioeconomica per capire le varie contraddizioni:

Durante la prima e seconda guerra mondiale oltre alle armi convenzionali sono state usate anche armi chimiche e biologiche.

Si chiamano Armi di distruzione di massa, perché sono armi capaci di uccidere indiscriminatamente una grande quantità di esseri viventi.

Le superpotenze economiche mondiali di allora, erano in lotta tra di loro per la supremazia del potere.

Nel 1915 – 1918 le superpotenze economiche erano: Impero britannico, Stati Uniti d’America e Impero giapponese.

Mentre nella II guerra mondiale (1939/1945) erano: Germania, Regno Unito – l’Impero britannico, Stati Uniti, Francia, Unione Sovietica Regno d’Italia. Le armi chimiche usate durante la prima e seconda guerra mondiale erano: la tossina botulinica, la ricina o la saxitossina, iprite, lewisite, nervino (che generò i pesticidi per l’agricoltura!), ricina e i loro derivati (miscugli compresi).

Queste potenze per combattersi usarono, contro i civili inermi, oltre alle armi convenzionali, anche armi biologiche e chimiche, create in laboratorio: come le malattie infettive modificate geneticamente, per fare si che l’organismo umano, non riconoscendo il dna della malattia, non riesce a debellare il virus, alimentando involontariamente pandemie di civili.

L’arma biologica consisteva nel mettere assieme i geni delle malattie infettive dell’uomo con batteri delle malattie degli animali, per rendere le pandemie piu virulente. Come il Vaiolo modificato con il vairola il 4, una malattia dei topi … o il virus modificato di ebola: un virus dei pipistrelli, modificato in laboratorio, che colpisce anche l’uomo, viene usato in guerra come arma di sterminio

Nel business miliardario delle armi, ci sono anche le multinazionali del farmaco, che ancora oggi ci sguazzano (si ingrassano) coi loro esperimenti !!

Gli inglesi utilizzarono il vaiolo come arma biologica nell’assedio di Fort Pill durante la guerra franco-indiana (1754-1763) contro i francesi e i loro alleati nativi americani. Lo stesso agente patogeno è stato utilizzato come arma durante la guerra di indipendenza americana (1775-1783) ..

Tra il 1800 è il 1990, durante il colonialismo spagnolo in America del Sud, il vaiolo sterminò i nativi americani (detti anche indiani d’America nel nord America o, indios e amerindi, nel centro e nel sud America). ..

L’influenza Spagnola si sviluppa durante la Prima guerra mondiale, quando le condizioni sociali erano disastrose, e causò molti morti tra i civili. La Spagnola era causata da un ceppo virale H1N1. Un ‘influenza, provocata da un nuovo virus, che

inizialmente colpiva solo gli animali, ma ha subìto poi delle mutazioni genetiche ….

Nella II guerra mondiale (nel pieno della guerra fredda, mentre le super potenze si scannavano tra di loro per il potere), salta fuori invece un altro virus modificato, chiamato influenza Asiatica, un virus A H2N2 isolato per la prima volta in Cina. Sempre dall’Asia, nel 1968 arrivò l’influenza di Hong Kong, un tipo di influenza aviaria, con sequenza genetica simile all’Asiatica, che uccise 2 milioni di persone. A metà degli anni ’80 esplode il virus dell Aids, un virus delle scimmie modificato (sequenza genetica) per colpire anche l’uomo. Nel 2003 è scattato invece l’allarme per la Sars.

Nel 2009 salta fuori un sottotipo di virus dell’ influenza suina del tipo A H1N1 (la stessa sequenza genetica dell’influenza spagnola) che colpisce anche l’uomo. Tale variante è stata chiamata “febbre suina”. …

Durante la 1 e la 2 guerra mondiale le super potenze per scannarsi, usarono armi chimiche e biologiche, constatando che però erano pericolose perché non rimanevano circoscritte alla zona del nemico, ma i danni poi si espandevano, e allora usarono il metodo militare del terrorismo psicologico (usato sopratutto negli anni ’60/’70 nel pieno conflitto politico tra Dc atlantica e Pci comunista), quello della paura e del panico constatando che uccide più che le armi!

Oggi è ricominciata la guerra fredda: tra l’Iraq cristiano e l’ Iran Repubblica islamica.

Una guerra per la supremazia delle vie marittime tra Iraq (Usa) e Iran (Russia).

L’articolo 11 della Costituzione italiana del 1947, dice che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…

Ma l’Italia si trova però al 9° posto per quantità di armi prodotte ed esportate, esportiamo il 2.5% delle armi di tutto il mondo.

Prima dell’Italia troviamo come maggior produttore di armi: USA (34%), Russia (22%), Francia (6.7%), Germania (5.8%), Cina (5.7%), Regno Unito (4.8%), Spagna (2.9%) e Israele (2.9%)l’Olanda (2.1%).

