L’ex Br Morucci assunto dai servizi segreti…

L’ex brigatista Morucci è Stato assunto dai servizi segreti italiani con contratto indeterminato

Il brigatista Valerio Morucci ex capo della colonna romana, è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato da una società di intelligence di Giuseppe De Donno.

Morucci è stato assunto in qualità di “esperto di politica internazionale” dalla G Risk, una società di sicurezza ed intelligence che, fino al novembre del 2014, era amministrata dall’uomo che combatteva lui e gli altri brigatisti: il generale Piduista filoatlantico Mario Mori, già membro dell’antiterrorismo, capo del Ros dei carabinieri e dell’ex Sisde (ora Aisi). Tra l’altro divenne comandante dell’Anticrimine al Reparto Operativo di Roma dei carabinieri proprio il giorno del sequestro di Aldo Moro…..

La P2 è una loggia massonica formata da alti gradi dei servizi segreti: marina militare, aereonautica, esercito…

Il dannunziano ed ex brigatista Morucci, nel 2009 andò nel centro sociale di casapound (ospitato dal suo leader Gianluca Iannone, che si autodefinisce «un fascista del III millennio») per presentare un suo libro, intitolato “Patrie galere”. Morucci (avete capito bene!) si è fatto ospitare in un luogo di culto della destra (ambigua) neo-fascista della capitale, che disprezza Fini, tollera Alemanno e subisce il fascino massomafioso (piduista) di Berlusconi…. I fasci vivono in uno stabile occupato e la loro ultima azione si chiama «Uscocchia», in omaggio ai pirati di D’Annunzio

Alberto Franceschini ricorda il suo primo incontro con Morucci nel 1972, ai tempi in cui questi era il responsabile della sezione militare di Potere Operaio e lo descrive come un fighettino borghese esaltato: «arrivò in Mini-minor, una giacca blu con bottoni d’oro, camicia di seta, cravatta, occhiali Ray-ban sembrava un fascistello sanbabilino».

Morucci oggi scrive per la rivista di geopolitica Theorema, il cui direttore responsabile è Salvatore Santangelo, direttore del centro studi della Fondazione Nuova Italia, presieduta da Gianni Alemanno, mentre il direttore editoriale è Alfredo Mantici, vice-capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma

Morucci era l’ amico fedele del criminologo doppiogiochista Senzani che proveniva dall’alta borghesia opportunista, come l’ambiguo capo brigatista Corrado Simioni….

Nella foto, papa Giovanni Paolo II riceve Corrado Simioni e il suo grande protettore francese, l’abbé Pierre.

Morucci consulente per i servizi segreti? Magari raccomandato dal suo compare, Giovanni Senzani; anch’egli viveva una doppia vita ai tempi della lotta armata degli anni ’70: faceva il capo brigatista e contemporaneamente lavorava per il ministero di Grazia e Giustizia……

Senzani, criminologo doppiogiochista psicopatico, fu l’artefice e l’esecutore del sequestro, dell’interrogatorio e dell’omicidio (tutto in perfetto stile mafioso) di Roberto Peci (fratello di Patrizio Peci primo brigatista pentito…), uccidendolo con 11 proiettili, riprendendo perfino l’esecuzione con una telecamera!!!

Il generale Mario Mori, oggi è imputato nel processo sulla trattativa stato-mafia…..

Mori da giovane era legato alla “destra più nera”.

 

A proposito di terrorismo e guerra psicologica…

Su tutti i giornali di ieri, c’era un articolo allarmista dei servizi segreti che annunciava: l’Italia “appare sempre più esposta” alla minaccia jihadista (guerra psicologica), anche se non sono emersi specifici riscontri su piani terroristici. Lo dice la relazione annuale dell’intelligence inviata oggi al Parlamento, sottolineando come nella propaganda jihadista non siano mancati i riferimenti all’ Italia come nemico per i suoi rapporti con Usa e Israele e per il suo impegno contro il terrorismo. La maggiore esposizione al rischio emerge anche in relazione al Giubileo e alla possibile attivazione di nuove generazioni di aspiranti mujahidin che aderiscono alla campagna promossa dall’Isis.

La guerra psicologica è un piano militare portato avanti dai servizi segreti e consiste nell’uso pianificato della propaganda ed altre azioni psicologiche con lo scopo principale di influenzare opinioni, emozioni, atteggiamenti e comportamento di gruppi ostili in modo tale da favorire il raggiungimento degli obiettivi nazionali. È nota anche col termine infowar, che intende enfatizzare l’importanza tattica dello sfruttamento delle informazioni a fini bellici.

Che strana strategia: prima fanno partire i droni dalla base Nato di Sigonella in Sicilia, partecipando così alla guerra fredda contro la Libia, rischiando di farci fare da capri espiatori del regime atlantico- fascista, e poi ci fan credere che la minaccia sia jihadista…

Sigonella e l’aeroporto di Pantelleria, il Muos di Niscemi, la Sicilia intera è un laboratorio di guerra e sembra oramai appartenere totalmente agli americani che, con la Francia e l’Inghilterra, sotto banco sovvenzionano lo stesso Isis che dovrebbero combattere!!

I droni armati di cui si parla tanto oggi, in realtà, erano dislocati a Sigonella già da anni….

L’Italia di fatto è coinvolta in azioni di guerra, camuffate come “missioni difensive”. Nel silenzio più allarmante dei politici. Intanto i droni decollano…..

La Sicilia ha avuto un’escalation del processo di militarizzazione già dagli anni ’70, è la regione che ha ospitato 112 testate nucleari, dei missili Cruise nella guerra fredda nucleare che si giocò negli anni ’70 e ’80 tra gli Stati Uniti, la NATO e l’ex Unione Sovietica. Nella base di Aviano sono addirittura dislocate testate nucleari statunitensi, come nella base di Ghedi è ciò rappresenta una violazione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare sottoscritto dal nostro Paese.

Con “guerra fredda” si intende la rivalità e la contrapposizione che si è creata, alla fine della II guerra mondiale, tra due blocchi internazionali: il blocco Ovest, ovvero gli Stati Uniti d’America, gli alleati della NATO (Regno Unito, Canada, Francia, Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Islanda, Norvegia) ed i Paesi amici, ed il blocco Est, ovvero l’Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia ed i Paesi amici. Questa contrapposizione si è sviluppata nel corso degli anni su vari campi: militare, spaziale, ideologico, psicologico, tecnologico, sportivo.

Il Patto di Varsavia nasce il 14 maggio 1955 e vi aderiscono 8 Paesi: La Russia, la Polonia, la Germania dell’Est e l’Albania (che uscirà nel 1961, formalizzando la rottura nel 1968, preferendo l’alleanza con Mao), la Romania, la Cecoslovacchia, la Bulgaria e l’Ungheria.

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)