I terroristi stragisti, lo conferma la Commissione stragi, sono ai vertici degli apparati statali, sono gli stessi che ci hanno imposto lo stato di polizia – dittatura militare! Naturalmente da bburina fascistona, la Meloni (foto sopra), col suo Ddl sicurezza colpirà solo chi ha pochi diritti (sempre meno) e non chi ha in mano il potere economico, politico, militare e ne abusa arricchendosi e rubando sempre di più, rimanendo tassativamente impunito! Ora Noi ci domandiamo: ma dove sono andati a finire i 250 miliardi di euro del PNNR a fondo perduto? Il Fondo Europeo è gestito direttamente dal potere massonico liberale all’interno del potere militare dello stato (altro che i soldi che hanno rubato i poteri forti con Tangentopoli negli anni ’90…), mammasantissima – massomafia: politici, imprenditori, industriali, P2, magistrati, banchieri, apparati militari, ecc.
A Roma il 25/9/2024 c’è stata una manifestazione contro il ddl sicurezza. In passato i cosiddetti decreti sicurezza hanno riguardato le politiche migratorie e preso di mira gli stranieri, ora invece colpisce anche la piccola borghesia. Le leggi approvate nel 2018 e nel 2019, sono diventate leggi bandiera del governo gialloverde (governo Conte I, il quinto governo della Repubblica guidato da un non parlamentare) e in particolare dall’allora ministro dell’interno Matteo Salvini. Leggi che erano volte a smantellare il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e a penalizzare l’operato delle organizzazioni non governative, in particolare quelle che facevano soccorsi in mare e aiutavano la povera gente, che molto spesso scappa dalle guerre e dalla miseria. Ma non si è limitato lo stato a creare solo questi danni sociali, questo scellerato disegno di legge (ddl) voluto dal governo di Giorgia Meloni e approvato il 18 settembre dalla camera dai deputati, va a toccare anche il diritto di protestare a diversi livelli di classe sociale. Guardando la norma ci accorgeremo che sono sempre i poveri a pagare il prezzo più alto e a essere criminalizzati. La misura introduce una trentina di modifiche al codice penale formulando venti nuovi reati, estendendo sanzioni e aggravanti, e in alcuni casi ampliando le pene previste per reati già esistenti: prevede che i blocchi stradali diventino reati con pene fino a 2 anni di reclusione, criminalizza le proteste pacifiche, con l’aggravante per chi si oppone alla speculazione e alla costruzione di grandi opere pubbliche, e prevede pene fino a 20 anni per chi protesta nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) e nelle carceri. Il giurista Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, ha definito il disegno di legge sicurezza “il più grande e pericoloso attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana”. Il perverso disegno di legge sicurezza deve essere bocciato, perché in evidente contrasto con gli articoli 3, 13 e 27 della costituzione!! Con queste ingiustizie sociali anticostituzionali, è chiaro che determinate fasce sociali saranno criminalizzate e notevolmente marginalizzate: per esempio gli immigrati, gli irregolari, i mendicanti, i senzatetto, i rom, quelli che vivono in occupazioni abitative (adesso ci sono molte famiglie italiane, anche “piccola borghesia che si sta inpoverendo”), i detenuti (spesso stranieri), gli attivisti e le organizzazioni che manifestano dissenso, anche in maniera pacifica.
Con queste misure, si introducono pene carcerarie fino a vent’anni per chi partecipa a proteste all’interno dei Cpr, i centri di detenzione amministrativa in cui sono trattenuti gli stranieri se non hanno il permesso di soggiorno in regola. Questi luoghi, previsti dal Testo unico sull’immigrazione che quindi sarà modificato, sono stati spesso al centro di proteste per le condizioni di vita degradanti al loro interno. Negli ultimi anni, queste strutture sono state poste sotto indagine dalla magistratura per speculazioni, abusi, cattiva gestione e condizioni inumane. Il 9 ottobre scorso i mass media scrivono che la nuova legge approvata, introduce il nuovo reato di condanna pe le “rivolte all’interno di un istituto penitenziario” e prevede la stessa criminalizzazione per chi protesta nei centri di detenzione amministrativa.
