TAV: business miliardario che crea ulteriore povertà, ingrassando la massomafia…
A Parigi il 26 gennaio c’è stato il via libera del Senato sull’accordo franco-italiano per la costruzione del tunnel transfrontaliero sulla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. In Italia il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 12 gennaio, ed è già legge (alé!!! se magna…).
Col voto del 26 gennaio a Parigi, si completa l’iter burocratico del magna magna parlamentare dei due Paesi, che danno il via ai cantieri del tunnel di base del Moncenisio.
In Italia invece, il 1 febbraio, i mass media annunciano l’ arrivo in territorio francese della fresa ‘Gea’, che sta scavando il tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte, in val Susa. Lo ha annunciato Telt, la società massonica incaricata di realizzare e di gestire la futura Torino-Lione ad alta velocità ferroviaria. Lo scavo è arrivato a 6.912 metri sui 7.500 previsti, con una copertura di roccia radioattiva di 2.000 metri…
Ma come mai, nonostante l’opposizione No Tav (che ha dovuto subire arresti e violenze da parte delle forze dell’ordine), l’infrastruttura faraonica miliardaria Tav è stata quasi completata?
Ormai è già stato accertato che dietro al movimento “Si Tav” c’è sempre stata la ‘ndrangheta (coperta dai suoi garanti, i politici massopapponi), in particolare, la cosca Raso-Gullace-Albanese originaria di Cittanova (Reggio Calabria) ma da anni operante in Liguria…..
Lo ha riconfermato a luglio del 2016 il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho. Dall’inchiesta salta fuori che sono proprio gli imprenditori, prestanome della cosca, a sostenere e finanziarie il movimento ‘Si Tav’ per avere il consenso di fare un opera inutile che avrebbe distrutto l’ ecosistema dei territori. Un business statale, miliardario, che ha portato solo inquinamento e sperpero delle risorse economiche e sociali, in un contesto sociale attuale dove il 60% delle famiglie, si sta impoverendo a causa del libero mercato che, annientando lo statuto dei lavoratori e i loro diritti, ha causato molte ingiustizie, come la precarietà e la disoccupazione. Con questo sistema depravato, gli inciuci tra lo stato e la mafia – massomafia, le persone stanno andando in miseria (senza risorse per sopravvivere), col consenso dei politici massoni e il loro braccio destro, la mafia e i loro compari (sbirri e apparati militari).
Stando alle carte dell’inchiesta, infatti, in Liguria e in Piemonte è stata accertata l’infiltrazione degli appartenenti alla cosca in sub-appalti già aggiudicati per la realizzazione dell’infrastruttura “Terzo valico dei Giovi”. Il Movimento NoTerzoValico, si è coraggiosamente opposto all’inutile scempio del territorio e alla sua militarizzazione, battendosi anche per difendere gli abitanti dagli espropri dello stato che cinicamente, senza scrupoli, ha buttato fuori famiglie intere dalle loro abitazioni, per far posto ai cantieri per la costruzione della ferrovia dell’alta velocità. Sofio Orlando (uomo di fiducia del boss Carmelo Gullace), oltre a impegnarsi ‘politicamente’ per infiltrarsi nei lavori relativi all’infrastruttura, si è schierato a favore del movimento Sì Tav per accelerare l’inizio dei lavori”. Un obiettivo che l’uomo del clan ha raggiunto grazie a Libero Pica, consigliere comunale Pdl di Novi Ligure (che si è fatto comprare da mammasantissima) nonché dipendente della ditta ‘Itinera spa’, sedente a Tortona, operante nel settore dell’edilizia industriale e stradale, con numerose partecipazioni in altre aziende, collegata al consorzio Co.Ci.V. general contractor per la costruzione del Terzo Valico….
