Solidarietà ai compagni Anarchici di Trento: Le contraddizioni del codice Rocco e della legge Scelba.

Solidarietà ai compagni Anarchici di Trento: Le contraddizioni del codice Rocco e della legge Scelba.

Nel 2018 secondo l’Istat in Italia lo stato ha speso 100 milioni al giorno per guerre e  armi e per mantenere gli apparati repressivi (servizi segreti)…

Il 19 febbraio alle 4 del mattino la digos (con tutti quei soldi che ci costano quelle merde in borghese amici e leccaculi di logge militari piduiste e massomafiose) ha rotto i coglioni perquisendo coi soliti metodi repressivi di intimazione e  violenza gli spazi e le case di compagni e compagne fra Trento, Bolzano, Rovereto. Sono 7 i compagni Anarchici arrestati: 6 con misure cautelari in carcere e 1 con misure cautelari ai domiciliari. I reati contestati sono 270 bis e 280 bis. I compagni Anarchici trentini erano stati messi sotto controllo già da quando avevano aperto (occupato) spazi anarchici di socialità e cultura (a Trento non erano abituati alle occupazioni di spazi culturali…).

L’associazione sovversiva (270 c.p.) del codice Rocco segna ancora oggi lo sviluppo della repressione contro i movimenti anarchici e di sinistra in Italia….

La politica corrotta (centrodestra e centrosinistra) detiene attraverso lo stato cattoliberalfascista, il potere militare ed economico. La classe sociale dominate cattoliberalfascista, stretta nella morsa della crisi, è incapace di trovare altre vie, se non quella autoritaria e repressiva, per risolvere le contraddizioni reali esistenti e contenere il malcontento diffuso….

Ma facciamo un po’ di storia:

Buona parte della legislazione penale italiana risale quasi per intero al periodo fascista, quando il guardasigilli Alfredo Rocco (foto sopra), stende il codice che porta il suo nome e che sintetizza la produzione normativa degli anni ‘30 in materia penale, comprendendo, all’epoca, anche il codice di procedura penale e la riforma

dell’ordinamento penitenziario. L’articolo 270 c.p. entra in vigore l’1/7/1931 con la seguente formulazione: “Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni (non fasciste) dirette a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre, ovvero a sopprimere violentemente una classe sociale o, comunque, a sovvertire violentemente gli ordinamenti economico-sociali costituiti dallo Stato fascista, è punito con la reclusione da 5 a 12 anni.  Quest’articolo già allora mirava a contrastare il  movimento e le sue diverse componenti, comuniste, socialiste, anarchiche,  togliendo di fatto  la possibilità di organizzarsi dal basso per lottare contro lo stato fascista e il suo sistema borghese Piduista massomafioso….

La rivoluzione fascista, secondo Alfredo Rocco, è stata una rivoluzione conservatrice, essendo consistita in un ritorno delle tradizionali forme autoritarie  e gerarchiche. Il codice Rocco si affiancava e assorbiva tutti i precedenti provvedimenti adottati dal regime mussoliniano, comunemente denominati “Leggi speciali” emanati nel novembre 1926, per colpire l’opposizione politica. Infatti, subito dopo l’attentato Zamboni a Mussolini, il regime fascista promulgò il Testo unico di Pubblica Sicurezza (codice Rocco) il quale insieme ad altre leggi, come quella del 25 novembre 1926 (n. 2008) che istituì il Tribunale Speciale, contribuì a disegnare dal punto di vista legislativo l’architettura dello Stato totalitario fascista.

