14 giugno 2015 – Giornata mondiale del donatore di sangue
Dal 2004 il 14 giugno viene festeggiata la Giornata mondiale del donatore di sangue proclamata dalla Oms.
Il 14 giugno è stato scelto in quanto giorno di nascita di Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni e coscopritore del fattore Rhesus.
Il 14 giugno che prendiamo ora in esame, riguarda invece chi, senza scrupoli, anche del sangue, come di tutto il settore sanitario, ne ha fatto un business colossale….14 giugno 2001 – La Corte di Cassazione condanna a 5 anni di carcere Francesco De Lorenzo giudicato colpevole di avere incassato tangenti dalle industrie farmaceutiche durante il mandato come ministro…
La Corte Costituzionale, con decisione del 24/3/2002, ha affermato però che nel suo procedimento penale non erano state applicate le norme del “giusto processo“, entrate in vigore nel 1999, e pertanto il procedimento stesso doveva essere annullato.
Per un vizio procedurale viene poi restituito all’ ex ministro De Lorenzo (a sinistra nella foto), con sentenza 10 febbraio-21 aprile 2005, n. 14971, il tesoro sequestrato da mani pulite.
L’arresto di Mario Chiesa nel 1992 e lo scoppio di Tangentopoli hanno portato alla ribalta personaggi sporchi come come Duilio Poggiolini (a destra nella foto) e De Lorenzo, collegati a vicende come l’affare Enimont, conosciuto anche come la madre di tutte le tangenti, che sono gli emblemi più significativi del livello di malaffare in cui era caduta l’Italia.
Ma facciamo un excursus di cosa c’era dietro all’affare Enimont (massomafia)
Per il processo Enimont s’intende il principale processo giudiziario della stagione di Mani pulite, svoltosi a Milano tra il 1993 e il 2000, che vide coinvolti i maggiori esponenti politici della Prima Repubblica accusati, insieme ad alcuni imprenditori (tra cui molti del gruppo Ferruzzi, padrona della Montedison), di aver versato e aver intascato una maxi-tangente di circa 150 miliardi di lire: soldi utilizzati per finanziare i partiti in maniera illegale.
Le tangenti vennero pagate dal finanziere Raul Gardini perché si arrivasse alla conclusione di un accordo che non andava in porto, l’affare Enimont (fusione dei due poli della chimica, l’Eni, a controllo statale, e la Montedison, privata), attraverso l’intermediario Sergio Cusani, dirigente del gruppo Ferruzzi (azionista di maggioranza della Montedison). La “tangente” passò per buona parte (circa 2/3, pari a 90 miliardi di lire), sotto forma di titoli di stato (in gran parte Cct), attraverso conti speciali detenuti presso lo Ior (che garantiva le giuste coperture per la sua natura off shore), avendo come destinatari personaggi di rilievo della politica, da Giulio Andreotti, (che si è scoperto dopo il processo detenere un conto attraverso prestanome nella banca vaticana, intestato a “Fondazione Cardinale Francis Spellman”) e Arnaldo Forlani (anche attraverso il suo cassiere Severino Citaristi), al PSI di Bettino Craxi (con l’intermediazione di Mauro Giallombardi). Il numero di politici, ministri, partiti (quasi tutti quelli dell’arco parlamentare, compreso il PCI e la Lega Nord), intermediari, membri del Cda dell’Eni coinvolti fu molto numeroso. La gestione del passaggio di denaro venne affidata direttamente allo spregiudicato direttore dello Ior, monsignor Donato De Bonis (che si occupò di trasformare gran parte dei titoli in denaro liquido da stornare su banche estere, utilizzato come provvigione ai politici), e a diversi intermediari tra cui Carlo Sama (appartenente al gruppo Ferruzzi), il costruttore Domenico Bonifaci (che ricavò la gigantesca plusvalenza trasformata poi in titoli di stato che servì per le tangenti), Sergio Cusani (consulente Montedison) e il giornalista piduista Luigi Bisignani (P4).
La crisi economico finanziaria del biennio 1992-1993 (causata dalla corruzione e dalle speculazione scoperte dall’inchiesta di tangentopoli), fu affrontata prima da Amato e poi dal governo tecnico di Ciampi con durissime misure di austerity che tanto ricordano quelle adottate dal troglodita (massone aristocratico) Mario Monti nel decreto “Salva Italia”. In quei convulsi anni si pongono le basi per la nascita dell’attuale quadro politico: la comparsa della Lega, l’ingresso in politica di Berluska, la frantumazione del centro cattolico e la trasformazione della sinistra italiana in cerca di una identità nel nuovo contesto politico. Sono eventi fondamentali che influenzeranno pesantemente l’Italia negli anni a venire….
