Il vecchio vizio del faccendiere Flavio Carboni ….
10 Marzo 2016
Il faccendiere Flavio Carboni è indagato dalla Procura di Arezzo per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, insieme al suo compare l’imprenditore Valeriano Mureddu.
L’avvoltoio Carboni è stato accusato di essere al centro di un’organizzazione che riciclava denaro, perlopiù proventi di evasione fiscale per l’acquisizione di grosse aziende in crisi….
Ma chi è quell’essere viscido di Flavio Carboni?
Flavio Carboni fu indagato nel 1987 per l’omicidio del banchiere milanese Roberto Calvi capo del Banco Ambrosiano (trovato morto Il 18/6/1982 a Londra, sotto il “Ponte dei Frati Neri” sul Tamigi) e per la sparizione e la ricettazione della borsa che conteneva i documenti segreti che Calvi aveva con sé prima di essere assassinato….. Nei documenti di Calvi c’era descritto il malaffare e le tante porcherie fatte dalla massomafia cattolica, col consenso della P2, dello Ior,( la banca mondiale del Vaticano), ecc….
I documenti scottanti che c’erano nella borsa di Calvi, Carboni li aveva venduti ad un alto prelato dell’Istituto per le Opere di Religione, monsignor Pavol Hnilica. Per tale ricettazione il 2 marzo 2000 Pazienza fu condannato insieme al pregiudicato romano Giulio Lena, mentre quell’ impunito ed esoso monsignor Hnilica, fu assolto ……
Quando fu ritrovato il corpo di Calvi, nelle sue tasche venne ritrovato anche un foglio con alcuni nominativi: quello dell’industriale Filippo Fratalocchi (noto produttore di apparati di guerra elettronica e presidente di Elettronica S.p.A.), del politico democristiano Mario Ferrari Aggradi, del piduista Giovanni Fabbri, di Cecilia Fanfani, dell’amico di Sindona ed ex consigliere del Banco di Roma Fortunato Federici, del piduista e dirigente BNL Alberto Ferrari, del piduista e dirigente del settore valute del Ministero del Commercio Estero Ruggero Firrao e del Ministro delle finanze del PSI Rino Formica…..
Il 2 febbraio 1989 Clara Canetti, la vedova di Calvi, nel corso di una puntata della trasmissione televisiva Samarcanda affermò che il marito le avrebbe confidato che il vero capo della loggia P2 era l’onorevole Giulio Andreotti, il quale lo avrebbe minacciato indirettamente attraverso Giuseppe Ciarrapico in seguito al crack del Banco Ambrosiano e gli avrebbe fatto dei discorsi che lo turbarono…..
Nel processo per il crack del Banco Ambrosiano, Flavio Carboni venne condannato in appello a 8 anni e sei mesi di reclusione insieme a Umberto Ortolani e al massomafioso Licio Gelli (gran maestro della loggia massonica P2), ai quali vennero inflitti 12 anni, mentre Francesco Pazienza fu condannato a otto anni.
Carboni era in affari anche col P2ista pedofilo Silvio Berlusconi (allora imprenditore in cerca di investimenti in Costa Smeralda). Carboni, secondo le affermazioni dell’editore Angelo Rizzoli alla Commissione P2, avrebbe corrotto l’allora sottosegretario al Tesoro Giuseppe Pisanu alla Camera dei deputati il 6/6/1982, poco prima che scoppiasse lo scandalo del Banco Ambrosiano ….
Immischiato nei più oscuri intrighi dell’Italia degli anni ‘70/’80 il faccendiere Flavio Carboni è stato imputato in 29 processi: dal crack dell’Ambrosiano al sequestro Moro, dai rapporti tra Calvi e il Vaticano all’epoca dei passaggi di denaro incestuosi tra l’Ambrosiano di Calvi e lo Ior del vescovo Marcinkus, passando per il faccendiere e agente segreto Francesco Pazienza e finire con la Banda della Magliana. Flavio Carboni, protetto dal sistema massomafioso della P2 fu sempre assolto…..
Carboni è passato indenne anche sull’inchiesta del 2010 sulla cosiddetta P3, l’associazione segreta che cercava di condizionare gli organismi dello stato, e speculare sull’eolico in Sardegna.
