La repubblica delle stragi ci ha imposto anche il Jobs act e la Flat tax…
Il miscuglio elettorale che oggi si contende il potere, ricorda molto la repubblica liberale monarchica borghese nata nel 1946, la repubblica che tramò e pianificò l’inizio della strategia della tensione – anni di piombo. Strategia organizzata dai servizi segreti atlantici della Nato anticomunista: 1947 strage di Portella delle Ginestre, Piano Solo (1964), colpo di stato organizzato dal generale dell’arma dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, strage di piazza Fontana (12/12/1969), strage della Questura di Milano 1973, strage di Piazza della Loggia, 28 maggio 1974 (oggi è l’anniversario e quell’ipocrita di Gentiloni non ha esitato a presenziare alle cerimonie ufficiali), strage treno Italicus, 4 agosto 1974, La strage di Ustica – 27 giugno 1980, strage di Bologna – 2 agosto 1980, strage Rapido 904 – 23 dicembre 1984 …
I servizi segreti della Nato incentivarono i gruppi extraparlamentari neofascisti, per evitare una crescita eccessiva di quelli comunisti (patto Atlantico 1949)…..
Ma ritorniamo al governo che si sta formando in questi giorni.
I politici cattofascistoidi (forza italia e lega) e cattosinistroidi (5 stelle e lega), si contendono il potere (finanziario, economico politico, militare) con guerre sotterranee, nel frattempo fanno anche propaganda e proselitismo alla massa mediocre che li tiene in piedi. Gli slogan usati come propaganda elettorale sono: reddito di cittadinanza per tutti! Flat-tax per tutti!! Peccato che quest’ultima trovata, agevola solo i più ricchi e impoverisce le classi deboli, dopo aver tagliato i servizi sociali. Le nuove tasse saranno pagate in maggioranza dai lavoratori che già vivono con stipendi da fame, dimezzati grazie al Jobs act, e dai pensionati che sopravvivono con la minima. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, ce lo possiamo scordare: visto che con la flat-tax hanno aumentato le tasse anche ai redditi minimi, dove andrebbero a prelevare i fondi necessari? Tagliare le spese militari no è? Parliamo di CENTO MILIONI di euro AL GIORNO (una parte se la imboscano i graduati e il resto lo spendono per ammazzare, devastare, ecc.). Che immagine dovremmo farci del nostro futuro quando non ci saranno più i servizi sociali, non ci saranno più le scuole pubbliche e nemmeno gli ospedali pubblici (anche se ormai la massomafia ci sguazzava e se magnava tutto anche li)? Da tempo lo stato incentiva le scuole e gli ospedali privati iniettando soldi, così che i diritti di tutti, diventano privilegi per pochi: bastardiii!!
Ricordiamoci che Falcone aveva clonato la parola massomafia individuandone le gerarchie e la classe sociali di cui era composta (intrecci occulti e perversi tra massoneria, imprenditoria, politica, servizi segreti, mafia)….
Flat-tax: una tassa unica per agevolare i più ricchi
L’idea della flat – tax era stata attivata prima da Donald Trump, che aveva deciso di abbassare le imposte sui profitti delle imprese e sui guadagni delle persone più ricche, e ora invece il governo cattosinistroide ce l’ha imposto anche in Italia. La flat tax è un’aliquota molto bassa e uguale per tutti, per tassare entrambi i tipi di reddito, personali e aziendali. Il p2ista Silvio Berlusconi coi suoi inciuci, naturalmente è d’accordo con la flat-tax, naturalmente pure Matteo Salvini è d’accordo e anche il movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla ha detto si. Il candidato (ambiguo) Luigi Di Maio ha fatto tante promesse, proponendo poi le stesse cose proposte dalla destra cattofascista, compresa la flat-tax, che agevola i più ricchi e impoverisce le casse pubbliche per il sostentamento dei servizi sociali (scuole a norma, case popolari, ospedali ecc.). Nel 2008, tra Ires e Irap le imprese avevano pagato imposte sui profitti per 79,9 miliardi. Nel 2016 il gettito di quelle due stesse imposte è sceso invece a 51,1 miliardi, ovvero 28 miliardi in meno di 8 anni prima. In compenso però sono aumentate di più le tasse che pesano sulle famiglie e c’è soprattutto l’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche. Le imprese hanno ridotto il loro contributo al sostentamento delle spese dello stato, i cittadini l’hanno aumentato. Le scelte politiche dei cattosinistroidi hanno contribuito a ridurre la progressività dell’Irpef. La Costituzione, articolo 53, prevedeva che i più ricchi dovevano contribuire con una quota più elevata del loro reddito, i più poveri con una parte inferiore, in modo da attenuare e rendere sopportabili le differenze sociali. Ma invece per andare incontro alle richieste degli imprenditori, i vari governi che si sono susseguiti ( Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni) hanno ridotto le aliquote di Irap e Ires, hanno ristretto la base imponibile, hanno introdotto una serie di misure per favorire determinati fattori, come gli investimenti. Le imprese hanno subito sfruttato le opportunità. Così hanno sottoscritto con l’Agenzia delle Entrate un accordo di “patent box”, che Permette di dedurre dall’Ires il 50% dei redditi prodotti con l’uso di software, brevetti, know-how, disegni originali. Facciamo un esempio : la Moncler, ha siglato l’accordo e risparmierà circa 34 milioni solo sulle imposte relative al triennio 2015-2017. Il gigante mondiale degli occhiali Luxottica, che prima di spostare la sede a Parigi (si fonderà con la francese Essilor) ha sfruttato i benefici di questa agevolazione, siglando un patto con l’Agenzia che consentirà di risparmiare 100 milioni delle imposte dovute nel triennio 2015-17. Ci sono perfino le multinazionali come Philip Morris, Michelin, Microsoft che hanno firmato accordi riservati in Italia con l’Agenzia delle Entrate ( Alè Eldorado, la Svizzera delle evasioni, la Panama delle offshore).
