I potenti del mondo (America – Nato e Russia) si sfidano per creare la III guerra mondiale!

Lo scorso 2 ottobre Putin (foto sopra), dichiara ai mass media: “Abbiamo acquistato molti sistemi d’arma moderni e ad alta tecnologia, armi ipersoniche come  il Kinzhal, l’Avangard e Oreshnik” (foto sopra), missili progettati per trasportare testate multiple nucleari per aggirare le difese missilistiche. Il presidente russo aveva già dichiarato 2 mesi fa ai mass media la creazione dei missili Oreshnik, missili ipersonici a medio raggio, con una velocità di 3,6 chilometri al secondo, in grado di raggiungere i bersagli senza il rischio di essere distrutti dagli attuali sistemi antimissile, possono colpire anche tutta l’Europa. Putin ha dichiarato anche che la Russia ha fiducia nel suo scudo nucleare: “Il nostro Paese non schiera armi nucleari tattiche in nessun luogo, tranne che in Bielorussia, mentre gli Stati Uniti lo fanno in tutto il mondo. Ma nonostante lo strapotere di Washington, Mosca possiede ancora più armi tattiche”, ha chiarito il presidente russo. Ottobre sarà il mese del ritorno della ‘Guerra fredda‘, un periodo di tensione geopolitica tra USA e blocco occidentale da una parte e Unione Sovietica col blocco orientale dall’altra, e sarà anche il mese delle esercitazioni nucleari: un duello a distanza tra Nato (USA) e Russia.

Il 3 ottobre invece i mass media dichiarano che quella merda della Meloni ha deciso di creare un deposito unico per le scorie nucleari in Piemonte, con 5 aree solo nell’Alessandrino: si teme che il Piemonte diventi la “discarica atomica d’Italia”.  Le aree individuate nella provincia di Alessandria come idonee ad ospitare il Deposito nazionale unico per le scorie nucleari sono: Bosco Marengo-Novi Ligure, Alessandria-Oviglio, Alessandria-Quargnento, Castelnuovo Bormida-Sezzadio e Fubine Monferrato-Quargnento.

Gli accordi li stanno facendo con Sergio Bartoli (foto sopra, presidente del Piemonte moderato liberale – partigiano bianco, traditore della lotta di classe) e i vertici di Sogin, la società pubblica incaricata di localizzare, costruire e gestire il business dell’impianto. Si tratta di numeri enormi: un’area di 110 ettari, a cui si aggiungeranno altri 40 per un Parco tecnologico che dovrebbe ospitare laboratori e attività di ricerca. Un investimento da 1,5 miliardi di euro. Il Deposito avrà una durata operativa di 40 anni, una volta terminata la sua attività, scatteranno 300 anni di sorveglianza post-operativa. In altre parole, le comunità coinvolte dovranno convivere con l’impianto non per una generazione, ma per più di 10 generazioni. E questo elemento alimenta ulteriormente i dubbi di chi teme che, dietro la promessa di compensazioni economiche, ci sia un fardello destinato a pesare ben oltre le scadenze e illusioni politiche e i benefici occupazionali.
Il 15 settembre scorso Putin dichiarò ai mass media: “La Nato è già in guerra contro di noi!”. Crosetto (Fratelli d’Italia – cattofascista) gli risponde: “Non siamo pronti a un attacco russo, non possiamo competere perché l’Italia non investe abbastanza per le armi.”! Siamo alla fame, ma il cicciobello (foto sotto), vuole ancora più soldi per le armi, il massone, ministro della difesa nel governo P2 Berlusconi e poi dopo in quello di quella falsa cattolica Meloni! (foto sotto). Vogliono mangiare a sbaffo e speculare coi soldi di noi italiani che ci sfruttano e stiamo sopravvivendo, arrancando! Sempre ‘grazie’ ai suoi investimenti a ‘vuotoperdere’, con il  rischio che aumenti ancora il debito pubblico e mandandoci ancora di più in condizioni di miseria: altro che diritti, come dice la Costituzione…            