Le spedizioni punitive delle squadracce fasciste

La repressione è sempre stata uno strumento dello stato autoritario, usato da secoli contro chi si ribellava al sistema militare dittatoriale, la repressione colpiva chi si ribellava a questi avvoltoi che, pur di accumulare capitale diventano avari e senza scrupoli, lasciando milioni di persone che per necessità e per la propria dignità hanno imparato ad organizzarsi e a ribellarsi, nella miseria. L’articolo 270 del codice penale, è sempre stato usato (ancora oggi) come repressione preventiva per sciogliere e controllare i movimenti Anarchici e i movimenti di sinistra…

L’essenza dell’art. 270 è caratterizzata dalla sua natura preventiva. La sua formulazione, infatti, manca chiaramente di un riferimento alla possibilità concreta che si determini l’azione, così com’è privo di un riferimento alla struttura stessa organizzativa dell’associazione, soffermandosi piuttosto a una scansione di ruoli individuali, come il promotore, l’organizzatore, il semplice partecipante.  Ciò che contava per lo stato cattofascista era “spegnerle sul nascere”, a prescindere dalla reale pericolosità del fatto in sé. Si può quindi affermare che l’art. 270 aveva un doppio carattere preventivo: puniva da un lato il “solo” fatto associativo, e dall’altro il “solo” fine dell’associazione (un pericolo presunto) anziché il pericolo concreto per le istituzioni. Esso ha rappresentato la punta di diamante dell’attacco politico all’antifascismo. Nell’immediato dopoguerra ci furono alcune sentenze della Corte di Cassazione che ritennero l’art. 270 c.p. abrogato con la legge del 27/2/1944 che, appunto, aveva decretato l’abrogazione di tutte le norme emanate a tutela delle istituzioni e degli organi politici creati dal fascismo. Ma così non fu…  Con la “legislazione dell’emergenza” degli anni ‘70 e ’80 la borghesia italiana cattoliberalfascista, dopo gli anni della ricostruzione e del boom economico (solo per la borghesia), col riaffacciarsi di una nuova crisi economica agli inizi degli anni ‘70 l’apparato democratico cristiano ci impose l’art. 270 bis (si rifaceva al codice Rocco), aumentava le pene di carcere per gli antifascisti, lasciando inalterata la sua natura preventiva anticomunistaPer sconfiggere il comunismo, il potere cattoliberalfascista andreottiano firmò il patto anticomunista atlantico (strategia della tensione), un piano militare che prevedeva colpi di stato:

Il Piano Solo: colpo di Stato ideato nel 1964 da Giovanni de Lorenzo, comandante generale dell’arma dei carabinieri; il  golpe Borghese 1970: organizzato da Junio Valerio Borghese, fondatore del Fronte Nazionale e in stretto rapporto con Avanguardia Nazionale; colpo di stato Rosa dei Venti 1973: la Rosa dei venti era un’organizzazione paragonabile a Gladio, una sorta di filiale locale di un servizio di intelligence NATO operante parallelamente (e su un piano superiore) rispetto ai servizi ufficialmente riconosciuti. Roberto Cavallaro fu un collaboratore e attivista dell’organizzazione  del Sid chiamata Rosa dei Venti  e partecipò al  colpo di stato anticomunista. Cavallaro (un tipo molto ambiguo) dopo aver vissuto l’esperienza del ‘68 francese, fu anche attivista sindacale, prima nella CISL e poi nella CISNAL. Nel 1972, dopo un breve idillio con l’MSI, era passato a posizioni radicali, fondando un’organizzazione di picchiatori della “Milano bene”, che aveva un certo seguito soprattutto all’università  “Cattolica”, il Gruppo Alfa. Fino al momento dell’arresto (novembre 1973) Cavallaro era agli ordini di un’ “organizzazione” che tirava le fila della Rosa dei venti e di tanti altri gruppi eversivi di ogni colore, utilizzati prima di tutto come leve di provocazione (il disordine crea la necessità di riportare ordine – destabilizzare per stabilizzare). La stampa chiamò l’organizzazione militare “Supersid”, o “Sid parallelo”, nato dopo il colpo di stato del Piano Solo e usato anche per attuare e incentivare il terrorismo in Alto Adige. Nel 1974 ci fu il golpe bianco, un colpo di stato promosso da ex partigiani antifascisti e anticomunisti come  il monarchico partigiano bianco (conte) Edgardo Sogno (PLI) e il suo socio repubblicano Randolfo Pacciardi. Oltre ai colpi di stato per evitare che la sinistra prendesse il potere politico economico militare questi esseri ignobili hanno fatto eccidi e stragi per incolpare i movimenti Anarchici e di sinistra (piano militare false flag). Ma per capire meglio facciamo l’elenco delle stragi di stato attuate dal governo andreottiano cattoliberalfascista dove d’accordo con la Nato, addestravano e sovvenzionavano i gruppi di estrema destra come braccio armato per eseguire i loro piani militari anticomunisti (Patto Atlantico), il piano militare prevedeva anche le  infiltrazioni nei movimenti Anarchici e di sinistra (false flag –  Blu Moon) attuato apposta per reprimere il movimento operaio e studentesco del ‘68 e del 1970….

