Alla faccia della costituzione antifascista! Questi fasci si allargano e trovano anche il consenso politico… Rauti era un politico e un giornalista italiano.
Dal 24 novembre 2020, il Ministero per i Beni Culturali ha acquistato l’archivio e la biblioteca di Pino Rauti.
Ma chi era Pino Rauti?
Era un fascista, fondatore di Ordine Nuovo e rappresentante del terrorismo nero negli anni ’70. Ordine Nuovo faceva parte del piano militare della strategia della tensione, organizzata dai servizi segreti del patto Atlantico anticomunista, e sovvenzionato dalla Nato. Rauti fu coinvolto anche nelle stragi di Piazza Fontana a Milano e di Piazza della Loggia a Brescia.
Ma il colmo dei colmi è che Rauti viene ricordato come eroe, sul sito del Ministero dalla Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore. La BNCR (Biblioteca Nazionale Centrale di Roma), ha catalogato e riordinato, per renderlo fruibile all’opinione pubblica, l’archivio e la biblioteca personale del fascista Pino Rauti, la biblioteca di Rauti è stata donata allo stato dalle figlie Isabella e Alessandra (siccome non sapevano cosa farsene…). Puntualizziamo che la figlia di Rauti Isabella, dal 5 ottobre 2018 è componente della Commisione per la Biblioteca e per l’Archivio Storico del Senato, ecco perchè ci ha sbolognato l’archivio di suo padre.
Ma andiamo a vedere chi è Pino Rauti e perchè ce lo vogliono ancora riciclare come eroe e non come soldato (braccio armato) della Nato…
Nel 1946 (in piena costituzione antifascista), Rauti fonda insieme a Giorgio Almirante, Clemente Graziani e Julius Evola i FAR (Fasci di azione rivoluzionaria), un gruppo che si riteneva neofascista, rivoluzionario, con un’organizzazione clandestina e una struttura paramilitare chiamata Esercito Nazionale Anticomunista.
Nel gruppo sono ammessi solo i reduci di Salò (iscritti al partito o militari).
Nel 1949 vengono arrestati numerosi fasci di azione rivoluzionaria, mentre preparano l’affondamento (nel porto di Taranto), della nave destinata all’URSS come riparazione dei danni di guerra.
Il giudice che li condanna, non nasconde il rispetto che ha per i fascisti.
Nell’ 54 Rauti invece entra a far parte del MSI (i fascisti in doppiopetto) e fonda il centro studi Ordine Nuovo. Nel 56 invece Ordine Nuovo esce dal MSI, e nel 1962 aderisce al protocollo di Venezia, un accordo fra gruppi dell’estrema destra e i servizi segreti.
Tra gli anni ’60 e ’70 Ordine Nuovo, rivendicha una serie di attentati che facevano parte dell’ piano militare della strategia della tensione.
Ma il potere di Rauti si rinforza quando nel 1962, il gen. Aloja (filoatlantico – anticomunista) viene nominato capo di stato maggiore dell’esercito, da quel giorno Rauti entra a far parte del gruppo di giornalisti fascisti, insieme a Giannettini e Beltrametti. Ma il sodalizio si rafforza ulteriormente quando Aloja, nel 1965, diventerà capo di stato maggiore della difesa.
Il generale Aloja insieme a Giannettini, dirigono in quel periodo anche l’Agenzia “D”, con la collaborazione del generale Rocca capo dell’ufficio REI del SIFAR.
Nel 1965 l’istituto di studi militari Alberto Pollio organizza un convegno, a Roma all’Hotel Parco dei Principi, sulla “guerra rivoluzionaria” che viene finanziato dallo stato maggiore dell’esercito.
Si tratta di un raduno tra nostalgici fascisti, alte cariche dello stato e imprenditori, che gettano le basi ideologiche e organizzative della “strategia della tensione”.
Nel 1968 Rauti parte insieme ad altri 51 estremisti di destra (fra cui l’agente del SID Stefano Serpieri, Mario Merlino che successivamente si infiltrerà fra gli anarchici, Stefano Delle Chiaie, Franco Rocchetta) da Brindisi per un viaggio di istruzione sulle tecniche di infiltrazione, nella Grecia dei colonnelli, a spese del governo greco, nell’occasione della celebrazione del primo anniversario del colpo di stato di destra avvenuto in Grecia nel 1967. Il viaggio è stato organizzato dal SID e il KYP greco e dal tenente colonnello Pieche. Nel 1969 Rauti e Giannettini, fanno un lungo viaggio in Germania dicendo di rappresentare l’esercito italiano e il governo italiano.
