
Nella puntata di Report andata in onda il 9 novembre 2025, la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo (a sin. nella foto), spiega i suoi rapporti con suo zio Paolo, condannato per aver fatto da tramite tra il faccendiere di estrema destra Gennaro Mokbel e la ‘ndrangheta. Poi la Cosimo è stata contestata anche per la foto fatta nel 2015 che la immortala sorridendo col braccio omicida del terrorista stragista Luigi Ciavardini (la foto è sotto). Una foto per la quale i familiari delle vittime di mafia e terrorismo hanno chiesto a gran forza le sue dimissioni per ‘conflitto d’interessi’.

Il conflitto di interesse riguarda un membro stretto della sua famiglia. Si tratta dello zio pregiudicato Paolo Colosimo (foto sotto), e in particolare dei suoi legami coi boss della ‘Ndrangheta. La notizia è ingombrante per Chiara Colosimo per chi è incaricata a guidare i lavori di indagine, a livello parlamentare, sulla gerarchia della mafia.

I guai, per lo zio della presidente dell’Antimafia, risalgono al 2010 quando incappò nell’inchiesta dei pm di Roma, la “Fastweb-Telecom Sparkle”, sul maxi riciclaggio da due miliardi di euro dell’Iva telefonica, una delle più grandi inchieste sul riciclaggio transnazionale degli ultimi 20 anni, con al centro l’uomo d’affari Gennaro Mokbel (nel 2018, dopo 8 anni di processo, la vicenda si è conclusa con l’assoluzione dei manager imputati). Lo zio di Chiara Paolo Colosimo viene condannato dalla Cassazione nel giugno 2018 a 4 anni e 6 mesi. L’inchiesta Antimafia stava indagando anche al filone “elettorale”, dove il protagonista era proprio l’avvocato Paolo Colosimo!

Secondo i magistrati lo zio della parlamentare di Fratelli d’Italia per far eleggere nel 2008 il senatore berlusconiano del Pdl Nicola Di Girolamo (foto sopra) nella circoscrizione estero, avrebbe messo a disposizione del sodalizio la sua rete di amici e assistiti ‘ndranghetisti. Di Girolamo è personaggio noto alle cronache e alle procure, in passato patteggiò una condanna a 5 anni per evasione fiscale, riciclaggio transazionale e scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso e il suo nome appare nella lista dei 100 italiani dello scandalo Panama Papers.

I documenti riservati trapelati da Mossack Fonseca (foto sopra), uno studio legale panamense, (noti appunto come Panama Papers), contengono informazioni su oltre 214.000 società offshore (società registrate in base alle leggi di uno stato estero, che conduce la propria attività al di fuori dello stato o della giurisdizione in cui è registrata), inclusi dettagli su azionisti e manager. Questo scandalo è stato rivelato da un dipendente che ha consegnato i documenti al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, che a sua volta li ha condivisi con il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ). La Mossack Fonseca è un gruppo di aziende con 46 uffici, distribuiti tra l’America, l’Europa, l’Asia e l’Africa. In sintesi, la sede legale è in un paese, l’attività in un altro. I documenti mostravano come individui ricchi, compresi funzionari pubblici, nascondano i loro soldi dal controllo statale.

Ad ogni modo, l’aiuto di Colosimo ebbe il suo successo: Di Girolamo entrò a Palazzo Madama con una barca di voti, come “leader di un gruppo di potere che si nascondeva dietro alle istituzioni”. Colosimo era a disposizione dell’imprenditore di destra Mokbel (foto sopra). Stessa disponibilità l’aveva manifestata anche a Fabrizio Arena figlio del defunto boss di Isola Capo Rizzuto Carmine Arena, assassinato a colpi di bazooka nel 2004, e anche al genero di Franco Pugliese, l’“oscuro imprenditore e albergatore”, vicinissimo alla ‘Ndrangheta e padre di Michele, uomo del clan calabrese dei Nicoscia, con cui Colosimo avrebbe stretto amicizia.

