Piazza Loggia: Strage di Stato compiuta dai servizi segreti e dai fascisti

Carmilla on line | Clamorosa sentenza sulla strage di Piazza della Loggia!

Il 28 maggio 1974 a Brescia c’è stata la strage di Stato di Piazza della Loggia eseguita dai fascisti e dai servizi segreti italiani, seguendo il piano militare della ‘strategia della tensione’ organizzato dal Patto Atlantico anticomunista,  fatto di stragi e colpi di Stato firmato il 4/4/1949, che ha dato origine alla NATO anticomunista, rappresentando nel corso della ‘guerra fredda’ (guerra tra Russia  e Stati Uniti), il cosiddetto blocco occidentale.  Il blocco occidentale includeva tutti i Paesi del Patto Atlantico, il cui “braccio armato” era: l’Europa e il Nord America e la NATO.  Il blocco occidentale è formato da: Arabia Saudita, Australia, Belgio, Canada, Colombia, Corea del Sud,  Cuba (fino al 1959), Danimarca,  El Salvador, d’Etiopia,  Filippine, Francia, Germania Ovest, Grecia, Giappone, Iraq (fino al 1958),  Iran (fino al 1979), Islanda, Israele, Italia, Laos (fino al 1975), Libia (fino al 1969), Lussemburgo, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Pakistan, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Taiwan, Thailandia, Turchia, Vietnam del Sud. Un insieme di nazioni che, durante la guerra fredda, erano alleate o facevano riferimento agli USA, in contrapposizione al blocco orientale, che invece includeva i paesi allineati con l’Unione Sovietica.

100 testimonianze per un “Diario di comunità” che commemora la strage di  piazza Loggia

Quel 28 maggio del 1974, di cui ricorre il 50° anniversario, una bomba nascosta in un cestino porta rifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista (foto sopra), che provocò la morte di 9 persone e il ferimento di altre 200 persone. Dopo molti anni di indagini, depistaggi e processi, furono riconosciuti colpevoli e condannati alcuni membri del gruppo neofascista Ordine Nuovo. Furono condannati come esecutori materiali Maurizio Tramonte (condannato in appello, in qualità di “fonte Tritone” dei Servizi Segreti Italiani), assieme a Carlo Digilio (addetto agli esplosivi) e Marcello Soffiati (che trasportò l’ordigno); come mandante fu condannato, in appello, il dirigente ordinovista Carlo Maria Maggi. Gli altri imputati, tra cui Delfo Zorzi (condannato anche per la strage di Piazza Fontana), il generale dei carabinieri Francesco Delfino e l’ex segretario del MSI e fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo Pino Rauti, furono assolti (impuniti). La strage di Stato di Piazza della Loggia è considerato uno degli attentati più gravi degli ‘anni di piombo’, assieme alla strage di Stato di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (diciassette morti), alla strage di Stato del treno Italicus del 4 agosto 1974 (dodici morti) e della strage di Stato di Bologna del 2 agosto 1980 (ottantacinque morti).

Il 14 aprile 2012 la Corte d’Assise d’Appello ha confermato l’assoluzione per tutti gli imputati, condannando le parti civili al rimborso delle spese processuali e indicando la responsabilità degli attentati a tre ordinovisti ormai defunti, Carlo Digilio, Ermanno Buzzi (foto sotto) e Marcello Soffiati. Il 21/2/2014 la Corte di Cassazione ha annullato le assoluzioni di Maggi e Tramonte e confermato quelle di Zorzi e del generale dei carabinieri Delfino. Il 22/7/2015 Maurizio Tramonte e Carlo Maria Maggi sono stati condannati, in appello, all’ergastolo.

Ermanno Buzzi, imputato nel primo processo sulla strage e ucciso in carcere

Quindi, anche questo processo, come altri in materia di stragi, è stato portato avanti dall’opera sotterranea  dei servizi segreti che hanno incoraggiato e supportato lo sviluppo dei progetti eversivi della destra estrema e hanno sviato poi, con l’intervento della magistratura, la ricostruzione dell’intera rete di responsabilità. Il risultato è stato devastante per la dignità stessa dello Stato, che hanno posto una pietra tombale sui troppi intrecci che hanno connotato la massomafia istituzionale (parola coniata da Falcone prima di morire), all’epoca delle bombe.

Il 20 giugno 2017 la Corte di cassazione conferma in via definitiva la condanna all’ergastolo inflitta a Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Dopo la condanna, Tramonte, ex militante di Ordine Nuovo, oggi sconta l’ergastolo. Collaborò negli anni ‘60 e ‘70 coi servizi segreti (Sid) come fonte Tritone allora 17 enne, era scappato in Portogallo, ma è stato estradato in Italia. A Brescia pochi mesi dopo la condanna all’ergastolo inflitta a Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, nasce il comitato per chiedere la nomina a senatore a vita di Manlio Milani, presidente dell’Associazione familiari delle vittime della Strage di piazza Loggia. Il 5 aprile 2023 Marco Toffaloni è stato rinviato a giudizio per la terza volta per l’accusa di strage di Stato. Marco Toffaloni è stato riconosciuto dai periti come il giovane in piazza Loggia subito dopo l’esplosione.

Strage di Brescia, chiesto il processo per i due veronesi -  CorrieredelVeneto.it

Oltre a Marco Toffaloni 66enne cittadino elvetico che da tempo vive in Svizzera, nei Grigioni, col nome di Franco Maria Muller, c’era anche come esecutore materiale il cattolico integralista Roberto Zorzi, 68enne ex marmista che da anni vive a Seattle, negli Usa, dove alleva dobermann con l’evocativo nome ‘Il Littorio’ e predica teorie messianiche massoniche, il processo è stato fissato in Corte d’assise per il 18 giugno. Ma che ci faceva Toffaloni a una manifestazione sindacale antifascista a Brescia, un estremista di destra, che partecipava alle riunioni stragiste degli ordinovisti nella la caserma dei cc di Parona e alla sede veronese della Nato? Toffaloni aveva una pistola, adorava il generale golpista Amos Spiazzi, si muoveva tra i Guerriglieri di Cristo Re fondati da Zorzi e l’ambiente di Marcello Soffiati, il trafficante d’armi e agente della Cia che si ritiene abbia trasportato la gelignite da Venezia a Brescia.

Per l’accusa Toffaloni  e Zorzi in quei giorni erano a Brescia, in pizzeria, e tramavano una vendetta. In quei giorni giravano in città volantini espliciti: “Comunichiamo alla popolazione che entro il mese di maggio gravi attentati saranno posti in azione”. Eppure il 28 maggio nessuno vigilò nella piazza. Nessuno controllò i cestini dei rifiuti. E il selciato fu lavato subito dopo la strage di Stato con gli idranti in fretta e furia. Insieme al sangue sparirono anche le tracce, ben prima che i periti potessero analizzarle.

.

Anniversario della strage di Brescia: aggiornamento sull’analisi storica e sociale

https://www.rivoluzioneanarchica.it/anniversario-della-strage-di-brescia-aggiornamento-sullanalisi-storica-e-sociale/

.

Quando i governi opprimono e sfruttano

fanno il loro mestiere e chiunque gli affida senza

controllo la libertà non ha il diritto di meravigliarsi

che la libertà sia immediatamente disonorata.

Se la libertà è oggi umiliata

o incatenata non è perché i suoi nemici

hanno osato il tradimento è perché

i suoi amici hanno dato le dimissioni.

A. Camus

.

Basta armi, basta guerre!!!

Libertà per il compagno anarchico Alfredo Cospito

Solidarietà a tutti i compagni e compagne anarchici arrestati o sgomberati

.

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)