In questo periodo lo stato ne approfitta (con la solita scusa dell’emergenza) e specula, aumentando i prezzi dei carburanti con la scusa delle sanzioni, date dall’Europa a causa del conflitto russo. Sono in molti a crearsi un profitto anche durante la guerra. Questa volta non andiamo ad analizzare quel cattofascista pedofilo piduista di Berluska, ma Benetton, suo socio massomafioso in affari sporchi…
Benetton proprietario di Aspi, una delle più grandi concessionarie della rete autostradale italiana, che si è vista riconosciuta nel 2021 come rimborso a fondo perduto, dal Ministero, una cifra che si aggira attorno a 542 milioni, una cifra spropositata se pensiamo alle difficoltà di oggi, alla miseria di una fetta sempre più grande della società, che è costretta a subire, una condizione sociale creata dallo sfruttamento eccessivo dei lavoratori, grazie alla logica sfruttatrice e arrivista del libero mercato, che ci ha tolto tutti i diritti, alla fine degli anni ‘90 togliendoci lo statuto dei lavoratori, i diritti conquistati con le lotte degli studenti e dei lavoratori negli anni ‘70 (quando i sindacati erano più motivati e funzionavano davvero). Durante i due anni di lockdown, imposto dallo stato militare, le restrizioni eccessive, hanno creato una vera e propria dittatura sanitaria, hanno disumanizzato la vita e i servizi negli ospedali. In questi due anni la nostra condizione sociale è peggiorata ancora di più: ci è mancata la socializzazione, quindi anche a livello psicologico naturalmente ne abbiamo pagato le conseguenze. Il Covid è un virus creato in laboratorio come arma batteriologica, che dalla Cina, si è diffuso in tutto il mondo. Ma chi pagava i virologi cinesi per fare questi esperimenti pericolosi? Ricordiamoci anche degli esperimenti fatti dai nazisti ad Auschwitz nel 1940, all’interno del campo di concentramento, dove persero la vita oltre un milione e centomila persone, in stragrande maggioranza ebrei, russi, polacchi, prigionieri di guerra, omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova e persone di etnia rom e sinti. Il Covid rientra nelle classifiche delle armi più pericolose, quelle batteriologiche appunto, che usavano nelle guerre di conflitto capitalista, economico. Prima usavano per vaccinarci virus morti, ora invece usano virus vivi, geneticamente modificati, che (hanno già constatato) possono svilupparsi in virus modificati. Non conosciamo ancora i danni e le conseguenze a lungo termine sull’essere umano, ma sappiamo che la variante Omicron, ha più di 50 mutazioni, 36 delle quali concentrate nella sola proteina spike, che è la chiave principale per penetrare nelle cellule umane (a li mortacci sui e ai loro esperimenti batteriologici!!).
Fino al 2017, gli azionisti di Autostrade per l’Italia S.p.A. erano: Atlantia S.p.A. – 88,06%, Appia Investments S.r.l. – 6,94%, Silk Road Fund – 5,00%. Al 2017, Appia Investments S.r.l era un consorzio formato da Allianz Capital Partners, per conto di Allianz Group, EDF Invest e DIF Infrastructure, che operava per tramite di due propri fondi di investimento.
È assurdo che i fondi europei siano regalati a Benetton, lo stato li ha concessi per privilegio gerarchico (massonico), non certo perché se li è meritati! Se solo fosse stata applicata la regola valida per bar, ristoranti, e attività commerciali in generale, il rimborso a Benetton non avrebbe dovuto arrivare, perché si sarebbe potuto attivare il fondo, solo se la perdita di fatturato fosse stata superiore al 33%, ma nel 2019 e il 2020, Aspi ha registrato una mancata entrata di pedaggi pari al 26%. Benetton percepiva dallo stato 150 milioni di euro all’anno per la manutenzione delle Autostrade. Dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, avvenuto nel 2018, lo stato intuisce che in tutti questi anni Benetton si era mangiato tutti soldi della manutenzione, e lo stato cosa ha fatto? Invece di punirlo per i gravi danni causati alla società, gli regala nel 2021 ancora altri 542 milioni di Euro! Ma quei 542 milioni non basteranno, ne arriveranno altri, perché la cifra erogata copre solo i primi 4 mesi del 2020, a cui bisognerà aggiungere poi, la differenza per i mesi mancanti, per una cifra che si aggirerà attorno al miliardo di speculazioni a danno dei cittadini. In pratica, i soldi a Benetton sono stati dati dopo che fu incolpato per essersi mangiato i soldi della manutenzione per il crollo del Ponte Morandi che ha causato la strage con 43 persone morte.
