Vasco Rossi sabato in concerto a Modena

Vasco Rossi sabato in concerto a Modena

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Sabato primo luglio ci sarà il concerto di Vasco Rossi che in quanto a input o messaggi socioculturali, non ne ha mai trasmessi anzi, da buon vitellone viziato modenese, ha giustificato la moda dell’uso delle droghe pesanti (consumismo), rovinando così gli ideali e i sogni di oltre 2 generazioni per 40 anni (“Coca cosa? Coca casa e chiesa…”).

Ai giovani non bisogna raccontare subito la dura e cruda realtà, ma bisogna trasmettergli il coraggio di vivere e lottare contro le ingiustizie e non annientarsi, per quanto il contesto sociale sia degradante: bisogna reagire e mettersi in gioco, evitando di rassegnarsi alla schiavitù dei paradisi artificiali.

Vasco Rossi ha interpretato benissimo lo stato d’animo e il disagio emotivo e sociale dei ragazzi dagli anni ‘80 in poi, in un contesto piatto, dove sia la mafia che la ‘ndrangheta facevano gioco forza e avevano investito (già dagli anni ’60) sul business delle discoteche (intrattenimento di massa): si facevano soldi a palate, e Vasco lo sapeva bene, visto che ne possedeva 2 o 3 ….

I ragazzini ancora oggi entrano nelle discoteche a 13 anni, è proprio li che vengono in contatto per la prima volta con le droghe pesanti, ed è così che spesso si comincia (è tipico dell’adolescente imitare gli altri per entrare nel gruppo: lo faceva l’amico/a …). Insomma una generazione quella di oggi che, come quella degli anni ’80, non trova facilmente uno spazio dove potersi esprimere e ricevere impulsi, spunti culturali….

E’ proprio un mondo di merda, dove vince sempre il più arrogante, il più spregiudicato, il più arrivista e il più ambizioso; c’è spazio solo per chi si adegua al sistema, magari prendendo la scorciatoia dei soldi facili, ma alla fine, l’unica cosa che rimaneva da fare per non pensare, era quella di stordirsi. Inconsapevolmente tanti giovani hanno incentivato ed ingrassato la mafia, la ‘ndrangheta e le forze militari.

Ricordiamoci che gli anni ‘80 hanno segnato definitivamente la fine del boom economico (per chi l’ha visto) e, dopo l’infiltrazione dei servizi segreti nei movimenti extraparlamentari e la sconfitta della lotta di classe, rimase l’illusione del consumismo che si rivelò presto spietato: se consumi conti e se non consumi non conti …

E quindi varie generazioni di giovani delusi e frustrati, inconsapevolmente ci sono cascati, senza tenere conto che le droghe pesanti creano dipendenza, creano una condizione sociale di schiavitù dove vivi solo per guadagnarti la dose giornaliera, per evitare l’astinenza rimane l’unico scopo della vita; astinenza che porta all’annientamento psicofisico del corpo e della mente che non riesce più a connettere e a riceverei messaggi dall’esterno. Una generazione sconfitta senza più interessi ne sogni, ne eroi come dice quello sfigatone esaltato di Vasco Rossi.

Vasco non è certo un cantante che trasmette la ribellione e il senso di critica, i suoi testi interpretano proprio la crisi esistenziale di una generazione che si è annientata per noia, perché non c’era spazio per loro, perché sembrava che avessero già tutto: “siamo solo noi quelli che poi muoiono presto, quelli che però è lo stesso”; esaltando una vita spericolata così per passare la serata, atteggiandosi come rock star, ma ritrovandosi a invecchiare al solito squallido (Roxy) bar.

Addirittura la Rai gli ha organizzato un piano di marketing mai proposto nemmeno a Mike o a Pippo Baudo (forse al papa), con un’offerta crossmediale, che si sviluppa intorno alla diretta esclusiva su Rai 1 dell’evento, per il concerto di Vasco Rossi del 1° luglio. Le strategie pubblicitarie per incassare più soldi sono quattro, Tg1 sera speciale Vasco, Vasco open, Vasco e Vasco close, con previsioni di audience buone per un evento che ha già da subito registrato il tutto esaurito. Il colossale piano di Marketing, ha portato alla vendita di 220.000 biglietti in pochi giorni. Addirittura l’amministrazione modenese per il concerto di Vasco Rossi ha emanato un’ordinanza alla commissioni d’esame, per sospendere gli esami di maturità per quel sabato primo luglio.

Non si sa ancora quanto ha speso la giunta comunale per organizzare la mega pagliacciata allegorica e non si saprà mai cosa ci costeranno le spese militari per il controllo, lo stesso controllo che ha instaurato lo stato di polizia dopo il terremoto del 2012: ma chi controlla il controllore???

