Torino-Lione: 150 anni di truffe, devastazioni ambientali e ingiustizie sociali…

Tav: Torino – Lione

La prima tratta, da Torino a Susa, fu inaugurata il 22 maggio 1854 Dal conte P2ista Camillo Benso di Cavour e dal suo tirapiedi Francesco Crispi ….

29 giugno 2015

La Commissione europea ha confermato lo stanziamento dei fondi Ue per il cofinanziamento della linea ad alta velocità Torino/Lione: si tratta di 813,7 milioni per il 41% del progetto, da dividere fra parte italiana e parte francese dei lavori, mentre il resto deve essere finanziato direttamente dai due paesi.

La commissione europea ha approvato il business italiano (massomafia) sui progetti ferroviari transfrontalieri (la galleria di base del Brennero, la tratta Milano-Chiasso e la sezione transfrontaliera della Torino-Lione .

Secondo quella faccia di tolla di Renzi (ambizioso, ipocrita, scautino di merda), tutto ciò “significa più investimenti europei, l’Italia è il terzo beneficiario tra i paesi dell’Unione, un risultato senza precedenti, più posti di lavoro” ….

Questa pioggia di soldi ha creato conflitti di interesse da entrambi i lati delle Alpi e la presenza, certificata dai magistrati italiani, di subappaltatori legati alla mafia ….

Oltre 26 miliardi di euro per un’opera inutile, quando sarebbe stato sufficiente sfruttare a pieno la linea ferroviaria già esistente, ma ancora sottoutilizzata….

Ma andiamo ad analizzare le speculazioni massomafiose, fatte per questa infrastruttura inutile

La ferrovia Torino–Lione è un progetto ambizioso di ingegneria civile finalizzato alla realizzazione di una nuova linea ferroviaria internazionale di 235 km ad alta velocità-alta capacità rivolta al trasporto merci e passeggeri fra Torino e Lione, che affiancherebbe la linea storica esistente fra le due città….

Nel febbraio 2015 Bruxelles avvia un’indagine sulle “anomalie” nei “bilanci” pubblicati dalla società Lyon Turin Ferroviaire (Ltf), responsabile della parte comune italo-francese del collegamento ferroviario ad alta velocità tra Torino e Lione. Il periodo in cui si concentrano le indagini parte dal 2011 al 2013. Si tratta di oltre 10milioni di euro per i lavori alla galleria Venaus, poi misteriosamente “spariti all’inizio dell’esercizio 2010 verso un conto chiamato Maddalena”, ma si citano anche uno scarto di “costi difficilmente spiegabili” tra Italia e Francia per investimenti sui lavoratori: oltre 248mila euro in Francia per 33 persone; in Italia oltre 570mila per 19. Nel dicembre 2011, in un’inchiesta sulla ‘ndrangheta vengono evidenziati i legami diretti tra gli interventi delle società Martina e Italcoge e le persone nel mirino dell’inchiesta” (Italcoge, poi fallita, e Martina avevano formato un’associazione temporanea d’imprese, Ati, che lavorava a Chiomonte).

L’ex direttore generale della Lyon Turin Ferroviaire Paolo Comastri nel febbraio 2011 è stato condannato dal tribunale di Torino a 8 mesi, per turbativa d’asta, nell’ambito di un processo per irregolarità nell’assegnazione di appalti legati alla linea ferroviaria ad alta velocità. Insomma, un’indagine che non manca di creare imbarazzo a Bruxelles. Sul piatto c’è un totale di 11,9 miliardi di euro di fondi…

L’impatto ambientale dello scavo del tunnel di base e del resto della linea (come detto in gran parte anch’essa in galleria) sono notevoli. Fra i problemi principali vi è la grande quantità di roccia da scavare, che si aggirerebbe attorno ai 15-17 milioni di m³ (il cosiddetto smarino). Tuttavia, per quanto riguarda l’Italia, i dati sono oggi fortemente ridimensionati perché si stima che la sezione transfrontaliera possa produrre circa 16,4 Mil.mc di marino, di cui 12,8 Mil.mc gestiti in Francia e 3,6 Mil.mc in Italia. Il 50% del materiale gestito in Italia sarà reimpiegato per produrre i conci di rivestimento della galleria e il restante sarà smaltito …

