In questi giorni quella pagliaccia anticostituzionale cattofascista (doppiogiochista – partigiana bianca) della Meloni (foto sopra), è andata alla convention dei Conservatori statunitensi. Giorgia Meloni ha partecipato in video collegamento alla riunione dei leader del G7, organizzata dalla presidenza di turno canadese in occasione del 3° anniversario dell’aggressione russa contro l’Ucraina. Alla Conservative Political Action Conference (CPAC), c’era attesa su che cosa avrebbe detto la Meloni a proposito della guerra in Ucraina, dopo che il presidente USA Donald Trump (foto sotto), aveva definito un «dittatore» il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il vicesegretario generale Nato Radmila Shekerinska ha sottolineato l’importanza di continuare a dare sostegno all’Ucraina, insieme con Natalia Galibarenko, l’ambasciatrice ucraina presso la NATO. La Nato anticomunista che era contro la Russia già dal 1949, quella Nato che già negli anni ‘60/’70 aveva organizzato in Italia a livello occulto la strategia della tensione, un piano militare fatto di stragi e colpi di stato per evitare che il comunismo entrasse nel potere politico, economico, militare. Oggi sappiamo qualcosa perchè, dopo 50 anni, la Commissione stragi ha tolto il segreto militare fino ad allora top secret! La commissione stragi ha indagato sulla Nato, soprattutto su alcuni dei casi giudiziari più famosi della storia d’Italia, come la vicenda dell’organizzazione Gladio, il piano Solo, il golpe Borghese, il caso Moro e la strage di Ustica. La ‘strategia della tensione’ è stato (ed è) un piano militare Nato, volto a creare una situazione di paura diffusa tra la popolazione, attuata mediante l’organizzazione e la realizzazione di genocidi attraverso atti terroristici. Il piano militare della strategia della tensione sarebbe partito prima della fine della II guerra mondiale con la costituzione, in ambito fascista, della struttura parastatale denominata ‘Noto servizio’ o ‘Anello’, il cui capo durante la Repubblica sarebbe stato quella merda cattofascista di Giulio Andreotti.
Gli alleati della Nato durante la conferenza di questi giorni hanno deciso che daranno altri 40 miliardi di euro di assistenza per la sicurezza all’Ucraina (finalmente hanno trovato chi fa la guerra per loro contro la Russia: è già dal 1949 che cercavano di creare la 3 guerra mondiale), ma in realtà ne hanno consegnati oltre 50 miliardi, la metà dei quali proveniva da alleati europei e Canada.
Lo scorso 12 febbraio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “si è scontrato con Scott Bessent (foto sopra), segretario al Tesoro di Trump, sui dettagli di una proposta che chiedeva il 50% dei diritti sulle terre rare e sui minerali critici del Paese per recuperare 500 miliardi di dollari (un prezzo per la passata assistenza militare che Trump sembra aver tirato fuori dal nulla). L’amministrazione Trump e l’UE hanno proposto risoluzioni ONU rivali da sottoporre al voto dell’Assemblea generale, mentre i diplomatici del G7 hanno trascorso il fine settimana a discutere se una dichiarazione congiunta che il gruppo di nazioni ricche avrebbe dovuto rilasciare e che avrebbe fatto riferimento all’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Lo stallo potrebbe raggiungere il Consiglio di sicurezza, con gli USA che potrebbero schierarsi con la Russia e la Cina contro una dimostrazione di sostegno a Kiev. Secondo due funzionari informati sulle discussioni, gli Stati Uniti hanno chiesto il ritiro della risoluzione firmata da Ucraina e UE. Washington ha invece proposto un proprio testo, che equipara le azioni dell’Ucraina a quelle della Russia.
