23 marzo 2015
Calciopoli: La truffa e il business miliardario del balun.
Papponi impuniti e ingordi falsificavano le partite ….
ROMA – Per lo scandalo Calciopoli è il giorno del verdetto. La terza sezione della Corte di Cassazione deciderà oggi se confermare o meno le sentenze emesse dalla Corte d’appello di Napoli, nei due processi celebrati uno con rito ordinario, uno con rito abbreviato, il 17/12/2013 ed il 5/12/2012. Luciano Moggi, ex dg della Juve, principale imputato del processo, è presente in aula. La vicenda sembra avviata a chiudersi con una dichiarazione di esistenza dei reati commessi, ma senza condanne. Moggi, in appello, era stato condannato a 2 anni e 4 mesi, mentre Giraudo, giudicato con rito abbreviato, era stato condannato in secondo grado a 1 anno e 8 mesi. Per Mazzotta, anche se prescritta, “è provata l’esistenza dell’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, con lo scopo di condizionare gli esiti delle partite e la designazione del vertice della Lega Calcio”. Confermata la condanna inflitta all’ex arbitro De Santis”. De Santis, condannato a un anno in Appello, insieme ai suoi colleghi, Paolo Bertini e Antonio Dattilo, aveva rinunciato alla prescrizione. Entrambi avevano avuto in Appello 10 mesi.
Contro la posizione di Giraudo (che in appello aveva avuto uno sconto di pena) e contro quelle degli arbitri Tiziano Pieri, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini e dell’ex presidente Aia Tullio Lanese (assolti in appello) aveva presentato ricorso la Procura generale di Napoli. Nel processo celebrato con rito ordinario, invece, a presentare ricorso sono state le difese: tra gli imputati, appunto, l’ex direttore generale della Juventus, l’ex vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini, il designatore Pierluigi Pairetto, l’ex arbitro Massimo De Santis, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, Diego e Andrea Della Valle.
20 marzo 2015
Le speculazioni e le truffe fatte dall”Agenzia spaziale hanno un buco da 200 milioni.
E spunta anche una parentopoli stellare.
I dipendenti spostati all’Asi godono di un bonus extra sullo stipendio. E, grazie alle raccomandazioni, non mancano i cognomi noti. Mentre nei conti c’è una voragine milionaria
La Corte dei Conti ha passato al setaccio i risultati del 2013: in soli due anni, il disavanzo finanziario dell’Agenzia è triplicato, arrivando alla soglia record di 233 milioni di euro.
Lo strappo con la vecchia gestione dell’ex amministratore Enrico Saggese (finito sotto processo per una storia di concussione, sprechi e malagestione) non ha sortito ancora risultati.
Chi sono e come sono stati scelti questi raccomandati? Dall’organigramma fioccano i nomi di parenti di sindacalisti, revisori dei conti della stessa Agenzia e persino di consiglieri della Corte dei Conti. Tra i 14 raccomandati nel 2012, 6 sono stati assunti definitivamente nello scorso luglio. Probabilmente la sorte di quei lavoratori era stata già decisa proprio al momento dell’ingaggio, all’apogeo della presidenza Saggese.
Rsp (individualità Anarchiche)