Nel 1972 il giudice Stiz spicca un mandato di cattura contro Rauti per gli attentati ai treni dell’8 e 9 Agosto 1969, e successivamente verrà processato anche per l’attentato di Piazza Fontana avvenuto il 12 Dicembre. Nel 1973 (finalmente lo stato sembra scoprire la costituzione antifascista), 30 aderenti ad Ordine Nuovo, vengono condannati dalla magistratura per ricostituzione del partito fascista e viene decretato lo scioglimento dell’organizzazione….
Nel 1974 con la rivoluzione dei garofani in Portogallo, viene scoperta l’organizzazione eversiva internazionale fascista Aginter Press, con la quale Rauti collabora attraverso l’agenzia Oltremare per la quale lavora. Nel 1979 Rauti al XII congresso del MSI viene eletto vicesegretario, nell’87 invece diventa segretario del MSI. Quella merda di Rauti in Italia continuerà a rappresentare la “destra” del MSI e poi di Alleanza Nazionale, dando vita ad organizzazioni naziste come Terza Posizione….
L’Msi lottava contro il marxismo e contro la logica antifascista di Yalta” (stava con quella Atlantica stragista – bombe di Stato).
Ci sono voluti più di 20 anni e la rottura della sovradeterminazione geopolitica di Yalta, ma alla fine la felice intuizione del giudice padovano Tamburrino sul perverso intreccio tra servizi segreti ed estrema destra, è stata verificata. Gliel’aveva confessato il colonnello Amos Spiazzi, nel corso dell’inchiesta sulla Rosa dei Venti: era una struttura di sicurezza atlantica, i cui compiti originari di resistenza antisovietica erano stati ampliati a una più generale “prevenzione anticomunista”.
Amos Spiazzi era il generale protagonista delle vicende della Rosa dei Venti e dell’organizzazione di sicurezza anticomunista delle forze armate: I Nuclei di difesa dello Stato, la struttura che a Verona faceva capo al colonnello Spiazzi.
Il generale Amos Spiazzi fu arrestato nelle indagini per i progetti golpisti, per Ordine nuovo veneto, per la strage alla Questura di Milano, ma è sempre stato assolto, è sempre stato garantito dalla massomafia: P2 – alti gradi delle forze dell’ordine: servizi segreti, carabinieri, polizia, apparati militari, P3: politici imprenditori, P4: politici, banchieri, industriali, imprenditori, magistrati, vigili urbani, vigili del fuoco.
Ai funerali di Rauti nel 2012 sono arrivati migliaia di militanti del vecchio Movimento sociale e di Alleanza nazionale. Oltre a Fini c’erano numerosi politici di destra, tra i quali Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni, Teodoro Buontempo, Fabio Granata, Flavia Perina (ultimi due di Fli),Giuseppe Ciarrapico, donna Assunta Almirante, il principe Lillo Ruspoli, il leader della Destra Francesco Storace.
Fini durante i funerale di Rauti, ricevette sputi e insulti.
Ma non è la prima volta che i fasci si scannano tra di loro per il potere:
Giorgio Almirante nel 1965 assoldò quelli di Avanguardia Nazionale per contrastare il segretario Arturo Michelini. Ma mentre la base se le dava, i due leader si accordavano in segreto, distribuendosi il potere: a Michelini restava la segreteria, a Almirante andava il ruolo di capogruppo alla Camera.
Il periodo più ambiguo fu il ’68, dove i fasci a Roma si infiltrarono nelle lotte studentesche di Valle Giulia, e Delle Chiaie insieme agli universitari missini del Fuan, occuparono la facoltà di Giurisprudenza.
Al congresso di Fiuggi si sancisce la fine dell’MSI e la nascita di Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini.
Il perbenista Fini, nel 1977 era subordinato ad Almirante che lo promosse segretario nazionale del Fronte della Gioventù.
Questi fasci hanno, ancora oggi, il cervello piccolo con la stessa cultura e la stessa mentalità bastarda e prepotente degli anni ’20/’30. Dopo il ’45 avrebbero dovuto estinguersi, seppelliti dalla vergogna, invece nonostante la costituzione antifascista, abbiamo ancora questi trogloditi soldatini nazionalisti che vogliono ancora (dopo 3 generazioni), comandare e tenersi il potere politico, per imporci l’emergenza (il magna magna), la repressione e la dittatura militare (sempre il solito sporco giochino…).
