Ingiustizia sociale per Cospito: condannato all’ergastolo!

Saluzzo

Il 19 GIUGNO 2023 è stata  rinviata al 26 giugno 2023 la sentenza contro il compagno anarchico insurrezionalista Alfredo Cospito, la procura ha chiesto l’ergastolo per  un attentato (fatto passare come strage!), risalente a 17 anni fa che non provocò né morti né feriti.

Ora le possibilità sono due: l’ergastolo, come chiesto dal procuratore generale Francesco Saluzzo (foto sopra), oppure una pena tra i 21 e i 24 anni di carcere grazie al riconoscimento di alcune attenuanti, come richiesto dai suoi avvocati. Il processo è oggetto di un esteso dibattito e molte discussioni che riguardano la non  gravità del reato. Non è stato un eccidio, come nelle innumerevoli stragi di stato, attuate dai servizi segreti della Nato anticomunista fin dagli anni ‘60/’70 – Stey Behind, eppure Alfredo rischia di pagare più degli stragisti!!

Cospito dal 20 ottobre al 19 aprile 2023 (182 giorni), ha condotto uno sciopero della fame con l’obiettivo di portare l’attenzione su come vengono applicati in Italia i regimi di detenzione estremi, come il 41-bis, riservati in teoria alla mafia e ai loro sbirri – gabellotti, ai massomafiosi e ai P2isti.

Cospito  nel 2014  fu condannato a dieci anni e otto mesi di carcere per aver ferito a Genova il dirigente dell’Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi. Non lo uccise ma gli sparò alle gambe per puntualizzare il problema della devastazione nucleare in Italia e nel mondo, che deve essere interrotta prima della fine della vita sulla Terra.

Non possiamo dimenticare la bastardaggine repressiva e l’accanimento feroce di quando volevano incolpare a tutti i costi Pino Pinelli, torturandolo prima di ucciderlo, buttandolo giù dalla finestra della questura di Milano, per la strage di Piazza Fontana avvenuta  il 12 dicembre 1969;  Pinelli era  innocente e gli sbirri lo sapevano benissimo, ma gli serviva un capro espiatorio da sacrificare per coprire i piani militari anticomunisti e antianarchici  della Nato (Patto Atlantico – Strategia della tensione), eseguiti appositamente per poi incolpare il movimento operaio che stava ribellandosi al vile sfruttamento, per ottenere lo statuto dei lavoratori e condizioni di vita migliori nelle fabbriche:  la strage di stato provocò 17 morti e 88 feriti!

 

Ma le ingiustizie contro Cospito non finiscono qua: Alfredo nel 2006, quando era già in carcere, venne accusato di un attentato fallito alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo): teniamo presente che avevano beccato il generale Ganzer nel 2010 per traffico internazionale  di droga che “non si era fatto scrupoli ad  accordarsi con pericolosissimi trafficanti”. Lo scrivono i giudici di Milano nelle motivazioni della condanna a 14 anni per il comandante dei Ros nel processo per presunte irregolarità nelle operazioni antidroga. Il generale Gianpaolo Ganzer è stato indagato per avere venduto, in Italia, decine di chili di droga, garantendo ai  suoi complici  l’impunità.  Ganzer aveva  tradito per interessi personali suoi, lo Stato che rappresenta, strafottendosene di tutti i suoi doveri e dei solenni giuramenti, tra cui quello di rispettare e fare rispettare la legge”; perciò condannarono il capo del Ros dei carabinieri, per traffico internazionale di droga in riferimento a operazioni sotto copertura. Secondo i giudici dell’ottava sezione penale di Milano, presieduta da Luigi Caiazzo, il generale ”non ha minimamente esitato (…) a dar corso a operazioni antidroga basate su un metodo di lavoro assolutamente contrario alla legge, ripromettendosi dalle stesse risultati d’immagine straordinari per se stesso e per il suo reparto”. I giudici, oltre a Ganzer avevano condannato altre 13 persone a pene variabili dai 18 anni in giù, tra cui anche il generale Mauro Obinu e altri ex sottufficiali dell’arma.

