Il 18 marzo 2025 i mass media scrivono che i pm di Roma hanno chiesto il processo per 4 medici che ebbero in cura il giornalista Andrea Purgatori, morto nel luglio del 2023: il radiologo Gianfranco Gualdi, del suo assistente Claudio Di Biasi e della dottoressa Maria Chiara Colaiacomo, entrambi appartenenti alla sua equipe, e del cardiologo Guido Laudani, è contestato il reato di omicidio colposo. L’udienza preliminare è stata fissata al 19 settembre.
Il giornalista era in cura per un tumore ai polmoni e alcuni problemi cerebrali. Ed è proprio su quest’ultima patologia medica che si concentrano le indagini della procura. Sarà infatti fondamentale chiarire se Purgatori avesse o meno delle metastasi al cervello come sembrerebbe essere emerso dalle radiografie nella prima clinica che ha seguito il giornalista. Nel corso dei successivi accertamenti medici avvenuti in un’altra struttura della Capitale, non sarebbero però emerse metastasi.
Le conclusioni della perizia medico-legale nell’ambito dell’incidente probatorio, nell’indagine della procura sulla morte del giornalista: “i neuroradiologi indagati refertarono non correttamente l’esame di risonanza magnetica dell’8 maggio del 2023 per imperizia e imprudenza e quelli del 6 giugno e dell’8 luglio per imperizia. Il cardiologo Laudani effettuò approfondimenti diagnostici insufficienti per la ricerca della causa cardiaca dell’embolizzazione sistemica”. Questo quanto emerge nelle conclusioni della perizia medico-legale disposta dal gip del tribunale di Roma nell’ambito dell’incidente probatorio nell’indagine della procura sulla morte del giornalista Andrea Purgatori.
Nel documento viene ricostruita anche la gestione clinica del paziente: “una anemia dovuta alla catastrofica sequela di errori ed omissioni a partire, per questo aspetto, dalla errata diagnosi di fibrillazione atriale, con conseguente terapia anticoagulante rivelatasi potenzialmente fatale e di fatto controindicata nelle endocarditi, e con totale oscuramento del contesto clinico complessivo”.
La novità su cosa abbia causato la morte del giornalista arriva dalla perizia della procura di Roma, anticipata dal Corriere della Sera, il quotidiano per il quale Purgatori ha lavorato e condotto importanti inchieste giornalistiche. La malattia, scrivono in sostanza i periti, non è stata mai diagnosticata ma sarebbe stata possibile debellarla ‘con una efficace cura antibiotica’, mettono nero su bianco i medici legali incaricati dai pm capitolini di capire le cause del decesso di Purgatori e se ci siano state negligenze e sviste da parte dei medici che lo hanno avuto in cura.
La novità su cosa abbia causato la morte del giornalista arriva dalla perizia della procura di Roma, anticipata dal Corriere della Sera, il quotidiano per il quale Purgatori ha lavorato e condotto importanti inchieste giornalistiche. La malattia, scrivono in sostanza i periti, non è stata mai diagnosticata ma sarebbe stata possibile debellarla ‘con una efficace cura antibiotica’, mettono nero su bianco i medici legali incaricati dai pm capitolini di capire le cause del decesso di Purgatori e se ci siano state negligenze e sviste da parte dei medici che lo hanno avuto in cura.
Ricordiamoci che Andrea Purgatori, tra le varie ricerche giornalistiche “scomode”, picconò il muro occulto che c’era dietro alla strage di Ustica.
Aveva 70 anni. Stroncato (forse) da una malattia fulminante. Le sue inchieste, dalla stagione del terrorismo al caso Orlandi, hanno fatto la storia del giornalismo italiano.
Al momento i legali della famiglia del giornalista (gli avvocati Gianfilippo Cau e i colleghi Alessandro e Michele Gentiloni Silveri), preferiscono non aggiungere altro al comunicato nel quale si richiedeva appunto alla procura di Roma, di accertare “la correttezza della diagnosi refertata a Purgatori in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte, e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessarie“. Quando si parla di ‘cura prescritta’ si fa riferimento a una pesante radioterapia al cervello con cui è stato trattato il giornalista.
Il 16/4/2020 Purgatori dichiara ai mass media: “Non è vero che davanti al virus siamo tutti uguali”.
Andrea Purgatori aveva titolato “Effetti collaterali” l’ultima puntata del suo ‘Atlantide’ (il mercoledì sera su La7 ore 21.15), programma ormai dedicato, racconta il giornalista, quasi completamente all’approfondimento del virus. Due puntate, le prime dal via al lockdown, le ha condotte addirittura da casa sua, con tutte le difficoltà del caso, quando, di ritorno da una zona rossa, era in autoquarantena.