Teniamo conto che Chiara Colosimo il 23/5/2023 è stata eletta presidente parlamentare della Commissione Antimafia; la deputata di Fratelli d’Italia, avrà il compito di indagare soprattutto sui rapporti tra le associazioni mafiose e la politica (Patto – stato mafia): ecco la contraddizione! Chiara Colosimo è stata eletta grazie ai voti dei partiti della maggioranza di destra. La scelta di revoca del suo incarico spetta alla maggioranza, ma il dissenso contro la Colosimo arriva soprattutto dalle associazioni istituite dai parenti delle vittime di stragi e attentati mafiosi (che hanno sofferto di più per le Stragi di stato), visti i legami tra la Colosimo e Luigi Ciavardini, l’ex terrorista neofascista dei Nuclei Armati Rivoluzionari.
Ricordiamo anche che Ciavardini (foto sotto), fu condannato per la strage di stato alla stazione di Bologna del 1980, fu il braccio armato dei gruppi clandestini dello Stato e dal 2009 si trova in semilibertà.

Ma per capire meglio il problema andiamo ad analizzare il vissuto, tra la mediocre e pallosa borghesia romana di Chiara Colosimo: ha iniziato la sua carriera politica col movimento studentesco Azione Studentesca di Alleanza Nazionale e nel 2009, con lo scioglimento del partito, venne nominata presidente della regione Lazio di Giovane Italia, l’organizzazione giovanile del PdL. Poi fu eletta consigliera regionale del Lazio col centrodestra nel 2010, un incarico che ha ricoperto anche nel 2013 e nel 2018. Alle elezioni del 2022 è stata eletta deputata con FdI e dal 2023 appunto, è presidente della Commissione parlamentare antimafia.

La trasmissione televisiva di Report ha organizzato un’inchiesta sull’associazione “Gruppo Idee” (foto sopra), creata da Ciavardini per aiutare le persone detenute a reinserirsi nella società e che invece sarebbe semplicemente servita per agevolare le scarcerazioni di terroristi fascisti e di condannati per mafia che pagavano con ricchi regali le prestazioni. Nell’inchiesta sull’associazione ‘Gruppo Idee’ si citava la Colosimo a causa dei suoi rapporti con Ciavardini, ecco perché si vociferava che la deputata avesse sostenuto la candidatura di Manuel Cartella, il dirigente di Gruppo Idee, socio del figlio di Ciavardini in una coop per detenuti non comuni ma raccomandati (logica massonica). Inoltre nel servizio di Report che mostrava una foto dove la Colosimo era in compagnia di Ciavardini, lei sottolineò tutti i suoi presunti rapporti senza però mai accusarlo di comportamenti illeciti.
Dopo la puntata di Report del 9 novembre, sul Fatto Quotidiano era stata pubblicata una lettera firmata dai familiari delle vittime di mafia e di stragi terroristiche, che erano “sbigottiti” dalla scelta della Colosimo, visto quanto emerso da Report. Si legge nella lettera: «E’ accettabile che si scelga, per un ruolo importante come la presidenza di una commissione parlamentare bicamerale, una persona che non si vergogna di avere rapporti con uno stragismo di destra? E ancora, solo a noi appare evidente il gigantesco conflitto di interessi della probabile futura presidente?».

Inoltre Chiara Colosimo è talmente cafona e megalomane che nel 2015 si fece fotografare in posa sorridente dai mass media col busto di benito mussolini. Sempre in quel periodo (2015) la Colosimo aveva già sulle spalle il potere di consigliera regionale di Fratelli d’Italia ed era stata candidata alla Camera dei deputati. Sempre nel 2015 il giornalista Mottola chiese alla Colosimo perché aveva fatto la foto col busto di mussolini insieme a Pamela Perricciolo (la foto è sopra), manager dell’agenzia Aicos, già coinvolta nel caso PRATI-MARK CALTAGIRONE e lei, da brava cafona rispose: «Io so’ ancora di destra sì, che è un reato? », mentre il giornalista le stava facendo notare il rischio di apologia di fascismo.
Specifichiamo anche che Chiara Colosimo prima di essere eletta presidente della commissione Stragi nel 2023, aveva appena terminato il suo primo mandato da consigliera regionale per il partito di Giorgia Meloni, anch’essa col vecchio vizio delle raccomandazioni massomafiose…

