STATO–MAFIA: Totò Riina non si presenta ai magistrati per paura di essere ucciso come Sindona…

STATO–MAFIA: Totò Riina non si presenta ai magistrati per paura di essere ucciso come Sindona…

A Totò Riina non piace il menù "Voglio il panettone di Natale"

Totò Riina imputato al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, non ha voluto farsi interrogare dal pm. Proprio quel giorno Riina tira fuori la scusa di sentirsi male….

In realtà Riina non ha voluto parlare col magistrato perché ha avuto paura di fare la stessa fine di Sindona, ucciso in carcere dalle guardie carcerarie, affinché non parlasse, non rivelasse chi erano i poteri forti che lo avevano pagato e incentivato …..

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Sono gli stessi poteri forti che hanno usato e manovrato anche Totò Riina….

Ma perché è stata fatta la trattativa tra lo stato e la mafia?

La trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra fu un accordo tra politici e rappresentanti di Cosa nostra per far cessare le stragi (1992-‘93), in cambio di un’attenuazione delle misure detentive previste dall’articolo 41 bis. Fu proprio Giovanni Falcone a far arrestare 475 mafiosi (manovrati dalla politica massonica…).

Le stragi (inizio della strategia della tensione) eseguite dalla mafia, venivano rivendicate con la sigla “Falange Armata“. La mafia al soldo dei servizi segreti?

Per la trattativa tra lo stato e la mafia, vennero processati anche i vertici dei servizi segreti: gli ufficiali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, i senatori Marcello Dell’Utri e Calogero Mannino, accusati di attentato a un corpo politico. L’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino, invece risponde per falsa testimonianza, mentre Giovanni Conso, Adalberto Capriotti e Giuseppe Gargani sono accusati di aver dato false informazioni ai pubblici ministeri. Sono stati processati anche i capimafia Totò Riina e Bernardo Provenzano, che nella gerarchia militare erano il braccio destro (esecutori) dei servizi segreti, i quali da sempre (vedi la morte del bandito Giuliani), chiudevano un occhio per i lavori sporchi (droga, armi prostituzione, bonifiche delle aree industriali inquinate, spostamento terra (contaminata), riciclaggio del denaro sporco, ecc.), in cambio di favori umma umma (strategia della tensione, destabilizzare per stabilizzare).

Ma la cosa più ambigua di tutte le situazioni esaminate durante il processo sulla trattativa stato-mafia, è stata quella sul “Protocollo Farfalla“, firmato nel 2004: un accordo tra i servizi segreti italiani ed il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, per permettere ad agenti dei servizi di entrare ed uscire dalle carceri e incontrare detenuti del 41 bis senza lasciare traccia, all’insaputa dell’autorità giudiziaria italiana…

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Anche la loggia massonica P2 è stata al centro dell’indagine!! In particolare, i magistrati, mettevano in discussione i rapporti tra l’ex generale dei carabinieri Mario Mori e Licio Gelli. Ricordiamoci che il generale Mori faceva parte del Sid (Il doppio Sid, top secret rivelato da Sossi durante la sua prigionia, per essere liberato), per anni fu in contatto anche col terrorismo nero degli anni ‘70…

Un ex ufficiale del Sid, Mauro Venturi, che negli anni ‘70 lavorò con Mori, racconta che Mori gli propose di entrare nella P2.

Nel luglio 2012 Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso, chiese al presidente Napolitano che venissero pubblicate le sue intercettazioni con Mancino, in nome della trasparenza istituzionale e come segno di determinazione nel ricercare la verità. Tuttavia nel gennaio 2013 la Corte costituzionale accolse il ricorso del Quirinale contro la Procura di Palermo per conflitto di attribuzione e dispose la distruzione delle intercettazioni tra Napolitano e Mancino. In seguito a queste disposizioni, gli avvocati di Massimo Ciancimino presentarono ricorso contro la distruzione delle intercettazioni presso la Corte di Cassazione, che però ritenne inammissibile il ricorso: nell’aprile 2013 il giudice per le indagini preliminari di Palermo distrusse le intercettazioni.

La Propaganda due (meglio nota come P2) è una loggia massonica formata dai vertici dei servizi segreti dell’esercito dell’aereonautica e delle forze dell’ordine (PS-CC) e da politici massoni. La loggia P2 è collegata col Grande Oriente d’Italia (GOI).

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Il 17/3/1981 mentre i magistrati indagavano sul presunto rapimento dell’avvocato e uomo d’affari siciliano Michele Sindona, decisero di perquisire la villa di Gelli ad Arezzo, “Villa Wanda”. Durante la perquisizione tra gli archivi saltò fuori una lista di mille iscritti alla loggia P2.

Tra i 962 iscritti, spiccavano soprattutto i nomi di 44 parlamentari, un segretario nazionale di partito (PSDI), 12 generali dei carabinieri, 5 generali della guardia di finanza, 22 generali dell’esercito italiano, 4 dell’aeronautica militare, 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, ma anche di giornalisti, personaggi legati al mondo dello spettacolo ed imprenditori come Silvio Berlusconi, Pio Rossi, Vittorio Emanuele di Savoia, Maurizio Costanzo, Alighiero Noschese, Claudio Villa, Paolo Mosca e il professor Fabrizio Trecca, Michele Sindona, Roberto Calvi, Umberto Ortolani, Mario Genghini, l’imprenditore Gabriele Cetorelli, Leonardo Di Donna (presidente dell’ENI), Duilio Poggiolini, insieme a tutti i capi dei servizi segreti italiani e ai loro principali collaboratori (MAFIA E MAMMASANTISSIMA)……

Tra i servizi segreti, spiccano i nomi di Vito Miceli capo del SIOS e successivamente direttore del SID, Giuseppe Santovito del SISMI, Walter Pelosi del CESIS e Giulio Grassini del SISDE, il generale Giovanni Allavena (responsabile dei fascicoli SIFAR), il colonnello Giovanni Minerva (gestore fra l’altro dell’intricato caso dell’aereo militare “Argo 16” e considerato uno degli uomini in assoluto più importanti dell’intero Servizio militare del dopoguerra) ed il generale Gian Adelio Maletti, che col capitano Antonio La Bruna (anch’egli iscritto) fu sospettato di collusioni con le cellule eversive di Franco Freda e per questo processato e condannato per favoreggiamento….

La commissione parlamentare creata nel 1981, sostiene che la P2 fosse strutturata come due piramidi sovrapposte, coi 962 nomi della lista appartenenti alla piramide in basso, Gelli come punto di congiunzione tra le due piramidi, la piramide superiore era composta da personaggi occulti che trasmettevano gli ordini alla piramide inferiore.

La vedova di Roberto Calvi dichiarò che Giulio Andreotti era il vero capo della loggia…

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Ricordiamoci che la P2 fu condannata anche per il coinvolgimento nella strage dell’Italicus, per il depistaggio sulla strage di Bologna, per lo scandalo del Banco Ambrosiano, l’assassinio di Calvi a Londra, l’assassinio di Albino Luciani (papa Giovanni Paolo I), il depistaggio sul rapimento di Aldo Moro, l’assassinio di Carmine Pecorelli. Inoltre i P2 mafiosi furono indagati anche per aver ideato e organizzato dei colpi di stato – dittatura militare in Italia come: Piano Solo eseguito nel 1964, Il golpe della Rosa dei Venti 1973, il golpe bianco 1974 …

Ma con tutti questi controlli, dove abusano del loro potere con violenza e repressione (sempre contro il più debole), chi controlla poi il controllore massomafioso, arrivista e psicopatico?

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

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