Quel pagliaccio fascista anticostituzionale del generale Vannacci, eletto all’Europarlamento con la Lega, ha adottato come simbolo di appartenenza un anello su cui spiccano il fascio littorio e la x della decima mas. Un gioiello da 50 mila euro, made in Arezzo (dove regna da sempre la massoneria – massomafia), riservato solo ai fedelissimi e creato apposta per il suo movimento politico chiamato “Mondo al contrario”. Un anello per i suoi fedeli soldatini, addestrati per ‘leccare le ossa al più forte e ai suoi cani’. Un generale che si prepara a trasformare il proprio movimento fascista da culturale a politico. Il fatto un po’ ci preoccupa, visto le cose orrende che hanno compiuto durante il loro sciagurato regno fascista. Noi antifascisti dobbiamo stare allerta perché il 23 novembre prossimo, il movimento di Vannacci si ritrova a Marina di Grosseto per la II assemblea nazionale, dove nascerà a tutti gli effetti un movimento politico.
Quella merda fascista del generale Vannacci, nonostante la costituzione antifascista, ha adottato simboli legati al fascismo che rimandano esplicitamente alla repubblica di Salò e al collaborazionismo coi nazisti durante la II guerra mondiale. A far discutere il problema Vannacci è stata una foto postata sul profilo Facebook del generale, dove lo si vede circondato dai suoi fedeli mentre indossano un anello particolare e fanno con le mani un gesto che rappresenta la “X”, simbolo che richiama la decima mas, il reparto militare fascista specializzato in stupri e torture che, dopo l’armistizio di Badoglio dell’8 settembre 1943, si schierò definitivamente coi nazisti. Quel bullone ignorante del Vannacci ha risposto su internet: “Pericolosi fascisti transalpini minacciano la democrazia e l’ordine internazionale! ALL’ARMI!”. Quel rincoglionito troglodita infame del gen. Vannucci ci prende anche in giro: pensa già di avere il potere in mano e intanto si permette di fare il satirico. Quella merda del generale (bassa manovalanza della massoneria), non ha ancora capito che la costituzione italiana che lui vuole servire è antifascista e che non può certo cambiarla in ‘repubblica fascista’, se non con metodi illegali occulti, come fa di solito la massomafia, con inciuci sleali tipo quelli tra stato e mafia negli anni ‘90, per imporci le loro strategie militari di potere e imporci la III guerra mondiale, attraverso la dittatura militare. Specifichiamo che la trattativa stato-mafia, è stata una negoziazione svolta a più riprese tra esponenti delle istituzioni italiane e rappresentanti dell’associazione mafiosa Cosa nostra durante le stragi del 1992-‘93. La trattativa tra stato e mafia è stata scoperta dalla Commissione parlamentare antimafia istituita con legge 1° ottobre 1996, n. 509 presieduta dal senatore Ottaviano Del Turco.
Ma ora per capire bene il problema (problemone) del fascismo, partiamo dalla storia.
L’ideologia del fascismo si caratterizzò come un movimento nazionalista, autoritario, autocratico, razzista, anticomunista e totalitario. La cosa più assurda è che si ritenevano contemporaneamente un movimento rivoluzionario e reazionario. La storia del fascismo italiano si instaura nel 1914 con la fondazione del movimento dei Fasci d’Azione Rivoluzionaria fondato dal capo fascista Benito Mussolini (foto sopra), in seno ad un movimento interventista nella I guerra mondiale. Precisiamo che Mussolini aderì giovanissimo alle idee socialiste, e nel 1919 fondò i Fasci di combattimento. Appena 20 giorni dopo la fondazione dei fasci di combattimento le neonate squadre d’azione si scontrarono coi socialisti e condussero l’assalto all’Avanti (il quotidiano politico socialista, diretto da Mussolini dal 1912 all’ottobre 1914), devastandone la sede.
Nel 1921 il movimento fascista elesse oltre 30 parlamentari, tra i quali Mussolini, in liste comuni coi giolittiani. Gli agrari e ampi settori della borghesia industriale sostennero e incoraggiarono l’opera di smantellamento sistematico delle roccaforti del potere proletario (giornali, sezioni di partito, cooperative, sindacati, ecc.) attuato dai fascisti con violenza, mentre alcuni settori dell’apparato statale (magistrati, prefetti, responsabili della sicurezza ecc.), garantirono agli squadristi il sostegno e l’impunità.
Il termine “ ventennio fascista” si riferisce al periodo che va dalla presa del potere repubblicano del fascismo di Benito Mussolini, avvenuto il 31 ottobre 1922, sino alla fine del regime, avvenuta (formalmente) il 25 luglio 1943. La propaganda del regime (marketing), utilizzava la parola “Italia fascista” per indicare e ricordare a tutti i cittadini che il regno d’Italia era sotto il governo di Mussolini e il Partito Nazionale Fascista. Al movimento fascista, aderirono: arditi, futuristi, nazionalisti, sindacalisti rivoluzionari ed ex combattenti d’ogni arma, come Arturo Toscanini, Filippo Marinetti e Pietro Nenni.
