A Milano il 1 luglio Antonia Parisotto (nel riquadro), consigliera comunale di Forza Italia (sono andati al potere per rubare i soldi allo stato e fanno anche i superiori e i prepotenti…), di Cesano Boscone, ha definito il Pride che si è tenuto il 26 giugno a Milano, dichiarando ai mass media:
“Chiunque abbia un po’ di sale in zucca, sa benissimo che questi Pride, sono ritrovi di disadattati, soggetti schizoidi, in piena crisi dissociativa. E i ragazzini, invece, confusi e manipolati, lungi dall’aver alcun valore politico, hanno molto di psichiatrico e qualcosa di sulfureo… questi spettacolini, se non avessero l’aiuto dei forti poteri occidentali, resterebbero dei fenomeni folcloristici, risibili”. La consigliera Parisotto ha attaccato l’assessora Ilaria Ravasi, per il Patrocinio al Pride milanese..
Ma andiamo sullo specifico:
Il 26 giugno a Milano c’è stata una manifestazione piena di giovani e giovanissimi/e che chiedono all’Italia il riconoscimento della legge Zan.
Salvini e Meloni, (boia e doppiogiochisti) sostengono quei paesi che stanno facendo leggi discriminatorie, inaccettabili, e che ci riportano al momento buio del periodo fascista.
La manifestazione del pride a Milano è servita per difendere la comunità Lgbtiq di tutto il mondo e contro chi pensa che gli omosessuali siano cittadini di serie B.
Il 26 giugno il pride c’è stato anche a: Ancona, L’Aquila, Faenza, Martina Franca, e Roma.
Nelle sei piazze il movimento Lgbtiq (Lesbico, Gay, Bisessuale, Transgender, Intersessuale e queer) hanno voluto rivendicare i loro diritti dichiarando ai mass media: vogliamo riaffermare che sul ddl Zan non si arretra e non verrà accettato alcun compromesso: “lo vogliamo così come è”.
Le mille voci del Pride di Milano hanno rivendicato che vogliono una vita con più sentimentalismo, e che le loro lotte sono improntate per la dignità di tutti gli amori senza più odio e discriminazioni.
Ma cosa è il ddl Zan?
Il ddl Zan è stato approvato alla Camera il 4 novembre 2020, si riallaccia alla legge Mancino che contrasta i reati di razzismo e prevede il carcere da uno ai quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica, intervenendo sull’articolo 604 bis del codice penale.
Dopo l’approvazione alla Camera la legge rimane per lunghi mesi in stallo in commissione Giustizia al Senato a causa dell’ostruzionismo della Lega e del suo senatore Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia. Il 28 aprile la legge viene calendarizzata in commissione a Palazzo Madama ma la legge finisce in stallo.
L’omofobia patriarcale, continua a dilagare in un contesto troglodita e ignorante che non accetta, ancora oggi, che l’amore e il sentimento non conoscano etichettature (come ci ha imposto la chiesa), chiunque ha il diritto di vivere la propria sessualità liberamente come in un sogno vero, che rende felici tutte le persone: una cosa inconcepibile e vergognosa per i cattofascisti:
Il 19 Settembre 2020 a Napoli alle 19 c’è stata un’altra aggressione omofoba a piazza Bellini, il giovane era con amici ed il fratello a via Mezzocannone. È stato importunato da un uomo (descritto come “calvo, alto e grosso”), che gli si è rivolto in modo aggressivo chiamandolo “frocio”.
Lo studente gli ha chiesto di allontanarsi, ma l’uomo, che era con la moglie ed il figlio piccolo, ha continuato ad inveire, allontanandosi. Successivamente, intorno alle 19:30 lo studente era a piazza Bellini, con un altro amico gay. Sono stati entrambi aggrediti dallo stesso uomo, con altre 9 persone, al grido di frasi omofobe. I ragazzi riportano varie contusioni e ferite.
Il 29 maggio sono stati aggrediti a Palermo una coppia di Gay perché si tenevano per mano. La coppia è stata accerchiata da un gruppo di ragazzini nel centro storico della città. I due fidanzati di Torino erano in vacanza in Sicilia e stavano cercando un albergo nel quale pernottare. I ragazzini li avrebbero prima insultati e poi circondati per pestarli. Le due vittime, avrebbero riconosciuto nel gruppetto anche due ragazze. Secondo quanto dichiarato, anche loro avrebbero contribuito prima agli insulti e poi al pestaggio. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dichiara: “Questo tipo di aggressioni rappresenta un atto vile che nulla ha a che vedere col cambiamento culturale di una città come Palermo che ogni giorno cerca di promuovere i diritti dell’individuo. Abbiamo bisogno dell’approvazione del ddl Zan al più presto possibile. Non possiamo più aspettare”.
ll 22 giugno è stato aggredito e picchiato un ragazzo a Napoli perché gay. Il giovane sarebbe stato agredito da un gruppo composto da 7 giovani, che avrebbero circondato l’auto sulla quale si trovava insieme ad una ragazza nella zona del rione Penniniello. Mentre l’amica è riuscita a fuggire, il giovane sarebbe stato rinchiuso nella vettura e picchiato.
Non solo. Al 34enne sarebbero state spente addosso due cicche di sigarette: “Mi tremano le mani e mi manca il respiro se solo penso a quella maledetta notte”, dichiara il giovane ai mass media.
“Mi urlavano contro e mi insultavano. Ho provato a chiedere aiuto, ma nessuno è corso in strada eppure tutte le finestre dei balconi erano aperte”.
Il 28 giugno un 15enne che passeggiava sul lungomare di Crotone è stato aggredito da un ragazzo maggiorenne a calci e pugni. Solo una coppia di passanti si è intromessa per difenderlo.
