Il 20 marzo i mass media scrivono che la Meloni presidente del Consiglio, rivendica i risultati ottenuti dall’Italia al Consiglio europeo sugli investimenti elargiti per la difesa (ma quale difesa, se siamo noi che andiamo in guerra contro i paesi poveri, uccidendo donne anziani e bambini?). Molti soldi andranno anche per gli investimenti nel settore industriale. La stragrande maggioranza degli italiani intanto arranca, col rischio di cadere nel tranello della guerra tra noi poveri! E questa merdaccia della meloni investe sul fare le guerre a tutti, per imporsi come dominio e potere europeo (che vergogna, siamo ancora ai tempi di mussolini il sanguinario!). Qua ci hanno ridotti alla fame, e col debito pubblico accumulato dai politici massomafiosi, ci creeranno molti più problemi: altro che futuro roseo… Quella merda della Meloni ribadisce il sostegno al nuovo regolamento sui rimpatri e chiede di anticipare la lista Ue dei Paesi sicuri “per risolvere diverse questioni” delle ultime settimane (naturalmente rimane un enigma il suo modo di comunicare, da buona massomafiosa – come tentava di spiegarci Falcone).
La Nato nasce il 4 aprile 1949, con la firma del North Atlantic Treaty, quando si costituisce l’alleanza atlantica anticomunista guidata dalla Nato col potere degli stati Uniti. Un’organizzazione politico-militare intergovernativa che ha segnato la storia dell’Occidente, imponendosi con colpi di stato e stragi di stato soprattutto per il predominio e il potere economico militare. La Nato anticomunista, finalmente ha trovato qualcuno che fa la guerra al posto suo, come l’Ucraina, che per 50 anni ha leccato le ossa alla Russia, ai più ricchi e ai suoi cani, mentre oggi pur di stare con la Nato, ha accettato di creare una guerra che produce solo genocidio contro loro stessi, pur di stare col potere della Nato, cioè il più ricco e il più forte a livello economico e militare.
La Meloni (foto sopra), sulla bagarre in aula avvenuta 2 giorni fa sul Manifesto di Ventotene, si giustifica da buona cattolica fascista arrogante senza vergogna: “Ho solo letto alcuni passaggi e chiesto quale fosse il messaggio politico. Non ho insultato nessuno. Ho visto una sinistra scomposta, illiberale, nostalgica. Rivendico il diritto di non condividere quel testo”.
A far scoppiare la miccia tra i partiti di destra e sinistra è proprio Giorgia Meloni che, nel concludere le repliche sulle comunicazioni rese in vista del Consiglio europeo del giorno dopo, cita alcuni passaggi estrapolati dal Manifesto di Ventotene dichiarando: “non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia”.
Ma facciamo un po’ di storia per capire meglio il problema sociale e politico:
Il Manifesto di Ventotene, che aveva come titolo originale per un’Europa libera dal fascismo, fu originariamente redatto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941 quando, per motivi politici furono confinati a Ventotene, nel mar Tirreno, come oppositori del regime fascista. All’epoca della stesura del testo erano confinate sull’isola circa 800 persone, 500 classificate come comunisti, 200 come anarchici. Originariamente articolato in 4 capitoli, il Manifesto fu poi diffuso clandestinamente. Nel 1944, poco prima di essere ucciso, Eugenio Colorni ne curò la redazione in 3 capitoli: il 1° (La crisi della civiltà moderna) e il 2° (Compiti del dopoguerra. L’unità europea) interamente elaborati da Spinelli, come anche la seconda parte del 3° (Compiti del dopoguerra. La riforma della società), mentre la prima parte di quest’ultimo venne definita da Rossi. Il manifesto venne diffuso grazie ad alcune donne, tra le quali Ursula Hirschmann (foto sotto) e Ada Rossi, che lo portarono sul continente dall’isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano.
Il Manifesto propugna ideali di unificazione dell’Europa, fondandosi sui concetti di pace e libertà.
Noi Anarchici, ovviamente siamo per l’internazionalismo, contro tutti gli stati e tutti gli eserciti.
