51° anniversario della strage di stato di piazza Loggia

Alle 10,12 del 28 maggio 1974, in piazza Loggia a Brescia, un ordigno è stato fatto esplodere in un cestino della spazzatura durante una manifestazione antifascista indetta per protestare contro una serie di attentati fascisti avvenuti in zona, la strage provocò 8 morti e 102 feriti.

Il massone Licio Gelli durante un’intervista al settimanale Oggi a Roma il 15/2/2011 dichiara: «Giulio Andreotti sarebbe stato il vero “padrone” della Loggia P2? Per carità… io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l’Anello. Le stragi italiane non sono un mistero e, soprattutto, non sono ideologicamente definibili come “fasciste”». Il 14/11/1974, i mass media pubblicano l’articolo Cos’è questo golpe? Io so, scritto dall’intellettuale e scrittore Pier Paolo Pasolini, in cui accusa la Democrazia Cristiana e gli altri partiti suoi alleati nel governo di essere i veri mandanti delle stragi, a partire da piazza Fontana.

Meno di due ore dopo l’esplosione della strage di stato, qualcuno ordinò che piazza della Loggia fosse lavata dagli idranti dei vigili del fuoco. Le tracce dell’esplosivo sparirono, insieme ad altri possibili reperti, nei rivoli d’acqua e poi nei tombini. Fu il primo tentativo di coprire le prove, nascondere, depistare. I servizi segreti sapevano i nomi di chi aveva organizzato l’attentato e i luoghi dove erano avvenute le riunioni per pianificarlo, addirittura erano a conoscenza di alcuni fatti ancora prima che l’attentato fosse compiuto. Ma non informarono mai la magistratura.

Il giorno seguente alla strage di Stato di Piazza della Loggia, in tutta Italia si è proclamato lo sciopero generale, con una notevole adesione di partecipanti alle manifestazioni, da cui spesso si dipartono cortei organizzati da militanti della sinistra extraparlamentare diretti verso sedi missine o di organizzazioni affiliate, come CISNAL e FDG. La prima istruttoria della magistratura portò alla condanna nel 1979 di alcuni esponenti dell’estrema destra bresciana. Uno di essi, Ermanno Buzzi, in carcere in attesa d’appello, fu strangolato dai suoi compagni neofascisti il 13/4/1981: Pierluigi Concutelli e Mario Tuti. Nel giudizio di secondo grado, nel 1982 gli stragisti rimasero impuniti e le condanne del giudizio di primo grado vennero commutate in assoluzioni, le quali a loro volta vennero confermate nel 1985 dalla Corte suprema di cassazione.

Nel corso dei vari procedimenti giudiziari relativi all’orrenda strage di stato, si è costantemente fatta largo l’ipotesi del coinvolgimento di rami dei servizi segreti e di apparati dello stato nella vicenda. Oscure circostanze e intralci di provenienza istituzionale si sono manifestati anche durante il secondo troncone d’indagine, tra cui l’invio nel 1989 da parte del SISMI di una velina relativa a un’improbabile pista cubana. Le indagini furono subito indirizzate non in alto, come gerarchia sociale(massomafia), ma verso i piccoli delinquenti comuni (sottoproletariato), che sono costretti a sopravvivere e a rubare per mangiare e non per arricchirsi. Solo dopo quarant’anni si è giunti a una verità processuale. Due uomini, Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte (foto sotto), sono stati condannati all’ergastolo come autori della strage di stato. Entrambi erano esponenti del gruppo eversivo terrorista fascista Ordine Nuovo. Maurizio Tramonte era anche, col nome in codice di Tritone, una spia stipendiata dai servizi segreti. Ancora oggi le indagini sulla strage di Brescia vanno avanti e altre due persone sono state recentemente rinviate a giudizio ed emergono sempre più pesantemente le responsabilità che ebbero in quella strage apparati deviati dei servizi segreti.