A tre anni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, gli europei temono che il presidente statunitense Donald Trump ponga fine alla guerra a condizioni favorevoli a Mosca (Mosca è molto più ricca e con più potere di Kiev) e senza fornire garanzie di sicurezza a Kiev. Il leader e principale candidato alla carica di cancelliere dell’Unione Cristiano-Democratica tedesca (CDU) Friedrich Merz (foto sopra), si rivolge a una conferenza stampa dopo una riunione della direzione del partito CDU presso la sede del partito, la Konrad-Adenauer-Haus, a Berlino, il 24/2/2025, un giorno dopo le elezioni generali tedesche dove hanno vinto come centrodestra. A Kiev il 24 febbraio scorso, sono stati ospitati 13 leader, tra cui il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, più altri 24 collegati online, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (a destra nella foto) e 24 commissari europei. Non ci sarà quell’opportunista della premier italiana Giorgia Meloni, impegnata a Roma col presidente degli Emirati Arabi Uniti, né il presidente francese Emmanuel Macron, in visita da Trump a Washington. Il 25 sarà invece il turno del premier britannico Keir Starmer.
Ma il problema più grosso è che per giocare (sporco) meglio a livello militare, non bastava solo la Nato, ma hanno voluto creare un altro potere militare come l’Europa, un organismo internazionale a cui hanno aderito 46 paesi tra Ue e non Ue e che dovrebbero, come la Nato (in teoria), fermare le guerre abolire le armi e promuovere i diritti umani, ma che invece (la Storia ci insegna), hanno sempre guardato i loro interessi strategici militari per detenere i loro poteri, soprattutto quello militare, politico ed economico. La pace discussa in questi giorni tra poteri forti (ipocriti), a loro ovviamente non conviene, non interessa. La Cina, nonostante lavori come schiava ancora oggi per l’America, accoglie con favore “gli sforzi positivi compiuti dalla Russia e dalle altre parti interessate per risolvere la crisi” in Ucraina. Il presidente Xi Jinping (a destra nella foto), parlando al telefono col suo omologo russo Vladimir Putin (a sinistra), su richiesta di quest’ultimo, ha ricordato che lo scorso settembre: Cina, Brasile e alcuni Paesi del Sud globale “hanno fondato congiuntamente il gruppo ‘Amici della Pace’ sulla crisi ucraina per creare un’atmosfera e accumulare le condizioni per promuovere una soluzione politica alla crisi”.
Specifichiamo che i conservatori della convention, si sono caratterizzati per la loro opposizione a: aborto, matrimoni omosessuali, eutanasia, ius soli e droghe, così come per il supporto al libero mercato (incentivando la mafia), ai tagli fiscali e alla fiducia nella proprietà privata.
Ma chi c’è dietro il gruppo di Giorgia Meloni? Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, noto come Fratelli d’Italia (FdI), è un partito politico italiano di destra radicale fondato nel 2012 da Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni, la quale lo presiede dal 2014.
La Meloni ha confermato la sua partecipazione in videoconferenza al Cpac di Washington nonostante le polemiche su quel saluto di Steve Bannon, che ricordava il saluto fascista e nazista. La presidente del Consiglio ha partecipato alla Convention a Washington in videocollegamento, ed è intervenuta poco prima di Donald Trump. La convention viene definita “il più grande raduno di conservatori al mondo”.
In precedenza era stato Elon Musk (l’amante ricco della Meloni) a finire nel mirino, con l’accusa di aver fatto il saluto romano il giorno dell’insediamento del presidente Trump.
Ricordiamo che l’8/1/2025 Trump (rincoglionito e assetato sempre più di soldi e potere), attraverso la Nato chiede il 5% del Pil in armi: l’Italia dovrebbe triplicare le spese militari!