Stragi di stato:

Palermo, strage di Portella della Ginestra 1 maggio 1947: causò 11 morti e 27 feriti.

Milano 12 dicembre 1969, strage di piazza Fontana: causò 17 morti e 88 feriti.

Calabria, Gioia Tauro 22 luglio 1970: causò 6 morti e più di 70 feriti.

Milano 17 maggio 1973, strage davanti la questura di Milano: causò 4 moti e 52 feriti. La strage fu eseguita da Gianfranco Bertoli (infame) collaboratore dei carabinieri e dei servizi segreti…

 Brescia 28 maggio 1974 strage di Piazza della Loggia: causò 8 morti e più di cento feriti.

San Benedetto Val di Sambro (BO), strage del treno Italicus  4 agosto 1974: causò 12 morti e 105 feriti.

Strage alla stazione di Bologna 2 agosto 1980: causò 85 morti e 200 feriti.

Prato località Vernio, 23 dicembre 1984 strage del Rapido 904: causò 16 morti e 267 feriti.

Specifichiamo che i documenti sulle stragi di stato sono stati desegretati dalla commissione stragi alla fine degli anni ‘90, anche se Pinelli fu ucciso (torturato in caserma per 3 giorni e ucciso dagli sbirri infami) perché quando fu arrestato ingiustamente si ostinava a dichiarare che la strage era una strage di stato!!  Già allora gli Anarchici facevano approfondite analisi geopolitiche, economiche e militari….

I giudici Vittorio Occorsio (Roma, 10/7/1976) e Mario Amato (Roma 23/6/’80), vennero  uccisi da due militanti di estrema destra perché  stavano indagando sui rapporti tra servizi segreti e neofascisti esecutori delle stragi di stato. Ricordiamoci anche le Dichiarazioni del Tribunale di Savona fatte nel 1990: ufficio del giudice per le indagini preliminari, Decreto di archiviazione procedimento penale 2276/90 R.G. pag. 23 a 25:  «Dal 1969 al 1975 si contano 4.584 attentati, l’83% dei quali di chiara impronta della destra eversiva (cui si addebitano ben 113 morti, di cui 50 vittime delle stragi e 351 feriti), la protezione dei servizi segreti verso i movimenti eversivi appare sempre più plateale.»…

Gli episodi che vedrebbero coinvolti gli 8 Anarchici arrestati, non sono altro che azioni dirette contro il capitalismo militare (atti dimostrativi, atti simbolici che fisicamente non danneggiano nessuno), servono per evidenziare (gravi) problematiche sociali economiche che ci sono dietro a questi enti istituzionalizzati….  Non sono stragisti al soldo dello stato, ma semplicemente giovani utopisti come noi che vogliono cambiare  questo sistema capitalistico perverso che da secoli crea schiavitù e disuguaglianze sociali, sopprimendo  chiunque si ribelli alle leggi cattofasciste…

Le azioni dirette dei compagni Anarchici non sono state stragi di stato (colpire nel mucchio) in cui sono uccisi civili inermi, ma atti dimostrativi per evidenziare le contraddizioni  del capitalismo al servizio del potere geopolitico economico militare.

Dopo il decennio 1968-‘78 col suo strascico di stragi di stato, di violenze arbitrarie delle forze del disordine e la nascita del terrorismo organizzato sia di destra, che della sinistra cattolica, si attua un inasprimento delle pene per i “reati associativi e d’opinione”, fino ad arrivare alla stagione della legislazione “emergenziale” che nel 1979-’80, portò al Decreto Cossiga (art. 270 bis) che  aumenta le pene rispetto alla precedente legislatura (1930), ma rimane inalterata la sua natura preventiva anticomunista. In questo modo diventa facile in tempi di crisi politica e sociale, applicare a ogni forma di protesta l’etichetta di “terrorismo”.