I produttori di armi speculano e si ingrassano con le guerre, producono e trafficano armi pesanti: aerei, navi, sottomarini, carri armati e sistemi missilistici ecc.. Nel 2016 i conflitti globali erano 131!!!

Armi, Made in Italy che vola: “Export 30 milioni in aree in guerra del Nord Africa”

Le principali aree di conflitto sono il Vicino Oriente (Siria, Yemen, Iraq, Egitto, Libia), l’Africa (Mali, Mozambico, Nigeria, Repubblica Centrafricana, R.D. del Congo, Somalia, Sudan, Sud Sudan), l’Asia (Afghanistan, Birmania-Myanmar, Filippine, India, Pakistan, Thailandia), l’Europa Orientale (Cecenia, Daghestan, Nagorno-Karabakh, Ucraina – Repubbliche Popolari Donetsk e Lugansk),il Sud America (Colombia e Messico). La guerra tra Iraq e Iran ha portato lo sterminio di molte vittime civili.

E come se non bastasse, tra i tanti conflitti c’è anche quello religioso tra cristiani e islamici, tra gli stessi musulmani wahabiti e sciiti. Guerre di religione incentivate a livello geopolitico, per detenere il potere politico, economico militare.

Ogni anno si spende nel mondo più di un milione e mezzo di dollari in spese militari (il 2.7% del PIL mondiale).

Per questa grossa torta, i vari stati gestiscono gare d’appalto con contratti miliardari (attraverso le sovvenzioni statali) con gli industriali che costruiscono armi (a umma umma …).

Nel 2016, secondo la Relazione annuale al Parlamento, l’Italia ha esportato armi per un valore di 14,6 miliardi di euro, con un aumento dell’85,7% rispetto ai 7,9 miliardi del 2015. Il 50% del valore delle esportazioni (7,3 miliardi) deriva dalla fornitura di 28 Eurofighter della Leonardo al Kuwait.

L’Italia esporta armi in 82 Paesi, sopratutto in quelli poveri dove ci sono ancora le guerre civili – le guerre tra i poveri, incentivate e sovvenzionate dalla guerra fredda (conflitto tra le superpotenze: Usa anticomunista – Russia comunista).

Il problema e la contraddizione dell’ art. 11 della costituzione, è che, le armi che l’Italia produce e vende, hanno avuto il consenso e l’approvazione (attraverso i contributi statali), dei ministeri di Esteri, della Difesa, dell’Economia e dello Sviluppo economico!!

Nel 2014 le vendite e gli introiti all’estero erano state di 2,9 miliardi…

E mentre la gente si ritrova in miseria, i politici fanno inciuci e spendono ancora oggi, i soldi statali per ingrassare industriali, politici e l’elites militare, attraverso le guerre, per il predominio, per il potere, creando ulteriori ingiustizie sociali. Tutto questo col consenso del potere della chiesa…

Tutti questi poteri giocano ancora oggi a fare i soldatini come ai tempi del medioevo, quando si ammazzavano per l’egemonia commerciale del Mediterraneo. Si scannavano già allora per la supremazia, per il potere politico economico militare: non é cambiato niente!!

Secondo l’unica documentazione che il governo italiano presenta pubblicamente ogni anno, obbligatoria per legge, è la «Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento» Ma questa legge ha una pecca: possiamo sapere (attraverso questa relazione annuale), a chi vendiamo le armi e quanto ci costano (sovvenzioni statali), ma non «cosa» vendiamo….

Nella relazione annuale Italiana del 2015-2018 si accerta che siamo stati autorizzati a produrre e a e vendere armi per un valore di 36,81 miliardi.

Soldi che servono solo a incentivare le guerre di frontiera come la guerra fredda, che servono per il controllo sociale, economico e commerciale, e che producono a sua volta guerre civili – guerre di religione (la povera gente che si scanna per la fede religiosa).

Le industrie più redditizie in Italia sono:

la Leonardo con oltre 3,2 miliardi di gare d’appalto autorizzate con sovvenzionamenti dello stato.

Dopo la Leonardo troviamo la Rwm Italia con 294 milioni di sovvenzionamenti statali, segue poi la Mbda Italia con 234 milioni, l’ Iveco Defence con 200 milioni, la Rheinmetall Italia con 188 milioni, la Beretta (76 milioni) e Piaggio Aero (58 milioni).

Nel 2018 i soldatini delle nostre forze armate hanno partecipato a 36 operazioni di guerra in 23 stati di 3 continenti (alla faccia della pace e dell’art 11 della costituzione Italiana…).