Il 23 maggio 2023 i Familiari delle vittime si ribellarono contro la nomina di Chiara Colosimo deputata di Fratelli d’Italia, alla guida dell’Antimafia. Fu eletta presidente della commissione parlamentare antimafia, proprio nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone perché desegretò e scoprì la Gladio (stemma sopra, organizzazione paramilitare, frutto di una intesa tra la CIA ed i servizi segreti italiani, le formazioni paramilitari occulte, sono riunite nella Stay Behind Net e sotto controllo NATO) e i suoi rapporti con la mafia e la massoneria P2 (loggia massonica formata dalle alte gerarchie dei carabinieri – servizi segreti). Ma, nonostante le polemiche circa i suoi rapporti con l’ex terrorista neofascista Luigi Ciavardini, Chiara Colosimo ha ottenuto 29 voti. I parlamentari dell’opposizione sono usciti dall’aula prima del voto, in segno di protesta dopo che anche il centrodestra ha deciso di sostenere la propria candidata. I vicepresidenti della commissione sono Mauro D’Attis (Fi) e Federico Cafiero de Raho (M5s).

In passato prima di Chiara Colosimo, si era fatta avanti un’altra parlamentare di FdI, Carolina Varchi (foto sopra con la Meloni), come presidente della commissione antimafia, vice-sindaco di Roberto Lagalla (a destra nella foto sotto), eletto a Palermo con la raccomandazione gerarchica di Totò Cuffaro (a sin. nella foto) e Marcello Dell’Utri (interdetti dai pubblici uffici per precedenti con la mafia), che appoggiarono l’allora candidato sindaco di centrodestra Lagalla.

A sollevare il problema di Chiara Cosimo sono stati alcuni familiari delle vittime, insieme al presidente dell’associazione dei familiari e delle vittime sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 dichiarando ai mass media: “Ci chiediamo come sia anche solo lontanamente immaginabile pensare di eleggere a presidente della commissione antimafia una persona con tali frequentazioni”, specificando che i due argomenti che la futura commissione si troverà necessariamente ad affrontare sono il coinvolgimento degli eversori neofascisti nella strategia stragista mafiosa degli anni ’92-’94 e il ruolo della Falange Armata (un’organizzazione terroristica dietro cui si celerebbero i servizi segreti e la destra eversiva). In seguito, è arrivata anche la reazione di familiari di vittime innocenti delle mafie aderenti alla rete di Libera. In un comunicato chiedono che in Antimafia “operino le migliori personalità” e che la presidenza sia affidata a persona che non abbia aspetti di evidente incompatibilità con il ruolo, nonché una estraneità chiara e specchiata rispetto a personaggi di cui è conclamato il coinvolgimento in gravissimi eventi della storia del nostro paese.

Non si può cancellare e ignorare la responsabilità di certi esponenti della destra eversiva che, come risulta dalle operazioni d’indagine condotte da varie procure italiane, hanno legami con la massoneria, lo stato e la malavita organizzata di stampo mafioso (foto sopra). La storia non deve ripetersi come in un piano prestabilito e organizzato dai poteri forti, occulti, legati a gruppi finanziari, militari, industriali e mediatici, che possono esercitare un’influenza significativa sulle decisioni politiche e che gerarchicamente hanno sempre approfittato anche dell’ignoranza della mafia.
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Modena City Ramblers – I Cento Passihttps://www.youtube.com/watch?v=KUpcxdg2Iqs
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MONTELUPO – IL CANZONIERE ANARCHICOhttps://www.youtube.com/watch?v=PBsjoJnDoCw
Nostalgia canaglia (34 min.) Di Giorgio Mottola, da Report del 09/11/2025https://www.raiplay.it/video/2025/11/Nostalgia-canaglia—Report-09112025-e810f721-c651-4c6f-9a6a-984b36a92f04.html
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Basta armi basta guerre – libertà per il compagno Anarchico Cospito condannato ingiustamente dal potere militare stragista dello stato.
Basta col magna magna dei politici corrotti! Distribuiamo equamente il surplus con i poveri e gli oppressi che, oggi più che mai, stanno arrancando – sopravvivendo!
Anarchia l’unica coerente, l’unica via! Governo corrotto e assassino! Non votare!!
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Non si può abolire il privilegio e stabilire
solidamente e definitivamente la libertà
e l’uguaglianza sociale se non abolendo
il governo, non questo o quel governo,
ma l’istituzione stessa del governo.
dal “Programma” Dell’Uniuone Anarchica Italiana (1899)
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)