La Corte di Cassazione rigetta il ricorso di Cospito contro il 41 bis

Cosa decidere Cassazione Alfredo Cospito 

Il 24 febbraio 2023 i mass media scrivono: la Cassazione rigetta il ricorso di Alfredo Cospito che rimane al 41 bis. È stato rigettato dalla Cassazione (dopo 8 ore di camera di consiglio) il ricorso contro il regime carcerario del 41bis presentato dalla difesa di Alfredo Cospito, l’anarchico, in sciopero della fame da quasi 4 mesi, attualmente detenuto nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano.

Si assolvono i responsabili delle stragi di stato (Piano militare chiamato Patto Atlantico – Strategia della tensione, fatto di colpi di stato – es: Piano Solo e stragi di stato) e si applica il carcere duro per chi cerca un mondo diverso. La decisione dei giudici di Cassazione è la peggiore possibile per la difesa di Cospito. La sentenza di cassazione ha disatteso anche la richiesta della procura generale di Cassazione, che con una memoria aveva chiesto l’annullamento del 41 bis per una più approfondita motivazione al tribunale di sorveglianza. L’Anarchico Cospito in sciopero della fame dal 20 ottobre, ricomincerà a rifiutare gli integratori e il cibo. In quasi 4 mesi Cospito ha perso 45 chili e ne pesa 70, secondo i suoi medici il rischio maggiore è quello cardiaco.

Nei giorni scorsi al suo legale Flavio Albertini Rossi e ai sostituti processuali del suo difensore che sono andati a trovarlo all’ospedale San Paolo in diverse occasioni, Alfredo Cospito aveva detto che, in caso di pronuncia negativa per lui della Cassazione, avrebbe smesso con gli integratori che aveva ricominciato ad assumere dopo il parere favorevole del pg della Suprema Corte, Pietro Gaeta, alla revoca del 41 bis. Grazie agli integratori alcuni suoi valori, arrivati a soglie minime pericolose per la sua salute, erano migliorati.

Cospito è passato ingiustamente da terrorista, nonostante non avesse mai ucciso nessuno, tutte le sue azioni dirette erano finalizzate a puntualizzare i problemi sociali, politici, economici, ecologici, e militari. Le sue azioni dirette erano in direzione di un mondo migliore di quello che ci hanno lasciato i nostri politici cattofascisti (attuatori delle stragi di stato).

Le stragi italiane non sono un mistero e, soprattutto, non sono ideologicamente definibili solo come “fasciste”. Per Portella della Ginestra (foto sotto), ad esempio, è stato condannato il mafioso Salvatore Giuliano (braccio armato), ma dietro c’erano nascosti: settori della Democrazia cristiana – Partito liberale e monarchici.

La strage di Piazza fontana doveva servire, insieme ai sanguinosi incidenti che sarebbero seguiti alla manifestazione indetta dal Msi a Roma il 14 dicembre 1969, a far proclamare dal governo presieduto da Mariano Rumor lo stato di emergenza (stato di polizia); la strage compiuta dal confidente del Sid Gianfranco Bertoli il 17 maggio 1973, a Milano, aveva come obiettivo il “traditore” Mariano Rumor; quelle di Brescia (28 maggio 1974), dell’Italicus (4 agosto 1974) e di Savona (20 novembre 1974) sono derivate dallo scontro durissimo e feroce all’interno dell’anticomunismo italiano ed internazionale (Nato: Stay beind). La strage di Bologna, spostando l’attenzione pubblica sullo “stragismo fascista”, ha consentito di guadagnare tempo, di far lavorare in relativa tranquillità i depistatori militari e i giudici romani chiamati a paralizzare le indagini sull’abbattimento del Dc-9 ad Ustica, ha avvalorato la tesi della bomba che, non a caso, è quella che ha retto per più tempo in contrapposizione a quella del missile. Vincenzo Vinciguerra, ex terrorista nero, autore della strage di Peteano) scrisse un libro, una controinchiesta: “La strage di Stato”, che teorizza sulla divisione, manipolazione e controllo dell’opinione pubblica mediante l’uso di paura, propaganda, disinformazione, manovre psicologiche, agenti provocatori e attentati terroristici compiuti mediante l’utilizzo della tecnica detta ‘False flag’ (cioè congegnati in modo tale da farli apparire ideati ed eseguiti da membri di organizzazioni dell’estrema sinistra o gruppi anarchici) nei quali era coinvolto un coacervo di forze e soggetti tra loro differenti (gruppi terroristici della destra neofascista, logge coperte della massoneria, parti ‘deviate’ dei servizi segreti, nonché strutture e organizzazioni segrete, come ad esempio Rosa dei venti e, talvolta, formazioni paramilitari, finanziate e addestrate direttamente dalla CIA come Gladio, un’organizzazione stay behind nata inizialmente per contrastare le azioni di spionaggio ed un eventuale attacco delle forze del Patto di Varsavia e dell’Unione Sovietica ai paesi della NATO).