Ma uno dei punti che sono stati più dibattuti del disegno di legge Meloni riguarda l’introduzione del reato di “occupazione arbitraria di immobile, le nuove misure colpiranno solo persone che hanno meno garanzie e meno diritti. Il ddl Meloni prevede anche che il blocco stradale diventi reato con condanne fino a 2 anni di carcere, fino a 15 anni per resistenza attiva a pubblico ufficiale e fino a 4 anni per resistenza passiva, il carcere anche per le donne incinte o per quelle con figli di età inferiore a un anno. Infine si cerca di vietare ai migranti irregolari l’uso del cellulare, vincolando l’acquisto della sim telefonica. Riccardo Noury di Amnesty international ha dichiarato: “Questo testo intacca pesantemente il diritto di protesta”. Aggiungendo: “Nella prefazione al nostro rapporto 2023-2024 sulla situazione dei diritti umani nel mondo, abbiamo evidenziato come il centro di ricerca di scienze politiche V-Dem abbia rilevato che il numero di persone che vivono in contesti democratici è regredito ai livelli del 1985, vale a dire ai livelli precedenti alla caduta del Muro di Berlino”. Vogliono imporci un modello di democrazia che intacca profondamente il diritto di protestare (proprio come ai tempi del fascismo). Il parlamento italiano col disegno di legge (Ddl 1660), potrebbe segnare una svolta storica nella gestione del dissenso e del conflitto sociale nel Paese (dittatura militare). Si tratta di un testo fortemente repressivo, che introduce 13 nuovi reati e prevede un inasprimento delle pene per azioni legate alle lotte sociali e politiche. Con queste nuove norme, il dissenso viene trattato come terrorismo (terrorista è lo Stato), una minaccia da criminalizzare, minando i principi fondamentali dello Stato di diritto.
Il Ddl Meloni 1660, attraverso i suoi 13 nuovi reati, attacca il dissenso, colpendo movimenti che spaziano dalle lotte operaie a quelle ambientaliste, fino ai movimenti sociali che si battono per i diritti dei migranti e dei detenuti. Questo disegno di legge risponde a una logica esclusivamente repressiva, tipica di un clima politico fascista dominato dalla paura, dalla repressione e dal controllo sociale. Le misure colpiscono duramente chi si organizza per protestare contro la delocalizzazione delle imprese (trasferimento del processo produttivo, o di alcune fasi di esso, in aree geografiche o Paesi in cui esistono vantaggi competitivi – legalizzazione dello sfruttamento globale, ecc.), chi partecipa a picchetti o scioperi, e chi sostiene occupazioni abitative e cause ambientali. Il quadro repressivo tracciato dal Ddl rispecchia l’approccio securitario della destra italiana, che vede nelle manifestazioni di dissenso una minaccia all’ordine pubblico da soffocare. Anche secondo l’Osce (1975: Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, è la più grande organizzazione intergovernativa di sicurezza regionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa che conta, attualmente, 57 Paesi membri), stiamo andando verso uno stato di polizia – dittatura militare (quelli che hanno fatto le Stragi di Stato per detenere il potere economico, politico, militare e discriminare e incolpare Noi Anarchici, come il compagno Giuseppe Pinelli (foto sotto), che quel giorno in Questura fu torturato e ucciso eseguendo i comandi del commissario P2ista Calabresi. Pinelli urlava: “Piazza Fontana è una strage di Stato!”, nel vano tentativo di farsi sentire da fuori le mura della questura milanese (dove era stato rinchiuso, sequestrato dagli sbirri), rimanendo coerente con le sue idee Anarchiche, come quella di non sottomettersi mai al più forte, perciò fu gettato dalla finestra simulando un improbabile suicidio. Quel giorno urlava che la strage di Piazza Fontana non poteva averla fatta un Anarchico perché bombardare e uccidere a caso degli innocenti, è un metodo e una logica militare non certo Anarchica, perché diversa dall’azione diretta che non colpisce mai nel mucchio.
La Commissione stragi nasce il 28 luglio 1988 ed è quella che toglie dopo 50 anni il segreto militare sul Patto Atlantico militare anticomunista, trattato istitutivo della NATO e firmato a Washington il 4/4/1949 e che prevedeva il piano militare della Strategia della tensione fatto di stragi di stato e colpi di stato per incolpare ingiustamente gli Anarchici e i comunisti.
Il Ddl introduce anche norme che colpiscono specificamente le minoranze e i gruppi più vulnerabili. L’Art. 13, inasprisce le pene per chi organizza o incoraggia l’accattonaggio, mirato principalmente alle comunità Rom. Altre misure come l’Art. 20, autorizza gli agenti di polizia a portare armi anche fuori servizio, e l’Art. 15 introduce le condanne per lesioni lievi ai danni di ps e cc, completando un quadro normativo che amplia enormemente i poteri delle forze dell’ordine, col rischio di ulteriore aumento degli abusi (impuniti). Ma quella merda fascistona della Meloni, guarda caso, non si ricorda che col suo Ddl, dovrebbe scattare il reato di occupazione anche per la sede di casapound, che non è mai stata sgomberata. Il ddl infatti, introdurrebbe il reato di occupazione arbitraria con una sanzione dai 2 ai 7 anni di carcere anche per l’immobile occupato abusivamente dai fascistoni di casapound nel centro di Roma (civico 8, via Napoleone III) su cui nessun esponente di governo di centrodestra e di centro sinistra ha mai ritenuto necessario intervenire. Lo scorso anno caccapound ha festeggiato vent’anni di occupazione abusiva indisturbata!
