Trump classifica come ‘gruppo terroristico’ il movimento Antifascista!

Ieri i mass media hanno scritto che anche il ministro degli esteri ungherese, il nazionalista Viktor Orban (a sinistra nella foto), ha chiesto all’Unione europea di seguire l’esempio del presidente americano Donald Trump (a destra nella foto) e classificare come “gruppo terroristico” il movimento Antifa (rete di attivisti pacifisti e antifascisti), condannandoli  ancora prima del processo per l’omicidio del conservatore fascista Charlie Kirk.

Le posizioni politiche di Trump sono state descritte da sempre come: populiste, protezionistiche, isolazioniste, nazionaliste, razziste e di natura discriminatoria (peggio de così…). Come presidente ha ribadito l’impegno (degli Stati Uniti nella NATO), per il  trattato militare  istitutivo, firmato della NATO anticomunista a Washington il 4 aprile 1949, chiamato Patto Atlantico, un piano militare fatto di colpi di stato e stragi di stato (es: strage di Piazza Fontana) per detenere il potere politico, economico e militare e imporre la dittatura democratica repubblicana. Specifichiamo che: sia il potere del fascismo che quello del comunismo, nella storia si sono rivelati delle dittature.

Puntualizziamo anche che Trump (anticostituzionale come la sua compare Meloni) è stato coinvolti in circa 3.500 cause civili e penali negli Stati Uniti, un numero senza precedenti per un presidente della Repubblica. Cinquecento casi sono stati archiviati (l’impunito si è comperato, per usarla, anche la mafia analfabeta), mentre in un altro centinaio di cause le risoluzioni finali sono state occultate, non sono state rese pubbliche. Sia Trump sia i funzionari della sua amministrazione hanno incolpato la “sinistra antifascista” per l’omicidio di Kirk (foto sopra), ma le autorità non sono ancora in grado di stabilire chiaramente il colpevole dell’omicidio (ricordiamo che le stragi in Italia sono state fatte dallo stato e che il segreto militare sulla strage di Piazza fontana è stato tolto dopo 50 anni di segreto militare. Questo fa capire il potere che avevano gli alti gradi militari P2…).

Ricordiamo che Ilaria Salis (foto sopra) antifascista, è stata arrestata a Budapest nel febbraio 2023 mentre partecipava a una protesta contro la commemorazione annuale dei neonazisti anticostituzionali. È stata eletta al Parlamento europeo un anno dopo e la sua detenzione a Budapest è stata annullata. Ilaria Salis ha annunciato in questi giorni attraverso i mass media, la sua preoccupazione: “Se il Parlamento dovesse revocarmi l’immunità, ripartirebbe il mio processo a Budapest: un processo farsa con una sentenza già scritta, svolto in assenza di garanzie ed in cui è impossibile difendersi, nel quale rischierei fino a 24 anni di carcere [nel carcere-lager ungherese di massima non-sicurezza]. Spero vivamente che il Parlamento scelga di non piegarsi all’autoritarismo e ai nuovi nazionalismi aggressivi alla Orbán, e che sappia stare dalla parte degli ultimi  all’interno dello Stato di diritto che, pur con tutte le imperfezioni da correggere e gli odiosi doppi standard da abbattere, resta comunque preferibile all’assolutismo che l’estrema destra vorrebbe imporci”. La richiesta di revocare l’immunità a Ilaria Salis è strumentale, perché quello che dà veramente fastidio, sono le denunce che sta portando avanti nel Parlamento europeo sulla mancanza dei diritti in Ungheria.

Il 18 settembre l’incostituzionale cattofascista della Meloni (foto sotto), dichiara ai mass media di aver innalzato il livello di scorta per lei, per Tajani (foto sotto) e per Salvini (creando, oltre allo sperpero di soldi pubblici, anche terrorismo psicologico), quando la Storia ci insegna che sono stati proprio loro i terroristi che fecero le stragi in Italia. Hanno la coscienza sporca i signorini borghesi cattofascisti della politica italiana e adesso si cagano addosso!

Il ministro Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale nel governo Meloni a partire dal 2022, ha dichiarato ai mass media: “Qui sui banchi del governo non c’è nessuno al servizio di Israele”. Come tutti i partigiani bianchi (es: Edgardo Sogno), ha tradito i diritti di classe stando col potere cattofascista  (si sono sempre accordati pur di detenere il potere, sia con la destra che con la sinistra cattolica, accordandosi coi loro servizi segreti e i loro piani militari. In contemporanea invece, il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich (a sinistra nella foto), ha dichiarato ai mass media: “Gaza è una miniera d’oro!” (Alè, se magna!)….