Intanto che si stanno sfidando le 2 superpotenze, sono già iniziate le esercitazioni dei due arsenali atomici che coinvolgeranno anche le basi militari italiane. Ricordiamoci che in Italia abbiamo 36 basi Nato e se le 2 potenze decidono di continuare la loro guerra sporca, occulta ed economica militare, qui in Italia non abbiamo più la possibilità di dire la nostra per le tante ingiustizie che abbiamo e dobbiamo ancora subire. Basta pensare che non possiamo opporci alla guerra tra le 2 potenze, mandata avanti dai loro servizi segreti e i loro giochi sporchi per ‘farsi le scarpe’, per avere più potere militare. Non possiamo difenderci perché  abbiamo aderito alla NATO firmando il Patto Atlantico a Washington il 4/4/1949, il resto ormai è storia, basta guardare cosa ci hanno combinato col piano militare Atlantico chiamato ‘strategia della tensione’ in Italia negli anni ‘60/’70.
Ma per capire meglio il problema  e il contesto sociale militare politico ed economico che stiamo attraversando, bisogna tornare indietro nel tempo, analizzando il problema a livello storico:

L’arrivista e doppiogiochista del defunto monarchico Amos Spiazzi (foto sopra), generale italiano dal 1952 al 1991, nel 1998 era generale d’artiglieria della riserva militare e leader di Ordine Nuovo [peggio de così…], organizzatore militare della strategie della tensione (dalla strage di piazza Fontana a quella alla questura di Milano, alla strage di Bologna, ecc.), per usufruire del condono, Spiazzi collaborò con la commissione stragi negli anni ‘90 e rivelò che l’organizzazione Ordine Nuovo era al momento ancora attiva e sarebbe composta da militari, da agenti dei Servizi Segreti, ed anche da civili (specialmente se abili nell’uso delle armi e degli esplosivi). 

Spiazzi era fedele anche dell’industriale Enrico Piaggio (a destra nella foto col fratello Armando) che era stato coinvolto e incriminato dalla magistratura per finanziamenti al fantomatico gruppo dei servizi segreti deviati ‘Rosa dei venti‘. Puntualizzando che quella era una struttura parallela del SID (servizio segreto), composta da militari e civili, collegata a strutture sovranazionali sorte in ambito Nato con lo scopo di lottare con ogni mezzo contro la Russia  comunista. Il giudice Tamburino che il 13/1/1974, aveva fatto arrestare il colonnello Amos Spiazzi, dopo aver fatto altrettanto nel novembre 1973 col generale Francesco Nardella insieme al colonnello Angelo Dominoni. Invece l’organizzazione clandestina Gladio, paramilitare e parallela alla Rosa dei venti, operava in ambito NATO come struttura stay-behind, era finanziata anche dalla CIA (fu istituita in Italia per portare avanti le stragi di stato come piazza Fontana) e dagli altri stati dell’Europa occidentale, durante la guerra fredda, con lo scopo di contrastare l’influenza politica e militare dei Paesi comunisti. L’esistenza venne svelata ufficialmente dal presidente del consiglio Giulio Andreotti (foto sotto) nel 1990 quando, al termine ufficiale della guerra fredda, la necessità della sua segretezza (segreto militare) venne svelata dopo 50 anni anche alle persone civili.

Ma specifichiamo che cosa è la Nato: la Nato nel 1969 istituì il piano militare chiamato “strategia della tensione” (fatto di stragi e colpi di stato), che consisteva nell’usare e creare un’offensiva sia verso la destra, che nei confronti della sinistra, al fine d’attuare un governo e un regime forte (tutelato da leggi dittatoriali), quindi al di fuori parzialmente o totalmente dalle garanzie costituzionali, con lo scopo di privilegiare una particolare cerchia politica democristiana (Dc: destra e sinistra assieme).                               

