
Il 1° dicembre l’ammiraglio italiano Dragone (foto sopra), presidente del comitato militare NATO, che nel corso della sua carriera ha comandato svariati reparti militari deviati (la Gladio, i nuclei clandestini dello stato ecc.), sia navali, terrestri e aerei, è stato anche capo di stato maggiore della Marina militare, come ha dichiarato in questi giorni al Financial Times: “La Nato vuole fare un attacco armato preventivo alla Russia“. Ma cosa significa per loro (massomafiosi), la parola prevenzione? Sarà un nuovo genocidio come quello che stanno facendo in Palestina?

“La Nato anticomunista (fondata il 1949 a Washington), vuole fare un attacco militare “preventivo” contro la Russia usando come “alibi morali” gli attacchi all’Ucraina (la quale ha aderito ai piani militari della Nato nel 2021, dopo più di 50 anni di subordinazione alla Russia). La Nato è dal 1949 che cerca qualcuno (qualche disgraziato) che esegua (guardia armata – braccio armato) la loro guerra tra poteri forti militari e politici (destra e sinistra) contro la Russia. L’ammiraglio Dragone dichiara ancora: “Stiamo valutando di agire in modo più aggressivo e preventivo, piuttosto che reagire”. Ma che cosa significa? Secondo l’ammiraglio italiano, l’”attacco preventivo” può essere considerato come un’azione difensiva ma, aggiungiamo noi: dittatoriale, liberale, monarchica.
Ma facciamo un po’ di analisi storica per capire meglio il problema

A seguito dell’uscita della Russia dalla I guerra mondiale (marzo 1918), gli Stati dell’Intesa (Regno Unito, Francia, Italia) e i loro alleati s’impegnarono nella guerra civile russa inviando soldati in soccorso dell’Armata bianca (esercito controrivoluzionario russo, formata in parte da sostenitori dello zar), contro l’Armata rossa bolscevica (1918 – 1923). Gli scopi dell’intervento erano quelli di instaurare un regime autoritario che proseguisse la guerra al loro fianco, per eliminare l’eco della Rivoluzione russa che poteva spingere le masse proletarie nei loro Paesi alla rivolta.
Passiamo ora agli anni ’70 per analizzare che cosa è stato in Italia il “golpe bianco”: un progetto di colpo di stato di stampo liberale e presidenzialista in Italia, promosso dal monarchico cattofascista liberale Edgardo Sogno (ex PLI) e dal repubblicano Randolfo Pacciardi, ex partigiani antifascisti e anticomunisti; un colpo di stato scoperto nel 1974.

Edgardo Sogno (foto sopra), era un partigiano bianco che partecipò alla resistenza italiana (col nome di battaglia Franco Franchi), in una formazione militare di partigiani cattolici badogliani, di fede politica monarchica, liberale e anticomunista. Sogno fu anche membro della loggia massonica Propaganda 2 (P2), fondata nel 1877, venne sciolta durante il ventennio fascista e poi ricostituita nel 1949 (proprio quando nacque la Nato anticomunista), nel periodo della sua conduzione da parte di Licio Gelli (foto sotto), faccendiere italiano, noto per essere stato il «Maestro venerabile» della loggia massonica eversiva P2.

Licio Gelli è stato indagato e condannato anche come mandante e finanziatore della strage di Bologna e per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano cattolico. Dopo la II guerra mondiale collaborò con le agenzie dell’intelligence britannica e americana e nel 1956 divenne direttore commerciale della Permaflex di Frosinone, ingrassandosi coi finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno. Durante la sua direzione lo stabilimento diviene un via vai di politici, ministri, vescovi e generali, persone molto oscure e viscide, senza etica nè morale. Nel maggio del 1981 i giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone fecero perquisire la villa di Gelli ad Arezzo e la fabbrica di sua proprietà (la «Giole», a Castiglion Fibocchi), che portò alla scoperta di una lunga lista di alti ufficiali delle forze armate e di funzionari pubblici aderenti alla P2. La lista, la cui esistenza era presto divenuta celebre grazie agli organi d’informazione, includeva anche l’intero gruppo dirigente dei servizi segreti italiani, parlamentari, industriali, giornalisti e personaggi facoltosi come: Silvio Berlusconi, Vittorio Emanuele di Savoia, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Costanzo.