La strage di Piazza della Loggia è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti).

Riguardo alla terza istruttoria del 19/5/2005, la Corte di cassazione ha confermato la richiesta di arresto per Delfo Zorzi (oggi cittadino giapponese) per il coinvolgimento nella strage di piazza della Loggia.              

Il 15/5/2008 sono stati rinviati a giudizio i 6 imputati principali: Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti (foto sopra), Francesco Delfino, Giovanni Maifredi. I primi tre erano all’epoca di spicco di Ordine Nuovo, gruppo neofascista fondato nel 1969 da Clemente Graziani, sulle ceneri del Centro Studi Ordine Nuovo di Pino Rauti, e più volte oggetto di indagini, pur senza successive risultanze processuali, in merito all’organizzazione e al compimento di attentati e stragi. Ordine Nuovo fu sciolto nel 1973 per disposizione del Ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani con l’accusa di ricostituzione del Partito Fascista. Francesco Delfino (foto sotto), fu invece ex generale dei carabinieri, all’epoca responsabile, col grado di capitano, del Nucleo investigativo dei cc di Brescia, mentre Giovanni Maifredi era ai tempi collaboratore del ministro degli Interni Taviani.

Il 21 ottobre 2010, dopo 5 giorni e mezzo di ricostruzione delle accuse, i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta hanno formulato l’accusa di concorso in strage per tutti gli imputati, ad eccezione di Pino Rauti, per il quale la stessa accusa aveva richiesto l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”, pur sottolineando la sua responsabilità morale e politica per la strage.                                                                                     

Il 16/11/2010 la Corte D’Assise ha emesso la sentenza di primo grado della terza istruttoria, assolvendo tutti gli imputati con la formula dubitativa di cui all’art. 530 comma 2 c.p.p., corrispondente alla vecchia formula dell’insufficienza di prove.

Il 14/4/2012 la Corte d’Assise d’Appello corrotta, ha confermato l’assoluzione per tutti gli imputati, condannando le parti civili al rimborso delle spese processuali, tuttavia indicando la responsabilità di tre ordinovisti ormai defunti, Carlo Digilio, Ermanno Buzzi e Marcello Soffiati. Il 21/2/2014 la Corte di Cassazione ha annullato le assoluzioni di Maggi e Tramonte e confermato quelle di Zorzi e Delfino.

Il 20/6/2017 la Corte di cassazione conferma in via definitiva la condanna all’ergastolo inflitta a Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Il lungo iter processuale fatto di 3 processi, si è concluso nel 2017, condannando per strage il dirigente di Ordine nuovo Carlo Maria Maggi, come organizzatore dell’eccidio, e il militante (e informatore del SID) Maurizio Tramonte, per concorso in strage. Non sono stati identificati gli esecutori materiali e non c’è stata nessuna condanna per i depistaggi messi in opera dal SID, pur ricostruiti in modo preciso.