Naturalmente quel pagliaccio di Giuseppe Conte corse a Genova, garantendo che il suo governo “non avrebbe atteso i tempi della giustizia per punire i responsabili del disastro”. Tutto finì invece, con un tesoretto donato dal governo di circa 9 miliardi ai Benetton, coi quali hanno tentato la scalata ad Atlantia, la loro stessa ex società (per prenderci in giro meglio e risucchiare soldi pubblici). Così la politica ha regalato le autostrade ai massomafiosi Benetton. Si aspettava in quel periodo anche una lettera di autocritica da parte di Di Maio (quel codardo), che non arriverà mai.
A causa del crollo del Ponte Morandi, avrebbe dovuto esserci un esproprio punitivo dei Benetton (al suo capitale), invece lo stato dopo aver capito di essere stato truffato, premia e regala ai Benetton, tutti quei miliardi, in un periodo storico dove le persone arrancano, fanno fatica a sopravvivere, dove i diritti fondamentali sono stato tolti, sottratti. Quelle merde dei nostri politici, che prendono come minimo 16 mila euro al mese, hanno regalato soldi a fondo perduto ai Benetton, una famiglia agiata, che non avrebbe bisogno dei regali. Bisogna ricordare anche che, grazie al meccanismo del Leverage Buyout, un’operazione di finanza finalizzata all’acquisizione di una società detta “società target” mediante lo sfruttamento della capacità di indebitamento della società stessa, nel 1999 e nel 2003 i Benetton acquisirono Autostrade a poco più che a costo zero, e che a oggi la società ha prodotto per loro e per i loro soci utili per più di 10 miliardi. Oggi escono con un utile di 2,4 miliardi in tasca, è un nuovo premio donato sempre dallo stato. Insomma abbiamo capito come si dividono i 250 miliardi del PNRR i nostri politici e nobili imprenditori (massomafia).
Ma per capire meglio il problema facciamo un po’ di storia:
Nel 1999 LUCIANO BENETTON RICEVE LE CONGRATULAZIONI DAL MINISTRO cattosinistroide PIERO FASSINO.
La storia di Autostrade per l’Italia, parte dalla privatizzazione nel 1999 fino al rinnovo della concessione autostradale e al crollo del Ponte Morandi nel 2018.
Gian Maria Gros Pietro e Pietro Ciucci sono il presidente e il direttore dell’Iri, la holding pubblica delle partecipazioni, che nel 1999 vendono la quota di controllo delle Autostrade di stato alla società della famiglia Benetton. Pochi anni dopo li ritroviamo come presidente delle Autostrade privatizzate (Gros) e presidente dell’Anas (Ciucci), cioè della società pubblica che affida le strade in concessione ai privati. Enrico Letta era sottosegretario nel governo Prodi che nel 2006, su iniziativa del ministro Antonio Di Pietro, bloccò la fusione tra Autostrade e la spagnola Abertis, oggi è nel consiglio di amministrazione di Abertis, entrato un attimo prima che ripartisse, nel 2017, il progetto di fusione. Con il parziale aiuto ricevuto dal governo Monti, ogni esecutivo degli ultimi 25 anni ha fatto di tutto per consegnare alla famiglia Benetton, la più grande rendita pubblica, quella della gestione di autostrade costruite con fondi pubblici. Dalla cessione di Autostrade l’Iri incassa 7 miliardi circa. Nel 2002 i Benetton salgono dal 30 a oltre il 60%: si indebitano per 7 miliardi che poi scaricano subito sulla società, fondendo il veicolo finanziario con Autostrade. Tradotto: non gli costa un euro. I Benetton non hanno mai fatto aumenti di capitale, non hanno mai immesso risorse fresche nell’azienda e questo rende difficile classificarli come imprenditori. Eppure il valore è cresciuto. Nonostante il titolo sia sceso del 22% dopo il disastro di Genova (crollo ponte Morandi), oggi Atlantia (il gruppo che contiene Autostrade) vale in Borsa ancora 15 miliardi, il doppio di quello che lo stato incassò 25 anni fa. Controllate quanti giornali hanno scritto del più grave incidente stradale della storia d’Italia: 40 persone muoiono per un bus che finisce fuori strada vicino ad Avellino. Finiscono a processo con varie accuse tra cui l’omicidio colposo plurimo, vari dirigenti di Autostrade, incluso l’amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci (foto sotto).