Secondo la procura la loggia massonica P3 sarebbe finalizzata al pilotaggio di appalti, sentenze e al dossieraggio. Nel registro degli indagati stilato dalla procura figurano l’ex-coordinatore del PdL Denis Verdini, il senatore Marcello Dell’Utri, il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, il coordinatore del PdL in Campania Nicola Cosentino, il faccendiere Flavio Carboni, l’imprenditore Arcangelo Martino e il magistrato tributarista Pasquale Lombardi. Questi ultimi tre, arrestati l’8 luglio 2010, vengono considerati i vertici dell’organizzazione.
Ulteriori sviluppi hanno in seguito portato i magistrati inquirenti a ipotizzare i reati di riciclaggio e associazione per delinquere, in relazione alla scoperta di consistenti fondi (circa cinque milioni di euro) provenienti da aziende collegate alla criminalità organizzata…..
Nel settembre 2009 Carboni avrebbe fatto pressioni sui giudici della Corte Costituzionale per essere a conoscenza in anticipo dell’esito della sentenza sul Lodo Alfano, legge che prevedeva la sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello stato, tra le quali il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Carboni, a questo fine, avrebbe dato vita, nel marzo 2010, a riunioni private con Verdini, Dell’Utri, il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo e i magistrati Antonio Martone e Arcibaldo Miller…..
Carboni voleva corrompere i giudici con lo scopo di riammettere nella lista del Pdl il candidato di centrodestra (per le elezioni regionali del 2010) e presidente ciellino della regione Lombardia Roberto Formigoni ……
Gli accusati sono sospettati anche di aver favorito la promozione a presidente della Corte d’appello di Milano del pm Alfonso Marra.
Ma ritorniamo indietro col tempo e andando ad analizzare il periodo storico del 1929, con gli accordi e le speculazioni tra il vaticano e il fascistone Mussolini, per detenere il potere politico economico e militare ….
Il governo Mussolini è stato il governo più lungo nella storia dell’Italia unita, rimanendo in carica dal 31/10/1922 al 25/7/1943. Mussolini instaurò un governo fascista e autoritario (dittatura militare).
La vera fortuna economica del vaticano iniziò con gli accordi (1929 Patti Lateranensi) fatti con Benito Mussolini, che si inchinò al potere della chiesa facendosi assumere come forza militare al servizio del dello stato e del vaticano (braccio armato). In cambio Mussolini riconosceva al nuovo stato denominato «Città del Vaticano» l’esenzione dalle tasse e dai dazi sulle merci importate, predispose un risarcimento per i danni finanziari subiti dallo stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale. L’art. 1 lo quantificava nella «somma di 750 milioni di lire e di ulteriori azioni di stato consolidate al 5% al portatore, per un valore nominale di un miliardo di lire»!!!
Per gestire questo ingente patrimonio, subito dopo la firma dei Patti Lateranensi, papa Pio XI istituisce l’Amministrazione speciale per le Opere Religiose, che affida a un laico esperto, l’ingegner Bernardino Nogara, un infido banchiere proveniente dalla Comit, membro della delegazione che, dopo la I guerra mondiale, negoziò il trattato di pace e, successivamente, delegato alla Banca Commerciale di Istanbul. Nogara trasforma l’Amministrazione vaticana in un impero edilizio, industriale e finanziario…..
Le condizioni che Nogara pose a Pio XI per accettare l’incarico di gestire il patrimonio del Vaticano (Banco Ambrosiano) erano due: «Qualsiasi investimento che scelgo di fare deve essere completamente libero da qualsiasi considerazione religiosa o dottrinale; Devo essere libero di investire i fondi del Vaticano in ogni parte del mondo»…..
Il Papa accettò e si aprì così la strada alle speculazioni monetarie e ad altre operazioni di mercato nella Borsa valori, compreso l’acquisto di azioni di società che svolgevano attività in netto contrasto con l’insegnamento del vangelo che dice di aiutare i poveri, di non speculare e di non sfruttare le persone svantaggiate… Invece il vaticano si arricchisce accumulando nelle banche soldi che dovevano essere assegnati alla povera gente e ai disoccupati per migliorare le loro condizioni sociali!
Il Surplus del vaticano veniva investito invece per incentivare e sovvenzionare prodotti come: bombe, carri armati, armi e guerre di religione… Le azioni che Nogara comprava aiutarono a riempire le casseforti di San Pietro…..