Il 28 giugno invece Vasco Rossi ha incontrato il sindaco e la giunta al Modena Park e si sono dilettati a farsi fotografare dai mass media: non vorrà mica entrare in politica anche Vasco…..

Intanto, la droga pesante degli anni ‘70/’80 sta tornando di moda e i consumatori sono sempre più giovani. Inalata o fumata crea una dipendenza fisica e psicologica pari a quella iniettata. Il volutamente attesissimo concertone megagalatico del Blasco (tra i vari effetti speciali, ci manca solo che atterri sul palco da una astronave simile ad un’enorme pastiglia), è una bomba a orologeria, in quanto l’età dei giovani che fanno uso di droghe pesanti, si è ulteriormente abbassato.

Oggi l’eroina è ritornata di moda fra i 14enni: la prima “fumata”, avviene in terza media. Sono 36mila (dato 2014, l’ultimo disponibile) gli studenti del Belpaese che hanno provato l’eroina almeno una volta. Un numero che, tradotto in percentuali, sfiora l’1,5%. Lo svela una inchiesta del Cnr condotta su 45 mila studenti delle scuole superiori e 516 istituti scolastici di tutta la penisola, nei cui risultati si legge un deciso aumento anche del consumo frequente di cocaina (da 0,6% del 2011 a 0,8% dell’ultimo anno). Per l’eroina c’è un altro dato che fa riflettere: a livello regionale le tabelle indicano un’Italia spaccata in due, dove le regioni del nord registrano percentuali di consumo più basse (1,1-1,2%) e quelle del Sud, fra cui il Molise, percentuali più alte, che si attestano fra l’1,5 e l’1,7%. Proprio nel Mezzogiorno, secondo la studio del Cnr, sono in forte aumento i ragazzi e gli adolescenti che usano abitualmente una droga che si riteneva ‘superata’, archiviata per sempre, e che invece è tornata con prepotenza. Giochi di mercato? La cocaina costa troppo viaggia almeno sui 70 euro al grammo, l’eroina invece è alla portata di tutti con 20-30 euro al grammo, che significa molte dosi a poco prezzo. «Questo spiega anche perché è aumentato il numero dei consumatori in età da liceo, al quale è venduta maggiormente la variante “white”, che in genere si sniffa o si fuma; a differenza della “brown”». Li chiamano, nel brutto gergo della cronaca di strada, ‘baby tossici’. Droga confezionata a misura di adolescenti. Al costo di una birra e pizza, 10 o 12 euro. L’ultima frontiera dello spaccio organizzato su vastissima scala dalla criminalità organizzata, che proprio negli under 18 intercetta una ricca fetta di mercato, un canale di guadagno molto promettente.

Il problema delle droghe pesanti riguarda però anche il coinvolgimento di piani militari prestabiliti come l’ operazione Blue Moon: un’operazione sotto copertura messa in atto dai servizi segreti dei paesi del blocco occidentale all’inizio degli anni ‘70, nell’ambito della Guerra Fredda, finalizzata a diffondere l’uso di droghe pesanti, in particolare l’eroina, tra i giovani attivisti dei movimenti giovanili di contestazione, in modo da renderli dipendenti e distoglierli dalla lotta politica. La strategia si attuò mediante una operazione di “lancio” del prodotto: dapprima vennero bruscamente tolte dal mercato clandestino tutte le altre droghe allora diffuse (in particolare marijuana, hashish e anfetamine), al contempo si iniziò una capillare diffusione di piccole dosi di eroina vendute a bassissimo prezzo, così da indurre i consumatori (in particolare giovani e giovanissimi, in buona parte appartenenti alla galassia di gruppi politici di sinistra extra-parlamentare nati nel post-‘68) a passare alla nuova sostanza, sfruttando anche la diffusa ignoranza sui gravissimi effetti collaterali in termini di dipendenza che essa comporta. Gli esiti sociali di questa operazione furono un aumento vertiginoso del numero dei tossicodipendenti e delle morti da overdose: il numero degli eroinomani passò da zero nel 1970 agli oltre 300.000 nel 1985.

Ma quali sono le droghe che andavano di moda nei vari periodi storici?