Generale Giampaolo Ganzer ex comandante dei Ros dei Carabinieri

L’accusa aveva chiesto per Ganzer  (foto sopra) 27 anni di carcere, ma i giudici lo avevano assolto dall’accusa contestata dalla Procura di associazione per delinquere e lo avevano condannato per episodi singoli di traffico internazionale di stupefacenti. Il generale Giampaolo Ganzer ha una ”preoccupante personalità capace di commettere anche gravissimi reati per raggiungere gli obiettivi ai quali è spinto dalla sua smisurata ambizione”, spiegano ancora i giudici. Nel motivare la mancata concessione a Ganzer delle attenuanti generiche, il collegio scrisse che le stesse attenuanti non possono essere riconosciute ”non solo per l’estrema gravità dei fatti, avendo consentito che numerosi trafficanti (…) fossero messi in condizioni di vendere la droga in Italia con la collaborazione degli sbirri e intascarne i proventi, con la garanzia dell’assoluta impunità, ma anche per la preoccupante personalità dell’imputato, capace di commettere anche gravissimi reati”. Il generale, secondo i giudici, si è trincerato “sempre dietro la non conoscenza e la mancata (e sleale) informazione da parte dei suoi sottoposti”. Così, si legge ancora, per “sfuggire alle gravissime responsabilità, ha preferito vestire i panni di un distratto burocrate che firmava gli atti che gli venivano sottoposti”. Non si ravvisa, secondo i giudici, il reato di associazione per delinquere: “Non si ravvisa negli imputati l’intento di partecipare in modo stabile e permanente ad un programma comprendente la realizzazione di una serie indeterminata di reati, ma soltanto l’intenzione di eseguire alcune operazioni” che, tra le altre cose, avrebbero consentito loro di dare “lustro, davanti ai propri superiori e all’opinione pubblica, al corpo di appartenenza”, scrivono i giudici per i quali “l’esistenza di reiterate deviazioni nell’ambito del Ros, ad opera di appartenenti al suddetto Raggruppamento, non è sufficiente ad integrare il reato associativo in mancanza di un vincolo stabile tra gli imputati e della creazione da parte degli stessi di una seppur minima struttura finalizzata al raggiungimento di fini illeciti e criminosi“. Il fatto che, spiegano i giudici, “si siano utilizzate le strutture dell’arma dei carabinieri, realizza certamente un gravissimo abuso dei poteri e una gravissima violazione dei doveri che incombevano sugli imputati (…), ma non consente in alcun modo di identificare la struttura di un lecito servizio (ossia la struttura stessa del Ros) nella struttura dell’associazione”. Non vi è stata, si legge ancora,”neanche una suddivisione dei ruoli tra gli imputati, diversa da quella esistente nell’ambito militare e in qualche modo funzionale alla commissione dei delitti di cui trattasi, e pertanto neppure sotto questo aspetto può dirsi che gli imputati abbiano costituito una autonoma struttura funzionale all’attuazione di un programma criminoso”. Ganzer dichiara ai mass media: “non commento le sentenze, sono un uomo delle istituzioni e lo sono sempre stato. Il mio unico commento è quello fatto in sede processuale, con i motivi d’appello”, ha detto il  comandante del reparto operativo dei cc, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle motivazioni della sentenza dei giudici di Milano.

Ma non è finita qua: il vecchio vizietto dei carabinieri è saltato fuori anche il 22 luglio 2020 all’interno della caserma di Piacenza, dove avevano beccato i carabinieri a spacciare droga sequestrata. Un’inchiesta shock : sono stati 6 i carabinieri arrestati a Piacenza, 5 sono andati in carcere e uno ai domiciliari, mentre l’intera caserma della compagnia piacentina è stata messa sotto sequestro.

La pista degli sbirri spacciatori all’interno della caserma, portavano a una pista calabrese, con un fiume di droga e soldi di cui si parla nelle intercettazioni dell’inchiesta di Piacenza che ha portato all’arresto di sei carabinieri e alla chiusura della caserma Levante. (aumm aumm!! Se non facevano gli sbirri facevano i mafiosi: la stessa cosa era).

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Tra il il 2 e il 3 giugno 2006, vennero posizionati due pacchi bomba davanti alla scuola allievi. Le bombe erano state realizzate con una pentola a pressione e un tubo di metallo con dentro 800 grammi di polvere pirica. Esplosero a mezz’ora di distanza l’una dall’altra. Non ci furono né morti né feriti, ma Alfredo e la sua compagna, Anna Beniamino, vennero condannati rispettivamente a 20 e 16 anni di carcere secondo l’articolo 422 del codice penale, e cioè per strage. Cospito venne sottoposto a una sorveglianza stretta, come previsto per i reati di tipo associativo, ma con alcune garanzie e diritti come la possibilità di scrivere per pubblicazioni di area anarchica. Nel 2022, il ministero della giustizia decise di sottoporlo al regime di 41-bis (come se fosse un mafioso e non un anarchico sognatore e utopista), che prevede una serie di misure estremamente restrittive, tra cui isolamento nei confronti degli altri detenuti, la limitazione dell’ora d’aria (solo due ore e anch’esse in isolamento), la limitazione dei colloqui (solo coi familiari, con un vetro divisorio e senza possibilità di contatto fisico), il visto di controllo della posta in entrata e in uscita, la privazione di giornali e libri. La ministra della Giustizia Marta Cartabia giustificò l’applicazione del 41-bis a Cospito con i «numerosi messaggi che, durante lo stato di detenzione, ha inviato a destinatari all’esterno del sistema carcerario; si tratta di documenti destinati ai propri compagni anarchici, invitati esplicitamente a continuare la lotta contro il dominio, particolarmente con mezzi violenti ritenuti più efficaci». Il ricorso presentato dagli avvocati di Cospito contro il 41-bis è stato respinto lo scorso 24 febbraio.