Tutto quello che invece, noi Anarchici abbiamo sempre rifiutiato, cioè: il comando, il potere, la gerarchia, le classi sociali, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, le guerre, la logica e la cultura militare, il controllore – gli sbirri, sfogare le frustrazioni contro il più debole e leccare il culo al più forte e al più ricco, ecc..
I partigiani Anarchici e Rossi si rivolteranno nella tomba nel vedere che il fascismo è ritornato in parlamento e fa pure politica. Partigiani morti perchè hanno combattuto per la libertà, per un mondo migliore!!
Ma siamo italiani, quelli mediocri (col cervello piccolo), che però vogliono fare i furbi!! E’ questo il guaio… La mentalità Italiana (anche se si sono divisi il potere tra destra e sinistra: Andreotti – Dossetti e la Pira), è ancora cattolica integralista e con troppi soldi e poteri in mano: non è ancora cambiata, ancora oggi si segue la prassi e le direttive della messa e dei Santi.
Oggi, è ancora la chiesa che ci scandisce il tempo. Una chiesa che si è sempre nascosta dietro all’esteriore, fin dai tempi dei Templari. Una chiesa che ci ha sempre guadagnato e sguazzato sulle disgrazie dei poveri, costruendo addirittura una Banca Mondiale (IOR). Una chiesa che se ne è sempre fregata delle disuguaglianze sociali, e incentivato sempre la piccola e media borghesia, ipocrita, falsa e morta di fame (tirchia), e molto spesso senza etica e morale pur di fare carriera (si fanno le scarpe tra di loro…).
Questi cattofascisti nel 1946 (partigiani bianchi) avrebbero dovuto estinguersi, invece li hanno sempre riciclati (Edgardo Sogno), o infiltrati nel movimento studentesco (anni ’70). Vergogna!!
I giovani (come diceva Alberto Franceschini – Br), conoscono inevitabilmente solo la metà della mela e quindi sono facilmente manovrabili dai grandi professori. Come poi accadde anche a lui e al suo gruppo, con il professore Corrado Simioni e Corrado Corghi: Franceschini, purtroppo lo capì troppo tardi, che all’interno del movimento brigatista, c’erano dei vecchi professori che giocanano sporco (collusi coi servizi segreti), per organizzare un movimento militarizzato e gerarchico atlantico, anticomunista. Ma quando se ne accorse fu troppo tardi, perchè lo arrestarono e si fece 18 anni di galera….
Franceschini parla di Mario Moretti e lo definisce: “Uno con delle idee molto radicali – integraliste”.
Franceschini racconta anche che il giorno prima del suo arresto, durante la riunione dell’esecutivo delle Br ci fu uno scontro tra Franceschini, Mara e Renato, contro Moretti. Franceschini gli disse che non era in grado di gestire la lotta armata, perché “non aveva una cultura adeguata, era un sindacalista molto rigido. Gli consigliai di tornare in “fabbrica”. Ma dopo pochi giorni, sia io che Curcio ci arrestarono”.
Inoltre puntualizza Franceschini che: “Le responsabilità di Moretti sono totali e non credo che abbia fatto autocritica di nessun tipo”. Moretti dopo avere scampato l’arresto insieme a Curcio e Franceschini si mise con l’ambiguo professore Giovanni Senzani. I brigatisti che stavano con Moretti e Senzani, portavano avanti i piani militari anticomunisti dei servizi segreti del Patto Atlantico!!
Ma chi era il professor Corrado Simioni? Si trasferisce in Francia nel 1976 e fonda a Parigi (assieme a Duccio Berio e Vanni Mulinaris) la scuola di lingue Hyperion, la quale ebbe la funzione di una vera centrale internazionale del terrorismo e dei servizi segreti. Simioni fu anche il capo del Superclan, organizzazione nata da una costola delle BR. A Parigi Simioni si inserì nella vita cittadina, ricominciando a frequentare gli ambienti cattolici progressisti e divenendo vicepresidente della “Fondazione Abbé Pierre”. E proprio quale accompagnatore dell’Abbé Pierre, nel novembre 1992 venne ricevuto da papa Giovanni Paolo II in udienza privata. Successivamente si avvicinò al buddhismo tibetano.
