L’8 maggio i mass media hanno pubblicato la notizia che, nel porto di Genova, è stato scoperto un carico di 37 tonnellate di pasticche definite la ‘droga del combattente’, sostanza molto usata nelle zone di guerra del Medio Oriente e tra i jihadisti. Si tratta di un composto derivato dal legame tra amfetamina e teofillina. Il carico di droga, proveniente dall’India, era nascosto in tre container diretti in Libia. Il traffico di droga in Africa, avrebbe alimentato i canali di spaccio sotto il controllo dello stato Islamico. Il tramadolo, un oppioide sintetico utilizzato nella terapia del dolore e diffuso in tutto il Medio Oriente come sostanza stupefacente, era arrivato nel Porto di Genova nascosto in container di stoffe sintetiche e shampoo per capelli dietro alcuni cartoni utilizzati come carico di copertura. La vendita al dettaglio del farmaco sequestrato avrebbe fruttato 75 milioni di euro: ogni pastiglia, sul mercato nero nord africano e medio orientale, viene venduta a circa 2 euro. I proventi del traffico internazionale di droga, vanno direttamente a finanziare il terrorismo geopolitico. Le pastiglie, come certifica anche l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), sono diffusissime nei teatri bellici, utilizzate dai combattenti sia come eccitante, sia per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico.
Ma per capire meglio il gioco perverso che c’è tra le guerre e le dipendenze psicofisiche dei soldati e dei civili, vi consigliamo di vedere il video di Alessandro De Pascale “La guerra con la droga” .
http://www.imprimatureditore.it/index.php/2016/04/28/la-guerra-la-droga-lugano-29-aprile-alessandro-de-pascale/
Cultura dal basso contro i poteri forti e le droghe pesanti che ci rifilano…
Rsp (individualità Anarchiche)