Il 3 settembre i mass media scrivono che a Milano sono stati ritenuti responsabili di corruzione
11 persone accusate di numerosi reati, tutti aggravati dal metodo mafioso e legati alla locale di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo, a sua volta collegata ai Farao-Marincola di Cirò.
Le 11 persone sono accusate di corruzione, estorsione, rapina, spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco clandestine ed alterate, tra cui un potente esplosivo, incendio doloso, minaccia aggravata, favoreggiamento personale.
Le indagini del 3 settembre, hanno portato alla conferma dell’associazione mafiosa negli apparati pubblici e nelle amministrazioni locali (massomafia,come l’aveva definita Falcone).
Le indagini, hanno documentato “rapporti e condotte illecite di 2 ufficiali della polizia locale dell’Unione dei Comuni di Ferno e Lonate Pozzolo. I due ufficiali della polizia avrebbero favorito un esponente dell’associazione mafiosa con la rivelazione di controlli ispettivi ai cantieri.
Il funzionario Anas, invece, intervenuto in un cantiere di Vanzaghello dell’impresa riconducibile ad uno dei sodali della cosca, pur accertando l’assenza dei permessi necessari all’occupazione della carreggiata, avrebbe prima redatto i verbali di accertamento e poi, in seguito all’intervento dell’affiliato, dietro compenso, li avrebbe annullati. Il geometra si sarebbe poi messo a completa disposizione per garantire il completamento dei lavori. A fronte della propria condotta corruttiva, il funzionario avrebbe anche accettato dall’appartenente alla cosca, la promessa (si è fatto comprare), della donazione di un escavatore. Associazione mafiosa anche per un consulente esterno della Procura di Busto Arsizio, già colpito da provvedimento cautelare il 4/7/2019 per altri reati. L’indagato era titolare di un’agenzia investigativa con cui faceva il consulente tecnico dell’ufficio giudiziario varesino, ma faceva anche ”bonifiche” a favore di un autorevole esponente della locale di ”Legnano-Lonate Pozzolo”. Forniva periodicamente informazioni su indagini in corso ed indicazioni tecniche e cautele da adottare per eludere le attività investigative.
Ricordiamoci che nel 2017 i mass media scrivevano che c’erano stati 34 provvedimenti cautelari, eseguiti però solo nel luglio 2019. L’inchiesta riguardava gli assetti organizzativi delle famiglie di ‘ndrangheta componenti la locale di Legnano-Lonate Pozzolo, collegata alla cosca Farao-Marincola egemone a Cirò Marina e la ricostituzione della locale stessa, nonché la ramificata infiltrazione negli apparati istituzionali locali ed il condizionamento nelle ultime elezioni amministrative nel comune di Lonate Pozzolo. In quel contesto era stato arrestato anche un Consigliere del comune di Ferno (foto sotto).
Erano emersi anche i rapporti diretti tra esponenti di spicco della consorteria mafiosa e vari funzionari amministrativi locali (massomafia li aveva definiti Falcone, cioè un gradino al di sopra della mafia gabellotta, sia a livello culturale, che economico).
Ma per noi Anarchici che facciamo analisi e ricerche non è una novità, il fatto che le forze dell’ordine e i servizi segreti siano collusi con la criminalità organizzata e collaborino tra di loro per per fare soldi e carriera, è una vecchia e triste storia…
Ma ricordiamoci questo evento: Nel 1947 avvenne la strage di Portella delle ginestre, il bandito Giuliano, fu assoldato (pagato) dai servizi segreti perchè gli serviva per fare la strage.
Salvatore Giuliano, dopo la strage di Portella, rivelò pubblicamente che fu pagato dai servizi segreti e che era d’accordo per sparare in alto, per spaventare i contadini che stavano manifestando per i loro diritti (lui, figlio di contadini), e non per ucciderli…
Era il primo maggio del’47, la festa dei lavoratori e i contadini stavano manifestando contro il latifondismo e a favore dell’occupazione delle terre incolte. Il bandito Giuliano puntualizzò che era d’accordo coi servizi segreti per spaventare i contadini e sciogliere il corteo, ma quando iniziò a sparare in alto, dalla collina, i servizi segreti, o chi per loro, spararono invece sui contadini: fu un eccidio, una strage che provocò 11 morti e numerosi feriti. Per poi dare la colpa naturalmente alla mafia, che invece si era fatta comperare.