Roma. Licio Gelli dichiara il 15 febbraio 2011, durante un’intervista al settimanale Oggi: «Giulio Andreotti sarebbe stato il vero “padrone” della Loggia P2? Per carità… io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l’Anello».

La presenza a Verona del comando FTASE, all’epoca ubicato nella centralissima via Roma, dove era operativa una struttura informativa della CIA con diramazioni in tutto il Triveneto di cui facevano parte pure gli ordinovisti Carlo Digilio e Marcello Soffiati e che aveva il compito di “promuovere”, se non addirittura appoggiare logisticamente e finanziariamente, le operazioni terroristiche della cellula veneta di Ordine Nuovo; Il supporto logistico e ideologico, proveniva dall’agenzia di stampa Aginter Press, fondata nel settembre 1966 a Lisbona da elementi francesi e diretta da Yves Guillou, alias Guérin-Sérac, membro dell’organizzazione terroristica dell’OAS; dietro il paravento dell’agenzia di stampa si celava un centro di eversione internazionale, alle dirette dipendenze del PIDE (la polizia politica del regime di Salazar) e della CIA, che si occupava del reclutamento e addestramento di mercenari specializzati in attentati e sabotaggi soprattutto nei Paesi africani (Tanzania, Algeria, Congo belga, Angola, Mozambico). Dopo la caduta del regime salazariano nel 1974, l’Aginter Press spostò le sue attività nella Spagna franchista, dove saranno rinsaldati i contatti con le strutture di Ordine Nuovo ed Avanguardia Nazionale, in particolare con Stefano Delle Chiaie. Un appunto del SID del 16/12/1969 indicava Guérin-Sérac come mandante della strage di piazza Fontana, Delle Chiaie come organizzatore e Mario Merlino come esecutore materiale. I legami operativi tra la struttura di Guérin-Sérac e i neofascisti italiani sono stati confermati dalle testimonianze degli ex terroristi neri Vincenzo Vinciguerra e Carlo Digilio.

Ma quante stragi di stato sono avvenute in Italia?  

Il 25 aprile 1969: scoppia una bomba al padiglione FIAT della Fiera di Milano, provocando diversi feriti gravi, ma nessun morto, e un’altra bomba viene ritrovata all’Ufficio Cambi della stazione Centrale. Il 9 agosto vengono fatte scoppiare 8 bombe su diversi treni, che provocano 12 feriti.

Piazza Fontana

Il 12 dicembre 1969: una bomba esplose all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano, provocando diciassette vittime e ottantotto feriti; nello stesso giorno viene trovata una seconda bomba inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, mentre altre tre bombe esplosero a Roma, una nel passaggio sotterraneo che collega l’entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio (tredici feriti) e altre due nei pressi dell’Altare della Patria (quattro feriti).

Il 22 luglio 1970: un treno deraglia sui binari sabotati precedentemente da una bomba nei pressi della stazione di Gioia Tauro, uccidendo sei persone e ferendone una sessantina.