Ma non è finito qua l’abuso di potere del Ddl meloni: con la soppressione della cannabis, distrugge una economia autonoma da 500 milioni di euro per farla gestire al mercato nero illegale, da mammasantissima – massomafia (boss della mafia, della ‘ndrangheta, della camorra, ecc., usati come braccio armato della massoneria).
Lo scrittore giornalista Saviano ha dichiarato che la norma sulla cannabis che fa parte delle droghe leggere, ha il solo effetto di “gettare fumo negli occhi, perché è finta la lotta alle droghe pesanti che nel ddl non si fa”. “L’articolo 18 del ddl Sicurezza modifica la legge precedente, del 2016, sulla promozione della coltivazione della filiera agroindustriale della canapa. In questo modo “viene distrutto un comparto da 500 milioni di euro che niente hanno a che fare con le droghe pesanti”, e che “occupa 30mila lavoratori”. Tutto per sostanze che, come la scienza conferma, sono “innocue, spesso usate per rilassarsi e, per chi ha malattie croniche, per attenuare i dolori, l’inappetenza e la depressione.
Le lotte operaie, i movimenti ambientalisti e i movimenti sociali vengono considerati e trattati come organizzazioni terroristiche, criminali (massomafia braccio esecutivo – gabellotti), mafia, ‘ndrangheta, camorra, P2 ecc. Il Ddl, considera il dissenso come un problema da eliminare con mezzi non legali e legali, ma punitivi, invece di considerarlo un’espressione legittima di partecipazione alla vita sociale. La criminalizzazione di questi movimenti, come denunciato anche dall’Osce, può avere conseguenze devastanti sul tessuto sociale del Paese. Questo disegno di legge sembra rispondere più alla necessità di rassicurare un elettorato in preda alla paura e all’incertezza e che quindi vuole ritornare al ventennio maledetto, sia come condizione sociale che culturale, alimentata da campagne mediatiche chce dipingono il dissenso come un attacco alla sicurezza pubblica, mentre sono proprio le forze del disordine che creano l’annientamento e la repressione sul più debole). Le occupazioni abitative vengono presentate come un racket, le lotte ambientaliste come un pericolo per i beni culturali, e gli scioperi come una minaccia al diritto di lavorare, quando invece rappresentano la voce di chi lotta per difendere i diritti acquisiti. Il nuovo decreto sicurezza (ddl 1660), mira a colpire ogni tipo di protesta pubblica, criminalizzando le lotte per la casa, degli operai, aggravando la detenzione dei migranti e riaprendo il carcere alle neo mamme.
Il Ddl Meloni segna un pericoloso passo verso l’instaurazione di un vero e proprio stato di polizia (dittatura militare) , in cui la repressione del conflitto sociale e delle lotte culturali diventa la norma. In un periodo storico caratterizzato da crescenti disuguaglianze economiche e sociali, questa legge rappresenta un ulteriore colpo basso alla libertà di espressione e alla possibilità di resistere alle ingiustizie sociali. Nulla viene fatto per affrontare i veri problemi del Paese, come il carovita, lo smantellamento dei servizi sociali o lo sfruttamento legalizzato, l’imposizione del libero mercato, incentivando lo sfruttamento legalizzato togliendoci lo statuto dei lavoratori (conquista delle lotte degli anni ‘70) e la crescente precarietà lavorativa. Al contrario, il governo sembra più interessato a soffocare qualsiasi forma di dissenso, criminalizzando chiunque osi alzare la testa e la voce. Con le ultime imposizioni la Meloni ha superato il governo Draghi diventando il 2° per numero di Ddl prodotti nelle ultime legislature. Sono 68 i decreti legge emanati dal governo Meloni dal suo insediamento. Il governo Meloni si pone adesso al secondo posto fra i governi con più decreti legge pubblicati nelle ultime 4 legislature. Solo il 4° esecutivo guidato dal P2ista (N. di tessera:1816) Silvio Berlusconi, ne ha prodotti di più ma in un lasso di tempo molto più ampio: parliamo di 80 decreti pubblicati in circa 3 anni e mezzo.