La rivoluzione liberale terminata nel pantano degli scandali:
Ma chi è Francesco De Lorenzo? Ministro della (mala) Sanità negli anni d’oro, è figlio d’arte. È medico come il padre Ferruccio, sottosegretario alla Sanità per il partito liberale regolarmente iscritto agli elenchi della P2, poi indagato e arrestato per una sfilza di reati. È insomma “ricco di famiglia, non aveva bisogno di rubare, eppure…. Per anni è stato ospite al Maurizio Costanzo Show, dove si lanciava in lunghissime seghe mentali contro l’inefficienza e la corruzione…. Quel P2ista di Costanzo che è anche suo consulente, lo presenta come candidato al Nobel per la medicina….
Francesco De Lorenzo è stato un politico ambizioso e mediocre, deputato dal 1983 al 1994 per il Partito Liberale Italiano e più volte ministro. De Lorenzo era immafiosato con le multinazionali del farmaco e con organizzazioni internazionali dove studiavano le proteine e la trasformazione dei batteri ….
Dal 1964 al 1966 fu Ricercatore Associato al Laboratory of Chemical Biology del National Institute of Health, Bethesda (USA). Col premio Nobel per la Chimica 1972 Christian B. Anfisen identifica e caratterizza un enzima fondamentale per la corretta conformazione tridimensionale delle proteine, condizione indispensabile per la loro funzione (Protein Disulfide Isomerase). Nel 1967 è Visiting Scientist prima al Weizmann Institute di Rehovoth (Israele) per ricerche sulla struttura primaria delle immunoglubine “HGB” e successivamente, dal 1968 al ‘70, al Department of Biochemistry della Berkeley University in California, ove conduce studi e ricerche sui meccanismi biochimici e genetici di regolazione della sintesi delle proteine nei batteri (armi batteriologiche)…
Tra il 1972 e il 1992, si occupava di mutagenesi e cancerogenesi chimica e meccanismi molecolari di trasformazione neoplastica da agenti cancerogeni e virali…..
Nel ’92, dopo alcune perquisizioni, De Lorenzo riunisce la famiglia attorno a un pentolone e ordina di bruciare tutti i documenti compromettenti.
L’espediente non lo salva da una valanga di avvisi di garanzia. Protetto dall’immunità parlamentare, De Lorenzo si affida al suo principale alleato Duilio Poggiolini, anche lui regolarmente iscritto alla P2, per vent’anni padrone del prontuario medico, ovvero colui che decideva quali medicine distribuire in Italia. Il più colossale degli affari. Soltanto negli anni ‘80 le tangenti del settore si calcolano in ottomila miliardi di lire. Poggiolini fu arrestato nell’autunno del ’92 a Losanna, in Svizzera.
I magistrati bloccano 18 conti bancari a suo nome, per un centinaio di miliardi di lire.
Nel caveau di una banca napoletana gli sequestrano 4 casse ricolme di monete d’oro, sterline, krugerrand e perfino antiche monete provenienti dal tesoro di Pompei. Più 60 tele di gran pregio, da Picasso a Modigliani, Guttuso, Morandi, De Chirico, Dalì e ancora un centinaio di lingotti d’oro, rubini, zaffiri, diamanti e una serie di rubli d’oro dello zar Nicola II.
Il pouf del suo salotto diventa un simbolo del malaffare: gli inquirenti scoprono che è imbottito con undici miliardi e duecento milioni in Bot e Cct.
Il numero delle morti provocate in Italia dalla malasanità, dalle medicine scadute e dal sangue infetto nel ventennio del regno di Poggiolini e del suo braccio destro De Lorenzo è invece incalcolabile!!!
Lo scandalo del sangue infetto si è sviluppato negli anni ’80 e ’90. Questa vicenda è considerata una delle pagine più oscure e dolorose di mani pulite. Durante quegli anni infatti alcune case farmaceutiche (compresa la Bayer) immisero sul mercato alcuni flaconi di sangue presi da individui che vivevano in condizioni di degrado sociale(denutrizione e miseria), costretti a vendere il loro sangue per pochi soldi. Le case farmaceutiche corrompevano i politici o il personale sanitario per vendere i loro prodotti facilmente infetti, come vaccini, che contenevano virus e batteri modificati geneticamente: HIV, epatite B e C.