L’altra misura contro cui Alfredo Cospito ha condotto un lungo sciopero della fame è la possibilità che la sua pena diventi un ergastolo ostativo, cioè la pena senza fine prevista nell’ordinamento penitenziario italiano che “osta” a qualsiasi sua modificazione, e che non può essere né abbreviata né convertita in pene alternative. Due giorni fa, i giudici della Corte d’assise di appello avrebbero concluso il lungo percorso giudiziario che ha messo in discussione l’ergastolo ostativo nei confronti di Cospito.

Nel maggio dello scorso anno l’accusa chiese alla Corte di cassazione di riconoscere il reato commesso da Cospito non come “strage”, bensì come “strage politica” sulla base dell’art. 285 del codice penale: «Chiunque allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, commette un fatto diretto a portare la devastazione, il saccheggio o la strage nel territorio dello Stato o in una parte di esso, è punito con l’ergastolo». Il reato di strage politica prevede la condanna all’ergastolo anche se l’attentato non ha causato vittime. La Corte di cassazione accolse la richiesta dell’accusa. Dopo la riqualificazione del reato, la Cassazione aveva rimandato gli atti alla Corte di assise di appello di Torino chiedendo che venisse definita la pena precedente di Cospito, condannato a 20 anni di carcere. In questa fase il procuratore generale, cioè l’accusa, aveva chiesto la condanna all’ergastolo con 12 mesi di isolamento diurno per Alfredo Cospito e a 27 anni e un mese di carcere per Anna Beniamino (foto sotto).

Alfredo Cospito, il disertore-squatter diventato terrorista. Le occupazioni, gli arresti e l'amore con Anna Beniamino

Durante il processo gli avvocati difensori di Cospito, avevano presentato una questione di legittimità costituzionale per chiedere il riconoscimento di un’attenuante per fatti di lieve entità, con conseguente riduzione della pena. Alla scuola di Fossano (azione diretta fatta per puntualizzare gli abusi di potere e lo spaccio di droghe pesanti che avvenivano e avvengono all’interno delle questure) infatti, non ci furono né morti né feriti, ma soltanto danni. Cospito era stato però dichiarato recidivo e l’art. 69 del codice penale impedisce che in un caso come il suo si possa applicare una diminuzione della pena. I giudici di Torino, tuttavia, avevano deciso di accogliere la richiesta degli avvocati di Cospito e di far intervenire la Corte costituzionale sull’art. 69 per risolvere la questione del cosiddetto “bilanciamento”, cioè un conflitto tra diverse pretese giuridiche, in questo caso la compresenza di attenuanti da una parte e aggravanti come la recidività dall’altra. Alla Corte è stato chiesto di stabilire se fosse costituzionale l’art. 69 nella parte in cui vieta al giudice di considerare l’applicazione di eventuali circostanze attenuanti per i reati puniti con l’ergastolo, come la strage politica, e in presenza di recidiva. Il 18 aprile scorso, la Corte costituzionale ha giudicato incostituzionale la norma del codice penale che impedisce di considerare l’applicazione di un’attenuante. La Corte ha spiegato che «il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69. Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell’ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva». La Corte d’assise d’appello di Torino dovrà rideterminare la pena di Cospito in base alla nuova possibilità concessa dalla Corte costituzionale. La presidente del Collegio giudicante che ha condotto fin qui il processo a Torino, Piera Caprioglio, è andata in pensione. Al suo posto lunedì mattina si è insediata Alessandra Bassi. Anche i componenti della giuria popolare sono nuovi. Prima della sentenza della Corte costituzionale le condizioni di salute di Cospito si erano aggravate per via del prolungato sciopero della fame. Era stato trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera, in provincia di Milano. Dopo la decisione della Corte costituzionale, Cospito aveva interrotto lo sciopero della fame ed era stato trasferito di nuovo a Sassari. Secondo gli aggiornamenti più recenti diffusi dai suoi avvocati, Cospito ha ripreso peso e forze e ora è in buone condizioni di salute.

