
Il disastro è stato un’incidente avvenuto il 26 aprile 1986 nella centrale nucleare di Chernobyl (foto sopra), in Ucraina. Ci fu una forte esplosione e l’incendio del reattore 4 che hanno causato il rilascio di grandi quantità di materiale radioattivo nell’atmosfera, rendendolo il più grave incidente nucleare della storia. Il disastro nucleare accaduto al reattore n° 4 della centrale è stato provocato da un errore umano: alle ore 01:23 di notte fallì un test di sicurezza del reattore numero 4 della centrale nucleare Lenin, situata nel comune di Pripyat’, nell’attuale Ucraina a circa 100 km da Kiev.

Insieme al disastro di Fukushima Dai-ichi del 2011 (foto sopra), causato da un terremoto di magnitudo 9.0 e dal conseguente tsunami che hanno colpito la centrale nucleare in Giappone, quello di Chernobyl è il più grave incidente nucleare della storia, classificato come 7° livello della scala delle catastrofi. Un errore umano che causò tra 200 mila e i 350 mila sfollati, 64 morti legati direttamente all’incidente e migliaia di casi di malati oncologici nei mesi e negli anni successivi, come riportato nel rapporto del Chernobyl Forum redatto da agenzie dell’ONU. In corrispondenza dell’inizio della manovra d’emergenza, il reattore non si spense, anzi guadagnò ulteriormente potenza, in modo rapidissimo, oltre ogni limite di sicurezza. Ciò fu dovuto a un grave difetto di progettazione delle barre, che causò un surriscaldamento improvviso, tale da deformare i condotti di discesa e bloccare il movimento dei moderatori. In pochissimi secondi la potenza superò i 30 GW, cioè 10 volte il massimo previsto, producendo grandi volumi di gas la cui pressione causò un’esplosione che proiettò in aria il pesantissimo coperchio di cemento e acciaio del reattore, il quale ricadde verticalmente sull’apertura lasciando il recipiente scoperchiato. Subito dopo seguì una seconda, potentissima esplosione, causata dall’ignizione dell’idrogeno e dalla polvere di grafite espulsi dal reattore e mescolatisi con l’ossigeno dell’aria, che distrusse l’edificio. La grafite contenuta nel nocciolo, in gran parte polverizzato e completamente esposto all’atmosfera, prese poi fuoco e l’incendio si estese alle strutture vicine.Oggi la zona di esclusione ha un raggio di 30 km attorno alla centrale ma nonostante ciò, lavorano nei pressi dell’impianto circa 7000 persone e alcune hanno addirittura deciso di trasferirsi nei villaggi vicini, nonostante i rischi per la salute siano rimasti invariati.

La centrale nucleare “Lenin” di Chernobyl (foto sopra), è stata costruita a partire dal 1970: era composta da 4 reattori di tipo sovietico RBMK. Gli addetti ai lavori sapevano che, durante un eventuale blackout, i generatori di emergenza ci mettevano un intero minuto per attivarsi. In quel minuto si sarebbe creato moltissimo calore incontrollato, perché i generatori non subentravano col raffreddamento: un rischio troppo grande.
Un altro report del 1992 ha approfondito i problemi: vennero fuori dei difetti nel design del reattore, una completa mancanza di protocolli di sicurezza e una carente comunicazione tra progettisti e operatori. Insomma, un disastro su tutta la linea. Le autorità sovietiche all’inizio non divulgarono la notizia, ma dovettero ammettere l’incidente dopo alcuni giorni, quando l’aumento anomalo delle radiazioni atmosferiche fu rilevato in Svezia e la notizia si diffuse a livello internazionale. Vi furono pesanti conseguenze politiche, sia internazionali sia interne, per la credibilità e il prestigio tecnico-scientifico dell’Unione Sovietica. Le nubi radioattive raggiunsero in pochi giorni anche l’Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia, toccando, con livelli di radioattività inferiori, anche l’Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria e la penisola balcanica, fino a porzioni della costa orientale del Nord America, provocando un allarme generale e grandi polemiche. L’istituzione delle Nazioni Unite chiamata UNSCEAR (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation, Comitato scientifico dell’ONU per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti), ha condotto per 20 anni una dettagliata ricerca scientifica ed epidemiologica sugli effetti del disastro. A parte i 57 decessi diretti, l’UNSCEAR ha predetto fino a 4 000 casi di tumori da attribuire all’incidente.

