Da un vecchio detto democristiano: destra o sinistra, purché se magni…
Il 14 agosto i mass media scrivono che c’è stato a Genova il crollo del Ponte Morandi che ha provocato 43 morti. Una strage annunciata, visto i diversi solleciti fatti dai cittadini della zona. Col crollo del ponte Morandi si scoprono anche gli altarini nascosti: incuria, speculazioni, il solito magna magna della massomafia, che ha causato la solita mala gestione delle infrastrutture italiane….
Ma andiamo in dettaglio: il 14 agosto è crollato il ponte dell’autostrada A10 che collega Genova al suo ponente cittadino e poi a Savona e Ventimiglia. Il tratto crollato transitava sopra una zona densamente abitata. La maggior parte del viadotto si è schiantato sul greto del torrente Polcevera ma enormi tratti sono precipitati su case, capannoni e strade sottostanti. Nel crollo sono stati sfiorati anche i capannoni di Ansaldo Energia (nucleare?), una delle principali industrie di impianti per la produzione di energia in Italia.
Il Ministro dell’Interno Salvini (esperto in magna magna) il 20 agosto ha annunciato ai mass media che prevede per il futuro un “grande piano” di investimenti nel settore delle infrastrutture sul modello di quello varato da Donald Trump negli Stati Uniti (proseguono i danni del libero mercato a basso costo). A proposito di quel mediocre del ministro dell’Interno (che non bada alle sue contraddizioni), in questi giorni ha dichiarato inoltre: «Stiamo studiando e lavorando, sicuramente non faremo i regali che qualcuno ha fatto in passato, quando qualcuno ha firmato provvedimenti che hanno fatto guadagnare miliardi ai privati e pagare miliardi agli italiani». Che Ipocrita questo Salvini….
I nostri politici hanno delle gravi responsabilità per non essersi attivati prima nella messa in sicurezza del ponte, ma anche i colonialisti della famiglia Benetton hanno delle gravi responsabilità, visto che hanno speculato fino alla fine sulla manutenzione (Benetton controlla 3000 km di autostrade italiane con un fatturato di 4 miliardi). I Benetton sono presenti e attivi non solo nella vita economica ma anche politica – nazionale, con finanziamenti dati prima alla Lega Nord di Bossi e poi a quella di Salvini. Ricordiamoci che lo xenofobo di Salvini votò nel 2008 a favore della concessione-regalo ai Benetton. Un decreto scritto in pieno Governo PdL-Lega, con Silvio Berlusconi presidente. E oggi Salvini si mette a fare la morale perbenista….
Salvini dichiara inoltre per giustificarsi : «Sì abbiamo votato quella norma, fu un errore: ma da parte di chi ha governato per anni e anni e ha firmato e verificato le concessioni, un buon silenzio sarebbe opportuno». Ricordiamo a quello stronzo di Salvini che, coi loro inciuci, il ponte è caduto e “Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l’aumento dei costi di costruzione preventivati”, come afferma l’ingegner Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in cemento armato all’Università di Genova, dichiarando in questi giorni ai mass media che “Il ponte (il bidone, ndr) realizzato nei primi anni ’60, fu fin dai primi decenni oggetto di manutenzioni profonde”.
A favore della salva-Benetton nel 2015 firmò anche il Pd. Come sempre negli affari economici ci mangiano e ci sguazzano fraternamente sia i governi di centrodestra che di centrosinistra, costruendo una rete, un sistema corrotto fatto di scambi e favoritismi (Massomafia, come aveva delineato Falcone).
Sul ponte Morandi confluivano 4 autostrade e la struttura attraversava una parte della città. Il ponte “scomparso” faceva parte dell’impero privato dei Benetton, acquistato come affare negli anni ‘90, quando c’era la corsa alle “privatizzazioni” dopo l’era di Tangentopoli. L’impresa pubblica, dopo tangentopoli era considerata inefficiente e corruttrice per conto dei partiti… Ricordiamo che Licio Gelli, Paul Marcinkus, Michele Sindona, Roberto Calvi e la loro corsa alle privatizzazioni dello stato, hanno portato gente ambiziosa e senza scrupoli a impossessarsi del potere economico, politico e poi imporci il libero mercato, come quello di Benetton e ti tante altre multinazionali che hanno sempre fatto il bello e il cattivo tempo anche sul piano finanziario, economico, politico….