Allora, non avevano dato il 41 bis nemmeno a quei massomafiosi di Andreotti e di Cossiga (foto sotto), ma volevano darlo a Cospito, anarchico sognatore ed utopista che non aveva ucciso e nemmeno incolpato nessuno.

La trattativa tra stato e mafia che ha causato la morte dei giudici Falcone e Borsellino, non ha fatto condanne: nessuno ha pagato! Ma Cospito è ancora li in carcere, trattato come un mafioso ignorante che ha fatto patti sporchi con lo stato! E’ ancora in carcere che paga per un reato di strage che non ha commesso: vergogna! Un ergastolo che non ha senso, perché non ci sono stati morti. Non ha senso la durezza sulla pena data dallo stato, che si svuota del tanto sbandierato ‘senso costituzionale’, della sua decantata umanità, e diventa coercizione, violenza. L’annichilimento dei corpi, del tempo di vita caratteristici del “fine pena mai”, sono propri di un diritto penale che in questo caso è “del nemico”. Un diritto limite, che contrasta col senso democratico.

 

Ma ricordiamoci quante sono state le stragi di stato ancora oggi impunite:

Il 25 aprile 1969 scoppia una bomba al padiglione FIAT della Fiera di Milano, provocando diversi feriti gravi, ma nessun morto, e un’altra bomba viene ritrovata all’Ufficio Cambi della stazione Centrale. Qualche mese dopo, il 9 agosto vengono fatte scoppiare 8 bombe su diversi treni, che provocano 12 feriti.

Il 12 dicembre 1969 una bomba esplose all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano, provocando 17 vittime e 88 feriti; nello stesso giorno viene trovata una seconda bomba inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, mentre altre tre bombe esplosero a Roma, una nel passaggio sotterraneo che collega l’entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio (13 feriti) e altre due nei pressi dell’Altare della Patria (4 feriti).

Il 22 luglio 1970 un treno deraglia sui binari sabotati precedentemente da una bomba nei pressi della stazione di Gioia Tauro, uccidendo 6 persone e ferendone una sessantina.

Il 31 maggio 1972, una Fiat 500 imbottita di esplosivo esplose nei pressi di Peteano, frazione di Sagrado, in provincia di Gorizia, uccidendo 3 carabinieri e ferendone altri 2.

Il 17 maggio 1973 il sedicente anarchico Gianfranco Bertoli (smascherato come spia e collaboratore dei servizi all’ultimo processo per la strage alla questura), lanciò una bomba a mano sulla folla durante una cerimonia davanti alla Questura di Milano, provocando 4 vittime e una quarantina di feriti.

Dal 30 aprile 1974 al 26 maggio 1975 una serie di esplosioni provocano un morto e venti feriti a Savona.

Il 28 maggio 1974, durante una manifestazione sindacale in piazza della Loggia a Brescia, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti uccise 8 persone mentre un centinaio rimasero ferite.

Il 4 agosto 1974 una bomba esplose su una carrozza del treno Italicus all’uscita della grande galleria dell’Appennino, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, provocando 12 vittime e 105 feriti.

Il 2 agosto 1980 una bomba esplose nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, uccidendo 85 persone e provocando circa 200 feriti.

Il 23 dicembre 1984 una bomba esplose su una carrozza del Rapido 904, ancora presso la grande galleria dell’Appennino a San Benedetto Val di Sambro, in cui 17 persone persero la vita e oltre 260 rimasero ferite.

Ma cos’è la Loggia massonica P2?

GOTHA | Tra P2 e Templari, le trame massoniche della 'ndrangheta reggina

E’ una Loggia massonica segreta formata da alte gerarchie delle forze dell’ordine  – carabinieri, con poteri occulti, filoatlantica e controrivoluzionaria, nella quale sono confluiti in modo diretto  o collaterale anche spezzoni impazziti (?)  dello stato (servizi segreti), mafia, camorra, ‘ndrangheta, e corruzione politica.

Tra i suoi adepti vi sono anche militari, come: generali, colonnelli e servizi segreti.