Corrado Simioni (amico del partigiano bianco Edgardo Sogno), all’inizio della sua carriera politica milita nelle file del Psi con Bettino Craxi, ma nel 1965 viene espulso dal partito per indegnità morale. Di lì a poco comincia la sua collaborazione coi servizi segreti dell’Usis, l’United States Information Service. In seguito Simioni, tra i principali studiosi di Luigi Pirandello, si trasferisce a Monaco di Baviera per approfondire gli studi di latino e materie religiose. Quindi ricompare in Italia alla vigilia del ’68 e partecipa alla costituzione del Cpm. Ma i rapporti con Curcio e Franceschini cominciano a deteriorarsi fino alla rottura definitiva. Simioni aveva progettato un attentato dinamitardo contro la sede dell’ambasciata statunitense di Atene. Il piano prevedeva l’utilizzazione di una donna, da scegliere fra le appartenenti alle cosiddette “zie rosse“. Simioni si era inizialmente rivolto a Mara Cagol, alla quale aveva però richiesto di non parlarne neanche con Curcio. Dopo il rifiuto della Cagol, Simioni cerca nuovi volontari. Li trova nel cipriota Giorgio Christou Tsikouris e in Maria Elena Angeloni. Il 2/9/1970 i due salgono a bordo di una Volkswagen per dirigersi verso l’ambasciata, ma il meccanismo ad orologeria della bomba si inceppa. L’auto esplode. Muoiono entrambi. La tragica conclusione della vicenda provoca la definitiva rottura dei rapporti di Simioni con Curcio e Franceschini.
Nel libro intervista con Mario Scialoja “A viso aperto” Curcio dice: “Tutto cominciò da uno scontro di potere al convegno di Pecorile. Corrado Simioni arrivò con l’intenzione di conquistarsi una posizione egemonica all’interno dell’agonizzante sinistra proletaria: pronunciò un intervento particolarmente duro, e sostenne che il servizio d’ordine andava ulteriormente militarizzato. La sua operazione non riuscì, ma una volta tornato a Milano non si diede per vinto: propose attentati inconcepibili per una organizzazione ancora inserita in un movimento molto vasto e, praticamente, aperta a tutti. Margherita, Franceschini e io ci trovammo d’accordo nel giudicare le sue idee avventate e pericolose. Decidemmo così di isolarlo assieme ai compagni che gli erano più vicini, Duccio Berio e Vanni Mulinaris: li tenemmo fuori dalla discussione sulla nascita delle Br. Simioni radunò un gruppetto di una decina di compagni, tra cui Prospero Gallinari e Francoise Tusher, nipote del celebre Abbé Pierre [foto sotto]: si staccarono dal movimento sostenendo che ormai non erano altro che cani sciolti. C’erano però degli amici comuni che ci tenevano informati delle loro discussioni interne e conoscevamo il loro progetto di creare una struttura chiusa e sicura, super-clandestina, che potesse entrare in azione come gruppo armato in un secondo momento: quando noi, approssimativi e disorganizzati, secondo le loro previsioni saremmo stati tutti catturati”.
I militanti del Superclan si trasferisono presto a Parigi, dove fondano dapprima le associazioni culturali internazionali Agorà e Kiron, e poi la scuola di lingue Hyperiòn ritenuta una centrale internazionale del terrorismo.
Nell’autunno 1977 l’Hyperion apre un ufficio di rappresentanza a Roma in via Nicotera 26. Nello stesso stabile operano anche alcune società coperte dal Sismi.Gli uffici restano aperti fino a giugno 1978, cioè per l’arco temporale che va dalla progettazione del sequestro Moro, fino a poco dopo il suo tragico epilogo.
Il giudice Pietro Calogero scopre prove che implicano il coinvolgimento della scuola Hyperion nell’attività delle BR, ma una provvidenziale fuga di notizie pubblicata dal Corriere della Sera (controllato dalla P2), vanifica l’imminente perquisizione della sede della scuola da parte della magistratura.
Antonio Savasta, brigatista pentito, racconta che Simioni, Berio e Mulinaris, coordinavano una struttura internazionale di collegamento tra tutte le organizzazioni terroristiche, nel periodo della “seconda stagione” delle BR, quella militarizzata ed egemonizzata da Mario Moretti e Giovanni Senzani.