Nella situazione internazionale di ‘Guerra fredda’ (Nato anticomunista contro Russia comunista) che perdurava da decenni, l’Unione Sovietica aveva sistematicamente mantenuto il massimo segreto sui programmi nucleari civili e militari; inoltre non erano state mai divulgate notizie su precedenti gravi incidenti verificatisi negli impianti sovietici. L’esigenza di non rivelare i fallimenti del regime, imponevano ai dirigenti sovietici la totale riservatezza (dal nemico Nato anticomunista), su argomenti ritenuti di interesse nazionale prioritario. E tutto questo grazie alla presenza al potere di Michail Gorbačëv teoricamente più aperta verso il mondo non comunista.

La contaminazione provocata dall’incidente di Černobyl’ non interessò solo le aree vicine alla centrale, ma si diffuse irregolarmente secondo le condizioni atmosferiche, interessando soprattutto aree di Bielorussia, Ucraina e Russia. Le aree contaminate e il loro livello di contaminazione misurato sul cesio-137 era molto elevato. È stato calcolato che l’incidente di Černobyl’ abbia rilasciato una quantità di radiazioni pari a 400 volte rispetto a quelle rilasciate in occasione della bomba caduta su Hiroshima (i bombardamenti atomici di Hiroshima [foto sopra] e Nagasaki furono due attacchi nucleari attuati dagli USA contro il Giappone, il 6 e il 9 agosto del 1945). Nell’area della centrale nucleare di Cernobyl furono registrati livelli di fallout radioattivo fino a 4,81 GBq/m², in un raggio di 10 km dall’impianto. In quest’area si trovava un boschetto (circa 4 km²) di pini che a causa delle radiazioni virò verso un colore rossiccio e morì, assumendo il nome di Foresta Rossa. Vicine foreste di betulle e di pioppi tuttavia restarono verdi e sopravvissero. Nelle settimane e mesi successivi al disastro, nella stessa area, alcuni animali, tra cui una mandria di cavalli lasciata su un’isola del fiume Pryp”jat’ a 6 km dalla centrale, morirono per danni alla tiroide dopo aver assorbito 150-200 Sv. Numerosi studi, molti dei quali condotti in anni recenti, hanno dimostrato conseguenze negative della contaminazione radioattiva per la fauna che abita le aree maggiormente contaminate.

Nell’agosto 1986 ci fu un processo a porte chiuse e svariati provvedimenti disciplinari a carico del personale e di alcuni dirigenti. Dieci anni di lavori forzati per l’imputazione di “negligenza criminale”, vennero dati a Viktor Brjuchanov (foto sopra), direttore della centrale nucleare e a Nikolaj Fomin (foto sotto), ingegnere capo, 5 anni per “abuso di potere” a Anatolij Djatlov, vicecapo ingegnere e a Boris Rogožkin, capo della vigilanza notturna, 3 anni a Aleksandr Kovalenko, supervisore del reattore 4, 2 anni per Jurij Lauškin, ispettore nella centrale nucleare della compagnia Gosatomnadzor. La tesi del 1991 invece, attribuì la responsabilità interamente ai progettisti, vale a dire al capo progettista della centrale Viktor Brjuchanov e agli esecutori dei difetti strutturali eseguiti con l’avallo di V. T. Gora e del responsabile del gruppo di costruzione, Ju. L. Matveev.

Ma i problemi della tossicità della centrale di Černobyl’ non finirono col disastro avvenuto nel reattore numero 4. Il governo ucraino continuò a mantenere operativi i 3 reattori rimanenti a causa della scarsità di energia elettrica nel paese. Nel 1991 divampò un incendio nel reattore n° 2; in seguito le autorità lo dichiararono danneggiato irreparabilmente e fu dismesso. Il reattore n° 1 fu decommissionato nel novembre 1996 nell’ambito di accordi stipulati tra il governo ucraino e le organizzazioni internazionali come l’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) è un’organizzazione internazionale che promuove l’uso dell’energia atomica e lavora per prevenire la proliferazione delle armi nucleari. L’AIEA, con sede a Vienna, è stata fondata nel 1957 sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Il 15/12/2000, con una cerimonia ufficiale, il presidente ucraino Leonid Kučma (foto sotto), premette l’interruttore per lo spegnimento dell’ultimo reattore n° 3, cessando definitivamente ogni attività nell’intero impianto di Cernobyl.

