I danni del potere: il sindaco Sala si è fatto comprare dal potere di tangentopoli, come ai tempi di Andreotti!

In questi giorni i mass media (sia di destra che di sinistra), scrivono che il sindaco di Milano Giuseppe Sala (nel murale immediatamente fatto cancellare), è stato indagato con altri 74 presunti corrotti. I pm stanno indagando soprattutto su un sistema corruttivo (prassi), fatto di “pressioni” e tangenti “mascherate” con consulenze e concessioni date alle multinazionali (massomafia). La Procura di Milano sta indagando su una “degenerazione della gestione urbanistica” nel capoluogo lombardo da parte dell’amministrazione comunale, i cui “uffici piuttosto che presidio di tutela dell’interesse pubblico” sarebbero stati “asserviti alle utilità di una cerchia ristretta di politici e grosse multinazionali (casta elitaria)”.

Sulle tangenti, sono stati indagati e messi gli arresti domiciliari: l’imprenditore Manfredi Catella (a destra nella foto), l’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi (tra Sala e Boeri nella foto), ed è stato chiesto il carcere per Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, presidente e vice della disciolta Commissione per il paesaggio, oltre che per Federico Pella e Andrea Bezziccheri. Cominciavano ad arrivare dubbi sollevati da alcuni dirigenti e funzionari del Comune, che avevano cominciato a  criticare le eccessive altezze e volumetrie, e su altri aspetti di quei progetti sporchi.   
Naturalmente quella pagliaccia della Meloni che imita Tramp, si tiene tutti buoni (cattolici di destra e cattolici di sinistra, pur di rimanere al potere) e dichiara ai mass media: no a dimissioni automatiche del Sindaco Sala.

L’architetto Giuseppe Marinoni (nel riquadro), presidente della disciolta Commissione paesaggio e figura centrale nella maxi inchiesta sull’urbanistica anche per il suo dossier patrocinato dal Comune di Milano su “Nodi e Porte Metropolitane”, “almeno dal 2017 viaggiava all’estero, con un collega di uno studio di Lugano, alla ricerca di Nodi da studiare urbanisticamente, individuando luoghi e rintracciando soggetti interessati a concludere accordi e a cui vendere i masterplan per avviare massicce speculazioni edilizie. Secondo i pm milanesi, Marinoni agiva con la copertura e la consapevolezza di Tancredi, perseguendo l’obiettivo di attuare un Piano di governo del territorio (Pgt) ombra. E, con alte parcelle riceveva incarichi privati dagli operatori della finanza immobiliare e proprietari di aree, coinvolti nei maggiori interventi urbanistico-edilizi” di Milano. L’indagine è partita nel cortile di piazza Aspromonte della Bluestone nel 2022 sul “sistema alterato dell’urbanistica milanese”, e il caso delle “torri di via Crescenzago”, sarebbero stati “costellati” di interferenze a favore di quei progetti da parte di Oggioni, l’ex dirigente comunale e vicepresidente della commissione Paesaggio arrestato lo scorso marzo, e dell’allora assessore Maran che però si è comprato anche il giudice ed è  rimasto impunito. In un messaggio riportato nelle carte, a dicembre del 2020 l’imprenditore Andrea Bezziccheri della Bluestone (foto sotto), scriveva ad Alessandro Scandurra, componente della Commissione paesaggio, che “Maran ha fatto forti pressioni anche sulla commissione”.

Manfredi Catella, l’immobiliarista fondatore di Coima, è accusato anche lui di corruzione. L’azienda di Catella è coinvolta in progetti immobiliari importanti che stanno cambiando negli ultimi anni lo skyline della città, come Milano Porta Nuova, il Pirellino, lo Scalo di Porta Romana per le palazzine del Villaggio Olimpico e la Biblioteca degli Alberi, in zona Porta Garibaldi-piazza Gae Aulenti. All’imprenditore gli investigatori hanno notificato l’atto mentre stava per partire in aereo per un viaggio programmato.

Risulta indagato anche Stefano Boeri (nella foto con Sala), architetto noto in tutto il mondo per il “Bosco Verticale”. È indagato senza richiesta di custodia cautelare e a suo carico sono state eseguite perquisizioni. Tra i progetti al centro del nuovo filone di indagini ci sarebbe anche la riqualificazione del Pirellino. Boeri è imputato in altri 2 procedimenti a Milano: per turbativa d’asta e false dichiarazioni per il caso della Biblioteca europea di informazione e cultura e per abuso edilizio sul progetto Bosconavigli. Il filone di indagine che riguarda Tancredi, Catella, presidente di Coima, e anche Andrea Bezziccheri di Bluestone, fa seguito a quello per cui lo scorso marzo è finito agli arresti domiciliari Giovanni Oggioni (nel riquadro sotto), architetto ed ex vice presidente della Commissione Paesaggio di Palazzo Marino, ritenuto il presunto “grande manovratore” di un “sistema” di “speculazione edilizia selvaggia” a favore degli interessi dei costruttori miliardari incentivati dalle multinazionali.