Il papavero domestico comparso per la prima volta nel vicino Oriente ed è stato utilizzato poi anche dai greci come medicinale antidolorifico. Dai greci, l’uso di tale sostanza passò ai romani per divenire, tra il XIII e il XIV secolo, un medicinale largamente usato nelle farmacie. Nel XIX secolo si abbandonò l’uso dell’oppio grezzo e subentrarono in farmacia i suoi derivati morfina e codeina usati per lenire dolori o tossi insistenti. Non così in Asia. A partire dal VII secolo, con l’espansione e l’imposizione delle religioni (cristianesimo, Islam ecc.) che creavano conflitti e guerre sociali, si diffuse il consumo di massa dell’oppio. I commercianti arabi diffusero l’oppio in India e in Malesia, mentre i mongoli, invadendo la Cina, diffusero tale sostanza nel grande Impero orientale. La storia dell’oppio in Cina invece si differenzia un po’ da quella mediorientale. Agli inizi esso fu mangiato sotto forma di pasticche, poi, nel XVII secolo, si cominciò a fumarlo come il tabacco e se ne aumentò la coltivazione, in modo da diminuire la dipendenza dai Gran Mogol che, coltivando il papavero nella regione del Bengala, esportavano, con grande lucro, la droga in tutto l’Oriente. All’epoca della penetrazione inglese in India, la Compagnia delle Indie orientali ebbe il monopolio dell’esportazione dell’oppio da lord Clive che lo sottrasse ai Gran Mogol, a partire dalla metà del XVIII secolo. Da quel momento gli inglesi vendettero agli indiani, ai cinesi e a tutti i popoli dell’oriente il prodotto che rendeva più di qualsiasi altra merce. Poco a poco, milioni di cinesi divennero schiavi dell’oppio che li faceva sognare e sentire liberi dal fardello delle miserie quotidiane. La situazione in Cina si aggravò sino al punto da spingere il governo imperiale a proibire, nel 1820, l’importazione di oppio, entrando così in rotta di collisione con gli interessi economici inglesi.

L’esportazione clandestina di oppio continuò sino al punto da provocare una vergognosa guerra (denominata guerra dell’oppio) tra Cina e Inghilterra che, vinta da quest’ultima, portò alla “pace” di Nanchino, alla cessione del territorio di Hong Kong e all’apertura dei porti cinesi alle merci europee. L’uso dell’oppio si diffuse anche presso i coloni e le truppe europee; il loro ritorno in patria, coincise con la diffusione dell’oppio in Europa, soprattutto presso scrittori, artisti e nobili. Fu l’oppio ad ispirare Baudelaire ne “I paradisi artificiali” e a portarlo alla morte a soli 46 anni.

heroin

Nei Primi del ‘900 invece con la rivoluzione industriale si diffusero le droghe elaborate come l’eroina e la cocaina. La diffusione delle droghe pesanti e il loro abuso nelle ‘società del benessere’ (Stati Uniti – Europa), si è diffusa soprattutto col movimento hippie. In Italia invece negli anni ’70 si diffusero le amfetamine con prescrizione medica e iniziò la diffusione dell’eroina di massa!!! Alla Fine anni ’80 è comparsa l’“ice” (d-metil-amfetamina cloridrato) in cristalli da fumare insieme al tabacco di sigaretta.

Negli anni ‘90 ci fu la diffusione delle ‘droghe da discoteca’ (associazione di sostanze psicoattive, stimolanti e allucinogene: le extasy), con l’allargamento del mercato della cocaina, dall’uso elitario al consumo diffuso con l’introduzione del crack…..

Con la guerra in afganistan nel 2001 è ritornata di moda l’eroina

Ma da dove arriva l’eroina oggi? Dalle piantagioni d’oppio dell’Indocina e dell’Afghanistan, attraverso la rotta balcanica (Iran, Pakistan, Turchia) giunge al mercato dell’Europa Occidentale (dove i Paesi Bassi costituiscono uno dei maggiori centri di distribuzione). Da qualche tempo ormai, il consumo di eroina sta tornando sulla scena del vecchio continente. I narcotrafficanti agiscono come astuti agenti di borsa, adottando vere e proprie strategie di marketing, abbassando i prezzi per allargare la clientela.

Gli unici che ci guadagnano in questo disagio sociale (oltre alla mafia e alla ’ndrangheta) sono le comunità di recupero per tossicodipenti: veri e propri lager di sfruttamento. L’eroina oggi è consumata anche da persone socialmente ben inserite e di buona famiglia, da professionisti e studenti.