Il bandito Giuliano è stato ucciso il 5/7/1950 da Gaspare Pisciotta, ma ufficialmente per mano del capitano dei carabinieri Antonio Perenze, comandato dal Generale Dalla Chiesa (il bandito Giuliano dava fastidio per quello che aveva rivelavato pubblicamente, poteva mettere in discussione già allora l’operato delle forze dell’ordine!!). Ma andiamo a vedere chi era il bandito Giuliano.
Il bandito Giuliano era già inquadrato militarmente, era il colonnello, il braccio armato del Movimento Indipendentista Siciliano (EVIS).
Il separatismo siciliano è stato oggetto di un dibattito molto controverso, essendo considerato da alcuni un movimento di Destra e da altri un movimento di Sinistra. È evidente che fossero presenti nel movimento entrambe le tendenze, più legalitaria quella di Destra, più violenta quella di Sinistra (uguale alla formazioni della Dc cattosinistroide, destra e sinistra assieme per comandare, per detenere il potere economico politico e militare). Ma cosa era l’EVIS?
Antonio Canepa nel febbraio 1945 costituì una forza paramilitare clandestina, chiamata: Esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia (EVIS). Secondo recenti studi si fa strada l’idea che nell’omicidio del leader dell’EVIS Canepa, vi sia la mano combinata di servizi segreti internazionali (che da destra sono andati per convenienza anche a sinistra), perché gli accordi di Yalta (in contrapposizione agli accordi fatti col Patto Atlantico nel ’49), avevano già stabilito che la Sicilia dovesse far parte dell’Italia pertanto era necessario neutralizzare i focolai separatisti.
Ma chi era il Generale dei Carabinieri Dalla Chiesa?
Dalla Chiesa dopo la guerra combatté il banditismo tra il 1966 e il 1973, col grado di colonnello, comandante della Legione Carabinieri di Palermo, indagò su Cosa Nostra.
Siccome non serviva più la mafia (sopratutto da quando i pentiti si misero a raccontare dei perversi sporchi intrecci tra la massoneria P2 e la mafia), lo stato (prima li ha usati, tenendoli ignoranti apposta), aveva deciso di incarcerarli tutti, sopratutto avevano convenienza a metterli in galera, sia i servizi segreti di destra che quelli di sinistra, avevano paura che saltassero fuori troppi altarini…
Il generale dei cc Dalla Chiesa, fu anche quello che fondò anche il “Nucleo Speciale Antiterrorismo”, attivo tra il 1974 e il ’76. Promosso generale di divisione, fu nominato nel ’78 coordinatore delle forze di polizia e degli agenti informativi per la lotta contro il terrorismo, con poteri speciali. Dal 1979 al 1981 comandò la Divisione Pastrengo a Milano; tra il 1981 e il 1982 fu vicecomandante generale dell’Arma.
Teniamo presente che Dalla Chiesa era un P2ista, un anticomunista (patto Atlantico- Nato).
Il gen. Dalla chiesa era preoccupato perchè le Brigate Rosse si stavano radicando negli ambienti operai, con lo scopo di alzare il livello culturale degli operai e insegnargli a ribellarsi allo sfruttamento (sfruttamento dell’uomo sull’uomo) del padrone esoso e spilorcio, senza etica né morale.
Gli studenti laureati erano andati nelle fabbriche per insegnare agli operai i loro diritti, attraverso lo statuto dei lavoratori. Allora la maggior parte degli operai era ancora analfabeta e facilmente sfruttabile, perchè non conoscevano ancora i loro diritti fondamentali…
Dalla Chiesa, per combattere il terrorismo, usò gli stessi metodi che già aveva sperimentato in Sicilia contro le organizzazioni mafiose, infiltrando alcuni suoi uomini all’interno dei gruppi terroristici, al fine di conoscere perfettamente i loro schemi di potere interno (le gerarchie).
Ricordiamoci anche che il P2ista Dalla Chiesa, fu uno dei protagonisti che mediò coi carcerieri (Morettiani) di Moro, per la sua liberazione…
Le ultime volontà, Moro le scrive in una lettera a Benigno Zaccagnini il 24/4/1978: “per una evidente incompatibilità, chiedo che ai miei funerali non partecipino né Autorità dello Stato né uomini di partito”. Moro, nel suo Memorandum durante la prigionia, scrisse, già allora, per salvarsi, cosa era la struttura clandestina ‘Gladio’. L’organizzazione Gladio era un’organizzazione paramilitare appartenente alla rete Nato internazionale Stay-behind («restare indietro» cioè far mettere le bombe ad altri per non essere incolpati), che in Italia prende il nome di Gladio.
