Il 28 giugno i mass media scrivono che il gip del tribunale di Caserta, ha eseguito 52 misure cautelari nei confronti di appartenenti al corpo della polizia penitenziaria coinvolti negli scontri coi detenuti che avvennero il 6/4/2020, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)
La rivolta è scattata dopo la notizia della morte di alcuni detenuti che morivano di Covid-19, all’interno delle celle, senza nessuna assistenza.
Per reprimere la rivolta, il direttore delle carceri di Caserta chiamò anche i reparti speciali della penitenziaria di Napoli Secondigliano e di Avellino.
Le violenze e le torture iniziarono durante le perquisizioni disposte sempre da quella merda insensibile del direttore, dopo la rivolta dei detenuti.
Il tribunale ieri ha notificato complessivamente per le guardie fasciste: 8 arresti in carcere, 18 arresti ai domiciliari, 3 obblighi di dimora e 23 interdizioni dall’esercizio del pubblico ufficio.
I reati contestati alle guardie cattofasciste, sono: concorso in torture pluriaggravate ai danni di numerosi detenuti, maltrattamenti pluriaggravati, lesioni personali pluriaggravate, falso in atto pubblico aggravato, calunnia, favoreggiamento personale, frode processuale e depistaggio.
Le perquisizioni sono iniziate nel Reparto Nilo dell’istituto penitenziario casertano. Erano state 4 ore di inferno iniziate durante e dopo la perquisizione, non si è salvato nessuno dalle orrende torture delle guardie carcerarie.
Detenuti costretti a passare in un corridoio di agenti, con caschi e manganelli, fatti inginocchiare e colpiti di spalle per tutelare l’anonimato dei torturatori.
Nell’ordinanza, il gip definisce l’episodio una “orribile mattanza” ai danni dei carcerati: alcuni sono stati denudati e 15 anche portati in isolamento con modalità del tutto irregolari e senza alcuna legittimazione. Tra i detenuti in isolamento, uno perse la vita, il 4 maggio, un mese dopo la perquisizione, una conseguenza delle torture subite.
All’inizio il giudice aveva chiesto misure cautelari per oltre 110 indagati, ma ha riconosciuto la gravità indiziaria solo per 52 guardie penitenziarie, che però non sono state messe in carcere insieme agli altri detenuti, ma sono ancora quasi tutti in servizio, i bastardi!!
Nell’inchiesta, sono oltre 110 le persone indagate, ma quell’ipocrita senza etica e morale della Ministra Marta Cartabia e i vertici del Dap, dichiarano ai mass media che nonostante tutto, rinnovano la fiducia nel corpo della polizia penitenziaria…
Ma non solo, anche quella merdaccia pagliacciona della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (ciellina cattofascista ambiziosa), ha dichiarato ieri ai mass media:
“Fratelli d’Italia ha piena fiducia nella polizia penitenziaria, negli agenti e nei funzionari del Dap intervenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per reprimere la gravissima rivolta organizzata dai detenuti durante il lockdown. A loro va la nostra solidarietà e vicinanza”….
Dobbiamo preoccuparci? Siamo in pieno periodo dittatoriale fascista e le merde, oltre a essere dentro il potere politico economico militare, sono tutti coesi e daccordo tra di loro!
Solidarietà ai detenuti che si sono ribellati alle tante ingiustizie e alle continue torture che il carcere da sempre ti fa subire, siamo fieri di Voi e della vostra coraggiosa azione di rivolta.
Siamo sempre dalla vostra parte, contro la repressione fascista delle guardie carcerarie di tutto il mondo!! Coraggio e sempre avanti! Non bisogna mai abbassare la testa ma lottare per i propri diritti!!
Per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario, delle loro speculazioni e sfruttamenti e gli abusi di potere delle guardie, escludendo gli omicidi seriali, i mafiosi, gli ‘ndraghetisti che hanno fatto il patto con lo stato, i condannati per violenza sessuale e gli sbirri corrotti, gli altri dovrebbero stare agli arresti domiciliari.
https://www.youtube.com/watch?v=R3S0U40iVq8
Solidarietà anche a tutti i compagni Anarchici e Anarchiche incarcerati, per aver difeso l’ambiente e il più debole!
La bandiera nazionale copre ogni ingiustizia,
inumanità, menzogna, oltraggio, delitto.
La responsabilità collettiva della nazione uccide
il senso di giustizia dell’individuo e conduce l’uomo
ad un punto in cui egli trascura l’ingiustizia che pur
viene compiuta, la quale anzi può perfino apparirgli
un atto meritorio se gli è presentata come commessa
nell’interesse della nazione.
R. Rocker
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)