Circa i servizi segreti e la P2, si notò che vi erano iscritti non solo i capi dei servizi segreti ma anche quelli delle forze del disordine, fra i quali: Vito Miceli a capo del SIOS e successivamente direttore del SID (doppio servizio segreto), Giuseppe Santovito (foto sopra) del SISMI, Walter Pelosi del CESIS e Giulio Grassini del SISDE che erano di nomina politica, ma anche i funzionari più importanti, di consolidata carriera interna. Tra questi il generale Giovanni Allavena (responsabile dei fascicoli SIFAR), il colonnello Giovanni Minerva (gestore del caso dell’aereo militare Argo 16 che nel 1973 precipitò sul Petrolchimico di Marghera dai servizi segreti israeliani) e il generale Gianadelio Maletti, che col capitano Antonio Labruna (anch’egli iscritto alla P2), fu sospettato di collusioni con le cellule eversive di Franco Freda (foto sotto, appartenente all’area della destra eversiva stragista) e per questo processato e condannato per favoreggiamento.

Ricordiamo che Licio Gelli aveva avuto un ruolo preminente nella organizzazione Gladio: una struttura segreta di tipo Stay-behind, promossa dalla NATO e finanziata in parte dalla CIA allo scopo di contrastare l’influenza comunista in Italia, così come negli altri stati europei. Licio Gelli, quando fu beccato nel 1982 per i suoi sporchi intrallazzi massomafiosi dichiarò ai mass media: “Con la P2 avevamo l’Italia in mano. Con noi c’era l’esercito, la guardia di finanza, i carabinieri e la polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia massonica P2”. Fu avanzata l’ipotesi che la lista trovata nella villa di Gelli non fosse la lista completa, e che molti altri nomi siano riusciti a non restare coinvolti. Nella ricostruzione della commissione parlamentare, ai 962 della lista trovata sarebbero da aggiungere i presunti appartenenti a quel vertice occulto di cui Gelli sarebbe stato l’anello di congiunzione con la loggia. Lo stesso Gelli, come evidenziato anche dalla Commissione Anselmi, in un’intervista del 1976, aveva parlato di più di 2400 iscritti. In ogni caso, Licio Gelli fu condannato solo nel 1994 a soli 12 anni di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole solo per la frode riguardante la bancarotta del Banco Ambrosiano nel 1982 e fece la sua detenzione ai domiciliari nella sua sontuosa villa Wanda di Arezzo.

Il Piano di rinascita democratica della P2 era stato descritto come una mezza via fra un manifesto ed uno studio di fattibilità, sequestrato qualche mese dopo alla figlia di Gelli, conteneva una sorta di marcia per la penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiave dello stato; c’erano anche indicazioni per l’avvio di opere di selezionato proselitismo (propaganda) e, opportunamente, anche un bilancio preventivo dei costi per l’acquisizione delle funzioni vitali del potere, con cifre non superiori a 30 o 40 miliardi di lire, sufficienti a permettere ad uomini ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo sociale politico economico militare. Nel Piano di rinascita di Gelli, si indicavano come obiettivi primari il riordino dello stato italiano all’insegna dell’autoritarismo di stampo anticomunista ed antisocialista, accompagnato da un’impostazione selettiva e classista dei percorsi sociali. Tra i punti principali del piano, vi era la semplificazione del panorama politico, con la presenza di due grandi partiti che comandavano assieme: (Dc: centro destra – centro sinistra). La scoperta della P2 nel 1981 ha portato all’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta istituita con la legge del 23/9/1981 n. 527, chiamata anche Legge Anselmi. Purtroppo una legge che non ha potuto sopravvivere al suo sistema di relazioni sporche: politiche, finanziarie e criminali – massomafiose.

A proposito del Banco ambrosiano,ora puntualizziamo che Roberto Calvi (foto sopra), è stato accusato (responsabile solo lui, o ha fatto da capo espiatorio?) per lo scandalo del crac Ambrosiano. Calvi era appunto il presidente del Banco Ambrosiano, una delle principali banche, tra le più ricche del mondo, privata e cattolica (soldi sporchi fatti sulla sofferenza e sulle disgrazie della povera gente). Venne trovato morto il 18 giugno 1982, impiccato sotto il ponte dei Frati Neri sul Tamigi. La vedova di Roberto Calvi dichiarò in quei giorni ai mass media che: “il capo mandante di suo marito non fu solo la P2 ma soprattutto Giulio Andreotti, loro sovvenzionatore”.
Dopo aver analizzato gli anni ‘60 e ’70, ricolleghiamoci al problema attuale:

