
Il 22 settembre è stata una grande giornata di lotta per la Palestina in ogni città. La manifestazione di Milano era blindata. Noi, ricercatori senza padroni, vogliamo dare solidarietà ai manifestanti arrestati durante le solite cariche (strategia militare) e la solita mattanza ai manifestanti antifascisti da parte delle forze del disordine, anche se, finalmente, qualche idrante era puntato su di loro. L’obiettivo del corteo era chiaro: protestare “contro il genocidio in Palestina e la fornitura di armi a Israele da parte della Nato”, ma anche “contro l’economia di guerra e l’aumento delle spese militari”. In 600 mila in corteo da Torino a Palermo, si fermano scuole e trasporti. Studenti, insegnanti, lavoratori e collettivi sfilano insieme con un unico slogan: «Stop al genocidio, l’opposizione siamo noi». È stata una giornata di astensione dal lavoro in sostegno della popolazione della Striscia e della Global Sumud Flotilla. EMERGENCY ricorda che la Global Sumud Flotilla, che sta navigando in acque internazionali, è una missione umanitaria marittima promossa dalla società civile a livello internazionale per portare aiuti a Gaza e aprire un corridoio umanitario e che come tale andrebbe protetta, invece…

Nella notte tra il 23 e il 24 settembre 2025 la Flotilla è stata attaccata in acque internazionali a sud di Creta con droni, bombe sonore, spray urticanti e ordigni, causando danni a circa 15 imbarcazioni ma senza feriti tra gli equipaggi. Le tensioni rimangono elevate e sono in corso appelli internazionali a tutela dei civili e della missione pacifica umanitaria.
Quella pagliaccia cattofascista della Meloni, durante l’attacco militare alla Flotilla era a New York, all’Assemblea Generale dell’Onu; la premier ha confermato le sue perplessità sulla missione stessa, sostenendo che non c’è bisogno di “infilarsi in un teatro di guerra” per consegnare aiuti umanitari. La premier ha inoltre criticato i parlamentari italiani a bordo della Flotilla, ribadendo che sono pagati per lavorare nelle istituzioni e non per “costringere le istituzioni a lavorare per loro”(la Meloni fa le feci del P2 Berluska).

Le iniziative umanitarie della società civile per Gaza sono convogliate questa estate nel progetto della Global Sumud Flotilla, azione concreta e simbolica insieme che ha l’obiettivo di rompere il blocco navale israeliano sulla Striscia di Gaza per portare aiuti alimentari e medicinali alla popolazione palestinese afflitta da malattie e carestia dovute ai bombardamenti e al blocco.
Il diritto internazionale tutela due principi fondamentali rilevanti per la Global Sumud Flotilla: la libertà di navigazione in alto mare e la protezione dei civili nei conflitti armati, come in corso a Gaza. La Convenzione di Montego Bay del 1982, sancisce la libertà di navigazione con giurisdizione esclusiva allo stato di bandiera della nave, rendendo infondate le accuse di terrorismo da parte israeliana. Israele, in quanto potenza occupante, ha precise responsabilità secondo la Quarta Convenzione di Ginevra, che vieta punizioni collettive e l’uso della fame come arma di guerra (strategia militare), vietando quindi il blocco navale che danneggia sproporzionatamente la popolazione civile e ostacola aiuti umanitari. Pur rifiutando tale applicazione, Israele è obbligata a rispettare queste norme secondo la Comunità giuridica internazionale e la Corte Internazionale di Giustizia. La Global Sumud Flotilla rappresenta una pressione pacifica per far rispettare tali principi e garantire l’arrivo di aiuti a Gaza.

La Global Sumud Flotilla richiama l’evento del 2010 della nave Mavi Marmara (foto sopra), quando un’azione israeliana provocò la morte di 9 attivisti e feriti. Indagini internazionali conclusero che Israele violò il diritto internazionale e che il blocco navale danneggia sproporzionatamente i civili. La Flotilla vuole fare pressione per modificare queste politiche, pur senza poter risolvere l’occupazione o garantire l’autodeterminazione palestinese, secondo il diritto internazionale.