Nel 1997 l’ARPA Piemonte ha analizzato alcuni campioni di roccia prelevati presso una vecchia miniera di uranio vicino a Venaus, rilevando la presenza di radionuclidi della famiglia dell’uranio 238 con attività misurata di circa 100 000 Bq/kg ed una dose equivalente di 30-40 microsievert/ora, confermando dunque la presenza di minerali uraniferi in zona come riscontrato decenni prima dalle prospezioni dell’Agip, fatte per imporci il business delle centrali nucleari in Italia. L’arpa dichiara che l’uranio è presente nelle rocce e le trivellazioni fatte per il tunnel, creano danni all’ambiente e alla salute dei cittadini che vi abitano attorno. Le polveri sottili che si formano durante le trivellazioni della roccia sono cancerogene per la compresenza di radon, un gas radioattivo più pesante dell’aria derivato dal decadimento dell’uranio. La concentrazione di tale gas potrebbe raggiungere valori significativi in particolare all’interno del tunnel di base e sarebbe pertanto necessario un alto tasso di ricambio d’aria nelle gallerie. Ciò nonostante lo studio d’impatto ambientale fatto predisporre da LTF (la società mista italo-francese) per il tunnel di base non ha riscontrato la presenza di minerali uraniferi in quantità significativa lungo la tratta interessata e afferma che «Il rischio radon è quasi nullo»…

Il dossier del Governo Italiano del 2012 riporta testualmente: «Sono stati eseguiti 220 sondaggi per un totale di 64 mila metri, con prove di tipo idrogeologico e geomeccanico per valutare gli eventuali impatti dello scavo. Per quanto riguarda l’aspetto della radioattività, in nessuna formazione indagata è stata individuata una presenza significativa di uranio e tutte le misure risultano al di sotto della soglia di legge».

La presenza di amianto nella zona era stata documentata anche dagli studi effettuati presso l’università di Padova (analisi geologiche) risalenti agli anni ‘60-’70 che descrivono già allora che la zona era ricca di minerali amiantiferi.

Un altro problema creato dagli scavi sotterranei è la presenza di falde acquifere ed il concreto rischio di prosciugare sorgenti e corsi d’acqua. Situazioni di questo genere si sono ad esempio verificati nel Mugello per gli scavi delle gallerie della linea AV/AC Firenze-Bologna.

Girano talmente tanti soldi per queste infrastrutture che è ‘logico’ trovare speculazioni fatte da vili massoni senza etica e morale che usa poi la mafia per fare il lavoro sporco …

A proposito di merdacce e di business della massomafia : Mauro Moretti, presidente della Fondazione FS Italiane dal marzo 2013, ha dichiarato ai mass media di percepire 850mila euro l’anno lamentandosi che lo stipendio è troppo poco se paragonabile al suo omologo tedesco che ne prende tre volte e mezza in più…

Ma ricordiamoci chi è quell’infido massomafioso di Mauro Moretti e come si è fatto i soldi !!

Attualmente l’ambiguo Moretti è amministratore delegato e direttore generale del gruppo Finmeccanica dal 2014. A livello internazionale, Mauro Moretti è anche presidente dell’Associazione europea delle industrie dell’Aerospazio e della Difesa (ASD); è stato vicepresidente della Union internationale des chemins de fer e Presidente dello European Management Committee della UIC (Union Internationale des Chemins de Fer) da dicembre 2013.

Iscritto alla Cgil dai primi anni ‘80, Moretti scala i vertici sindacali fino a diventare segretario nazionale della Cgil Trasporti dal 1986 al 1991….

A proposito di Finmeccanica e il business creato dalle armi, da loro prodotte, per fare le guerre nei paesi poveri:

Finmeccanica è stata scelta dal Pentagono col suo sito di Cameri per la manutenzione (motori esclusi) della fusoliera del caccia F35 ( macchine da guerra che costano all’Italia 12 miliardi di euro) costruito da Lockheed Martin con la Gran Bretagna come Paese di sostegno.

Roma 25 giugno 2015

Il Pentagono ha dichiarato che nel 2005 sono stati spesi trentuno miliardi di Euro. Soldi spesi per fare guerre di dominanza geopolitica. Poi la cifra ha cominciato a scendere. E nel 2014 si è fermata poco sopra quota 26. A tanto ammonta (secondo la banca dati Sipri) la spesa stanziata per la Difesa in Italia. Un sacco di soldi destinati agli interventi militari (guerre) e alle cooperazioni profit .

Stanziamenti, quelli ai militari, su cui pesa l’imposizione della Nato (proprio in questi giorni è in corso il vertice dei ministeri della Difesa) che ha sempre invitato i propri membri a raggiungere un rapporto del 2% fra spesa militare e Pil (Prodotto interno lordo).

Un altro monito, però, è di queste ore e arriva dal nuovo segretario alla Difesa Usa, Ashton Carter. Giunto in Europa per partecipare a Bruxelles al vertice dell’Alleanza, Carter ha promesso più armi contro la Russia di Vladimir Putin e ribadito che spetta agli europei fornire il grosso delle truppe terrestri (guerra fredda ) ….

Basta con le speculazioni che creano solo disuguaglianze sociali, miseria e guerra dei poveri contro i poveri.

Speculazioni che creano danni alla salute (danni ambientali) per soddisfare interessi privati (speculazioni massomafiose…).

 

Rsp (individualità Anarchiche)