Nelle oltre 1800 pagine di ordinanza per i lavori del ‘Terzo valico’, il gip Bennato spiega come “era chiaro che ‘entrare’ nei lavori dell’alta velocità ferroviaria significava permettere alle imprese, ai mezzi e agli operai di Carmelo Gullace e del sodale Giovanni Raso, detto ‘Rocco’, di operare direttamente o per interposta persona, all’interno dei cantieri. Era evidente quanto fosse alto il pericolo di infiltrazione della cosca nei grandi appalti e le enormi capacità degli appartenenti alla stessa in grado di utilizzare mezzi e società facenti capo ad altre persone e a loro non riconducibili.
Ma il magna magna non finisce qua : Il 26 ottobre 2016 ci sono stati 14 indagati per la realizzazione del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano. L’ inchiesta nasce da uno stralcio di Mafia Capitale. Il pm ha ipotizzato l’esistenza di un’associazione a delinquere nell’ambito della quale operavano imprenditori e direttori dei lavori, sempre in accordo. Tra gli indagati figura Giandomenico Monorchio, imprenditore e figlio dell’ex ragioniere generale dello stato Andrea. Giuseppe Lunardi, figlio dell’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture(!!!), risulta anche lui indagato. Secondo l’accusa il gruppo di persone facente riferimento all’ex direttore dei lavori Giampiero De Michelis e al suo socio Domenico Gallo, che dava il via libera ai lavori in cambio di subappalti. Sono state molte le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e dirigenti a cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione e turbativa d’asta in relazione all’aggiudicazione di commesse per un valore complessivo di oltre 324 milioni di euro. L’operazione è stata denominata “Arka di Noè“.
La maggior parte degli indagati per il magna magna appartengono a una classe sociale alto borghese (massomafia), come: Michele Longo ed Ettore Pagani, presidente e vicepresidente di Cociv, Consorzio Collegamenti Integrati Veloci, general contractor a cui è affidata la progettazione e la realizzazione della linea ferroviaria AV/AC della linea Milano Genova Terzo Valico dei Giovi; Pietro Paolo Marcheselli, ex presidente di Cociv; Giampiero De Michelis, ingegnere, e i suoi scagnozzi: Maurizio Dionisi, imprenditore; Antonio e Giovanni Giugliano, imprenditori; Giuseppe Pretellese, tecnico che lavora nell’impresa di Giugliano; Andrea Ottolin, funzionario Cociv; Giuliano Lorenzi, dipendente Cociv; Antonio Parri, dipendente Cociv; Giulio Frulloni; Marciano Ricci, imprenditore. E poi c’è la mafia, da secoli braccio destro e forza militare della massoneria (logge massoniche occulte) che esegue le direttive e gli ordini della massoneria mafiosa…
Per aggiudicarsi gli appalti dei lavori per il Terzo Valico genovese gli imprenditori che si sono fatti comprare dalla mafia, non pagavano soltanto tangenti ma offrivano anche prestazioni con escort. In particolare, la gara di appalto dei lavori per la galleria Vecchie Fornaci sarebbe stata assegnata a due società, la Europea 92 e la Cipa spa in cambio di serate con escort, oltre alle classiche mazzette. Un sistema oliato, secondo gli inquirenti, che andava avanti da tanto tempo ….
Nel febbraio 2015 escono i risultati delle analisi dell’Arpa. I tecnici trovano nell’acqua e nei terreni sostanze cancerogene come Cromo esavalente addirittura 70 volte al di sopra del limite di legge, e che avrebbe ormai già inquinato la prima falda acquifera che scorre sotto il tracciato della TAV in territorio di Ospitaletto. Infrastrutture miliardarie che sono servite solo a impoverirci e far ingrassare la massomafia e il suo principale business della bonifica dei terreni contaminati e l’occultamento della terra di riporto ….
Infatti (quando si è voluto…), sono stati trovati rifiuti contaminati anche sotto le ferrovie e le autostrade…..