Ma torniamo indietro nel tempo per capire la logica spietata, senza sentimento, senza etica, senza scrupoli, che porta a fare qualsiasi cosa pur di accumulare potere – soldi!! E’ nel 1992 infatti, che scoppiò il bubbone: nella trattativa Stato-Mafia sono stati coinvolti politici, esponenti delle forze dell’ordine, boss mafiosi e servizi segreti. La vicenda è emersa a seguito delle indagini sulle stragi di Capaci e via d’Amelio, che hanno portato alla luce un presunto accordo tra pezzi dello stato e cosa nostra….
Ma  chi è quell’ambizioso del sindaco Sala, che diceva di lavorare per migliorare Milano, e che non si sarebbe fatto incastrare e comperare da nessuno, immerso com’è in un sistema di potere gerarchico, massomafioso (sia di destra che di sinistra), corrotto (prassi).
Sala come personaggio era già inaffidabile quando ricopriva il ruolo di Manager della Pirelli e Tim. Ma  diventò ancora più ambiguo e spregiudicato quando gestì il business (per pochi) di Expo 2015, come capo commissario unico.

Sala (nella foto con la Schlein), si è candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra del Pd (persone ambiziose assetate di potere come lui). Si è laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, università conosciuta per essere molto frequentata da ricchi – super ricchi, quindi non aveva neanche bisogno di rubare il sindaco Sala, di rubare i soldi dei cittadini messi nelle condizioni socioeconomiche di arrancare – sopravvivere (gli unici obbligati a pagare le tasse – i loro debiti). Sala cominciò a mettere “le mani in pasta” a Milano nel 2009, quando la sindaca Letizia Moratti (nella foto con Berluska e Bossi), eletta in quota Forza Italia, lo aveva comprato chiamandolo a lavorare come city manager per il Comune. L’incarico durò un anno e mezzo.

L’Inchiesta urbanistica a Milano, scoprì “speculazioni edilizie selvagge» col «patrocinio» del Comune: ecco come un sistema asservito a società speculative finanziarie, ha trasformato la città di Milano: le volumetrie e altezze sono aumentate, ma spacciate come «edilizia sociale», i furboni! Ecco dove ha imparato la mafia…
Quando si parla di Patto tra lo stato e la mafia (‘92), si parla di trattativa! Delle concessioni dello stato alla mafia in cambio della fine delle stragi? Un patto fatto con la mafia (che ha sempre voluto entrare ai vertici del potere) che nasce ai tempi dei gabellotti, che rappresentavano un gruppo sociale nuovo nelle campagne siciliane del primo Ottocento (piccola borghesia), ed erano il perno dell’economia quasi esclusivamente agricola della Sicilia occidentale. Essi erano i discendenti dei “servi” del feudatario e provenivano dalla corte dei signori; alcuni (pochi) fra essi guadagnavano tanto da arrivare a comprare interi feudi o parti di cui il signore si liberava; fra di loro nacquero i “baroni – guardiani dello stato latifondista, promotori della gerarchia massomafiosa (come diceva Falcone).        

L’eterna convivenza fra mafia e politica, fra mafia e chiesa, fra mafia e forze dell’ordine, fra mafia e servizi segreti Atlantici anticomunisti, è ancora un problema geopolitico che ci portiamo avanti fin dal 1949, quando il governo italiano firmò il Patto Atlantico anticomunista, e i loro progetti militari per detenere il potere geopolitico militare, economico. I servizi segreti Atlantici anticomunisti portarono avanti il piano militare chiamato ‘strategia della tensione’, fatto di colpi di stato e stragi di stato per creare terrorismo psicologico e paura nei cittadini, per indurli a votare il partito fascista cattolico. I Paesi che firmarono il Patto Atlantico nel 1949 erano dodici: USA, Canada, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo; a essi successivamente si aggiunsero Grecia, Turchia (1952), Repubblica federale tedesca (1955) e Spagna (1982) e Croazia (2009). Il resto è attualità.

Il problema principale del sindaco Sala assetato di soldi (anche se non ne aveva bisogno), non era l’etica della grande Milano (grandi parolone filosofiche ma false). Preferì accettare i compromessi e adeguarsi al sistema, pur di rimanere al potere: un sistema corrotto capitalista politico – massomafioso, creato già ai tempi di mussolini, chiamato poi tangentopoli, dove anche lì erano implicati politici corrotti, sia di destra che di sinistra, pagati dalla massomafia: grandi industrie e multinazionali e il loro braccio armato (mafia), portavano avanti il sistema corrotto. Vergogna! si sono mangiati (rubati) tutti i soldi dello stato che potevano essere utilizzati invece per la sopravvivenza dei poveri!!