L’impero Benetton nel 2017 ha dichiarato di avere avuto 23 milioni di utili su un fatturato di 12 miliardi di euro. Ma facciamo un po’ di storia: negli anni ‘90 dopo tangentopoli ci fu la corsa alla privatizzazione statale. La famiglia Benetton si assicurò la concessione delle Autostrade per meno di 900 miliardi di lire, ma dopo incassò 4mila miliardi di lire per la vendita degli autogrill. La famiglia Benetton ha una responsabilità e un peso politico ed economico sulle spalle. I Benetton sono da sempre tra gli imprenditori più attivi e ‘virtuosi’ in Italia. Sono presenti e attivi anche nella vita politica nazionale, con finanziamenti dati prima alla Lega Nord di Bossi e poi a quella di Salvini. Ricordiamo che lo xenofobo di Salvini votò nel 2008 a favore della concessione-regalo ai Benetton. Un decreto scritto in pieno Governo PdL-Lega, con Silvio Berlusconi Presidente. E oggi Matteo Salvini si mette a fare la morale perbenista dichiarando ai mass media in questi giorni, che per il crollo del ponte Morandi “chi ha sbagliato deve pagare”.
Nel 2004 l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha multato Edizione Holding/Autostrade Spa per irregolarità nelle gare di appalto indette per le aree di ristoro. Di fatto è stata favorita Autogrill, che è un’altra società dell’impero Benetton. La multa è stata di 6,79 milioni di euro (“Bollettino AGCM”, n. 46 del 29 novembre 2004). Benetton ha paradisi fiscali: filiali in Corea del Sud, Hong Kong, Lussemburgo, Svizzera, considerati paradisi fiscali dalla legislazione italiana (Bilancio 2004).
http://www.trevisotoday.it/video/protesta-benetton-dipendenti-autogrill-19-giugno-2018.html
infatti siamo in miseria, anche grazie a quei corrotti dei sindacati che hanno firmato una riforma del lavoro che ci ha tolto tutti i diritti (!!), ci vogliono convincere che adesso, se vuoi lavorare devi farlo per mangiare e non per conquistare i tuoi diritti (grazie alle loro mediazioni a scapito dei lavoratori). I sindacati cattolici insieme a quelli di destra e di sinistra hanno firmato la macelleria della nuova riforma del lavoro (Fornero- Jobs act)!!! La privatizzazione l’abbiamo pagata noi cittadini con l’aumento dei prezzi sui servizi e sui beni primari. Negli ultimi vent’anni lo stato ha incassato oltre 95 miliardi di euro vendendo i gioielli di famiglia. A tanto ammonta la somma degli introiti netti incassati dal 1994 al 2010 grazie alla privatizzazione delle principali società pubbliche, stando alla Relazione sulle privatizzazioni del Tesoro. Di seguito le operazioni più importanti, tra cui quella di Eni ed Enel, che da sole hanno portato alle casse statali oltre 62 miliardi di euro.
Con la legge del 1992 n.35 erano state previste due fasi: nella prima si attuava la trasformazione delle Aziende Autonome e degli Enti pubblici in società per azioni; nella seconda fase invece si procedeva alla vendita delle azioni pubbliche.
Il magna magna dopo tangentopoli: Aziende statali privatizzate:
Seat: Dalla cessione della società che gestiva gli elenchi ufficiali degli abbonati al telefono (del gruppo IRI) lo stato ha ricavato 852 milioni di euro nel 1997.
IMI: La privatizzazione dell’Istituto mobiliare italiano, banca specializzata nel credito all’industria e impegnata nella ricostruzione del paese nel dopoguerra, ha permesso al Tesoro di incassare dal 1994 al 1996 circa 1,6 miliardi di euro.