Ma ritorniamo ai pestaggi e ai soprusi inferti dagli sbirri ai manifestanti durante la manifestazione del 22 settembre scorso a Milano (foto sopra), mentre si protestava pacificamente: vengono fermati 8 attivisti, poi accompagnati in Questura. Tra questi 8 arrestati per la guerriglia innescata dagli sbirri alla stazione centrale, c’erano anche 2 minorenni. Il provvedimento della giudice del tribunale per i minorenni di Milano, ha convalidato e disposto i domiciliari per i due liceali, un ragazzo e una ragazza di 17 anni detenuti al Beccaria per resistenza aggravata. Gli ha dato gli arresti domiciliari impedendogli di andare a scuola.
Per capire meglio il contesto sociale e militare che stiamo vivendo, ricordiamoci la violenza e gli abusi di potere delle forze del disordine, che a Genova attuarono un “colpo di stato”, una vera e propria “dittatura militare” nei confronti dei manifestanti che non avevano né casco, né bastoni, né maschere antigas per difendersi.
Il G8 di Genova del 2001 è stato definito da Amnesty International “la più grave violazione dei diritti umani in un Paese democratico dal dopoguerra”. Per quei drammatici fatti, l’Italia è stata condannata per tortura dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Ancora oggi, dopo 24 anni stiamo riflettendo sul bilancio drammatico di quei giorni, sugli “errori” nella gestione dell’ordine pubblico, sui tentativi di depistaggio delle indagini e sulla violenza inaudita messa in scena nella città ligure. Puntualizziamo che il 18 maggio 2010 la terza sezione della Corte d’Appello di Genova ha riformato la sentenza di primo grado condannando tutti i vertici della catena di comando della polizia che erano stati assolti nel precedente giudizio. In totale sono stati condannati 25 imputati su 28, per una condanna complessiva a oltre 98 anni e 3 mesi di reclusione.

In particolare, l’ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini è stato condannato a 5 anni, il capo dell’anticrimine Francesco Gratteri e l’ex vicedirettore dell’Ucigos Giovanni Luperi a 4 anni ciascuno, l’ex dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola e l’ex vicecapo dello Sco Gilberto Caldarozzi entrambi a 3 anni e 8 mesi. Un dirigente della polizia, Pietro Troiani, accusato con Michele Burgio di aver materialmente introdotto le Molotov nella scuola Diaz, dove torturarono i manifestanti (foto sopra), è stato condannato a 3 anni e 9 mesi. Condannati anche Massimo Nucera e Maurizio Panzieri, per i fatti relativi all’accoltellamento, ritenuto dalla corte di appello un falso; la stessa corte, nelle sue motivazioni, ha stigmatizzato anche i diversi cambi di versione dati nel tempo dai due indagati. Non sono stati dichiarati prescritti i falsi ideologici e alcuni episodi di lesioni gravi, Il 5 luglio la Cassazione conferma in via definitiva le condanne per falso aggravato, confermando l’impianto accusatorio della Corte d’Appello. Convalida così la condanna a 4 anni per Francesco Gratteri, che nel frattempo era diventato capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia; convalida anche i 4 anni per Giovanni Luperi, vicedirettore Ucigos ai tempi del G8, in seguito capo del reparto analisi dell’Aisi. Tre anni e 8 mesi a Gilberto Caldarozzi, che era diventato capo servizio centrale operativo. Il capo della squadra mobile di Firenze Filippo Ferri è stato condannato in via definitiva per falso aggravato, a 3 anni e 8 mesi e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. In parte convalidata (3 anni e 6 mesi) anche la condanna a 5 anni per Vincenzo Canterini, essendosi prescritto il reato di lesioni gravi la cui presenza aveva portato alla condanna da 5 anni in appello. Prescrive, invece, i reati di lesioni gravi contestati a 9 agenti appartenenti al settimo nucleo speciale della Mobile all’epoca dei fatti.