Il titolo definitivo con cui l’opera è conosciuta oggi, fu assegnato da alcuni giornalisti viennesi. Il valore del Manifesto di Ventotene risiede nel fatto di individuare con chiarezza la linea di divisione fra i partiti progressisti. In altri termini, gli estensori del Manifesto sostenevano che fosse necessario creare una forza politica esterna ai partiti tradizionali, inevitabilmente legati alla lotta politica nazionale, e quindi incapaci di rispondere efficacemente alle sfide della crescente internazionalizzazione. Era necessario cioè un movimento che sapesse mobilitare tutte le forze popolari attive nei vari paesi al fine di far nascere uno stato, con una propria forza armata e con organi e mezzi sufficienti per far eseguire nei singoli stati le sue deliberazioni dirette a mantenere un ordine comune, pur lasciando agli stati stessi l’autonomia che consenta uno sviluppo di una vita politica secondo le peculiari caratteristiche dei vari popoli. Questa forza politica nacque poco tempo dopo, nell’agosto del 1943: il Movimento Federalista Europeo. Sempre secondo gli autori, con l’avvento dell’era totalitaria, lo sviluppo della civiltà moderna aveva subìto un arresto. Un’Europa libera e unita invece, avrebbe rappresentato inevitabilmente la premessa per il potenziamento di detta civiltà; però la riforma della società, volta a far riprendere immediatamente in pieno il processo storico contro la disuguaglianza e i privilegi sociali, doveva passare attraverso la rivoluzione europea, cioè l’emancipazione delle classi lavoratrici e la realizzazione per esse di condizioni più umane di vita. Viene data la direttiva che deve essere seguita per formare una vita economica europea liberata dagli incubi del militarismo o del burocratismo nazionale; direttiva che si sostanzia nell’abolizione, limitazione, correzione o estensione caso per caso della proprietà privata.
Il contenuto di tale direttiva viene dettagliato all’interno del Manifesto medesimo ed espresso in 5 punti definiti come cambiamenti necessari per creare intorno al nuovo ordine un larghissimo strato di cittadini interessati al suo mantenimento, e per dare alla vita politica una consolidata impronta di libertà, impregnata di un forte senso di solidarietà sociale. L’edizione del 1944 del Manifesto curata da Eugenio Colorni (che ha scritto inoltre una densa e opportuna prefazione), prese il titolo di “Problemi della Federazione Europea” e reca le iniziali, appunto, A.S. e E.R. Il volume fu stampato dalla Società anonima poligrafica italiana e stampato dalle Edizioni del Movimento italiano per la Federazione europea. Al testo furono aggiunti due saggi di Altiero Spinelli: Gli Stati Uniti d’Europa e le varie tendenze politiche, del 1942, e Politica marxista e politica federalista, del 1942-‘43.
Negli anni successivi, a seguito dei trascorsi totalitarismi, il giurista Hans Kelsen eccepisce nei suoi saggi la necessità della burocrazia in uno stato democratico, a dispetto da quanto promosso dai movimenti di lotta, in cui le decisioni vengono prese dal centro (ovvero dai leader del movimento) senza alcuna considerazione dei sentimenti delle masse, perché considerate non competenti; Noberto Bobbio (foto sopra) invece analizzerà le forme di governo nella storia del pensiero politico e i movimenti di lotta.
Ma quella pagliaccia anticostituzionale della Meloni, invece di impegnarsi a fare l’autoritaria di merda, perché non ci spiega come mai ci ha tolto lo statuto dei lavoratori lasciandoci senza diritti, alla fame e senza futuro?
Oppure, perché non ci spiega dove sono finiti i 250 miliardi a fondo perduto del PNRR?
Pagliaccia, vergognati! Ritorna nella fogna! Hai già fatto troppi danni, pensando di lasciarci, ricattabili, nell’ignoranza, ma i tuoi calcoli ti sono andati male.
Oggi, 21 marzo, è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della criminalità organizzata. Persone, rese vittime dalla violenza mafiosa, che rappresentano storie, impegno e coraggio. In questa giornata simbolica, nata per onorare la memoria di centinaia di persone uccise, donne, uomini, bambini, si promuovono iniziative culturali capaci di sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni sull’importanza del contrasto alle mafie e sulla difesa dei diritti umani.
Anche parte della chiesa organizza iniziative, ma la maggior parte del clero è colluso con la mafia e benedice gli ‘uomini d’onore’, inoltre il vaticano gestisce lo IOR, una banca mondiale i cui fondi dovrebbero essere usati per i diritti dei poveri, invece li usano per arricchirsi e speculare (vedi crac Ambrosiano: il 20/2/1987 i giudici istruttori del tribunale di Milano, Antonio Pizzi e Renato Bricchetti, che indagavano sul crac del Banco Ambrosiano, emisero un mandato di cattura per bancarotta fraudolenta, sia per l’arcivescovo Paul Marcinkus (foto sopra), che per Luigi Mennini e Pellegrino de Strobel, dirigenti dello IOR. Il mandato non fu però eseguito perché Marcinkus godeva di passaporto diplomatico vaticano, mentre gli altri due si rifugiarono presso Città del Vaticano e la richiesta di loro estradizione non ebbe alcun esito. La Corte di cassazione stabilì il loro proscioglimento in virtù dell’articolo 11 dei Patti lateranensi, secondo il quale gli enti centrali della chiesa cattolica sono esenti da ogni ingerenza da parte dello stato italiano). Anche questa è criminalità organizzata!