Trump, vecchio anticomunista, ha subito attribuito alla “sinistra antifascista” la responsabilità della crescente violenza politica negli Stati Uniti. Ci vuole fare la morale quel pagliaccio cattofascista! Proprio loro  che hanno sovvenzionato e organizzato la ‘strategia della tensione’ in Italia (un  piano militare attuato per detenere il potere, fatto di colpi di stato  e bombe di stato negli  anni ‘60/’70 e che ancora oggi sono complici e sovvenzionatori della ricca Israele e continuano a finanziare il genocidio dei palestinesi (sempre stati poveri come condizione sociale). Gli USA e i paesi europei, continuano a rifornire di armi l’esercito di Netanyahu (foto sopra), anche dopo l’avvio della guerra a Gaza. L’Italia è terza, dopo Usa e Germania. Le armi inviate da Washington hanno rappresentato circa i due terzi delle importazioni israeliane dal 2020 al 2024 (fino al 2020, erano il 90% del totale). In forza del rapporto speciale con gli Usa, Israele è anche il principale beneficiario degli aiuti statunitensi. Oltre a un sostanziale contributo economico tra il 1946 e il 2024, per la spesa militare, Israele ha ricevuto da oltreoceano 228 miliardi di dollari (200 miliardi di euro), che includono anche un accordo per l’acquisto di equipaggiamenti e servizi militari americani dal valore di 3,8 miliardi di dollari fino al 2028, come si evince dai dati forniti dal Council on foreign relations, un ente apartitico con sede negli USA. Per la guerra israeliana a Gaza e le successive azioni militari in Iran, Libano, Siria e Yemen, Israele ha fatto affidamento in gran parte sulle armi statunitensi ricevute prima del 7/10/2023, in particolare aerei da combattimento. Tuttavia, ha continuato a ricevere dagli Usa cospicui aiuti militari per tutto il 2024, inclusi missili, bombe guidate e veicoli blindati: dei 61 aerei da combattimento in attesa di consegna, 50 sono stati ordinati nel 2024.

La Germania è da tempo sostenitrice diplomatica e militare di Israele: basti pensare che tra il 2020 e il 2024 ha fornito circa un terzo delle armi utilizzate da Israele, principalmente fregate e siluri, ma anche veicoli blindati, camion, armi anticarro e munizioni. Il ruolo della Repubblica tedesca nell’export di armi a Israele è cresciuto esponenzialmente negli ultimi 10 anni, passando dal 5,9% del 2016, all’attuale 33%. Come si legge nella relazione stilata a marzo 2025 dalla camera dei deputati, nel 2024, rispetto all’anno precedente, Israele è anzi salito dalla settima alla seconda posizione come paese di provenienza, con 42 autorizzazioni per un valore di circa 155 milioni di euro e un’incidenza pari al 20,83% del totale. Un incremento considerevole, visto che nel 2023 era al 2,52%, con circa 31 milioni 545mila euro. In Italia, non si è mai attuata la legge 185/1990 che vieta la vendita di armi a paesi in guerra o che violano i diritti umani.              

Ricordiamoci anche che il 27/11/2023 è iniziata a New York la seconda conferenza degli stati che aderirono al Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw). Il governo italiano (ambiguo come sempre) non parteciperà! Entrato in vigore nel 2021, dopo la ratifica di 50 stati, e accolto con favore dall’opinione pubblica, il Tpnw non trova d’accordo i 9 paesi che hanno armi nucleari (Stati uniti, Russia, Regno unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord), così come molti dei loro alleati. È sintomatica l’ipocrisia degli stati nei confronti del tema. Da un lato, l’Italia dice di essere a favore del disarmo e di supportare il trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Dall’altro, ospita sul proprio territorio almeno 40 testate nucleari alleate nelle basi militari Nato di Ghedi e Aviano. Armi che sono una diretta minaccia per la popolazione italiana. Con la fine della Guerra fredda (anticomunista), si è diffusa la convinzione che le armi nucleari non siano più un rischio. Anzi, molti governi hanno promosso l’idea che possano essere sfruttate per ragioni di sicurezza nazionale come deterrente.

Naturalmente quella fascistona della Meloni insieme agli alleati della Nato si è impegnata a destinare ogni anno il 5% del PIL Italiano alle armi!

Ma dove troveranno i miliardi  e le risorse il governo Meloni e i governi futuri per rispettare l’accordo militare preso con la NATO, quando Noi sottoproletari, proletari (ma incomincia a vacillare anche la piccola e media borghesia), stiamo sopravvivendo, stiamo arrancando, ci hanno tolto piano piano (sia la destra che la sinistra parlamentare) tutti i nostri diritti? Loro sanno benissimo dove trovarli, perché fa parte dei loro accordi e piani militari. Così però, ci vogliono proprio fare incattivire!

Dopo il bombardamento compiuto dagli Stati Uniti contro 3 siti nucleari in Iran, una parte del dibattito politico si è concentrato sulla possibilità che le basi statunitensi presenti in Italia vengano utilizzate se il conflitto dovesse estendersi. Il 23 giugno scorso, durante le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto alle richieste della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che le avevano chiesto di non autorizzare l’uso delle basi statunitensi per un eventuale attacco all’Iran….

.

Solidarietà al compagno Anarchico Cospito che paga ingiustamente le conseguenze di un governo cattofascista che vuole annientarlo nel tentativo di distruggere i suoi ideali.

.

Rigurgito antifascistahttps://www.youtube.com/watch?v=95CiS9ObL_U&list=RD95CiS9ObL_U&start_radio=1

Assalti Frontali – Le merde fanno affarihttps://www.youtube.com/watch?v=dVs8ZJDaz2o&list=RDEMrVmJaEv0bT6Lbr1Hvyc_pw&index=15

Rotta indipendentehttps://www.youtube.com/watch?v=reWjsNLMN4c

I Cento Passihttps://www.youtube.com/watch?v=pMOcn9pmz3s&list=RDpMOcn9pmz3s&start_radio=

.

Lo stesso concetto delle teorie libertarie

della negazione dello stato, dimostrano questa

ripugnanza massima degli anarchici per

la violenza, negando essi lo stato appunto perché

nello stato vedono personificata,

organizzata e legittimata ogni forma di violenza.

Pietro Gori

.

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)