Il presidente statunitense in quegli anni era quello psicopatico di Nixon (nella foto con Trump), che aveva una vera e propria “fissazione” contro il comunismo, complice anche il clima politico europeo, che stava evolvendo con la contestazione studentesca che stava portando i partiti di sinistra al sorpasso elettorale ai danni dei partiti tradizionalmente alleati all’America – Nato. Si ripeteva così il clima di paura ai danni della popolazione civile con la “strategia della tensione”, per fare in modo che i partiti di sinistra fossero in contraddizione  e quindi incapaci di mantenere la pace civile, garantita unicamente dai partiti asserviti agli Stati Uniti – Nato. Secondo Spiazzi però, il fatto più inquietante risulta essere quello che le cosiddette “stragi di Stato”, furono espressamente volute ed organizzate da servizi segreti stranieri, inquadrabili in “un gioco più grande di quello che la politica locale italiana riusciva ad osservare dal suo limitato orizzonte: un gioco a danno della popolazione civile inerme ed inconsapevole ordinato da interessi internazionali facenti capo a Washington – Nato, ed a direttive nazionali (nella figura della Democrazia Cristiana) che rispecchiavano in pieno la sudditanza italiana all’Alleanza Atlantica.  Le minacce di colpi di stato erano un pericolo inventato, un modo per poter tenere in piedi un sistema di stato di polizia, una dittatura pluripartitocratica (Dc: destra e sinistra assieme) che a detta dello stesso Spiazzi (che per sessant’anni ha governato l’Italia), non tiene minimamente conto del volere e dei diritti umani dei cittadini. La differenza del gruppo clandestino della Rosa dei Venti e della Gladio sta nel fatto (commenta Spiazzi), che mentre Gladio era formata da persone filo-americane ma poco inclini alla destra nazionale, la Rosa dei venti era composta da militari della riserva, selezionati e pronti a tutto, composto da uomini dell’estrema destra extraparlamentare. In tutti i reparti delle forze armate, continua Spiazzi, esistevano liste segrete di militari professionisti, sia sottufficiali che ufficiali, su cui contare in caso di disordini. Spiazzi dichiarò anche che i legionari operano tuttora e sono numerosi, così come l’intera struttura è pienamente operativa, non più in funzione anticomunista, bensì antislamica.

Spiazzi di fede nazionalistica ed antiamericana non era ovviamente ben visto da molti appartenenti ai vertici militari e dei servizi segreti, come il suo compare Gianadelio Maletti (foto sopra), col grado di generale di divisione dell’esercito. Ai tempi della «strategia della tensione», Maletti lavorava al Sid e nel 1971 divenne capo del Reparto D, l’ufficio del controspionaggio. Nelle indagini, Maletti è stato indagato sulle varie stragi e le loro deviazioni: da Piazza Fontana (1969) a quella alla questura di Milano (1973) ecc., è entrato e uscito più volte, a vario titolo. Alla fine restano a suo carico due condanne: una per aver favorito la fuga dell’informatore Giannettini e del neofascista Pozzan, coinvolti nell’indagine sulla bomba alla Banca dell’Agricoltura, interamente condonata; l’altra a 14 anni per sottrazione di atti inerenti la sicurezza dello stato, il famoso dossier «Mi. Fo. Biali» trovato nell’ufficio del giornalista Mino Pecorelli dopo il suo omicidio.

Per la storia del dossier, Maletti si è attribuito la «responsabilità morale» in quanto responsabile dell’ufficio nel quale le carte segrete erano custodite. Al di là della condanna mai espiata, resta il suo un ruolo ambiguo della «spia» che per un periodo, ai tempi del contrasto con l’allora capo del Sid Vito Miceli (foto sopra), ha goduto di qualche credito anche negli ambienti progressisti della politica.

.

Gli anarchici nella Resistenza 1943 – 1945
https://centrostudilibertari.it/it/gli-anarchici-nella-resistenza-1943-1945
Contro il potere della Nato! – Contro il potere della Russia !
Contro il potere di Israele! – Contro il potere della chiesa!
Anarchia: l’unica coerente, l’unica via! Perché senza poteri!

.

Siamo anarchici perché vogliamo la giustizia:

rivoluzionari perché vediamo l’ingiustizia

regnare ovunque intorno a noi.

E. Reclus

.

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)

Lascia un commento