Ma facciamo un po’ di storia: durante gli anni ’80 erano già cominciati ad emergere poco a poco degli scandali di tangenti e di corruzione-concussione tra il mondo della politica e il mondo delle imprese, dell’industria e della finanza. In particolare all’epoca era il Partito Socialista Democratico Italiano a essere saldamente a capo dei lavori pubblici, col suo esponente Franco Nicolazzi (nella foto con Craxi), a capo del relativo dicastero quasi ininterrottamente dal 1979 al 1987, finendo per venire travolto già nel marzo 1988 per lo scandalo delle “carceri d’oro”. La fiducia della popolazione nei confronti della politica cominciò a raffreddarsi.
Le vicende iniziarono lunedì 17 febbraio 1992, quando il pubblico ministero Antonio Di Pietro chiese e ottenne dal GIP Italo Ghitti un ordine di cattura per l’ingegner Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio e membro di primo piano del PSI milanese. Chiesa era stato colto in flagranza di reato mentre intascava una “tangente” dall’imprenditore monzese Luca Magni che, stanco di pagare, lo aveva denunciato.  Sotto interrogatorio, Chiesa rivelò che il sistema delle tangenti era molto più esteso rispetto a quanto affermato da Craxi. Secondo le sue dichiarazioni, la tangente era diventata una sorta di «tassa fissa», richiesta nella stragrande maggioranza degli appalti. A beneficiare del sistema erano stati politici e partiti di ogni colore, specialmente quelli al governo come la DC e il PSI. Ma la storia non finisce qua: Dopo tangentopoli  nata durante le elezioni dell’aprile 1992, il problema sono stati i vincitori delle elezioni: la Lega Nord e La Rete, due formazioni di recente fondazione, sviluppatesi prima nell’Italia settentrionale e l’altra nel Meridione. Subito dopo le elezioni, molti industriali e politici furono arrestati con l’accusa di corruzione. Le indagini iniziarono a Milano, ma si propagarono velocemente ad altre città, a mano a mano che procedevano le confessioni. Nel Parlamento si formò il quadripartito (DC, PSI, PSDI e PLI), aveva una maggioranza scarsa e fu progressivamente indebolito dall’ondata di arresti e di avvisi di garanzia che si susseguivano. In quegli stessi giorni veniva ucciso il giudice Giovanni Falcone e fu eletto il democristiano Oscar Luigi Scalfaro.
I personaggi più noti coinvolti e condannati a seguito dell’inchiesta Mani pulite sono stati:

Mario Chiesa (nella foto con Craxi), Presidente del Pio Albergo Trivulzio a Milano, il suo arresto nel febbraio 1992 segnò l’inizio dell’inchiesta.
Bettino Craxi: Segretario del PSI e Presidente del Consiglio, fu condannato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
Giulio Andreotti: Esponente di spicco della Democrazia Cristiana e più volte Presidente del Consiglio, fu coinvolto in vari processi, tra cui quello per concorso esterno in associazione mafiosa.
Paolo Pillitteri: Ex sindaco di Milano, fu coinvolto in diversi procedimenti giudiziari legati a Tangentopoli.
Duilio Poggiolini (foto sotto): Membro della loggia massonica P2, negli anni ’80 è stato direttore generale del Servizio Farmaceutico Nazionale; coinvolto nello scandalo di Tangentopoli fu condannato in via definitiva, ma beneficiò dell’indulto. Oltre allo scandalo del sangue infetto, fu accusato di aver favorito l’ingresso di alcuni farmaci nel prontuario sanitario dietro compensi e regalie, in beni o denaro. Si ricorda in particolare la vicenda della cosiddetta “tangente Poggiolini” del 1991. Assieme al ministro della sanità Francesco De Lorenzo, ricevette una tangente da GlaxoSmithKline per un valore di 600 milioni di lire in cambio dell’obbligatorietà del vaccino Engerix B contro l’epatite B per i neonati!
Umberto Bossi: Fondatore e leader della Lega Nord, fu condannato per finanziamento illecito ai partiti nel processo Enimont.