Nel 2005 lo stato ci impone il decreto Pisanu (decreto legge 27/7/2005 n. 155), che procede nella stessa direzione di controllo sociale e politico, fino al punto che le intercettazioni investigative a carattere preventivo non si limitano a quanti sono sottoposti ad indagini, ma a chiunque frequenti determinati ambienti. Il quadro complessivo del provvedimento penale, sposta il baricentro dell’attività giudiziaria sulla prevenzione, che fa abbondante uso di schedature di massa di cittadini.

Ma c’è ancora una contraddizione in tutto questo: in Italia per reprimere i movimenti Anarchici e di Sinistra siamo ancora fermi al codice Rocco (non è ancora stato soppresso il codice penale fascista), che non tiene conto della legge Scelba, approvata nel 1952 che condanna il reato di apologia del fascismo, una norma della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista. Nello stesso quadro si inserisce la legge Mancino del 1993, che punisce i reati di odio e discriminazione razziale e punisce esplicitamente la “esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo”. Nel 2017 in Parlamento è stata presentata una proposta di legge a firma Emanuele Fiano (Pd) per introdurre il reato di propaganda del regime fascista e nazi-fascista, ma l’approvazione si è arenata…

Ma perché non è mai stata attuata la legge Scelba?

Mario Scelba era un partigiano bianco antifascista e anticomunista ed era amico di don Luigi Sturzo (partigiano bianco); sarà lui, dopo lo sbarco alleato in Sicilia, a scrivere il primo documento programmatico della Democrazia cristiana Andreottiana cattoliberalfascista. Nel dicembre 1945 Scelba grazie alle sue conoscenze cattoliche diventa anche ministro delle Poste e telecomunicazioni nel primo governo De Gasperi. Eletto nel 1946 deputato all’Assemblea Costituente nel collegio di Catania, fu nominato ministro dell’Interno da De Gasperi il 2/2/1947. È in questa veste che Scelba riorganizza la macchina repressiva dello stato, in chiave tanto antifascista (è del 1952 la sua legge contro l’apologia di fascismo) che anticomunista. Non fu lui a creare il reparto della celere, ma sotto la sua guida i reparti mobili della polizia crebbero perfezionando l’equipaggiamento (furono dotati di mitragliatrici pesanti e addirittura di mortai) e distinguendosi come braccio armato dello stato cattolico democratico liberal fascista. Fu sempre Scelba che ricostituì il casellario politico centrale (controllo sociale). Le feroci repressioni degli scioperi dell’immediato dopoguerra, furono tutte eseguite secondo sue precise disposizioni. Ancora oggi vigila la cultura autoritaria, xenofoba, razzista e sessista (governo cattosinistroide  P2-  Berlusconi –  Salvini e il suo seguito), che esalta il  fascismo in Italia e nel mondo, un modo di pensare perverso e conservatore che ancora oggi nei periodi di crisi economica si ricicla per reprimere chi si ribella allo stato borghese autoritario militare. La liberazione dal nazifascismo non è finita il 25 aprile del 1945. Nel frattempo sono nate altre forme di dittatura in tutto il mondo: il fascismo in Italia, il nazismo in Germania, il franchismo in Spagna, il regime di Videla in Argentina e quello di Pinochet in Cile. Questo è stato il risultato di un processo di esaltazione di disvalori presenti in tutte le società, che in momenti di forte disagio sociale ed economico, prendono il sopravvento.