Ora invece per capire meglio il problema politico e sociale, ricordiamoci delle stragi di Stato. Aveva ragione il compagno Pinelli, ucciso perché non voleva incolparsene e continuava a dichiarare che le stragi erano state organizzate dallo Stato per incolpare la sinistra e gli Anarchici, molto attivi a livello sociale e culturale in quel periodo. Divulgavano i diritti degli oppressi, in un periodo dove i poveri erano ancora analfabeti e vivevano una vita senza diritti, fatta di stenti e sopravvivenza, per questo il commissario Calabresi lo torturò per 3 giorni e uccise Pinelli, perché voleva che si autoincolpasse della strage di Piazza Fontana, non voleva che si scoprisse il segreto militare che era una strage eseguita dai servizi segreti, usando apparati fascisti militari dello Stato! Solo la commissione Stragi poté dopo 50 anni togliere il segreto militare (Top Secret) e divulgare finalmente che i veri esecutori e organizzatori delle Stragi di Stato era lo Stato stesso, che usava come braccio armato esecutivo, i servizi segreti italiani ed atlantici che nel 1949 firmarono il Patto Atlantico anticomunista e anti Anarchico, le cosiddette stragi di stato organizzate dalla Nato, attraverso la Strategia della tensione: un piano militare fatto di colpi di Stato e stragi di Stato per annientare e incolpare le masse Anarchiche e comuniste che si stavano organizzando in quel periodo storico per difendere i più deboli (gli sfruttati – proletariato e sottoproletariato) dal più arrogante e più forte (Stato imprenditoriale politico, militare), e alzare il livello culturale dei diritti dal basso, e questo faceva paura ai poteri forti. Anni ‘70: nascita della pedagogia e del diritto a tutti di studiare, al di là della classe sociale.
Stragi di Stato eseguite dallo stato stragista:
Strage Portella della Ginestra (1947), Piano Solo (colpo di Stato militare attuato solo dai carabinieri P2) del generale De Lorenzo (1964, 1970). 1969 scoppia una bomba al padiglione FIAT della Fiera di Milano, provocando diversi feriti gravi, ma nessun morto, un’altra bomba viene ritrovata all’Ufficio Cambi della stazione Centrale. Qualche mese dopo, il 9 agosto vengono fatte scoppiare otto bombe su diversi treni, che provocano dodici feriti.
Il 12 dicembre 1969 invece una bomba esplose all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano, provocando 17 vittime e 88 feriti; nello stesso giorno viene trovata una seconda bomba inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale. Strage di Gioia Tauro 1973 e Strage della questura di Milano. 1974 all’indomani della vittoria progressista nel referendum sul divorzio ci fu la strage dell’Italicus e la strage di piazza della Loggia. 1980 – strage di Bologna. Ma non fu l’unica espressione della strategia della tensione, la quale passò anche attraverso l’organizzazione di strutture statali segrete, paramilitari e comunque eversive (Rosa dei Venti, Nuclei di difesa dello Stato, loggia P2 ecc.), con collegamenti internazionali (le strutture Gladio o Stay-behind) con la progettazione e la minaccia di colpi di Stato (piano Solo, tentato golpe Borghese), e infine le sistematiche infiltrazione nei movimenti di massa e nelle organizzazioni extraparlamentari, comprese quelle di sinistra, al fine di innalzare il livello dello scontro sociale, per creare più imposizione e potere militare.
Questo periodo si caratterizza soprattutto per diverse stragi, tutte ad opera di organizzazioni o elementi di estrema destra oppure neofascisti, con l’appoggio diretto o il favoreggiamento di settori occulti dello Stato italiano. Tra il 1968 e il ‘74 in Italia furono compiuti 140 stragi di Stato! Sul finire degli anni ’60, l’economia italiana era cresciuta rapidamente e il miglioramento del tenore di vita (iniziato col boom economico italiano) era percettibile. La mortalità infantile si era ridotta e l’analfabetismo era praticamente scomparso. Prima della strage di Piazza Fontana ci furono agitazioni sindacali (“autunno caldo”) che portarono allo Statuto dei lavoratori (legge n. 300 del 20/5/1970 che sancisce finalmente i diritti veri e dignitosi dei lavoratori ), la legge Fortuna-Baslini (legge n. 898 dell’ 1/12/1970) che istituì il divorzio in Italia, e il referendum del 1974, col quale fallì il tentativo di abrogare tale legge. Insomma, dai segreti della commissione stragi salta fuori che a fare le stragi di Stato non sono stati gli Anarchici che hanno sempre condannato, ma sono state organizzazioni dei servizi segreti italiani che eseguirono il piano militare Nato (Patto Atlantico 1949), chiamato Strategia della Tensione. Per eseguire le Stragi organizzate dallo Stato, hanno usato come braccio armato i fascisti e la mafia.
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Né col potere della Nato
Né col potere della Russia
Sempre solidarietà al compagno Anarchico Cospito
Stragista e terrorista è lo Stato, non gli Anarchici!
Anarchia, l’unica via!!
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Io sono quindi anarchica perché solo
l’anarchia può rendere felici gli uomini.
Louise Michel
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Emsi Caserio: Rap Anarchico Popolare (VIDEOCLIP 2014)https://www.youtube.com/watch?v=qg4N2z7g_5k
Claudio Lolli: Borghesiahttps://www.youtube.com/watch?v=Ql7Q3xab_eM
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)