INA: Dopo la trasformazione in Spa nel 1992, la privatizzazione dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, che ha permesso di incassare allo stato 4,8 miliardi di euro, è stata divisa in tre tranche; iniziata nel giugno del 1994, la dismissione si è conclusa nell’ottobre del 1995.
BNL: Nel dicembre del 1998 lo stato decide di mettere sul mercato la Banca Nazionale del Lavoro, cui seguì una seconda tranche nel dicembre del 2001. Dalla vendita il Tesoro ha ricavato oltre 3,4 miliardi di euro.
Telecom Italia: La privatizzazione del colosso nazionale delle telecomunicazioni è iniziata nel novembre del 1997. Un’operazione che ha permesso al Tesoro di incassare 11,5 miliardi di euro, cui si aggiungono a 1,5 miliardi per la cessione di un’ulteriore quota nel 2002.
Eni: Il gigante italiano dell’energia ha aperto le porte ai privati nel novembre del 1995 con la cessione di una quota del 15% per oltre 3 miliardi di euro. Negli 8 anni successivi lo stato ha messo sul mercato altre 5 tranche. Nel complesso la privatizzazione dell’Eni ha portato al Tesoro circa 29 miliardi di euro.
Enel: La prima tranche dell’Enel (oltre il 30% del capitale) è stata venduta ai privati nel novembre del 1999 per 16,3 miliardi di euro. Negli anni successivi sono seguite altre 4 cessioni di quote che hanno fruttato complessivamente 17,5 miliardi. In tutto la privatizzazione dell’Enel in dieci anni ha fatto incassare allo stato quasi 34 miliardi di euro.
Mediocredito Centrale: Dalla vendita del Mediocredito Centrale alla Banca di Roma, istituto nato nel 1952 per agevolare il credito alle medie e piccole imprese e guidato nei primi anni da Guido Carli, lo stato ha ottenuto 1,2 miliardi di euro.
Ente Tabacchi Italiani: La società pubblica, che contava marchi di sigarette quali MS, Nazionali e il Sigaro Toscano, è stata privatizzata nel dicembre 2003: ad acquistare il 100% del capitale è stata la British American Tobacco per 2,3 miliardi di euro.
Benetton: un sovrapotere ottenuto con l’autoritarismo e con la violenza militare
I Mapuche sono una popolazione indigena che attualmente vive divisa fra Cile e Argentina. La loro storia è simile a quella di tante altre popolazioni native latinoamericane. Nel periodo del colonialismo, dopo Cristoforo Colombo e l’invasione della chiesa cristiana che aveva fermentato le guerre di religione, siamo arrivati in massa noi occidentali, primi gli spagnoli, a massacrare i nativi americani, a privarli delle loro terre e delle loro risorse primarie. Il capitalismo (alla faccia della miseria che aumenta) insiste nel far costruire dighe, autostrade e trasforma perfino l’agricoltura in qualcosa di devastante per l’ecologia e per l’ambiente. La storia delle sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, si ripete sempre uguale in tutto il mondo. Quello che noi chiamiamo progresso, non è benessere ma ulteriore miseria, distruzione e morte.
Nel 1991 arrivò anche la multinazionale della Benetton nelle terre patagoniche argentine abitate dai Mapuche. La famiglia Benetton ha acquisito per 50 milioni di dollari 900.000 ettari di terre dalla compagnia Tierras De Sur Argentino, principale proprietaria di terre nella Patagonia argentina. Acquisite le terre, la Benetton ha proceduto allo sfollamento dei Mapuche. Oggi nelle terre native dei Mapuche vengono allevati 260mila capi di bestiame, tra pecore e montoni, che producono circa 1 milione 300mila chili di lana all’anno i quali sono interamente esportati in Europa. Nello stesso terreno sono allevati 16mila bovini destinati al macello. Ma i Mapuche non si arrendono e vogliono riprendersi le loro terre, la loro sussistenza, le loro tradizioni culturali e sono determinati a riconquistare i loro diritti. Negli ultimi anni la loro lotta è sfociata nella rioccupazione di parte delle terre a loro sottratte. Ed è così che nella notte fra il 10 e l’11 gennaio scorso è intervenuta con la violenza la polizia argentina, a seguito delle denunce dei Benetton. Ed i resistenti Mapuche, raccontano che sono stati picchiati, ammanettati e trascinati per i capelli; le loro case distrutte, i loro animali rubati o uccisi. Amnesty International Argentina ed altre ong hanno denunciato con forza l’ennesima violazione dei diritti umani.