Il 30/5/1924 il deputato socialista Giacomo Matteotti prese la parola alla Camera contestando apertamente i risultati delle elezioni fasciste e dichiarandone la loro illegittimità. Al mattino del 10 giugno 1924 Matteotti fu rapito fuori dalla propria casa e successivamente ucciso da una squadra fascista capeggiata militarmente da Amerigo Dumini.
Nel periodo 1925-‘26 vennero emanati una serie di provvedimenti illegittimi e scorretti contro i proletari e sottoproletari che per difendersi dal fascismo crearono la “lotta di classe” per l’eliminazione delle classi sociali, per creare quindi l’uguaglianza delle classi sociali. In quel biennio vennero sciolti tutti i partiti e le associazioni sindacali non fasciste, venne soppressa ogni libertà di stampa, di riunione o di parola, venne ripristinata la pena di morte, venne creato un Tribunale speciale per la cognizione dei reati di matrice politica, venne potenziata la misura di prevenzione del confino, con la quale l’autorità amministrativa (il cui superiore gerarchico era il ministro dell’interno), poteva imporre il domicilio alle persone sgradite.
Nel 1925 una legge cambia le caratteristiche dello stato liberale: Benito Mussolini cessa di essere presidente del Consiglio, e diventa primo ministro segretario di stato, nominato dal re responsabile di fronte a lui e non più al parlamento, inoltre la legge stabilisce che nessun progetto potrà essere discusso dal parlamento senza l’approvazione del I ministro Mussolini. Il 4 febbraio 1926 i sindaci elettivi vengono sostituiti da podestà nominati dal re, mentre gli organi elettivi quali consigli e giunte vengono sostituiti da consulte comunali di nomina prefettizia (decisi sempre da Mussolini). Nel 1926 si sciolsero tutti i partiti, associazioni e organizzazioni che esplicavano azione contraria al regime autoritario fascista.
Il 13/2/1929 quel venduto di Pio XI (foto sopra), tenne un discorso a Milano a un’udienza concessa a professori e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (una contraddizione, perché loro dovevano stare dalla parte dei poveri e non dei più forti…), che passò alla storia per una lettura secondo cui Benito Mussolini sarebbe «l’uomo della Provvidenza».
Tra fascismo e Chiesa ci fu sempre un buon rapporto: Mussolini si era sempre dichiarato ateo ma sapeva benissimo che per governare in Italia non si poteva andare contro il potere clericale. La Chiesa dal canto suo, pur non vedendo di buon occhio il fascismo, lo preferiva di gran lunga all’ideologia comunista.
Col potere repubblicano del fascismo, la religione cattolica divenne la religione di stato in Italia, venne istituito l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole medie inferiori e superiori e nelle scuole elementari, inoltre venne riconosciuta la sovranità e l’indipendenza della Santa Sede. La maggioranza degli italiani, soprattutto nei ceti medio-alti ma anche quel mondo agricolo vicino al Partito Popolare, trovò un modus vivendi con la nuova situazione, vedendo in Mussolini un baluardo contro il pericolo di una rivoluzione bolscevica e Anarchica, soprattutto contro il disordine economico successivo alla I guerra mondiale.
L’Olocausto inizia nel 1933 (foto sopra). Il fascismo fece morire nelle camere a gas 6 milioni di ebrei, i responsabili furono Mussolini e le autorità della Germania nazista. Gli ebrei furono le principali vittime tra i gruppi ritenuti dai nazisti “indesiderabili” o “inferiori” per motivi politici o razzisti.
Adesso invece, in questo (a dir poco) inquietante periodo storico, gli ebrei (o meglio, gli israeliani), invece di essere comprensivi e solidali coi palestinesi, si stanno comportando come i nazifascisti quando erano contro di loro, perché li consideravano inferiori, e li stanno sterminando (foto sotto) attraverso una guerra particolarmente infame, per portargli via le terre e le materie prime. Precisiamo che molti ebrei erano ricchi anche ai tempi di Mussolini, mentre i palestinesi sono sempre stati poveri e poi anche colonizzati dai poteri forti.
La storia del fascismo assomiglia molto a ciò che ci vuole imporre quella pagliaccia anticostituzionale della Meloni, ecco perché siamo tutti preoccupati…
A lezione di manganello dalla polizia, accade all’Expo Training di Milano. Una mamma: “Istigazione alla violenza”. Il PD: “Niente di formativo, si chiarisca”https://www.orizzontescuola.it/a-lezione-di-manganello-dalla-polizia-accade-allexpo-training-di-milano-una-mamma-istigazione-alla-violenza-il-pd-niente-di-formativo-si-chiarisca
“Extreme Patrol”: esercitazione militare in val Badia:https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2024/10/25/extreme-patrol-esercitazione-militare-in-val-badia_f58d2be8-e7eb-40fe-bad8-139c1e03443a.html
Comitato in Libano agli ordini del salernitano Abagnarahttps://cronachesalerno.it/comitato-in-libano-agli-ordini-del-salernitano-abagnara/
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Non sono i delitti punibili dalla legge quelli a cui
bisogna imputare i peggiori mali del mondo.
Sono i torti legalizzati, i crimini che godono
di impunità, giustificati e protetti
dalle leggi e dal governo.
A.Berkman
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Né col potere della Nato
Né col potere della Russia
Sempre contro i poteri: Anarchia l’unica via!
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)