Con la caduta dell’URSS (foto sopra) nel 1991, finì ufficialmente la ‘Guerra fredda’, periodo storico di tensione geopolitica tra USA e blocco occidentale da una parte e Unione Sovietica e blocco orientale dall’altra; iniziò così il cambiamento dell’Alleanza Transatlantica (Nato): da difensiva a offensiva.
A partire dagli anni 2000 la Nato è diventata uno strumento militare usato dalle élites americane, e in particolare dalla loro fazione più aggressiva, dai neoconservatori, come Paul Wolfowitz ex vicesegretario della difesaUSA, Richard Cheney ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America e Donald Rumsfeld politico, militare e diplomatico statunitense segretario della difesa, per condurre guerre illegali in Europa e fuori dall’Europa, di attacco e non di difesa, in Serbia, in Afghanistan, in Iraq, in Siria e in Libia, e infine la guerra occulta in Ucraina. Approfittando della disintegrazione dell’URSS, dovuta a ragioni interne comuniste, i neo conservatori hanno creduto che l’America avesse vinto la Guerra fredda e potesse stravincere ovunque, e che la Russia potesse essere facilmente accerchiata e ridotta a pezzi. Così si sono moltiplicate le guerre di aggressione che la Nato e gli americani hanno sempre perso ma che hanno provocato enormi devastazioni, con centinaia di migliaia di vittime innocenti, e che inoltre hanno diffuso il terrorismo, non solo in Medio Oriente ma in Europa e nel mondo. Tutte guerre illegali che hanno distrutto interi paesi lasciando solo rovine e conflitti. Quando la Nato ha aperto le porte all’Ucraina, sapeva di provocare una guerra. La Nato americana ha anche stretti legami con Israele e col governo criminale di Netanyahu. La Nato non ha mai difeso l’Europa ma l’ha sempre cacciata nei guai.

La Nato del presidente USA Joe Biden (foto sopra), ha sempre mantenuto una posizione ambigua e truffaldina verso l’Ucraina: non ha mai risposto positivamente alla richiesta di adesione da parte di Kiev (soprattutto per l’opposizione degli europei, di Francia e Germania) ma non ha neppure mai rifiutato ufficialmente l’ingresso dell’Ucraina. La Nato ha illuso Kiev che potesse entrare, senza però farla entrare davvero e rendendola serva con l’ambizione di entrare poi nella Nato. La NATO ha inoltre fin dall’inizio dichiarato pubblicamente che non sarebbe intervenuta in caso di invasione russa per evitare lo scontro diretto con Mosca e una III guerra mondiale atomica (ecco perché la Nato anticomunista sta usando l’Ucraina, per mandarli a farsi ammazzare al posto loro, approfittando del servilismo della classe dirigente Ucraina). In questo modo la Nato ha dato alla Russia una sorta di via libera per l’invasione al popolo ucraino che è diventato la vittima sacrificale di un gioco molto più grande e occulto. Si è accesa così una guerra tra gli Stati Uniti e la Russia che continua tuttora e che potrebbe scatenare un conflitto europeo mondiale, la famigerata III guerra mondiale.

Già al vertice di Bruxelles del giugno 2021, i leader della NATO hanno ribadito la decisione (sempre rimandata) che l’Ucraina sarebbe diventata membro dell’Alleanza Nato (foto sopra).
L’Ucraina per essere coerente e non farsi manovrare e sottomettere dalla Nato, dovrebbe ripristinare la sua politica di neutralità e di vera indipendenza, non subordinata ad altri poteri forti, forse ancor peggiori dei governi russi.
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Canti Anarchicihttps://www.youtube.com/watch?v=4aCIw6BADNY&list=RD4aCIw6BADNY&start_radio=1
Fino all’ultimo Respiro – Assalti Frontali, Il Muro del Canto, 99 Possehttps://www.youtube.com/watch?v=0huPSWWEP3g
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Lo Stato è nato dalla forza militare;
si è sviluppato servendosi della forza militare;
ed è ancora sulla forza militare che
logicamente deve appoggiarsi per mantenere
la sua onnipotenza.
Dal “Manifesto Internazionale Anarchico contro la guerra” (1915)
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Nè dio, nè stato, nè massomafia!
Basta guerre, basta armi, basta Meloni: una politica autoritaria cattofascista.
No alla leva militare obbligatoria.
Non votare!
Anarchia: l’unica coerente nella storia, l’unica via
perchè siamo sempre stati contro i poteri capitalisti politici economici militari.
Pinelli vive ancora e lotta insieme a noi!
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)