Nella sola Italia le industrie farmaceutiche hanno corrotto numerose persone, a causa di ciò vennero indagate diverse figure istituzionali incluso l’allora direttore del servizio farmaceutico del ministero della Sanità Duilio Poggiolini il quale è stato indagato anche dalla Procura della Repubblica di Trento per il reato di epidemia colposa, in seguito ad una serie di infezioni da HIV e Epatite B e C avvenute nei primi anni ‘90 tramite la trasfusione di sacche di plasma che non erano state adeguatamente controllate. Secondo i dati dell’Associazione politrasfusi, tra il 1985 e il 2008 sono state 2605 le vittime di trasfusioni con plasma infetto, emoderivati. 66.000 sono le richieste di risarcimento giunte dai pazienti al Ministero della Salute. Il risarcimento che lo stato italiano ha chiesto a Duilio Poggiolini è di 60 milioni di euro…. La maggioranza degli infettati si è avuta tra i malati di talassemia ed emofilia che sono costretti ad assumere periodicamente sangue intero o emoderivati.
Il sangue intero e gli emoderivati, in particolare sandoglobuline destinati al trattamento dell’emofilia, non venivano controllati per la presenza di virus letali né trattati con inattivatori virali, cosa che ha portato alla commercializzazione di materiale infetto e al contagio dei pazienti riceventi.
Il 27/12/2007 il G.I.P. Maria Vittoria De Simone, in accoglimento dell’opposizione, ha ordinato alla Procura della Rep. di Napoli di formulare l’imputazione di omicidio colposo plurimo a carico di Duilio Poggiolini ed altri 10 indagati. Di conseguenza, dopo più di 25 anni dai primi decessi per AIDS tra emofiliaci e talassemici, il 2008 ha visto in Italia l’avvio di uno storico processo penale per centinaia di morti italiani…
In Italia esiste una legge dello stato, la n. 210/92, che offre un indennizzo in termini pecuniari a tutti coloro che hanno contratto il virus da trasfusioni di sangue e/o emoderivati infetti e/o vaccini. Sono numerose le sentenze emesse da giudici di merito e dalla Corte di Cassazione che riconoscono -in aggiunta (totale o parziale) all’indennizzo previsto dalla L. 210/92- a soggetti che hanno contratto tale tipo di infezione virale a causa di vaccinazioni o trasfusioni, un risarcimento dei danni ritenendo, quindi, colpevole il Ministero della Salute per omessa attività normativa e carenza di pratica vigilanza circa la produzione, commercializzazione e distribuzione del sangue e suoi derivati.
Secondo i dati dell’Associazione politrasfusi, tra il 1985 ed il 2008 sono state 2605 le vittime di trasfusioni con plasma infetto.
A proposito di vaccini, trasfusioni e malasanità: un’interessante scoperta è stata fatta dallo studioso di storia medica, Edward Shorter: in un’intervista la Divisione Vaccini della farmaceutica Merck ha ammesso di avere inoculato per anni il virus del cancro (il virus SV40) per mezzo dei vaccini. Il virus SV40, presente nelle cellule di rene di scimmia (cellule renali di scimmia impiegate per far crescere i virus della poliomielite da usare a scopo vaccinale), ha contaminato i vaccini antipolio (orale di Sabin e parenterale di Salk) e si è trasferito nella popolazione umana, rivelandosi un virus potenzialmente oncogeno. E’ stato proprio il liquido di coltura di queste cellule di rene di scimmia (contenenti il virus) che, inoculato, ha consentito al virus oncogeno suddetto di infettare i vaccinati.