Il 3 aprile 2025 i mass media scrivono dopo 51 anni la sentenza e la condanna per il cittadino svizzero Marco Toffaloni (foto sopra), ex-militante di Ordine Nuovo che non verrà mai estradato perché per la legge elvetica il reato è prescritto. La definizione ormai abusata di “servizi segreti deviati”, non regge più alla luce di questa sentenza. I depistaggi furono un’azione consapevole, deliberata, volta a mantenere l’Italia all’interno dell’orbita atlantica anticomunista e a garantire l’“ordine”, anche a costo di sacrificare vite innocenti. La sentenza riconosce infatti l’aggravante dell’intralcio al lavoro degli inquirenti dell’epoca, confermando come la macchina dei depistaggi non fu frutto di improvvisazione, ma parte integrante di una strategia politico-istituzionale. La volontà di proteggere “estremisti neri di tutte le età”, è ormai un dato acquisito nei principali procedimenti relativi a quella stagione di violenza politica. Questa sentenza giudiziaria, pur giungendo a distanza di oltre mezzo secolo, rappresenta un passo importante nella ricostruzione della verità storica e giudiziaria su uno degli episodi più tragici e simbolici dell’epoca della “strategia della tensione”. La memoria delle vittime, l’impegno degli antifascisti e la richiesta di giustizia che per decenni si è levata da Brescia, e in tutta Italia, trovano oggi un ulteriore riconoscimento nelle aule dei tribunali. Come ha dichiarato Silvio Bonfigli, attuale Procuratore di Cremona, a distanza di 51 anni dalla strage di Brescia, la verità processuale “lentamente e inesorabilmente si avvicina”. Una verità processuale a distanza di così tanto tempo e dopo 18 processi, che ha portato a 2 condanne all’ergastolo e all’odierna condanna a 30 anni per Toffaloni. Le sentenze stabiliscono chiaramente che quella di Piazza Loggia è stata una strage ordita in un contesto di strategia della tensione (Patto Atlantico anticomunista – 1949) nella quale si inquadrano, come evidenziato nella sentenza definitiva milanese, “comportamenti ascrivibili ai vertici territoriali dell’arma dei cc e ad alti funzionari dei servizi segreti (P2)”.

Della Strage di piazza Loggia, si sa la verità dopo mezzo secolo: 30 anni a Marco Toffaloni, neofascista veronese. Il portavoce dei familiari delle vittime Manlio Milani dichiara ai mass media: “Nel 1974 già tutti sapevano.”…

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Valutare oggi la spesa militare russa a 462 miliardi di dollari, cioè ben 316 in più rispetto ai 146 effettivamente stanziati, sembra confermare che stia tornando in voga la tendenza dell’anticomunismo Atlantico (1949), molto diffusa durante la prima Guerra Fredda, di gonfiare la spesa militare di Mosca per giustificare alte spese militari “per la strategia della Tensione”. La spesa militare in Italia: nel 2025 raggiungerà i 32 miliardi di euro (+12,4% rispetto al 2024), con 13 miliardi per nuovi armamenti (+77% in 5 anni). Ci lasciano senza diritti senza lavoro e tagliano i fondi alle scuole, alla sanità e al welfare, per finanziare la difesa (guerre e genocidi). VERGOGNA!!

La NATO, che ha sovvenzionato la strategia della tensione e le stragi di stato, spende 11 volte più della Russia. L’Europa 3 volte in più. Inoltre l’Europa vuole sviluppare nuovi missili con gittata sufficiente a colpire la Russia in profondità. L’Italia investe nel nuovo caccia Tempest e in pericolose missioni nell’Indo-Pacifico in funzione anti-Cina. E Noi cittadini comuni, siamo qua senza più futuro!!

LA STRATEGIA DELLA TENSIONE, di Giovanni Minoli (RAI, Dixit 2011)https://www.youtube.com/watch?v=TmvBBU8M9j8

La Strategia della tensione spiegata in 5 minutihttps://www.youtube.com/watch?v=-Yoz98jygYo

Ma per avere un po’ di ottimismo nonostante questo mondo pieno di merda e di fasci, vi consigliamo, per non sottovalutare i sogni e l’utopia, di ascoltare gli Assalti frontali! che ti viene per forza la voglia di lottare per i diritti.

Spugnehttps://www.youtube.com/watch?v=vnF08qgYKhY

Mappe della libertàhttps://www.youtube.com/watch?v=uNXSBxTLCIU

Il lago che combatte (feat. Il muro del canto)https://www.youtube.com/watch?v=ef8ZFGJC07Q

Un cannone me lo meritohttps://www.youtube.com/watch?v=KMlM9DjhnlQ

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L’ordine ottenuto tramite la sottomissione

è conservato con il terrore non è certo

una garanzia di sicurezza.

Emma Goldman

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Solidarietà alle compagne e ai compagni arrestati ingiustamente.

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Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)

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