Specifichiamo che la prima bomba atomica (foto sopra), fu realizzata con un progetto sviluppato segretamente dal governo USA e che il programma assunse scala industriale nel 1942 (progetto Manhattan). Per il progetto Manhattan fu considerata una bomba atomica, inventata appositamente come arma di distruzione di massa, delle quali la comunità internazionale limita e sanziona la produzione per mezzo del trattato di non proliferazione nucleare (TNP). Teniamo presente che tutte le armi nucleari esistenti traggono parte della loro energia esplosiva dalle reazioni di fissione nucleare. Le armi la cui potenza esplosiva deriva esclusivamente da queste reazioni, sono comunemente chiamate bombe atomiche.

Invece l’Unione Sovietica, con la dittatura di Stalin, sperimentò la prima bomba a fissione (foto sopra) il 29/8/1949, ponendo così fine al monopolio dell’impero statunitense (proseguimento degli errori del capitalismo). L’Inghilterra, la Francia e la Cina sperimentarono un ordigno a fissione rispettivamente nel 1952, nel 1960 e nel 1964. Israele costruì la prima arma nel 1966 e si ritiene che effettuò un test insieme al Sudafrica nel 1979, ma il suo arsenale è tuttora non dichiarato. L’India effettuò il suo primo test nel 1974. Il Pakistan cominciò la produzione di armi nucleari nel 1983 ed effettuò un test nel 1998. La Corea del Nord effettuò un primo test nel 2006. Le testate nucleari, basate sia sul principio della fissione nucleare che della fusione termonucleare, possono essere installate, oltre che su bombe aeree, anche su missili, proiettili d’artiglieria, mine e siluri.
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Riepilogo storico dei principali incidenti nuclearihttps://www.italianostra.org/wp-content/uploads/Tabella.pdf
INCIDENTI ED EMERGENZEhttps://www.arpalombardia.it/temi-ambientali/radioattivita/incidenti-ed-emergenze/
Le 5 catastrofi nucleari più gravi della storiahttps://frontierenews.it/2011/06/le-5-catastrofi-nucleari-piu-gravi-della-storia/
Esplosione presso la centrale nucleare di Flamanville, Francia: nota informativahttps://www.isprambiente.gov.it/it/evidenza/sicurezza-nucleare/no-homepage/esplosione-presso-la-centrale-nucleare-di-flamanville-francia
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Ricordiamo sempre il compagno Anarchico antifascista Giuseppe Pinelli, torturato e ucciso dagli sbirri in caserma a Milano, perché dichiarava che la strage di stato a piazza Fontana, era stata progettata ed eseguita dai servi dello stato (piano militare chiamato stay behind). Durante la Guerra Fredda, l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) coordinò, mentre la Central Intelligence Agency (CIA) e il Secret Intelligence Service britannico (SIS), contribuirono a creare reti clandestine stay-behind, in molti paesi europei (in Italia chiamati nuclei clandestini dello stato o doppio sid servizio segreto), con l’intenzione di attivarle nel caso in cui le forze del Patto di Varsavia (comunisti) prendessero il potere statale, in quella logica di terrore, attuarono la strage di stato in piazza fontana il 12 dicembre 1969 con lo scoppio della bomba fascista.
Solidarietà anche al compagno Anarchico Alfrado Cospito, detenuto ingiustamente al 41 bis per aver fatto un’azione diretta per puntualizzare i problemi sociali attuali, senza uccidere mai nessuno!!
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Oggi, nell’ottantesimo anniversario del 25 aprile 1945, noi Ricercatori senza padroni, ricordiamo tutti i partigiani (a parte i partigiani bianchi, che nella storia sono stati traditori) Anarchici e comunisti che hanno combattuto e sono morti per la nostra liberazione, una liberazione che ha visto partecipi anche vari eserciti, in particolare quelli che faranno parte della NATO, che ci hanno liberato, ma di nascosto ci hanno invaso e imposto il loro potere militare anticomunista (36 basi militari in tutta Italia), imponendoci un piano militare segreto (Top secret) chiamato “Strategia della tensione”, nata anche in Italia in seguito alla strage di stato di Portella della Ginestra, un eccidio commesso il 1º maggio 1947! La strategia militare della NATO, è fatta di stragi di stato e colpi di stato, organizzati da gruppi neo-fascisti col coinvolgimento diretto dei servizi segreti italiani e della Nato (USA).
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Basta armi – basta guerre!!
Né col potere della Nato!! Né col potere della Russia!! Né col potere dell’Europa!! Né col potere della chiesa!!
Anarchia: l’unica coerente nella storia! L’unica via!
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Noi crediamo che la più gran parte
di mali che affliggono gli uomini
dipende dalla cattiva organizzazione sociale;
e che gli uomini, volendo e sapendo,
possono distruggerli.
dal “Programma” dell’Unione Anarchica Italiana (1899
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)