La Gladio era stata incentivata e promossa dalla Central Intelligence Agency nell’ambito dell’operazione internazionale organizzata dalla Nato per contrastare il comunismo (1949, Patto Atlantico anticomunista).
L’organizzazione internazionale Gladio era addestrata per organizzare atti di sabotaggio, guerra psicologica e guerriglia dietro le linee nemiche, con la collaborazione dei servizi segreti e di altre strutture clandestine, come es: i Nuclei Clandestini dello stato.
Francesco Cossiga, il capo dello stato di allora, aveva la delega alla sovrintendenza di Gladio, affermò nel 2008 che «i padri di Gladio sono stati: Aldo Moro, Paolo Emilio Taviani, Gaetano Martino e i generali Musco e De Lorenzo, capi del Sifar. Io ero un piccolo amministratore». Affermò altresì che «gli uomini di Gladio erano ex partigiani bianchi….
Aldo Moro nel suo memoriale scritto nel 1978, rivelò anche che la Gladio era nota sopratutto nell’ambito dei vertici politici, dei ministri competenti, dei vertici militari e dei servizi segreti…
Nel 2000, il rapporto della Commissione parlamentare, concludeva che la ‘strategia della tensione’ era stata sostenuta dagli USA per «impedire al PCI, e in certo grado anche al PSI, di raggiungere il potere esecutivo nel paese», identificando anche i Nuclei per la Difesa dello Stato non come un gruppo autonomo, ma come una delle operazioni portate avanti da Gladio con questi scopi. Il generale Paolo Inzerilli, ufficiale del Sismi e responsabile di Gladio dal ’74 al 1986, ha affermato che durante il sequestro Moro, l’organizzazione Gladio fu sensibilizzata ma non attivata. (?).
La Gladio è stata collegata (dai magistrati) alla P2 di Licio Gelli e al Noto servizio, un super-servizio segreto soprannominato Anello, a capo del quale ci sarebbe stato Giulio Andreotti.
Licio Gelli dichiarò anche ai giudici che indagavano sulla P2: “Io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l’Anello”. Il Centro Scorpione, un centro d’addestramento speciale di Gladio a Trapani, diretto dal maresciallo Vincenzo Li Causi, utilizzava il campo volo di Trapani Milo, dove il giornalista Mauro Rostagno aveva filmato il caricamento di casse di armi per la Somalia su un aereo militare. Il giornalista fu ucciso due mesi dopo. Nel 2009 Massimo Ciancimino ha raccontato che suo padre Vito era un membro di Gladio e intrattenne stretti rapporti sia coi servizi segreti, che coi latitanti Bernardo Provenzano e Salvatore Riina. Tuttavia nell’elenco dei 622 «gladiatori», reso pubblico nel ’90 (quando tolsero il segreto di stato), il suo nome non è presente. Alcuni membri dell’organizzazione Gladio sono comunque ancora coperti dallo stato per ragioni di privacy, per questo un elenco completo non è mai stato fornito. La P2 è una loggia massonica militare, formata da alti gradi delle forze del disordine. La P2 è diventata famosa, sopratutto all’opinione pubblica, quando arrestarono il massone Licio Gelli, era a spassarsela a Cannes, sulla Costa Azzurra. La sua latitanza era iniziata ai primi di maggio del ’98, subito dopo la condanna definitiva a 12 anni per il crack del Banco Ambrosiano…
Anarchia l’unica Via !!
LA MAFIA E’ NELLO STATO:
VIA, VIA, MAFIA, STATO, FASCISTI, CARABINIERI E POLIZIA!!!
E’ ORA CHE CI FACCIAMO SENTIRE, NOI UTOPISTI E SOGNATORI CHE VOGLIAMO UN MONDO LIBERO DAI SOPRUSI, LIBERO DALLE INGIUSTIZIE SOCIALI E LIBERO DAI POTERI FORTI…
Visto che questa analisi sulle malefatte delle forze del male si allunga, abbiamo pensato di dividere il testo in due parti, la seconda la manderemo domani.
A domani, e buona lettura. Buona Lotta a tutti i compagni che, come noi, vogliono cambiare questo mondo di merda e renderlo bello e felice per tutti, non per pochi privilegiati ambiziosi e senza scrupoli!!
Chi dice “Stato” dice necessariamente “Guerra”.
La lotta per la preponderanza, che è la base
dell’organizzazione economica borghese,
è anche la base dell’organizzazione politica.
P Kropotkin
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)