Negli USA, dal 1955 al 1961, circa 98 milioni di americani sono stati vaccinati col vaccino antipolio contenente il virus cancerogeno SV40. Questo virus SV40 è stato individuato agli inizi degli anni ‘60 ma l’azienda ha continuato a commercializzare ceppi vaccinali (che sapeva essere realmente infetti) anche dopo il 1961, per altri due anni ( in seguito il virus è stato evidenziato in bambini troppo giovani per aver ricevuto il vaccino contaminato, e alcuni studiosi -per questo motivo- ora sostengono che il virus SV40 potrebbe essere stato nel vaccino antipolio addirittura fino al 1999). All’inizio degli anni ’90, Michele Carbone, della Loyola University di Chicago, ha evidenziato il virus SV40 in tumori ossei e mesoteliomi ( associato o meno all’amianto). In Italia un team di ricercatori dell’Università di Ferrara ha trovato il virus SV40 in altri tumori: tumori cerebrali ( nel 83% dei papillomi dei plessi corioidei, nel 73% degli ependinomi, nel 47% degli astrocitomi, nel 50% dei glioblastomi e nel 14% dei meningiomi). Studi successivi hanno associato questo virus all’insorgenza di alcuni linfomi e leucemie. Scoperta la contaminazione, si è visto che il virus SV40 causa il cancro nei criceti. Solo dopo diversi anni si è giunti ad attribuire un ruolo causale (o di concausa) del virus SV40 per il cancro negli esseri umani. Ovviamente “ufficialmente” tale ruolo viene negato col solito ritornello: “non è sufficientemente dimostrato che il virus SV40 provochi…”. Intanto le prove di un suo probabile ruolo aumentano. Il SV40 Cancer Foundation riferisce che: “There are over 3.400 scientific articles with SV40 in the title and over 15.000 articles that mention or discuss SV40” [traduzione: Vi sono oltre 3.400 articoli scientifici che riportano “SV40” nel titolo ed oltre 15.000 articoli che trattano o menzionano l’ SV40].
Nel 2002, tre studiosi (Gazdar, Butel e Carbone) che per un certo numero di anni si erano occupati del virus SV40 hanno scritto: E’ nostra opinione che il virus SV40 debba essere incluso nell’elenco delle sostanze cancerogene di gruppo 2A- cioè delle sostanze che sono probabilmente cancerogene per l’uomo. Conclusione: milioni di persone hanno contratto negli scorsi decenni il virus SV40 e per questo sono a rischio. A distanza di anni la replica di una storia che ha già avuto luogo. Fra i protagonisti c’è sempre la Merck e c’è anche la Glaxo. Nel marzo 2010, i giornali e le televisioni americane informano il grande pubblico (in seguito alla segnalazione di alcuni ricercatori) che tre vaccini per uso pediatrico sono contaminati da alcuni virus. Per gli addetti ai lavori, niente di nuovo sotto il sole purtroppo, ma per gli altri…è panico! In un vaccino per il morbillo si scoprono piccole quantità di virus della leucosi aviaria e negli altri due per la gastroenterite infantile da rotavirus , Rotarix (Glaxo) e RotaTeq (Merck), si trovano frammenti di DNA di virus suino.
I due vaccini (che contengono DNA di virus suino) vengono somministrati per via orale a bambini di pochi mesi per prevenire la gastroenterite infantile. Trattandosi di DNA animale è sempre possibile che venga danneggiato il DNA umano. Ciò che è grave è il fatto che il DNA suino (PCV2) contenuto nel RotaTeq (a differenza di quello- PCV1- del Rotarix) sembra essere nocivo per il sistema immunitario dei maialini a tal punto che può condurli alla morte (acuni ricercatori hanno notato – infatti – che il PCV2 provoca malattie respiratorie e anche decessi nei suini). Una segnalazione della FDA del 2008, farebbe pensare però, che anche il PCV1 virus ( ritenuto innocuo rispetto al PCV2 ) sia in realtà pericoloso perché associato ad un aumento significativo di casi di polmoniti, anche letali. Il Rotarix, da quando è stato approvato dalla FDA nel 2008, è stato già somministrato a 1 milione di bambini americani e a 30 milioni di bambini di tutto il mondo! Dopo la scoperta dei virus, la FDA ha sospeso il Rotarix (ma perché non ha sospeso anche il RotaTeq della Merck?) e ,dopo un “ripensamento”, a maggio, lo ha riammesso in commercio dopo che la Glaxo (e la Merck?) ha preso l’impegno di rimuovere il PCV1 virus dal Rotarix. Solite domande inquietanti. Come mai questo DNA di virus suini è finito nei due vaccini? Come mai le aziende farmaceutiche non si sono accorte della presenza di DNA estraneo nei loro vaccini? Se i ricercatori non avessero scoperto e segnalato la contaminazione, per quanto tempo avrebbero continuato a tenere del DNA animale nei vaccini? Sarà vero poi, che questo DNA verrà rimosso dalle preparazioni vaccinali? Che fine faranno i vaccini contaminati? Verranno inviati ai bambini del Terzo Mondo (come hanno fatto per i vaccini per l’influenza A/H1N1 inutilizzati)? Quali effetti ci saranno in futuro per i bambini a cui è stato somministrato il vaccino contaminato? Saranno seguiti negli anni a venire o saranno abbandonati al loro destino? Come mai in Italia i mass media non ci hanno ampiamente informato?