Sempre nel 1992 l’economista Mario Deaglio calcolò la ricaduta economica del giro di tangenti sui conti pubblici, e quindi, in definitiva, sulle tasche dei cittadini. Infatti, la lievitazione dei costi degli appalti, finalizzata all’ottenimento dei margini fraudolenti, nonché i lavori pubblici inventati per generare il giro di tangenti, ha una ripercussione rilevante sui costi che lo stato spende per la gestione della cosa pubblica, tale che, in alcuni casi, l’esborso per le opere pubbliche viene ad essere due, tre, quattro e più volte il corrispettivo per analoghe opere pubbliche realizzate in altri Paesi europei, significa 10.000 miliardi di vecchie lire annui di costi per i cittadini; un indebitamento pubblico fra 150.000 e 250.000 miliardi di lire; tra 15.000 e 25.000 miliardi di interessi annui sul debito pubblico. Nel 1992 la linea M3 della metropolitana di Milano costava 192 miliardi a chilometro, contro i 45 miliardi della metropolitana di Amburgo; il passante ferroviario aveva previsioni di spesa per 100 miliardi a chilometro in 12 anni di lavoro, mentre quello di Zurigo (costruito in 7 anni) costava 50 miliardi a chilometro; i lavori per l’ampliamento dello stadio Giuseppe Meazza sono costati più di 180 miliardi e sono durati più di due anni, quelli dello stadio Olimpico di Barcellona sono costati 45 miliardi e sono stati completati in 18 mesi. Furono coinvolti e condannati anche numerosi altri politici, esponenti di vari partiti, come il PSI, la DC, il PSDI, e altri. L’inchiesta Mani Pulite non si limitò solo a singoli individui, ma portò alla luce un sistema diffuso di corruzione che coinvolse anche aziende, come Enimont, e vari partiti politici. Le indagini e i processi che ne seguirono ebbero un impatto significativo sulla politica italiana, portando allo scioglimento di alcuni partiti e a una profonda crisi della Prima repubblica democristiana (Dc): destra e sinistra cattolica assieme al controllo del potere.
La critica storiografica si è domandata perché appare fondato il sospetto che l’inchiesta sia stata insufficiente a sradicare il fenomeno corruttivo in Italia? Era stato molto semplice trovare un capro espiatorio nella corruzione dei partiti. Dimenticando che l’esplosione della spesa pubblica si era accompagnata a pratiche considerate normali del consenso, distributive e clientelari.

Le stragi del 1992 e 1993 sono state uno spartiacque nella storia del Paese, sono state il culmine dell’attacco stragista di cosa nostra allo stato. Ma è anche lo snodo cruciale per capire i rapporti ambigui  tra l’organizzazione criminale e alcune parti delle istituzioni (menti raffinate le definì Falcone), come stanno svelando le recenti indagini, che hanno intavolato una trattativa arrivando a un vero e proprio patto economico militare, massomafioso , geopolitico.
Ma il problema contorto della politica non è finito qua: nel 1994 nasce il partito di Silvio Berlusconi, un partito nato solo due mesi prima dello scandalo di tangentopoli, vincendo le elezioni. Berlusconi P2ista (tessera numero 1816), era di origine cattofascista (stava entrando al potere comprandosi tutti i vertici gerarchici militari e politici). Aveva dichiarato ai mass media il suo perverso progetto politico di attirare l’elettorato italiano di centro e centro-destra, rimasto senza rappresentanza dopo il dissolvimento dei partiti colpiti dagli scandali di Tangentopoli. Quella merda viscida di Berlusconi era fondatore del gruppo Fininvest e di Forza Italia e quattro volte Presidente del Consiglio dei ministri, si poteva comperare chiunque: è stato quello il problema, ed è per quello che oggi ci troviamo ai vertici del potere politico quella pagliaccia anticostituzionale della Meloni, il proseguimento del potere di Berluska.

W l’Anarchia!
Tutti i poteri, ma soprattutto il potere statale, parassita, corrotto e ladro, vogliono distrugge i poveri rubandogli i ricavi del Prodotto lordo, togliendogli i loro diritti e sfruttandoli come bassa manovalanza (destinati alla sopravvivenza).

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PNNR -Tangentopoli 2, analisi sociale storica e politica: a Brescia 25 arrestati per corruzione
https://www.rivoluzioneanarchica.it/pnnr-tangentopoli-2-analisi-sociale-storica-e-politica-a-brescia-25-arrestati-per-corruzione/

Nell’anniversario del G8 di Genova del 2001, vi consigliamo questo film che ben rappresenta la repressione, la brutalità e l’ignoranza degli sbirri: Diaz – Non pulire questo sanguehttps://www.la7.it/film-e-fiction/rivedila7/diaz-non-pulire-questo-sangue-22-07-2025-604712

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Se il governo fosse fondato sul consenso

del popolo, non avrebbe alcun potere

su qualsiasi individuo

che rifiutasse tale consenso

Emma Goldman

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Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)

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