Nogara rilevò l’Italgas, fornitore unico in molte città italiane, e fece entrare nel consiglio di amministrazione, come rappresentante del vaticano nella società, l’avvocato Francesco Pacelli, fratello del cardinale Eugenio che poco dopo sarà eletto Papa e assumerà il nome di Pio XII. Con Nogara, il Banco di Roma, il Banco di Santo Spirito e la Cassa di Risparmio di Roma entrarono ben presto nell’ambito dell’influenza del Vaticano.
Quando acquisiva quote di una società, raramente Nogara entrava nel consiglio di amministrazione: preferiva affidare quest’incarico a uno dei suoi uomini di fiducia, tutti appartenenti all’élite massonica vaticana che si occupava della gestione degli interessi della chiesa. I tre nipoti di Pio XII, i principi Carlo, Marcantonio e Giulio Pacelli, ne facevano parte, i loro nomi cominciarono ad apparire tra quelli degli amministratori di un elenco sempre più lungo di società. Gli uomini di fiducia della chiesa erano peggio dei mafiosi, infatti erano presenti dappertutto: industrie tessili, comunicazioni telefoniche, ferrovie, cemento, elettricità, acqua. Bernardino Nogara sorvegliava ogni settore che promettesse margini di remunerazione. ….
Nel 1935, quando Mussolini ebbe bisogno di armi per la campagna d’Etiopia, una considerevole quantità fu fornita da una fabbrica di munizioni che Bernardino Nogara aveva acquisito per il vaticano….
E rendendosi conto, prima di molti altri, dell’inevitabilità della II guerra mondiale, sempre Nogara cambiò in oro parte del patrimonio vaticano da lui gestito. Le sue speculazioni sul mercato dell’oro continuarono per tutto il periodo in cui fu alla guida dell’amministrazione dei beni vaticani.
Il 27/6/1942 Pio XII decide di cambiare nome all’Amministrazione speciale per le Opere di Religione che diventa Istituto per le Opere di Religione. Nasce così un ente bancario dotato di un’autonoma personalità giuridica e che si dedicherà non soltanto al compito di raccogliere beni per la Santa Sede, ma anche a quello di amministrare il denaro e le proprietà ceduti o affidati all’istituto stesso da persone fisiche o giuridiche per opere religiose e di carità….
Il 31/12/1942 il ministro delle Finanze del governo italiano Paolo Thaon di Revel emise una circolare in cui si affermava che la Santa Sede era esonerata dal pagare le imposte sui dividendi azionari.
Nogara continuò a lavorare per accrescere le risorse del Vaticano. Furono rafforzati i legami con diverse banche.
Già dai primi del ‘900 i Rothschild di Londra e di Parigi trattavano col vaticano, ma con la gestione Nogara gli affari e i partner bancari aumentarono vertiginosamente: Credit Suisse, Hambros Bank, Morgan Guarantee Trust, The Bankers Trust di New York (di cui Nogara si serviva quando voleva comprare e vendere titoli a Wall Street), Chase Manhattan, Continental Illinois National Bank. E Nogara assicurò al vaticano partecipazioni in società che operavano nei settori più diversi: alimentare, assicurativo, acciaio, meccanica, cemento e beni immobili. Un susseguirsi di successi finanziari senza precedenti per la chiesa cattolica…
Nel 1954 Bernardino Nogara decide di ritirarsi senza tuttavia interrompere l’attività di consulente finanziario del vaticano, che continuò fino alla morte, avvenuta nel 1958. La stampa dedicò poco spazio alla sua scomparsa, ma il cardinale Francis Spellmann di New York pronunciò per lui un memorabile epitaffio: «Dopo Gesù Cristo la cosa più grande che è capitata alla Chiesa cattolica è Bernardino Nogara»…
A Nogara, nel corso della sua lunga attività, venne affiancato il principe Massimo Spada. Anche lui mostrò lungimiranza e spregiudicatezza nella gestione degli interessi del vaticano e si lanciò in varie operazioni, la maggior parte delle quali (come si è visto) in collaborazione con Michele Sindona. …..
Bisognerà attendere il fallimento dell’Ambrosiano, che seguirà la morte di Calvi, per scoprire l’implicazione colossale del vaticano negli affari illeciti operati da Sindona e Calvi…
Tutti i poteri hanno in Dio le loro radici,
tutti i domini sono divini nella loro intima essenza.
R. Rocher
Rsp (individualità Anarchiche)