La massoneria, prima ha usato i mafiosi SOPRATUTTO PER LA LORO IGNORANZA, incentivandoli come gabellotti (guardie del latifondismo) per fare i lavori sporchi, ma adesso che vogliono comandare anche loro, che farà? Ricordiamo che già Falcone prima di morire ci aveva spiegato che l’origine del problema non era l’ignoranza e la crudeltà della mafia, ma la massoneria che usava la mafia, coniando la parola massomafia.
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Massoneria, politica e mafia. L’ex-Gran Maestro: “Ecco i segreti che non ho mai rivelato a nessuno”https://www.youtube.com/watch?v=YA-ryJ-2kPU&t=55s
Mafia e logge: parla l’ex Gran Maestro della massoneria Giuliano Di Bernardohttps://www.youtube.com/watch?v=tzhSJQob-A8
“Sulla mafia la massoneria non vede, non sente e non parla”: parla l’ex vicecapo del Grande Orientehttps://www.youtube.com/watch?v=x-8dbUUZgpE
I boss più ricchi d’Italia (la classifica)https://www.youtube.com/watch?v=owznuSdSCS8
2024/25: Report – Il laboratorio
Di Giorgio Mottola, da Report del 03/11/2024. Report ha ricostruito come negli ultimi vent’anni Israele si sia trasformato nel laboratorio politico dell’estrema destra internazionale mentre a Gaza le industrie belliche e della cybersecurity israeliane testano le loro armi e i loro prodotti, che vengono poi rivenduti all’estero e anche in Italia.
https://www.raiplay.it/video/2024/11/Il-laboratorio—Report-03112024-fb8a908b-7b06-467b-a076-b3fafb1ef0e4.html
Franceschini (BR): «Ci sentivamo controllati»https://www.youtube.com/watch?v=5gwKPXe1_WU&t=926s
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Ma ora, per continuare a credere che un altro mondo è possibile, vi consigliamo di ascoltare un po’ di canzoni Anarchiche: Bandiere rossonere, COME DICEVA MALATESTA, PER NON CONFONDERCI CON LE BANDIERE DI QUELLE MERDACCE DEI FASCI, E PER EVITARE CHE CI INFILTRINO.
Gli Anarchici (Versione Italiana di: Les Anarchistes) – Léo Ferréhttps://www.youtube.com/watch?v=GzpzBOkXvpI&list=RDGzpzBOkXvpI&start_radio=1
Assalti Frontali – “ROMA METICCIA” official videoclip – 2011https://www.youtube.com/watch?v=DDiyBA94w_g
Emsi Caserio: Rap Anarchico Popolare (VIDEOCLIP 2014)https://www.youtube.com/watch?v=qg4N2z7g_5k&list=RDqg4N2z7g_5k&start_radio=1&rv=DDiyBA94w_g
ASSALTI FRONTALI – FAN**LO CI SIAMO ANCHE NOIhttps://www.youtube.com/watch?v=gA0D-lhnIbE&list=RDqg4N2z7g_5k&index=2
emsi Caserio – All cops are bastards (Nostra patria il mondo intero Ep)https://www.youtube.com/watch?v=F1spIk1GtWQ&list=RDqg4N2z7g_5k&index=3
PO3TA – Revolucion Actitud Poesia (RAP) (Video Oficial)https://www.youtube.com/watch?v=DbEgrN6QJWg&list=RDqg4N2z7g_5k&index=5
Rap Militante Internazionale – antagonista a vita [videoclip HQ]https://www.youtube.com/watch?v=DbEgrN6QJWg&list=RDqg4N2z7g_5k&index=5
Nè col potere della destra e della Nato, nè col potere della sinistra e della Russia! Non votate questi pagliacci! W l’Anarchia!!
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La morale borghese è per me l’immoralità
contro la quale si deve lottare: la morale
fondata sulle nostre ingiuste istituzioni sociali,
quali la religione, la patria, la famiglia,
la cultura, insomma, quelli che si usa
chiamare i “pilastri della società”.
L. Bunuel
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Solidarietà alle compagne e ai compagni arrestati perché lottano per la nostra libertà
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)