Il 31 maggio 1972: una Fiat 500 imbottita di esplosivo esplose nei pressi di Peteano, frazione di Sagrado, in provincia di Gorizia, uccidendo tre carabinieri e ferendone altri due.

Il 17 maggio 1973: Gianfranco Bertoli, lanciò una bomba a mano sulla folla durante una cerimonia davanti alla Questura di Milano, provocando quattro vittime e una quarantina di feriti.

Dal 30 aprile 1974 al 26 maggio 1975: una serie di esplosioni provocano un morto e venti feriti a Savona.

Il 28 maggio 1974: durante una manifestazione sindacale in piazza della Loggia a Brescia, una bomba nascosta in un cestino portarifiuti uccise otto persone mentre un centinaio rimasero ferite.

Il 4 agosto 1974: una bomba esplose su una carrozza del treno Italicus all’uscita della grande galleria dell’Appennino, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, provocando dodici vittime e centocinque feriti.

Il 2 agosto 1980: una bomba esplose nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, uccidendo ottantacinque persone e provocando circa duecento feriti.

Il 23 dicembre 1984: una bomba esplose su una carrozza del Rapido 904, ancora presso la grande galleria dell’Appennino a San Benedetto Val di Sambro, in cui diciassette persone persero la vita e oltre duecentosessanta rimasero ferite.

Sono stati considerati parte di una strategia della tensione o affini ad essa anche: la strage di Alcamo Marina, l’omicidio di Giorgiana Masi e il violento stupro subìto dall’attrice Franca Rame da parte di militanti neofascisti milanesi. I giudici Vittorio Occorsio e Mario Amato, che indagavano sui rapporti tra neofascismo e stragismo, vennero invece assassinati da due militanti di estreme destra..

Il 28 gennaio 2022 i mass media scrivono che la strage di Piazza della Loggia a Brescia porta al Comando Nato di Verona. Agli atti, circa 280 mila pagine di materiale da analizzare, partendo dal contributo di due testimoni, i presunti autori materiali dell’attentato, militanti veronesi di estrema destra: Marco Toffaloni, all’epoca sedicenne, che (lo dimostrerebbe una foto) quel giorno sarebbe stato in piazza, e Roberto Zorzi.

Il primo, al superteste Giampaolo Stimamiglio (padovano cresciuto a Verona, esponente di Ordine Nuovo e membro dell’organizzazione clandestina di Difesa dello Stato, che con le sue rivelazioni innescò l’inchiesta), avrebbe confidato di aver avuto «un ruolo tutt’altro che marginale» nell’esecuzione della Strage: «Anche a Brescia gh’ero mi…son sta mi!». L’ordigno glielo avrebbe consegnato il suo «maestro» Roberto Besutti: origini mantovane e militanza veneta, anche lui nell’ottobre 2011 viene indagato dalla procura. Morirà nel maggio 2012. Gregari, bassa manovalanza, entrambi attivi nelle frange estremiste di destra e mossi, oltre che dall’ideologia, dal bisogno di accreditarsi con chi, nella scala gerarchica, aveva un ruolo di vertice negli anni segnati dalla strategia del terrore. Ritenuti «una cosa sola». Adesso, nei loro confronti, la procura (anzi le procure: minorile e ordinaria) hanno chiesto il processo. E non sarà semplice. Agli atti, circa 280 mila pagine di materiale da analizzare, partendo dal contributo di due super testimoni: Stimamiglio, appunto, e una seconda persona, bresciana, che avrebbe ricostruito movimenti, contatti e progetti. Questa indagine «si innesta nel filone del procedimento ter» ribadisce il procuratore aggiunto Silvio Bonfigli, titolare del fascicolo insieme al pm Caty Bressanelli, confermando l’istanza di rinvio a giudizio avanzata contestualmente al procuratore capo dei Minori, Giuliana Tondina. E cioè il filone che ha portato alla condanna definitiva all’ergastolo per l’organizzatore della strage, Carlo Maria Maggi, referente di Ordine Nuovo per il Triveneto (morto nel 2018) e per Maurizio Tramonte, ex informatore dei Servizi che non l’avrebbe impedita. Toffaloni vive in Svizzera da tempo (con una nuova identità: Franco Maria Muller), Zorzi nello stato di Washington, dove alleva cani Dobermann: «Le notifiche hanno richiesto molto tempo». E tanto ce ne vorrà per la fissazione dell’udienza preliminare. Certo è «che sarà un processo difficilissimo», aggiunge Bonfigli, per il quale «l’aspetto interessante è dato dal contesto storico in cui le indagini si innestano»: stando al super testimone, i propositi al tritolo sarebbero stati condivisi nella pizzeria Ariston in città, ma anche ben oltre, all’interno delle caserma dei carabinieri di Parona, nel centro di controspionaggio di Verona e a Palazzo Carli: sede del comando Fatse. La Nato. A indicare un terzo livello, atlantico, degli attentati, fino alle viscere del «Deep State».

