Donald Trump ha vinto le elezioni, ma prima di diventare presidente degli Stati Uniti dovrà attendere alcuni mesi.
La strada che porta Trump al potere per diventare il 47° presidente degli Stati Uniti è ancora lunga. Nonostante la vittoria elettorale delle presidenziali 2024 sia ormai chiara, il sistema costituzionale americano prevede una serie di passaggi formali che si concluderanno ufficialmente solo col giuramento del 20/1/2025.
I membri del Congresso possono contestare i risultati elettorali di uno stato, ma serve l’approvazione di almeno un senatore e un rappresentante. Se una contestazione ottiene il sostegno necessario, le due camere si separano per dibattere e votare sulla questione. Questo passaggio è diventato particolarmente delicato dopo gli eventi del 6 gennaio 2021, quando sostenitori di quel pappone di Trump assaltarono il Campidoglio (colpo di stato), proprio durante la certificazione della vittoria di di quel rincoglionito di Biden.
Quell’ipocrita di Donald Trump ha avuto le congratulazioni anche dalla massomafia: dal presid. della rep. Mattarella alla premier Meloni, col vicepremier Matteo Salvini in prima fila.
Quel pagliaccio di Donald Trump per farsi eleggere 47° presidente degli Stati Uniti, ripeteva lo slogan: “Manterrò le promesse di fermare tutte le guerre!”. Non ci crede nessuno, pagliaccio, figurati se la Nato che ti ha dato i voti per diventare presidente, ti lascia fermare il loro ricco business delle guerre… E’ stato piuttosto solo un piano di marketing, parole ipocrite e false, dichiarate prima delle elezioni dal suo quartier generale: “Fermerò tutte le guerre”, ha promesso, ma quell’ipocrita stronzo, nel frattempo ha assicurato di volere creare un “esercito potente”, ma “non per usarlo!”. “Non inizierò le guerre, le fermerò”, ha detto nel suo discorso della vittoria. Secondo quella merda cattofascista di Tramp, l’America non ha avuto guerre, per quattro anni! C’è stata solo una guerra occulta – sotterranea per sconfiggere l’ISIS“.
Trump ha riservato un lungo elogio a Elon Musk, il miliardario proprietario di X, Tesla e Space X, che è diventato uno dei suoi sostenitori più in vista.
Trump era già stato presidente, dal 2017 al 2021 diventò il 45º presidenteUSA.
L’ex presidente statunitense ha nascosto centinaia di documenti militari top secret in ogni angolo della sua residenza a Mar-a-Lago (foto sotto).
Sono 37 i capi di imputazione per Donald Trump. Sono Piani militari, programmi nucleari e strategie in caso di attacco. E’ questa la pesante conclusione del procuratore speciale Jack Smith che ha incriminato il tycoon nell’ambito dell’indagine sulle carte segrete e che adesso chiede un processo “rapido“.
Il 14/10/2014, i capi militari di 22 Paesi si sono riuniti a Washington D.C. per definire una strategia contro lo Stato Islamico. I 23 Paesi della Coalizione sono: Australia, Bahrain, Belgio, Regno Unito, Canada, Danimarca, l’Egitto, Francia, Germania, Iraq, Italia, Giordania, Kuwait, Libano, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti. Successivamente aderiscono diversi altri paesi all’interno della coalizione. Si stima che tra agosto e ottobre 2014, duemila raid aerei siano stati condotti dalla Coalizione internazionale (NATO?), di cui il 90% dagli Stati Uniti.
L’8/8/2014, gli USA avviano missioni aeree di bombardamento in Iraq, tre anni dopo il loro ritiro da quel Paese per combattere gli islamici (l’Islam è una religione monoteista abramitica, i suoi fedeli sono chiamati musulmani). Le operazioni di guerra contro l’ISLAM sono dirette da uno Stato Maggiore della Coalizione, situato nella base aerea di al-Udayd, in Qatar, servito dal 380º distaccamento di spedizione aerea (Air Expeditionary Wing). Le forze militari USA non danno inizialmente alcun nome alla loro operazione e solo il 15 ottobre il Pentagono attribuirà un nome all’intervento, chiamandolo Assoluta Determinazione (Inherent Resolve).
Il 22-23 settembre 2014, l’aviazione e i missili da crociera dell’aeronautica militare e delle altre forze armate statunitensi, sostenuti dall’Arabia Saudita, Giordania ed Emirati Arabi Uniti, intervengono per la prima volta in Siria bombardando una ventina di siti, principalmente nel Governatorato di al-Raqqa, in quello di Hassaké e di Deir el-Zōr. Il 4 ottobre, elicotteri d’attacco Boeing AH-64 Apache dell’US Army sono impegnati di nuovo in Iraq, mentre elementi dello Stato Maggiore della 1ª Divisione di Fanteria americana vengono schierati per coordinare le forze USA in Iraq.
Al 31 dicembre 2014, il bilancio parla di più di 3 000 obiettivi nemici colpiti in 1 679 bombardamenti, per un totale di 15 465 sortite aeree.
A fine settembre 2015 la Russia, in coordinamento con i governi di Siria, Iraq e Iran, su richiesta di aiuto del governo siriano di Assad, incomincia bombardamenti aerei contro l’ISIS.
Gli Emirati Arabi Uniti parteciperanno alla guerra del 2011 guidata dalla NATO contro la Libia. Le forze speciali degli EAU hanno sostenuto alcune milizie ribelli e gli F-16 degli EAU hanno bombardato i soldati libici.
Anche i repubblicani che sono un partito pro-Israele, hanno votato Tramp per ordine di Netanyahu (a destra nella foto), che si aspetta che Trump porti avanti i loro accordi occulti economici e militari e che gli garantisca l’impunità politica e che, non controlli, non ammonisca né minacci verbalmente il governo israeliano.
Per capire meglio dove stiamo andando, vi consigliamo di guardare questo video interessante, strutturato bene, con nozioni importanti da sapere per non farci prendere in giro da quei buffoni che rapresentano i poteri forti, che noi Anarchici combattiamo da sempre, perchè siamo per l’eliminazione delle classi sociali, per diventare finalmente un mondo senza ingiustizie sociali.
Di Sacha Biazzo, da Report del 03/11/2024. Report ha rintracciato una serie di collegamenti tra Donald Trump e la mafia italo-americana, attraverso nuove testimonianze di ex boss della mafia, investigatori, legali, e alcuni strettissimi collaboratori che in passato lavoravano con l’attuale candidato alla Casa bianca.
https://www.raiplay.it/video/2024/11/I-Padrini-di-Trump—Report-03112024-c8806abb-a113-4105-a3cd-f1936ed334c4.html
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Ci si dica pure che siamo dei “senza patria:
può anche darsi che sia così. Ad ogni modo,
se una patria noi dovessimo sceglierci,
sceglieremmo sempre la patria degli oppressi,
e non quella degli oppressori.
E. Malatesta
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Solidarietà a Cospito e a tutte le compagne e i compagni ingiustamente incarcerati dal potere dello stato.
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)