Il padre del ragazzino ha dichiarato ai mass media: “mio figlio da questo ragazzo più grande di lui subiva vessazioni da mesi”. “Ieri ha trovato il coraggio di farmi sentire dei messaggi vocali in cui dalla stessa persona veniva minacciato. Mi fa soffrire (ha aggiunto il padre) la consapevolezza di essere solo con mio figlio. Non mi crea problemi il suo orientamento sessuale, voglio che sia felice, lo rispetto comunque esso sia, ma mi fa paura il contesto culturale in cui viviamo. Non c’è legge che tuteli contro queste mortificazioni e mio figlio ne ha subìte tante. Abbiamo cambiato tre scuole, sempre perché veniva etichettato come una femminuccia, veniva escluso. Questa è la vera sofferenza per un genitore, non il fatto che sia gay. L’ipocrisia fa più male dei pugni che ha preso in faccia. Oltre ai suoi insegnanti non lo difende nessuno!”.
Ma non è finita qua: sempre il 28 giugno i mass media scrivono che a Milano c’è stata un’altra agressione omofoba (discriminazione irrazionale nei confronti dell’omosessualità, della transessualità e quindi delle persone omosessuali) subita alle 4 del mattino da un ragazzo di 24 anni, barista in un locale della zona del Lazzaretto. Il ragazzo quel giorno aveva finito di lavorare e si trovava in giro per Milano con un suo amico, quando sono stati avvicinati da 4 persone che hanno iniziato a insultarli.
Il ragazzo prima è stato offeso e minacciato, e poi sfregiato al viso (dall’angolo della bocca all’occhio) con un coccio di bottiglia.
Sempre il 28 giugno un diciottenne, Orlando Merenda, si è tolto la vita gettandosi sotto un treno. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo sulla morte del giovane originario di Soverato (Cz), ipotizzando i reati di omofobia e bullismo soprattutto dopo che sui social è comparso il commento “morte ai gay”. Gli amici parlano di momenti difficili vissuti dal diciottenne rispetto a insulti e vessazioni da parte di altri ragazzi per il fatto di essere omosessuale. “Lo avevano preso di mira” ha detto il fratello. Prima della tragedia aveva chiamato parenti e amici al telefono come per salutarli, ma nessun altro messaggio scritto è stato trovato in merito al suo gesto.
Il 29 Giugno invece, i mass media scrivono che a Roma c’è stata l’ennesima aggressione omofoba da parte di due giovani che si baciavano sull’autobus.
Un uomo sicuramente cattolico integralista, ha insultato i giovani dicendogli: «Fate schifo». Poi una minaccia di pestaggio con tanto di avvertimento all’autista alla guida di un autobus di linea per farli scendere.
Il ragazzo aggredito, dopo aver fatto il video, ha segnalato l’orribile episodio a Gaynet di cui fa parte anche Jean Pierre Moreno, l’omosessuale preso a botte qualche tempo fa sempre nella Capitale, alla stazione Aurelia, mentre era col suo compagno. Rosario Coco, segretario dell’associazione per i diritti Lgbt+ dichiara: «Denunciamo ancora una volta un’aggressione, questa volta verbale, ai danni di due ragazzi sull’autobus 309 a Roma. “Scendete o vi devo menare”, ha detto l’uomo nel video girato dalla coppia, che si era semplicemente scambiata un bacio. Le parole che seguono sono l’ennesima dimostrazione di quanto serva una legge contro l’odio. Urlare in pubblico a una persona “voi gay fate schifo” è un comportamento che incita alla discriminazione e all’odio. Quante altre aggressioni, ferite, lacrime e suicidi dobbiamo vedere prima che si approvi la Legge Zan? La legge Zan è ormai indispensabile per innescare un cambiamento prima di tutto culturale. Le normative sui crimini d’odio etnicorazziali, infatti, non hanno prodotto grandi numeri in termini di condanne penali, ma hanno contribuito enormemente a diffondere consapevolezza sul razzismo, grazie alla possibilità di poter sporgere denuncia» sottolinea Coco. Chiedendosi: «Perché in Itala l’omolesbobitransfobia è ancora ignorata? La maggior parte del Paese, schierata ormai col ddl Zan, chiede di vivere in un Paese in cui nessuna persona possa essere aggredita o discriminata per un bacio, comprese anche le persone eterosessuali che vengono scambiate per LGBTI. Chi discute ancora di mediazioni e compromessi sulla legge non fa altro che ignorare le orribili aggressioni degli ultimi giorni a milano e i suicidio del giovane Orlando a Torino».
Noi Anarchici e Anarchiche siamo sempre dalla parte dei più deboli e sognamo il grande amore! Anche se viviamo ancora in un mondo cattolico, sessista e maschilista!
Noi Anarchici e Anarchiche lottiamo per i diritti di tutti e tutte le persone discriminate da questo mondo arretrato, con una cultura senza sentimento, patriarcale, cattofascista.
Tutti quanti abbiamo il diritto di essere felici! Non deve essere un’optional per alcuni si e per alcuni no.
Video su Salvini, atlantista (NATO, anticomunista), doppiogiochista e omofobo:
https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-santa-alleanza-c04deebf-5fb5-4182-a838-4cc1c3878bf8.html
La morale borghese è per me l’immoralità
contro le quali si deve lottare: la morale,
fondata sulle nostre ingiuste istituzioni sociali,
quali la religione, la patria, la famiglia,
la cultura,insomma, quelli che si usa
chiamare i “pilastri della società”.
L. Buñuel
Cultura dal basso contro i poteri forti e omofobi
Rsp (individualità Anarchiche)