Se il compagno Alfredo Cospito morirà, la colpa sarà dello Stato, che ha voluto condannarlo a morte ingiustamente, perché Anarchico, più che per quello che ha compiuto!

Stragista e torturatore è lo Stato! Pinelli vive e lotta sempre insieme a Noi!!

.

Canti Anarchici – Inno Della Rivoltahttps://www.youtube.com/watch?v=jy2otVwqdNE

ASSALTI FRONTALI – Couragehttps://www.youtube.com/watch?v=IBeujI0dEpk

Il lago che combattehttps://www.youtube.com/watch?v=yGtMkNznMGk

Cattivi maestrihttps://www.youtube.com/watch?v=TdbZxYs3RaY&list=OLAK5uy_ksgayBCJgDurq132j9GpDA576XIOoxU0E&index=7

Profondo rossohttps://www.youtube.com/watch?v=Uw93-pUeAN8&list=OLAK5uy_ksgayBCJgDurq132j9GpDA576XIOoxU0E

Banditi nella salahttps://www.youtube.com/watch?v=i4tB0GNw00o

Mappe della libertàhttps://www.youtube.com/watch?v=0ED76bBHyYs

La P2 di Licio Gelli: la Loggia Massonica che manovrava l’Italia

https://www.youtube.com/watch?v=V1W1H4m2qhI

L’alleanza tra CIA, Mafia ed Estrema Destra per manipolare l’Italia

https://www.youtube.com/watch?v=Rtd7TeT2U0Q

Come il Vaticano riciclava i soldi di Cosa Nostra e della P2

https://www.youtube.com/watch?v=bQ3VEguTQSE

Le inchieste di Gianluigi Nuzzi – P2, P3, P4: chi comanda in Italia?

https://www.youtube.com/watch?v=f7uAzUAC6B8

Massoneria in Italia: raro documentario su Licio Gelli e la famigerata Loggia P2 (Propaganda 2)

https://www.youtube.com/watch?v=DAok0sPcjfc

La storia della Banda della Uno bianca, organizzazione criminale che causò la morte di 24 persone

https://www.youtube.com/watch?v=Spg68PPCV0k

Poliziotti Criminali La Banda della Uno Bianca

https://www.youtube.com/watch?v=FlqfLm3saG8

La Trattativa tra lo Stato e la Mafia raccontata in maniera semplice

https://www.youtube.com/watch?v=iiZys6yLsTs

Documenti ESCLUSIVI – Trattativa STATO MAFIA – Report

https://www.youtube.com/watch?v=8rBaLaaBjaw

.

Un vero amico della libertà deve essere

nemico di ogni repressione, di ogni potere, di ogni autorità,

di ogni comando, di ogni elevazione di uomo

al disopra di altri uomini, deve essere nemico

di ogni legge, di ogni ordine prestabilito,

deve essere in una parola,

un anarchista.

Carlo Cafiero

.

Cospito libero!

Basta torture e repressione dello stato!

.

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)