Tale struttura e i suoi coordinatori clandestini avevano sede a Parigi dove Moretti si recava spesso, aveva un’abitazione e manteneva un contatto diretto coi “superclandestini” italiani e con Jean-Louis Baudet, esponente dell’agenzia privata di intelligence “Le Group” protetta dai servizi segreti francesi e in contatto con tutte le realtà clandestine e di intelligence, d’Europa e non solo.
Giovanni Pellegrino per 7 anni alla guida della Commissione Stragi, avanza il sospetto che Hyperion fosse un punto d’accordo e di incrocio tra Servizi segreti dell’Ovest e dell’Est, necessario nella logica del mantenimento degli equilibri di Yalta. Equilibri che Aldo Moro, con la sua politica di apertura al Pci, minava gravemente.
Ma chi era invece l’ambiguo professor Giovanni Senzani?
Il professor Senzani per far vedere che aveva i coglioni (?), uccise a freddo Roberto Peci, (fratello di Patrizio, il primo pentito delle Br), ucciso il 3/8/1981 con 11 colpi di pistola dopo 53 giorni di prigionia (lo stesso numero di giorni che Moro trascorse nel carcere del popolo). Roberto non centrava niente con le Br, ma Senzani trovò più facile uccidere lui, piuttosto che suo fratello Patrizio che era considerato (non dissociato!) un pentito (infame).
Senzani era quello che aveva organizzato l’interrogatorio a Moro nel carcere del Popolo, fornendo a Moretti le domande da porre al presidente Dc (centrosinistra). Ma non fu mai condannato, a salvarlo fu una provvidenziale informativa del Sismi su un suo presunto viaggio in America nel 1978..
Senzani era già ambiguo ancora prima di diventare brigatista. Fu un criminologo e consulente del ministero di Grazia e Giustizia e, grazie a una specializzazione presa a Berkeley, ottenne incarichi nelle università di Firenze e Siena. A Roma, negli anni ’70 abitava in un appartamento di via della Vite, che divideva con un informatore dei servizi segreti…
Senzani faceva una doppia vita: per il Ministero dell’interno, interpretava il linguaggio dei comunicati e analizzava le future mosse dei brigatisti, alle Br invece, forniva informazioni sulle carceri speciali e su magistrati come Palma, Tartaglione e Minervini caduti sotto il piombo brigatista.
Senzani aderì alla colonna genovese delle Br a metà degli anni ’70, ma il suo ruolo emerse soltanto dopo l’arresto di Mario Moretti e di Enrico Fenzi, suo cognato.
La sua prima iniziativa fu spaccare le Brigate Rosse, fondò “il Fronte delle carceri”, dove confluirono anche molti camorristi, cosa che si rivelò utile durante il sequestro Cirillo che a lui fruttò 500 milioni, depositati in una banca in Svizzera.
Senzani fu arrestato a Roma, il 13/1/1982, nel covo di via Ughetti sulla Tiburtina dove furono trovate tracce di suoi frequenti viaggi a Parigi nella sede dell’Hiperiòn. Con lui fu arrestato anche Roberto Buzzati, 19 anni, che nel giro di poche ore vuotò il sacco e raccontò di incontri alla stazione di Ascoli Piceno con un generale dei servizi segreti, reduce da incontri col camorrista Cutolo. Ma poi il giovane venne ricattato e ritrattò tutto, Senzani e il generale furono lo stesso condannati.
Moro è stato ucciso, realizzando così, il gioco sporco dei servizi segreti Atlantici, che non volevano far sapere cosa aveva scritto di così segreto sul suo memorandum. Moro per tentare di salvarsi, aveva scritto un segreto di stato: cosa era la Gladio e cosa erano i Nuclei Clandestini dello Stato, ma fu ucciso.
Franceschini invece, quando rapirono il giudice Sossi che scrisse sul memorandum cos’era il doppio Sid (servizio segreto), lo liberarono e divulgarono il segreto ai mass media. E’ questa la differenza tra Senzani/Moretti e Franceschini. Franceschini fu più coerente: divulgò il segreto di stato e non fece il gioco dei servizi segreti.
Noi Ricercatori senza padroni, rispettiamo molto Alberto Franceschini, perchè ha avuto il coraggio di raccontare le tante ambiguità che c’erano all’interno delle BR, un gruppo eterogeneo, nato nel periodo dei ‘figli dei fiori’, dove i cattolici si erano infiltrati nel movimento studentesco, fondando il partito di centro destra e di centro- sinistra.