Nel 2016 quindici Paesi hanno guidato la classifica mondiale sulle spese militari (in miliardi di dollari): Usa 611, seguiti da Cina 215, Russia 69,2, Arabia Saudita 63,7, India 55,9, Francia 55,7, G.B. 48,3, Giappone 46,1, Germania 41,1, Corea del Sud 36,8, Italia 27,9, Australia 24,6, Brasile 23,7, EAU 22,8 e Israele 18,0.

La spesa militare dei 28 paesi della NATO per il 2017 è di 914,8 miliardi di dollari….

L’Italia Vende armi anche in Turchia (la Turchia fa parte della Nato anticomunista), dove c’è ancora lo scontro civile tra Siria e i curdi (guerra fredda).

Ovviamente nella torta miliardaria per la produzione e la vendita delle armi c’è anche la complicità delle banche, chiamate appunto “banche armate” (istituti di credito che speculano anche loro sulla torta, mettono a disposizione proprio conti e sportelli per l’incasso dei pagamenti miliardari, legati all’export militare).

Ad esmpio nel 2017 gli introiti che girano dietro al business delle armi, erano di 4,8 miliardi di euro. Oltre la metà è transitata per UniCredit (ben 2,8 miliardi) e altri importi consistenti sono quelli di Deutsche Bank (700 milioni), Bnp Paribas (252 milioni), Barclays Bank (210 milioni), Banca Popolare di Sondrio (174 milioni) e Intesa SanPaolo (137 milioni).

Ma facciamo un po di storia contemporanea:

Il 13 febbraio 2013 il CdA di Finmeccanica (insieme di industrie sovvenzionate dallo stato, che producono armi dal 1948 ad oggi), nomina Alessandro Pansa amministratore delegato e conferisce la carica di vice presidente al consigliere Guido Venturoni.

Gianni De Gennaro, ex capo della Polizia di Stato (Imagoeconomica)

Il 3 luglio 2013 il governo Letta designa presidente di Finmeccanica l’ex-capo della polizia Gianni De Gennaro (umma umma).

Ebbene si, proprio lui, l’ex-capo della polizia Gianni De Gennaro (promosso da Letta), quello che organizzò il colpo di stato militare durante la manifestazione contro il summit del G8 di Genova a luglio del 2001!!!

In quei tre giorni di manifestazioni, abbiamo dovuto assistere ad una vera e propria militarizzazione della città di Genova.

ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA…

A GENOVA 2001, ci fu un colpo di stato militare, con tanto di torture inflitte ai prigionieri!

E il capo degli sbirri De Gennaro fu proprio quello che decise l’assalto militare e le torture fatte agli studenti, ai giovani manifestanti che dormivano alla scuola Diaz.

Ricordiamoci sempre DELLA MORTE DI CARLO GIULIANI, un giovane 20enne che, anche lui come tanti altri, volevano cambiare questo mondo pieno di ingiustizie sociali, e decise di partecipare alla manifestazione, ma uno sbirro con un arma in mano gli sparò in testa, uccidendolo.

Il 15 maggio 2014 l’assemblea degli azionisti Finmeccanica, ha nominato un nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2014-2016. Alla presidenza del Gruppo (umma umma) è stato confermato Gianni De Gennaro, mentre Mauro Moretti, già amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, è stato nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale.

La riorganizzazione di Finmeccanica ha visto confluire nel business delle armi, anche le controllate statali AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Oto Melara, Selex ES e WASS nella società capogruppo.

Dal 2016 è stato avviato un processo di fusione per far confluire tutte le aziende (controllate e sovvenzionate dallo stato), nella società principale: Finmeccanica. Dal 1º gennaio 2017 l’azienda ha assunto il nome di “Leonardo”.

Leonardo produce velivoli militari e civili, aeromobili a pilotaggio remoto di nuova generazione e aerostrutture per velivoli civili e militari. L’Italia contribuisce per il 4,1% alle fasi di progettazione e sviluppo dell’F-35. In Italia è stato realizzato, presso la base dell’Aeronautica Militare di Cameri (Novara), un centro di produzione e supporto per gli F-35.

Leonardo è inoltre attiva nella progettazione, sviluppo e produzione di artiglieria navale, veicoli corazzati e sistemi subacquei.

Per avere un mondo libero da guerre, basterebbe già bloccare i sovvenzionamenti statali alle industrie che producono armi! Bisogna rimuovere le ingiustizie alla radice…

Quei soldi servono per i diritti della povera gente, che da secoli ha dovuto subire l’ipocrisia e l’arroganza della borghesia ambiziosa, mediocre, tirchia e morta di fame, senza cuore !!!

Basta armi, basta guerre!!

 

Tutti i governi, sedicenti liberatori,

promisero di smantellare le fortezze

erette dalla tirannia per tenere

in soggezione il popolo:

ma, una volta insediati, lungi dallo smantellarle,

le fortificarono ancora meglio per continuare

a servirsene contro il popolo.

(Carlo Cafiero)

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)