Ma non avete ancora capito il magna magna? Le Autostrade hanno finanziato per anni i politici, poi sono passate a diversi metodi, come quello di finanziare e sostenere le varie iniziative politiche o editoriali (non mancano mai come sponsor a iniziative sulla sicurezza o festival editoriali: i soldi statali sono graditi a tutti). Sono 25 anni che Atlantia e i Benetton ottengono rincari e leggi su misura senza che (quasi) nessuno protesti. Salassi accolti come calamità naturali. Almeno fino ai 43 morti di Genova.
Il gruppo Benetton avrebbe dovuto essere punito per il crollo del ponte Morandi, costato la vita a 43 persone ma, invece di revocare la concessione, lo stato se la compra a caro prezzo da Atlantia. Indennizzi e manutenzioni li pagherà la Autostrade pubblica, spremendo, al solito, gli utenti. Con l’approvazione del Cipess avvenuta il 22 dicembre scorso, la vicenda Autostrade per l’Italia sembra definitivamente chiusa: manca solo il via libera da parte della Corte dei Conti, poi una società posseduta per il 51% da CDP (Cassa Depositi e Prestiti) e per il 49% dai fondi d’investimento Blackstone e Macquarie, acquisterà Aspi da Atlantia (controllata dai Benetton), valutandola 9,3 miliardi.
L’accordo, prevede che a fronte dei gravi inadempimenti che hanno portato al disastro del ponte Morandi, Aspi si assume oneri compensativi per 3,4 miliardi. A ben vedere però sono tutti oneri che verranno sostenuti in futuro, per sconti tariffari e investimenti ancora da fare ma non remunerati in tariffa, tutti oneri quindi che peseranno sui bilanci di Autostrade dopo che sarà passata in carico ai nuovi azionisti (Cdp e soci) e non graveranno sulla gestione Atlantia. Si è forse voluto far credere all’opinione pubblica che il governo avesse “punito” i responsabili accollandogli un onere di 3,4 miliardi, ma in realtà Aspi sotto la gestione di Atlantia si è dovuta far carico solo di 580 milioni per la ricostruzione del ponte. Gli altri 3 miliardi circa verranno coperti dalla nuova gestione con gli incassi di chi viaggia in autostrada (hai capito il trucco?). Un grande affare che costerà caro a chi viaggia. Autostrade, il grande trionfo Benetton, riceveranno dallo Stato 9,3mld che pagheranno poi solo gli automobilisti.
Benetton in Argentina e Cile, è uno dei più importanti proprietari terrieri; come documentato dalla televisione France 5 in un servizio del 2010, alleva con sfruttamento intensivo migliaia di pecore con criteri che possono essere ritenuti poco ecosostenibili. È inoltre coinvolto in un contenzioso aperto con le popolazioni indigene locali, i Mapuche, sulle modalità di appropriazione di estesi terreni in Patagonia, come documentato dalla trasmissione televisiva Report in un servizio andato in onda il 7 giugno 2009.
Poi si lamentano ‘ste merde, se noi disoccupati siamo ancora qua a Sognare la Bella!!
Mario Draghi banchiere cattoliberale!! mo’ son cavoli tua! Avaro! pezzo di merda!!
Mo’ come fai a ripulirti la coscienza?
Inchiesta di REPORT del 2004 sulla gestione Benetton delle autostrade https://www.youtube.com/watch?v=E0IwayL2lVw
Sotto i ponti – Report 09/12/2019
United victims of Benetton – Report 09/12/2019
Madre terra – Report 13/04/2020
La democrazia è menzogna, è oppressione,
è in realtà oligarchia, cioè governo di pochi
a beneficio di una classe privilegiata,
ma possiamo combatterla noi in nome
della libertà e dell’uguaglianza, e non già
coloro che vi han sostituito o vogliono
sostituirvi qualcosa di peggio.
Errico Malatesta
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)