Noi, Ricercatori senza padroni, siamo sempre solidali anche col compagno Anarchico Alfredo Cospito (foto sopra), al quale ieri, 26 settembre, la Corte di Strasburgo ha bocciato il suo ricorso alla Corte dei diritti umani contro il regime carcerario del 41-bis. I giudici hanno stabilito che il peggioramento delle sue condizioni di salute, non verrà minimamente considerato perché causato dallo sciopero della fame che l’Anarchico ha portato avanti per mesi per protestare contro un regime carcerario definito “di tortura” non solo dal legale di Cospito, Flavio Rossi Albertini, ma anche da un rapporto di Amnesty International e, in alcuni suoi aspetti, in passato proprio dalla stessa CEDU. Il 41-bis è un regime carcerario di totale isolamento pensato originariamente per i boss mafiosi sotto processo, tuttavia Cospito, nonostante non fosse un mafioso ma un attivista Anarchico, si trova incarcerato ingiustamente al regime carcerario del 41 Bis dal maggio 2022. Alfredo è stato condannato a 23 anni per “strage”, nonostante “l’attentato” di cui è stato giudicato responsabile è stato il collocamento di un ordigno esplosivo a basso potenziale (petardo) e collocato appositamente di notte, quando non vi era nessuno che potesse rimanere ferito, fuori da una caserma dei carabinieri. Da maggio 2022 è recluso nel carcere di Bancali, a Sassari, in Sardegna, rinchiuso per 23 ore al giorno in una cella posta in parte sotto al livello del mare (come Gaetano Bresci, che invece non si limitò ad una azione dimostrativa). Dopo lo sciopero della fame è stato inoltre sottoposto ad aggiuntive forme di controllo e pena, giudicate punitive e di vendetta dall’avvocato, come il divieto di acquistare libri e il sequestro della foto dei genitori morti che teneva appesa dentro la cella.

Basta armi! Basta guerre! Mettete quella massomafiosa della Meloni al 41 bis e liberate il compagno Anarchico Cospito, arrestato ingiustamente solo per suoi giusti e grandi ideali!! Ricordate che le stragi di stato le avete fatte voi e che i terroristi siete voi, non noi Anarchici! Noi siamo sempre stati con gli ultimi e abbiamo sempre difeso gli emarginati e gli oppressi! Non siamo mai stati col più furbo e il più prepotente come i politici e i suoi gabellotti (mafia). Siamo sempre stati col sottoproletariato e il proletariato, lottando sempre per i loro e i nostri diritti, dalla Palestina all’Afganistan, dal Kurdistan al Chiapas, dal popolo mapuche agli indiani d’America confinati nelle riserve, fino ai valsusini Notav, che lottano contro l’inutile devastazione delle loro montagne.

Ma per approfondire la conoscenza dei metodi sleali e bastardi degli sbirri, depravati e cocainomani, abituati solo ad obbedire e a non pensare, vi consigliamo di vedere questi video:
G8 di GENOVA – Il racconto di un massacro (Parte 1)https://www.youtube.com/watch?v=h5nse3DyfnM
G8 di GENOVA – Il racconto di un massacro (Parte 2)https://www.youtube.com/watch?v=eFQoluJt32M
Il paradosso dell’ultimo grande corteo: quelle idee “bastonate” nel 2001, attuali nel 2021https://www.youtube.com/watch?v=nuCj22tdQHk
G8 DI GENOVA, 20 anni dopo. La storia di LORENZO GUADAGNUCCI, giornalista alla DIAZhttps://www.youtube.com/watch?v=Gq18TBM3kfA
Servizi Segreti Operazione “Blue Moon” la storia che nessuno raccontahttps://www.youtube.com/watch?v=KXCVKNZgnu0
Ora invece, nonostante questo mondo di merda, vi proponiamo, per essere un po’ ottimisti, di ascoltare queste canzoni:
Emsi Caserio: Rap Anarchico Popolare (VIDEOCLIP 2014)https://www.youtube.com/watch?v=qg4N2z7g_5k
ASSALTI FRONTALI – FAN**LO CI SIAMO ANCHE NOIhttps://www.youtube.com/watch?v=gA0D-lhnIbE
Assalti Frontali – COURAGE (OFFICIAL VIDEO)https://www.youtube.com/watch?v=IBeujI0dEpk&list=RDIBeujI0dEpk&start_radio=1
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Voi avete paura dell’insurrezione.
La si farà quando il popolo la vorrà
e non quando la polizia ne avrà bisogno.
Louise Michel
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Basta armi! Basta guerre!
Anarchia: l’unica via!!!
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Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)