Siamo davanti a una importazione internazionale di rifiuti speciali e pericolosi, smaltiti a basso costo, che lasciano sul territorio danni permanenti, con conseguenze catastrofiche per la salute di tutti gli esseri viventi. Con questo collaudatissimo sistema, i massoni politici e mammasantissima, poi si mangiavano anche il malloppo degli appalti per le bonifiche, senza però mai depurare i terreni, occultando ulteriori scorie…
Già nel 1997 l’ARPA Piemonte, aveva analizzato alcuni campioni di roccia prelevati presso una vecchia miniera di uranio vicino a Venaus, rilevando la presenza di radionuclidi della famiglia dell’uranio 238 con attività misurata di circa 100 000 Bq/kg ed una dose equivalente di 30-40 microsievert/ora, confermando dunque la presenza di minerali uraniferi in zona, come riscontrato decenni prima dalle prospezioni fatte per il business dell’Agip Nucleare. Ove l’uranio è presente, si ha come inevitabile effetto la compresenza di radon, un gas radioattivo più pesante dell’aria derivato dal decadimento dell’uranio. Occultando la pericolosità ambientale e sociale che si sarebbe creata scavando le montagne rocciose che contengono materiale radioattivo, hanno creato l’ennesimo disastro ambientale, a danno sempre dei cittadini inermi e, molto spesso, male informati.
Il costo delle opere ferroviarie fra Lione e Torino è stato stimati nel 2016 in 20 miliardi di € da LTF-RFI.
L’affidamento e il progetto per la realizzazione e i controlli saranno dati ad un unico general contractor (umma – umma) ….
Teniamo presente però che nel 2014, il costo totale dell’opera “Torino Lione” era stato previsto di circa 13,6 miliardi di euro. In seguito alle diverse proteste dei NO Tav, è stato rivisionato il progetto, e introdotto la clausola che indicava il riutilizzo delle infrastrutture già esistenti, abbassando ulteriormente i costi in 8,6 miliardi d’euro, di cui il 35% a carico dell’Italia, 25% a carico della Francia e il 40% a carico della UE. Il 29 giugno 2015 la Commissione europea ha confermato un’ulteriore trance di stanziamento dei fondi UE, riconoscendo l’importo massimo possibile per il cofinanziamento di opere transforntaliere, ossia il 41% del costo del progetto previsto fino al 2019, pari a 813,7 milioni di euro da dividere fra parte italiana e parte francese. Ma il paradosso è che nel 2016, la società TELT, che dal 2015 succede a LTF, riferisce che sono stati aggiunti circa 400 milioni di euro di extra costi in recinzioni più solide, ostacoli contro i veicoli, dispositivi di videosorveglianza e di prevenzione delle intrusioni, con modalità maggiori rispetto ai normali cantieri. Questo potenziamento della sicurezza contro le intrusioni sarebbe giustificato dalla tutela dei mezzi ed i lavoratori «dai continui attacchi di chi si oppone in modo violento all’opera»….
Ma a noi poveracci costretti a rubare per mangiare (metafora), chi ci difende dagli intrallazzi sporchi della massomafia che produce disuguaglianze e ingiustizie sociali?
Ironia della sorte, sempre il 1 febbraio 2017, i mass media di Roma annunciano che l’Ufficio di presidenza della Commissione parlamentare Antimafia aveva deciso di invitare nuovamente i vertici delle logge massoniche a inviare gli elenchi delle logge e degli iscritti…., “in via prioritaria quelli della Calabria e della Sicilia” e ha indicato l’8 febbraio come termine per provvedere alla consegna degli elenchi….
Ne vedremo delle belle, o i loro compari magistrati affosseranno tutto col “rito magico” della scadenza termini??
http://radioblackout.org/2014/06/tavmafia-il-terzo-valico-a-voltaggio-e-in-corto-circuito/
La crisi ecologica che attraversiamo
è una crisi sociale, ha le sue radici prima
e soprattuto nella dominazione dell’uomo
da parte dell’uomo, della donna da parte
dell’uomo, dei giovani da parte dei vecchi
e della società da parte dello Stato.
M. Bookchin
Sole e Baleno lottano insieme a noi, le nostre idee non cambieranno Mai !!!
Cultura dal basso contro i poteri forti, le loro devastazioni e i loro saccheggi
Rsp (individualità Anarchiche)