Adesso l’Afghanistan produce 5.000 tonnellate d’oppio l’anno, i 9/10 della produzione mondiale, e l’aumento della produzione ne ha fatto abbassare il prezzo. In sostanza, l’eroina che si spaccia sotto casa è tornata di moda grazie ai nuovi prezzi di vendita. Anche l’Italia, nel suo piccolo, ha contribuito ad abbassare il prezzo mondiale dell’eroina. Nel libro di Enrico Piovesana legato a ‘PeaceReporter’ (testata giornalistica dell’ONG ‘Emergency’), riporta una serie di vicende che hanno come centro Lash Kargah, una città in cui Emergency ha un ospedale. Le vicende che racconta sono straordinarie. Inquietante è il racconto dell’intervento dei soldati americani che arrivano di notte in elicottero, sparano a tutti quelli che vedono, e sequestrano il raccolto di oppio (pp.21-23). Azioni del genere avvengono su suggerimento della polizia e dell’esercito afgani che, per lasciare tranquilla la gente, chiedono il 10% del prodotto. Poi segnalano agli americani quelli che non pagano. I testimoni afgani dicono che la merce requisita dagli americani non è distrutta ma è girata a grossisti legati al governo che ne curano il trasporto all’estero. A distruggere l’oppio non ci pensa proprio nessuno (p.28).

Ma il problema non è solo la mafia e la ’ndrangheta ma anche le forze del disordine, che hanno contribuito alla diffusione delle droghe pesanti.

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Il generale dei carabinieri Giampaolo Ganzer, indagato per essere stato a capo di un’organizzazione che tra il 1991 e il ‘97 ha portato avanti una “serie indeterminata di illecite importazioni, detenzioni e cessioni di ingenti quantitativi di droga, utilizzando la struttura, i mezzi, le relazioni e l’organizzazione dell’Arma.” In sostanza, sempre secondo l’accusa, “all’interno del Ros c’era un insieme di ufficiali e sottufficiali che, in combutta con alcuni malavitosi, aveva costituito una associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati, al fine di fare una carriera rapida.”

Gli uomini del Ros avrebbero instaurato contatti diretti e indiretti con rappresentanti di organizzazioni sudamericane e mediorientali dedita al traffico di stupefacenti senza procedere né alla loro identificazione né alla loro denuncia; in seguito, sarebbero stati ordinati “quantitativi di stupefacente da inviare in Italia con mercantili o per via aerea, versando il corrispettivo con modalità non documentate e utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita in Italia dello stupefacente importato. Denaro di cui viene omesso il sequestro.” Per la Procura, dunque, non saremmo di fronte a “operazioni di infiltrazione,” ma piuttosto all'”istigazione ad importare in Italia sostanze stupefacenti“, una pratica che si sarebbe risolta nella creazione di “un traffico di droga” a monte al fine di “reprimerlo” a valle, permettendo così la “positiva conclusione di eclatanti operazioni…”

Vasco: sessismo, razzismo, maschilismo e megalomania, in una sola canzone

Caro Vasco lasciatelo dire, hai scritto una canzone che potrebbe essere l’inno nazionale dei depravati. Perché non la canti con Salvini al tamburo, Berlusconi alla pianola e Trump alla chitarra? Dovresti vergognarti. Almeno adesso che stai invecchiando, impara a rispettare le donne e ad amarle per la loro intelligenza che è superiore a quella maschile. Rispetta anche le persone di un colore diverso dal tuo, non sono qui per portarci via le ragazze, ma per costruire il futuro insieme a noi.

Testo tratto da “Colpa di Alfredo” di Vasco Rossi:

Ho perso un’altra occasione buona stasera

è andata a casa con il negro, la troia!

Mi son distratto un attimo…

E lei invece non ha perso tempo

l’ho vista uscire, mano nella mano, con quell’africano

che non parla neanche bene l’italiano, ma si vede che

si fa’ capire bene quando vuole…

Tutte le sere ne accompagna a casa una diversa

Chissà che cosa le racconta,

per me è la macchina che c’ha che conta!

Avevo fatto tutti i miei progetti…

Vasco non sei un dio, sei andato al massimo, ma è venuta l’ora di rallentare e di ragionare.

Con le tue canzoni e il tuo modo di fare sempre: ‘ueeeeeeeeeeeeeeeee’, ci hai fatto divertire, adesso però scrivi qualche brano che faccia pensare. Se sei a corto di argomenti, chiediceli.

Del resto lo hai scritto anche tu:

(tratto da Sally)

La vita è un brivido che vola via

è tutto un equilibrio sopra la follia…

Ma forse Sally è proprio questo il senso, il senso

del tuo vagare

forse davvero ci si deve sentire

alla fine un po’ male

Forse alla fine di questa triste storia

qualcuno troverà il coraggio

per affrontare i sensi di colpa

e cancellarli da questo viaggio

per vivere davvero ogni momento

con ogni suo turbamento

e come se fosse l’ultimo.

 

Vasco impara dai 99 posse:

eroina, fascisti e polizia, figli della stessa mamma e della tua idiozia!!!

IDIOTA da quando sei nato la tua vita è pilotata.

 

Su un muro di Orgosolo, Sardegna.

 

Cultura dal basso contro i poteri forti e i loro devoti cantori…

Rsp (individualità Anarchiche)