Occhio alle infiltrazioni nei movimenti di Forza nuova!!
Ad Alessandria il 19 agosto i cattofascisti di Forza Nuova hanno messo uno striscione contro Benetton, per il crollo del Ponte Morandi di Genova. Le merde ambigue di Forza Nuova sono un gruppo extraparlamentare che fa le feci del partito nazionalista italiano. Il movimento dei fasci catto sinistroidi di forza Nuova per infiltrarsi meglio nei movimenti antagonisti ha dichiarato al momento della fondazione, che il loro movimento rifiuta l’etichetta di «nazional popolare» e dichiara «superate le definizioni di destra e sinistra»……
Forza Nuova è stato fondato come partito nel 1997 da Roberto Fiore e Massimo Morsello (molto attivo nell’ambito del FUAN tra gli anni ’70 e ’80) e si appoggiano al Movimento Idea Sociale. Quest’ultimo partito era stato fondato dall’ex missino Pino Rauti dopo il suo abbandono a Fiamma Tricolore. Anche il Centro Studi Ordine Nuovo fu una associazione politico-culturale di destra fondata nel 1956 da Pino Rauti. Ma chi è il figlioccio di Pino Rauti? Si chiama Roberto Fiore, è stato condannato per banda armata e associazione sovversiva come capo di Terza posizione, l’organizzazione che alla fine degli anni ‘70 ha riunito la destra eversiva. Nel 1999 fonda un nuovo movimento politico: Forza Nuova.
Fiore nel 1980 scappa all’estero prima di essere preso da una retata che decapita Terza Posizione, il gruppo armato che ha allevato una legione di neri poi confluiti nei Nar. Quando i suoi ex camerati Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini eseguono la strage di Bologna (2 agosto 1980, 85 vittime), lui è già in Inghilterra difeso dai servizi segreti. Infatti Fiore e l’altro leader di Terza posizione, Massimo Morsello, restano liberi anche dopo essere stati condannati in tutti i tre gradi di giudizio. A Londra , nei quasi vent’anni di latitanza, Fiore e Morsello ottengono appoggi importanti e misteriosi. La stampa inglese li accusa più volte di aver collaborato coi servizi segreti (MI6). Negli anni d’oro di Berlusconi, Forza Nuova tratta alleanze elettorali col centro-destra, con esiti alterni. Nel 2008 Fiore entra nel parlamento europeo, occupando il seggio lasciato da Alessandra Mussolini. Nel 2008 c’è stata un’intesa tra i leader del Movimento idea sociale Pino Rauti e quello di Forza nuova Roberto Fiore alle elezioni politiche che si presenteranno con liste comuni. Il programma dittatoriale proposto da Forza nuova: totale revisione della legge sull’aborto, l’espulsione dei clandestini, il blocco della legge Fini-Bossi e la sospensione del Trattato di Schengen.
Tangentopoli anni ’90
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/tangentopoli/1108/default.aspx
Se la democrazia potesse essere altro
che un mezzo di ingannare il popolo
la borghesia, minacciata nei suoi interessi,
si preparerebbe alla rivolta e si servirebbe
di tutta la forza e di tutta l’influenza che
le sono date dal possesso della ricchezza,
per ricordare al governo la sua funzione
di semplice gendarme al suo servizio.
(E. Malatesta)
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)