Il coronavirus visto come “livella” è quindi un facile slogan ? “Difficoltà, angosce e problemi di sopravvivenza si moltiplicano per disabili, anziani nelle case di riposo, migranti. Nel nostro racconto in diretta che si è aperto con una riflessione di Ascanio Celestini sulle diseguaglianze sociali di questa tragedia, per capire che il problema per qualcuno è ben più grave della rinuncia a una corsetta al parco, bastava sentire la psicoterapeuta Priscilla Berardi. Ha affrontato il tema della disabilità, raccontando il dramma di chi non riesce a comunicare e l’angoscia espressa da quelli che temono di finire in ospedale, con l’incubo di essere scartati a favore di altri nella drammatica assegnazione dei posti in terapia intensiva”. Ormai le inchieste storiche e i reportage esteri di Atlantide hanno abdicato a favore dell’approfondimento del virus. Purgatori con le sue inchieste sul covid 19 ha dato fastidio alle multinazionali del farmaco e alle multinazionali dei vaccini! Ecco perchè dava fastidio…
Da una parte i telespettatori non ne possono più di ospedali e conteggio dei decessi, dall’altra vogliono essere informati. Ha approfondito il tema dell’infodemia (la diffusione di una quantità eccessiva di informazioni).
“Le guerre le ho seguite da inviato e trovo che questa sia una definizione che rischia di disorientare il pubblico, perché nelle vere guerre sai dove sono i nemici sul campo, adesso invece non è chiaro neanche dove si prende il virus: ho amici che si sono ammalati e ancora non sono riusciti a capire dove e come è successo, quello che prevale è la paura di finire intubati. Sono convinto invece che il coronavirus, più che una guerra abbia generato uno stress totale del sistema sanitario, che ci costringe a una seria riflessione e a un ripensamento sulla sua organizzazione, e non certo solo in Italia”.
Covid fuori controllo? Andrea Purgatori introduce la puntata 07/10/2020https://www.la7.it/atlantide/video/covid-fuori-controllo-andrea-purgatori-introduce-la-puntata-07-10-2020-343539
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A proposito di sperimenti disumani e di medici senza scrupoli, vi consigliamo di vedere questo film intitolato: The Sea and Poison (Il mare e il veleno) del 1986, girato in Giappone con la Regia di Kei Kumai. Il film spiega gli orrori degli esperimenti militari batteriologici, compiuti sulle persone dall’Unità 731. Purtroppo non è stato ancora tradotto il film in italiano, perché a livello militare è Top secret (!!). Il film è tratto dal romanzo più inquietante di Shusaku Endo ed è uno studio magistrale sulla disintegrazione morale individuale e collettiva. Ambientato in un ospedale giapponese durante gli ultimi giorni della II guerra mondiale, la storia è incentrata sullo staff medico che si offre di assistere in una serie di vivisezioni, ‘operazioni sperimentali’ sulla popolazione cinese e sui prigionieri di guerra.
Vi proponiamo questo video perché ricorda un po’ la situazione che si è creata anche in Italia col virus del Covid 19, scoperto il 29/1/2020, quando due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus SARS-CoV-2 a Roma.
Gli scienziati si sono accorti che questo virus (Covid 19), si modifica in continuazione, quindi non è più sufficiente una vaccinazione unica, tutti gli anni si deve rifare la vaccinazione con vaccini diversi per rimanere coperta dal virus modificato. E’questo il problema: cosa c’è dentro a questi vaccini modificati, vista la storia degli esperimenti batteriologici fatti in Giappone nel 1986 (e non solo), sperimentati su uomini,donne, anziani e bambini?
Teniamo presente che il Covid 19 nasce in questo drammatico periodo storico (sia a livello politico, che sociale),
dove ci hanno cancellato i diritti principali contenuti nello Statuto dei lavoratori (conquistato con le lotte di classe
dagli operai sfruttati, insieme ai sindacati negli anni ’70), creando disocuppazione e abbassamento dei diritti e del
livello culturale, creando miseria e mancanza di futuro nella popolazione. Creando poi di riflesso, anche seri problemi
psicologici nei giovani. Ma che esperimenti e interessi ci sono dietro al Corona virus?
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The Sea and Poison film completo sottotitolato in inglesehttps://www.youtube.com/watch?v=L-PMUVFOMh0
720- Gli esperimenti giapponesi su cavie umane dell’Unità 731 [Pillole di Storia]https://www.youtube.com/watch?v=uXQVgp7g0Xk
The Sea and Poison – Il mare e il veleno (1986)https://www.vaevedi.it/2021/05/the-sea-and-poison-il-mare-e-il-veleno.html
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“Uno dei primi compiti del medico è di educare le masse a non prendere medicine.”
William Osler
“Se l’alimentazione fosse un tema maggiormente compreso, e se la prevenzione e le cure naturali fossero più accettate nella comunità medica, non ci troveremmo a riversare nei nostri corpi una tale quantità di farmaci tossici e potenzialmente letali nella fase più avanzata di una malattia.”
Colin Campbell
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Solidarietà a tutte le compagne e i compagni Anarchici ingiustamente arrestati.
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)