BRESCIA, PIAZZA DELLA LOGGIA:
CONDANNATI I MANDANTI DELLA STRAGE DI STATO…
La strage di Piazza della loggia fu una delle tante stragi di stato attuate dai servizi segreti atlantici, che addestrarono i gruppi di estrema destra, come esecutori della strategia della tensione.
Il 22 luglio 2015 c’è stato Il processo d’appello bis sulla strage di piazza della Loggia a Brescia. La Seconda Corte d’assise d’appello di Milano ha condannato all’ergastolo l’ex ispettore veneto di Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e l’ex fonte ‘Tritone’ dei servizi segreti Maurizio Tramonte.
Il processo d’appello bis si è celebrato dopo che la Cassazione aveva annullato l’assoluzione di Maggi e Tramonte in relazione alla strage che il 28 maggio del 1974 causò otto morti e 102 feriti nel corso di una manifestazione antifascista nel cuore di Brescia. Per l’accusa Tramonte avrebbe partecipato a tutta la fase di preparazione all’attentato, mentre Maggi, che oggi ha 80 anni, sarebbe stato il mandante.
Il 15 maggio 2008 erano stati rinviati a giudizio per la strage di Piazza della loggia sei imputati principali: Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino, Giovanni Maifredi. I primi tre erano all’epoca militanti di spicco di Movimento Politico Ordine Nuovo, gruppo neofascista fondato nel 1963 da Clemente Graziani, sulle ceneri del Centro Studi Ordine Nuovo di Pino Rauti.
Ordine Nuovo fu sciolto nel 1973 per disposizione del ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani con l’accusa di ricostituzione del Partito Fascista. Francesco Delfino ex generale dei carabinieri, nel 2001 è stato condannato per truffa aggravata e degradato a carabiniere semplice nel 2007 è stato rinviato a giudizio, e poi assolto in via definitiva, in relazione alla strage di Piazza della Loggia…
Il 14 aprile 2012 la Corte d’Assise d’Appello conferma l’assoluzione per tutti gli imputati, condannando le parti civili al rimborso delle spese processuali, tuttavia indica la responsabilità di tre ordinovisti ormai defunti, Carlo Digilio, Ermanno Buzzi e Marcello Soffiati..
Carlo Maria Maggi è stato Responsabile della cellula veneta di Ordine Nuovo assieme a Franco Freda e a Giovanni Ventura.
Maggi venne assolto con sentenza definitiva, dopo una condanna in primo grado all’ergastolo, per la strage di piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e per quella alla questura di Milano (17 maggio 1973)….
Ma andiamo indietro col tempo, ritornando al periodo della fine della II guerra mondiale, quando prende il via la strategia statunitense del mantenimento dello status quo, in funzione antisovietica, per mantenere inalterati gli equilibri di Yalta….
La strategia della tensione (stragi di stato) fu organizzata al convegno dell’istituto Pollio nel 1965, patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa e organizzato dai Servizi Segreti (ufficio REI, diretto dal colonnello Rocca), finanziato dal SID.
Tra gli altri, vi parteciparono oltre a Rauti, Giorgio Pisanò, Beltrametti, Giannettini e Stefano Delle Chiaie, Mario Merlino.
Dalle inchieste della magistratura oggi sappiamo che vi fu una massiccia presenza di organizzazioni di destra golpiste, in questa prima parte della strategia della tensione, insieme ai golpisti bianchi. Dai settori dirigenti del Msi al Fronte di Borghese, a Ordine nuovo di Clemente Graziani e Pino Rauti, ad Avanguardia nazionale di Delle Chiaie, Freda e Giannettini, al Mar del partigiano bianco Fumagalli, al movimento Pace e libertà dell’altro partigiano bianco, Edgardo Sogno, uomo Fiat, massone P2 iscritto al Pli, a Luigi Cavallo, fino al padre della II repubblica Pacciardi, repubblicano e massone di palazzo Giustiniani. Gruppi paramilitari, mercenari che collaboravano con i servizi segreti Sid di Miceli e Maletti, dall’ufficio affari riservati di Federico D’Amato e dalla Nato attraverso la Rosa dei venti. I nomi dei politici che in quegli anni coprirono e depistarono le inchieste ponendo il segreto di stato sono noti: Andreotti, Moro, Rumor, Tanassi, Fanfani e Leone ….
La strategia della controguerra rivoluzionaria e stata attuata per acuire le tensioni sociali, nel mostrare il pericolo che doveva essere evidenziato tramite attentati da attribuire alla sinistra, ma anche attraverso infiltrazioni a sinistra ( partigiani bianchi antifascisti, che nel ‘47 diventano anticomunisti atlantici…. si infiltrano nei partigiani rossi e nei movimenti di sinistra).
Il piano militare atlantico chiamato strategia della tensione si basa su una serie preordinata di atti terroristici, volti a creare in Italia uno stato di tensione e una paura diffusa nella popolazione, tali da far giustificare o addirittura auspicare svolte di tipo autoritario. La bomba di piazza Fontana costituì la risposta di parte delle forze più reazionarie(repubblicani e liberali) della società italiana, di gruppi neofascisti, ma anche di settori deviati degli apparati di sicurezza dello stato, non privi di complicità e legami internazionali, alla forte ondata di lotte sociali del 1968-‘69 e all’avanzata anche elettorale del Partito comunista italiano. L’arma stragista fu usata ancora nel 1970 (strage di Gioia Tauro), nel 1973 (strage della questura di Milano), nel 1974, all’indomani della vittoria progressista nel referendum sul divorzio (strage dell’Italicus, strage di piazza della Loggia), e ancora nel 1980 (strage di Bologna), ma non fu l’unica espressione della strategia della tensione , la quale passò anche attraverso l’organizzazione di strutture segrete, in alcuni casi paramilitari e comunque eversive (Rosa dei Venti, Nuclei di difesa dello Stato, loggia P2 ordine nuovo, Mar ecc.), i collegamenti internazionali (le strutture Gladio o Stay-behind), la progettazione e la minaccia di colpi di stato (il ‘piano solo’ del 1964, il tentato golpe Borghese del ‘70), e infine la sistematica infiltrazione nei movimenti di massa e nelle organizzazioni extraparlamentari, comprese quelle di sinistra, al fine di innalzare il livello dello scontro sociale …
Cultura dal basso contro i poteri forti e i loro servi
Rsp (individualità Anarchiche)