Da lady Poggiolini agli scandali più recenti:
La quantità di soldi che gira intorno, tra ospedali, esami, cure e terapie varie, il business vale 100 miliardi di euro, quasi il 7% della ricchezza del Paese, in media il 53% della spesa delle regioni con punte del 70-80%.
Non c’è da stupirsi dunque che sia il naturale terreno di coltura della corruzione….
E’ la Corte dei Conti a elencare «le tipologie più ricorrenti delle pronunce emesse dalle Sezioni regionali nel 2010». Vi sono innanzitutto i casi che si riferiscono alle risorse umane (irregolari trattamenti economici al personale, illegittima attività privata dei medici, ecc.), seguite dai danni erariali da attività contrattuali e da quelle concernenti risarcimenti a terzi per errori sanitari (ad esempio, in occasione di parti ed esami amnestici). In misura minore vi sono danni al patrimonio (uso indebito di mobili e/o immobili), iperprescrizioni (in genere di farmaci), danni all’immagine e conferimenti irregolari di consulenze ed incarichi. La Corte dei Conti ricorda che «l’insieme delle pronunce emesse ha comportato condanne per un importo complessivo di quasi 60 milioni di euro per i giudizi di responsabilità, cui si aggiungono altri 200.000 euro circa per i giudizi di conto.
Gli importi più rilevanti sono stati fatti registrare complessivamente nella regione Lazio (oltre 130 milioni di euro),- avverte la Corte dei Conti – per lo più dovuti a problemi nella gestione del personale. Seguono Piemonte e Sicilia con oltre 69 milioni di euro: 31 milioni per l’ingiustificata erogazione di somme a società e 37 per la costituzione di una società per azioni per l’affidamento del servizio del «118». In Lombardia i danni superano i 17 milioni di euro.
Tangenti e sprechi, vanno di pari passo. Il pizzo si sposa alla raccomandazione, e fa un tutt’uno con l’eccesso di posti-letto e gli abusi sulle degenze. La Sicilia di Totò Cuffaro, che nel solo 2007 perdeva mezzo miliardo di euro, la Campania degli ospedali controllati dalla camorra (-697 milioni), il Lazio di «Lady Asl» (-1,4 miliardi, su un bilancio di 9,3), l’Abruzzo dove è scoppiato il caso Del Turco (-117 milioni). Tra il 2003 ed il 2006 sono stati 15 i consigli comunali e le Asl sciolte in Sicilia per infiltrazione mafiosa, 12 in Calabria e 14 in Campania.
Nel gennaio 2008 anche il governo Prodi finì indagato per un problema nella Sanità. Clemente Mastella, allora ministro della giustizia, fu indagato per concorso in tentativo di concussione con la moglie per le pressioni nei confronti del dirigente della Asl di Caserta per nominare primari vicini all’Udeur. Sempre nello stesso anno il caso della clinica Santa Rita di Milano con le intercettazioni di Pier Paolo Brega Massone, ex primario di chirurgia toracica della clinica convenzionata con il Ssn dove, secondo la procura di Milano, venivano eseguiti interventi chirurgici inutili, e in molti casi dannosi, per gonfiare i rimborsi regionali a prestazione (Drg). Oltre 80 pazienti denunciano danni gravissimi. Ma non bisogna dimenticare i problemi della Puglia dove è stato arrestato anche un uomo della scorta del governatore Nichi Vendola.
Per la classe dirigente è un terremoto senza precedenti: 3200 rinviati a giudizio, 1254 condannati, 910 prosciolti tra cui 422 per intervenuta prescrizione….
Un sistema corrotto, autoritario e arcaico che prende le mosse da Giolitti che “mette nelle elezioni a loro servizio la malavita e la questura; assicura ad essi e ai loro clienti la più incondizionata impunità; lascia che cadano in prescrizione i processi elettorali e interviene con amnistie al momento opportuno; mantiene in ufficio i sindaci condannati per reati elettorali; premia i colpevoli con decorazioni, non punisce mai i delegati delinquenti”. (Gaetano Salvemini, “Il ministro della malavita ed altri scritti sull’età giolittiana”, Feltrinelli, 1962).