La manovra italiana del 2025 aumenta i fondi per la Difesa a 32 miliardi di euro. Non bastava l’aumento del 2% del pil imposto nel 2023. E in Italia cosa comporterebbe raggiungere quel traguardo? Il nostro Paese con questa manovra di bilancio, dovrebbe triplicare gli stanziamenti per soldati e armi, passando da 32 a oltre 100 miliardi di euro. Lo scenario oggi è già quello di un’impennata nella spesa militare che non ha precedenti dall’inizio della Guerra fredda. L’ultimo rapporto del Sipri sui dati 2023 parla di 2.443 miliardi di dollari di spesa militare mondiale, di cui ben 916 solo da parte degli Stati Uniti. Degli oltre 32 miliardi previsti per il 2025, ben 13, quasi il 40%, sono solo per “sistemi d’arma” (associazione fra un’arma e un dispositivo o del personale che ne aumenti le prestazioni). Per spendere oltre 100 miliardi per la Difesa bisognerebbe destinare altri 80 miliardi solo ad armamenti, ma già prima di oggi spendevamo miliardi per: cacciabombardieri, sommergibili, navi, mezzi blindati. Una follia disumana!
Il 5% è quindi un obiettivo del tutto assurdo e irrealistico: non solo per le motivazioni inesistenti e non esplicitate, non solo perché sarebbe un’ulteriore militarizzazione della politica internazionale e delle relazioni internazionali, non solo perché comporterebbe una sottrazione devastante di miliardi di euro a settori già profondamente in crisi come la sanità, la scuola, la cura del territorio.
Il 22/2/2025 il presidente dell’Istituto di ricerche internazionali ‘Archivio Disarmo’, durante l’incontro nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense ‘Facciamo pace’, dichiara ai mass media: “Per sedersi al tavolo della Nato è necessaria una spesa per la Difesa del 2% del Pil. Attualmente l’Italia spende per la Difesa circa 32 miliardi. Ma non bastano, servono altri 8 miliardi”. Nonostante la sua dichiarazione sia diventata pubblica, i partiti di destra e di sinistra nostrani, su questi temi se ne stanno per convenienza tutti zitti (sono stati minacciati dallo stato, gli tolgono le ricche paghe e sovvenzioni statali se evidenziano il problema). Specifichiamo che La prima società produttrice di armi al mondo per fatturato di grandi sistemi d’arma, è l’americana Lockheed che ha raggiunto nel 2023 60,8 miliardi di dollari! Al 6° posto troviamo la britannica BAE Systems con 29,8 miliardi. Al 12° posto l’europea Airbus. Al 13°c’è l’italiana Leonardo con 12,39 miliardi di dollari.
Dopo Usa e Russia, i 27 Paesi europei hanno complessivamente la terza spesa militare del mondo, superiore a quella della Cina. è normale che Lussemburgo e Belgio abbiano la propria aviazione?
Un’altra ipotesi proposta alla conferenza dei conservatori è quella di affidare la leadership del nucleare e dell’aviazione alla Francia, quella delle forze di terra alla Germania e quella della marina all’Italia.
Ricordiamo che il 30/5/2023, la NATO aveva chiesto all’Italia il 2% del Pil per le spese militari entro il 2028. Lo standard è stato imposto dalla NATO a tutti i suoi membri. Quali sono state le conseguenze di questa scelta? Il traguardo del 2% è un impegno preso dall’Italia nel 2014, durante il governo Renzi (cattosinistroide), in un vertice della NATO a Newport, in Galles. La NATO (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord) è un’organizzazione politico-militare che riunisce 30 Paesi dell’Europa e del Nord America. Solo 8 Paesi su 30 della NATO hanno raggiunto finora l’obiettivo del 2%: Grecia, Stati Uniti, Polonia, Regno Unito, Croazia, Estonia, Lettonia e Lituania. Ma perché la NATO richiede ai suoi membri di spendere così tanto per la difesa? La motivazione ufficiale è quella di garantire la sicurezza. La NATO svolge anche un ruolo di deterrenza nei confronti della Russia, considerata un potenziale avversario militare, soprattutto dopo l’annessione della Crimea nel 2014 e le prime tensioni in Ucraina.
Il 9 maggio 2023 il Parlamento italiano ha dato il via libera per l’acquisto del terzo sottomarino U-212 NFS: costerà 674 milioni di euro e verrà costruito da Fincantieri. La spesa complessiva per questi nuovi sommergibili, 4 in totale, ammonterà a oltre 2,68 miliardi di euro.