Ancora oggi nonostante siano passati più di settant’anni dopo la morte di Mussolini, migliaia di italiani aderiscono a gruppi di matrice fascista (alla faccia della legge Scelba): Forza nuova ha 13 mila iscritti, come scrive Lorenzo Tondo su The Guardian, e su Facebook più di 249 mila fan; nel 2015, secondo un’indagine di Left, Casapound ne contava 2000 e oggi ha 265 mila fan. Il 20/10/2018 i mass media scrivono che la I sezione penale della Corte di Cassazione ha sostenuto che il saluto romano non costituisce reato se ha scopo commemorativo, dovendo essere considerato in tal caso come una libera manifestazione del pensiero. La sentenza della prima sezione penale della Corte di Cassazione, n. 8108/2018, è intervenuta sul controverso tema della liceità del saluto romano, confermando l’assoluzione di due soggetti, militanti di estrema destra, imputati del reato di concorso in “manifestazioni fasciste” previsto all’art. 5 della legge “Scelba” (l. n. 645 del 1952). Ma ricordiamo i fatti: Il 29 aprile 2014 gli imputati avevano partecipato ad una pubblica commemorazione organizzata dal Partito “Fratelli d’Italia” nella quale venivano ricordate le organizzazioni del disciolto partito fascista, con l’esposizione anche di uno striscione con disegnate numerose croci celtiche e frasi inneggianti ai loro camerati. In concorso con altri soggetti non identificati, i due imputati partecipavano alla chiamata del partito cattofascista (partigiani bianchi anticomunisti) di “Fratelli d’Italia” facendo il saluto romano. Questa sentenza di cassazione arriva solo alcuni mesi dopo che la proposta di legge, che vede come primo firmatario Emanuele Fiano (deputato del Pd nella precedente legislatura), è stata approvata in prima lettura alla Camera coi voti contrari delle destre e del M5S che la definiscono “liberticida” e incostituzionale. I firmatari della proposta vorrebbero l’introduzione nel codice penale dell’art. 293-bis concernente il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista e l’inasprimento delle pene per chi usa strumenti telematici o informatici a tal fine. Lo scopo della legge, secondo i suoi sostenitori, è di ampliare lo spettro di condotte individuali punibili, comprendendo il saluto romano, la produzione, la vendita e la diffusione di gadget raffiguranti immagini, persone o simboli che chiaramente richiamano il nazifascismo.  A settembre 2017 il disegno di legge è stato trasmesso in Senato senza ulteriori sviluppi. Sono 155 gli episodi di violenza o intimidazione commessi in Italia dal 2014 ad oggi da neofascisti o simpatizzanti di estrema destra. Anche testate come l’Espresso o Panorama hanno stilato una lista delle aggressioni di stampo fascista avvenute nel nostro paese negli ultimi anni. Nonostante i numeri siano preoccupanti, solo pochi tra questi episodi sono finiti sulle prime pagine dei quotidiani e nei titoli d’apertura dei telegiornali nazionali…

Ma il colmo dei colmi avviene il  3 agosto 2018, quando i mass media scrivono che è dal 1997 che Forza Nuova chiede di abrogare le legge Scelba, col consenso del ministro Fontana. Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, dichiara ai mass media: “Siamo pronti a sostenere Fontana e ad aderire ad un vasto fronte trasversale che dia vita ad un moto di libertà utile a condurre all’abrogazione della legge Mancino e della legge Scelba”…

Il 20 febbraio i mass media scrivono che, tra i tanti messaggi di ringraziamento alle forze dell’ordine dopo l’operazione militare Renata, che ha portato in carcere con l’accusa di terrorismo 7 anarchici trentini, c’è anche quello del (corrotto) Partito Democratico di Trento che, pur specificando che occorre attendere per trarre le dovute conclusioni dalla vicenda, sottolinea come la prevenzione di azioni violente sia compito della politica, oggi più che mai….

Ricordiamoci che i fascisti del 2000, sono entrati anche nella Regione Lombardia, la quale gli sovvenziona anche  i progetti (?) coi soldi europei…

 

https://ricercatorisenzapadroni.noblogs.org/post/2018/12/15/sfiducia-nuovi-debiti-antiche-schiavitu-effetti-speciali-e-contributi-economici-agli-oratori/

 

 

Egin – Non toccate la mia terra

https://www.youtube.com/watch?v=06bp7MGEKwQ

 

Il potere politico aspira sempre all’uniformità.

Nel suo stupido desiderio di ordinare e

controllare tutti gli eventi sociali secondo

un principio definito, tende sempre a ridurre entro

una unica forma tutte le attività umane.

R. Rocker

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)