Franceschini dopo essere uscito di galera, lavora a Roma presso l’Arci, come dirigente di una cooperativa sociale che si occupa di lavoro e aiuto nei confronti di immigrati, disoccupati, minori a rischio, detenuti e tossicodipendenti.
Franceschini: ma è vero che le cooperative sociali prendono 35 euro per ogni emigrante (utente)? Ma non era più dignitoso dare quei soldi direttamente ai poveracci per conquistarsi la loro autonomia, invece di speculare su di loro con la retta, e sfruttarli ulteriormente anche per dei lavori dove la loro indipendenza non possono mai ottenerla, a causa dello stipendio troppo basso e senza contributi previdenziali?
Si dice che gli utenti servono solo per ingrassare le cooperative sociali no profit: è vero?
Consigliamo di leggere il libro di Franceschini per capire le infiltrazioni dei cattolici all’interno delle Br, partigiani bianchi, che manovrarono il movimento di sinistra e lo resero incoerente.
Teniamo presente che per noi Anarchici, sia il partito comunista che il partito fascista, sono sempre stati due poteri che si scannavano tra di loro per comandare in Italia. Tutti e due miiravano a comandare e al potere economico, militare, geopolitico, e della massa non gliene fregava niente, gli interessava solo della massa quando c’erano le votazioni e bisognava votare…
Che cosa sono le BR. Le radici, la nascita, la storia, il presente, con Giovanni Fasanella, Milano, BUR, 2004.
Basta professoroni: ripartiamo dal basso, dalla quotidianità e pensiamo al futuro! Perchè no?
Viva l’Anarchia e la sua filosofia!! Mettiamola in Atto!!
Solidarietà agli anarchici che il 24 novembre a Torino hanno avuto l’appello per il processo Scripta – Manent. La Storia ci insegna che il vero terrorista è sempre stato lo stato, sopratutto non è più un dubbio da quando alla fine del 1968, in Italia si toglie il segreto di stato sulla strategia della tensione, sulle stragi di stato, e si vengono a scoprire troppi altarini (crimini disumani), si viene a scoprire che le bombe negli anni ’70, le avevano messe i servizi segreti italiani, per eseguire gli ordini dei politici di centrodestra e di centrosinistra, un piano militare che si rifaceva al Patto Atlantico anticomunista firmato anche dall’Italia nel 1949, ecc..
Un piano militare chiamato Stategia della Tensione, che prevedeva colpi di stato e stragi di stato, dove venivano uccisi soprattutto civili innocenti.
Tolto il segreto di stato, a fine anni ’90 si viene a scoprire che le Stragi erano state fatte dai servizi segreti per incolpare gli Anarchici, come successe anche con Pino Pinelli nel 1969, dove gli sbirri lo incolparono, anche se sapevano che era innocente, per la strage di Piazza Fontana, quando lui sosteneva, da subito, che la Strage era stata organizzata dallo stato e dalle sue feci (apparati militari, servizi segreti).
Ma chissa perchè non hanno mai fatto 1 giorno di galera i veri terroristi?
Sono fuori dalle fogne? Rimettiamoli nelle fogne, queste carogne!!
“Fuori dalle fogne”, il documentario sulla destra fascista romana di Carlo Bonini
https://www.youtube.com/watch?v=KFYMoP_b4Mc
Basta politica di destra e di sinistra, basta massomafia (massoneria, politici, alti gradi delle forze dell’ordine e militari, banchieri, industriali, imprenditori, e terzo settore, ale se magna !! quando noi civili siamo alla fame: no futur).
Questi politici ci costano troppo e rubano troppo, pensano ancora che poi, Dio gli cancella i peccati!
Poi le carceri sono piene, per reati che riguardano solo la sopravvivenza (rubare per mangiare): questo il colmo!! Quelli che fanno le stragi di stato, fanno nonnismo sul più fragile, che rubano senza averne bisogno, o speculano e sfruttano il più debole, hanno gli avvocati “giusti” per venirne fuori puliti e innocenti.
Il problema? Il nostro livello culturale si è alzato, quindi anche il livello di analisi e di conoscenza, l’unica cosa che non si è alzato è il livello culturale dei nostri politici, che assomigliano sempre più alla figura (e al livello) di Fantozzi, l’impiegato ambizioso e mediocre italiano, che più di tanto non ci arriva…
Io considero l’anarchismo la forma più pratica
e razionale di vita sociale in libertà e armonia.
A. Berkman
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)