Se l’Italia raggiungesse il 2% del Pil (imposto nel 2023) in spese militari, lo stanziamento annuale per lo sviluppo e l’ammodernamento arriverebbe a circa 10 miliardi. Significa poter realizzare ogni anno una nuova portaerei “Cavour” (1,5 miliardi), acquistare una ventina di caccia F-35 o quasi 300 autoblindo “Centauro II”.
I nostri politici corrotti sia di destra che di sinistra, devono capire che destinare più risorse alla difesa significa sottrarle ad altri settori vitali. Con i 10 miliardi di euro in più che l’Italia dovrebbe spendere ogni anno per raggiungere il 2% del PIL in spese militari, si potrebbero fare molte altre cose utili, senza ammazzare nessuno e senza distruggere nulla. Al costo medio di 200 milioni di euro, ad esempio, si potrebbero finanziare i lavori di 90 nuove strutture ospedaliere ogni anno.
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Caparezza: NON SIETE STATO VOIhttps://www.youtube.com/watch?v=d4aF01buqAM
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Ora vi proponiamo per capire meglio i danni della militarizzazione che ci vogliono imporre la Nato e l’Europa, questo video fatto dal giornalista Roberto Saviano, divenuto famoso per il suo libro intitolato ‘Gomorra’, che spiega i danni del ddl Sicurezza proposto dai conservatori cattofascisti in Italia con a capo quella merdaccia della Meloni:https://www.youtube.com/watch?v=zsIh-LUmLoc
Roberto Saviano commenta il decreto sicurezza del governo Meloni delineando chi ci rimette con questo ddl. Naturalmente chi vive marginalizzato, chi non obbedisce e chi protesta è visto come un terribile fuorilegge. Con questa legge ingiusta, quelli che non la pensa come loro, diventano tutti dissidenti e terroristi, esattamente come nei regimi conservatori. Con questa legge autoritaria e repressiva, viene condannato soprattutto chi agisce criticamente ed è visto come un criminale da incarcerare anche se non ha fatto nulla: ha solo osato criticare.
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Ora vi proponiamo un altro video per capire meglio il problema geopolitico militare che ci aspetta:
2024/25: Report – Il laboratorio
Report ha ricostruito come negli ultimi vent’anni Israele si sia trasformato nel laboratorio politico dell’estrema destra internazionale mentre a Gaza le industrie belliche e della cybersecurity israeliane testano le loro armi e i loro prodotti, che vengono poi rivenduti all’estero e anche in Italia.
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Black Marine
Mamma,
li vedi questi vestiti sporchi
di sangue, di fango, di sterco,
queste membra squartate,
questi denti anneriti e bruciati?
Dillo a mio fratello, mamma.
Mamma,
li vedi quei tipi
in lucide divise,
quei visi rasi,
quelle bandiere,
quei lunghi discorsi,
quelle signore bene?
Quella è la patria,
raccontalo a mio fratello, mamma.
Mamma,
lo vedi il terrore,
l’odio, la bestia,
l’arsura, la follia
che sono nei miei occhi?
Cercali, i miei occhi,
debbono essere lì, a destra,
vicino al mio ginocchio.
Dì anche questo
a mio fratello, mamma.
Mamma,
vedi che siamo presenti
dove c’è da crepare
e non ci cercano
quando c’è da decidere?
Questa è la democrazia,
rammentalo a mio fratello, mamma.
E mamma,
non piangere
il tuo, il mio
il tormento di tutti:
rialzati!
Non pregare: sputa!
Tu impiegasti vent’anni
per mettermi in piedi,
quelli ci misero un secondo
a mettermi a terra.
E ci vollero dodici ore
per farmi morire.
Riccardo Mannerini
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Solidarietà alle compagne e ai compagni arrestati, in particolare ad Alfredo Cospito.
Fuori Cospito dal 41bis: terrorista e mafioso è lo STATO!
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Cultura dal basso contro i poteri forti, sanguinari e spietati
Rsp (individualità Anarchiche)
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