Insomma, la flat tax è un ulteriore strategia creata per agevolare i ricchi e impoverire sempre di più i ceti meno abbienti, facendogli pagare più tasse, per esempio: chi guadagna 7.500 euro lordi annui oggi paga 58 euro di tasse, con la riforma ne verserebbe teoricamente 551. Chi percepisce 30mila euro di reddito annuo, con la flat-tax verserebbe 3.870 euro di tasse invece di 5.530. Il beneficio crescerebbe col crescere delle somme dichiarate: chi guadagna oltre 75mila euro, verserebbe 10.618 euro invece di 22.210. Con un reddito di 80mila euro le tasse da pagare scenderebbero da 27.400 a 16.000 euro. Lo sgravio fiscale sarebbe di circa il 40% per i redditi oltre 35mila euro. Una riforma che incentiva economicamente solo chi ha un alto reddito. Una riforma che incentiva sempre i soliti furbetti del quartierino (Chicco Gnutti, Stefano Ricucci, Giovanni Consorte, Giuseppe Statuto, Danilo Coppola & C., Gianpiero Fiorani), in un Paese come il nostro dove l’evasione di massa (furberia antica della massomafia), fa sì che la maggior parte del peso dell’imposta sui redditi ricada poi sui dipendenti e sui pensionati. Nel 2005 i furbetti del quartierino avevano unito destra e sinistra all’assalto di due banche e del Corriere della sera….
La flat-tax dunque è stato un grande regalo fatto ai ricchi, a scapito naturalmente dei meno abbienti: una furbata del governo P2 di Berlusca per evadere le tasse legalmente ….
La flat tax era stata proposta da quelle merde cattofasciste che compongono Forza Italia e Lega, che erano già al potere (governo) nel 2003, e dall’allora ministro Tremonti che la fece approvare per legge.
La flat tax è una tassa che accentua le ingiustizie sociali creando ulteriori dislivelli economici (chi ha troppo, chi sta conquistando i suoi diritti, e chi non ha nulla), infatti non verrà rispettato il principio di progressività richiesto dalla Costituzione, i ceti benestanti, con la flat tax di Brunetta, avranno di fatto gli stessi benefici dei ceti più deboli. Una riforma che costa 50 miliardi e indirizza il 40% dei suoi benefici al 5% dei contribuenti più ricchi. La flat tax rappresenta un ulteriore strategia per rubare il pane dalla bocca ai più poveri che non potranno conquistare mai niente, non potranno conquistare nessun diritto, infatti con la flat tax i governanti (la maggior parte massomafiosi), rinunciano ad utilizzare la politica fiscale come strumento di redistribuzione del reddito verso il basso. Chi ha un reddito basso o medio basso, pagherebbe più tasse di quanto non ne pagherebbe con un sistema progressivo. Per lo stato le entrate fiscali si ridurrebbero, venendo a mancare buona parte del prelievo sui patrimoni più cospicui. Di conseguenza si aggraverebbe la spesa pubblica e le condizioni sociali.
La costituzione italiana prevede anche che l’imprenditore si arricchisca, ma in cambio parte del suo reddito dev’essere utilizzato per fini di utilità sociale. La flat tax quindi è un’arma letale contro le classi meno abbienti. La soluzione semmai sarebbe una riforma fiscale che imponesse di pagare le tasse anche a chi non è dipendente o pensionato. Anche i sindacati istituzionalizzati hanno incentivato la flat tax, (per le agevolazioni alle grandi imprese), dandoci da bere che serviva per “creare nuovi posti di lavoro”, dopo aver firmato la riforma del lavoro e delle pensioni della Fornero, il Jobs Act, varie forme di sfruttamento e la progressiva perdita dei diritti acquisiti….
Il capitalismo ti deruba e fa di te uno schiavo.
La legge autorizza e protegge questa rapina.
Il governo ti inganna facendoti credere
di essere libero e indipendente.
In questo modo, ogni giorno che passa
ci si fa gioco di te.
(A. Berkman)
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)