Era il 17/2/1992 quando Mario Chiesa, il presidente dell’istituto per anziani Pio Albergo Trivulzo, fu arrestato perché colto in flagranza mentre stava intascando 7 milioni di lire dall’imprenditore Luca Magni, titolare di un’impresa di pulizie. L’ambizione dell’esponente del Partito Socialista di diventare sindaco di Milano svanì come il gruzzolo di banconote che lui stesso buttò nel gabinetto quando Antonio Di Pietro fece irruzione nel suo ufficio a Milano. Mani pulite servì per scardinare un sistema di malaffare instauratosi tra il potere politico e quello economico che aveva instaurato una lobby criminale dalle conseguenze nefaste a scapito delle classi sociali meno abbienti …..
Il 9 maggio 2015 è stata approvata la delibera, che cancella il “privilegio previdenziale” per il parlamentare che subisce una condanna definitiva a più di due anni per reati di mafia, terrorismo, contro la P.A.(eccezion fatta per l’abuso d’ufficio) e per tutti quelli che prevedono condanne non inferiori nel massimo a 6 anni, tra cui anche la frode fiscale, ma non il finanziamento illecito ai partiti…
Fra le nuove norme inserite e più contestate, la possibilità di riottenere il vitalizio in caso di riabilitazione. Questa può essere richiesta 3 anni dopo la fine della condanna (o dopo 8 o 10 anni in caso di reati gravissimi e di recidiva) e, qualora venga concessa, il vitalizio potrà essere ridato perché la fedina penale torna ad essere pulita e viene quindi meno «il requisito negativo» che ha portato al taglio del beneficio previdenziale.
I tecnici delle Camere hanno 60 giorni di tempo per vagliare le singole posizioni, al termine dei quali sarà deciso quali vitalizi saranno soppesi e quali invece continueranno ad essere erogati. Fra coloro che sono interessati dalla norma Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale nel processo sui diritti Mediaset, percepisce il vitalizio più elevato in assoluto, pari a 8mila euro al mese, che dovrebbe perdere salvo riabilitazione. Perderà il vitalizio anche Marcello Dell’Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa: detenuto nel carcere di Parma, percepisce 4.424,46 euro. Niente più assegno mensile anche per Cesare Previti, colpevole di corruzione in atti giudiziari, che finora ha incassato 3.979,06 euro al mese, oppure Totò Cuffaro che, detenuto a Rebibbia dopo la condanna a 7 anni per favoreggiamento aggravato della mafia, percepisce ogni mese 5.154,79 euro. Fra i vitalizi tagliati anche quello di Giuseppe Ciarrapico, (1.510 euro) condannato a tre anni per il crac della Casina Valadier. Stop all’assegno mensile di 6.062 euro per Arnaldo Forlani, condannato in via definitiva a due anni e 4 mesi di reclusione per finanziamento illecito nell’affare Enimont.
Dalla “tagliola” si salvano invece nomi ambigui come quello di Paolo Cirino Pomicino, condannato a un anno e 8 mesi per la tangente Enimont percepisce 5.231 euro al mese, o Claudio Martelli (4.992 euro, otto mesi per l’inchiesta Enimont) e Gianni De Michelis (coinvolto in Tangentopoli ha patteggiato un anno e sei mesi, oltre ai sei mesi per l’affare Enimont ericeve vitalizio da 5.517 euro).
Si salvano anche l’ex An Domenico Nania, 5.938,46 euro al mese e una condanna a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra all’inizio degli anni ‘70; Renato Farina, l’agente Betulla dei servizi segreti condannato a sei mesi per favoreggiamento nel sequestro dell’imam egiziano Abu Omar, e Giorgio La Malfa, che salva il vitalizio da 5.759,87 euro nonostante la condanna a sei mesi per finanziamento illecito ai partiti. Resta nella lista anche l’ex sindaco di Milano e cognato di Bettino Craxi Paolo Pillitteri, condannato a quattro anni e sei mesi per ricettazione e finanziamento illecito ai partiti con una rendita di 2.906,11 euro al mese.
Rsp (individualità Anarchiche)