Il loro obbiettivo primario è da sempre “la scalata al potere di qualsiasi genere esso sia, politico, economico amministrativo, militare”. Conosciuta dall’opinione pubblica nel periodo della Strategia della tensione (Patto Atlantico anticomunista 1949) dove avevano compiuto piani militari che prevedevano colpi di Stato e stragi di Stato per incolpare ingiustamente gli anarchici e i comunisti. E’ tuttora attiva.

A Silvio Berlusconi, numero di tessera 1816, dopo la morte, hanno dichiarato il lutto nazionale e gli dedicheranno pure un aeroporto! 

Proibizionismo: ma piantiamola!! Ancora oggi il problema è che, con tutti questi sbirri infami –  gabellotti  – controllori sparsi in tutta Italia poi, chi controlla il controllore? E’ questo il vero problema!

 Nella caserma di Piacenza, gli allegri agenti, oltre a spacciare quintali di droga (più della mafia!), facevano, all’interno dell’ufficio del Comandante Marco Orlando, festini a base di sesso e droga!

 

Vi consiglio, per capire meglio il problema, di guardare anche questi video:

 Operazione Bluemoon: Eroina di Stato (Rai Storia)https://www.youtube.com/watch?v=lPs3XOvOvj8

 MK-Ultra – La CIA e il Controllo mentalehttps://www.youtube.com/watch?v=UnUc929EEGI

Blu notte: “La mafia in politica” – Prima partehttps://www.youtube.com/watch?v=_1uX8lGC3ow

Carlo Lucarelli affronta e denuncia i legami tra mafia e politicaraiplay.it/video/2009/01/La-mafia-in-politica-99ab321b-d678-4192-af35-c64528225bac.html

 Mafia, indagato Silvio Berlusconi per le stragi del ’93, il boss: “Mi ha chiesto questa cortesia…”https://www.youtube.com/watch?v=gcWC7X7HIcU

 Come il Vaticano riciclava i soldi di Cosa Nostra e della P2https://www.youtube.com/watch?v=bQ3VEguTQSE

 Strage dei Georgofili 1993-2020. Il ricordo, 27 anni dopohttps://www.youtube.com/watch?v=icppCZlSC-M

 La Storia Proibita: i segreti del Vaticanohttps://www.youtube.com/watch?v=6TJ_NpcofPc

La storia proibita I segreti del Vaticanohttps://www.youtube.com/watch?v=q_nrgJ9DRVE

 Gladio e la connessione con la Mafia: la Strage di Alcamo Marinahttps://www.youtube.com/watch?v=ceVRWnj06WA

 L’alleanza tra CIA, Mafia ed Estrema Destra per manipolare l’Italiahttps://www.youtube.com/watch?v=Rtd7TeT2U0Q&t=365s

 Assalti Frontali – COURAGE (OFFICIAL VIDEO)https://www.youtube.com/watch?v=IBeujI0dEpk

 Assalti Frontali – cattivi maestrihttps://www.youtube.com/watch?v=Sqc5gFf-35Y

 TALCO “Danza dell’Autunno Rosa” (Official video)https://www.youtube.com/watch?v=3SgcaZCLJFk

Inno Individualistahttps://www.youtube.com/watch?v=f5McejSJ9Uc

 Contessahttps://www.youtube.com/watch?v=IQcINhFggo8

 Ballata dell’anarchico Pinellihttps://www.youtube.com/watch?v=jlL2u8nv4tY

 

Vogliamo tutte le compagne e i compagni liberi subito!! Terrorista è lo stato: con tutte le stragi e gli eccidi che a fatto!! Cospito sognatore e utopista, trattato come un mafioso: vergogna!! Terrorista E MAFIOSO è lo stato!

Basta armi! Basta guerre!!

Basta guardie basta sbirri!!

Basta gabellotti!! Basta massomafia!!

W l’anarchia: l’unica via!

In questo mondo crudele e senza senso: alza la testa compagno, ribellati!!

Con tutte queste guardie, tutti questi controllori, tutti questi gabellotti massomafiosi, poi chi controlla il controllore? Ci pensiamo Noi, il Sottoproletariato sognatore ed utopista!!

Togliendoci tutti i diritti ci  avete costretti a sognare ancora ‘la Bella’ (il colpo del secolo – rapina)

Sbirri infami!! per i vostri abusi di potere pagherete caro, pagherete tutto!! Sbirri infami: partigiani bianchi cattofascisti traditori!!

Fuori il compagno anarchico Alfredo dal 41 Bis!!

Per Cospito, offensiva anarchica in Italia e all'estero

Noi anarchici infatti neghiamo

il principio di autorità combattendolo

in tutte le sue manifestazioni

di violenza e di coazione.

Luigi Fabbri

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Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)