“Massomafia”, come la coniò Falcone prima di essere ucciso!

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sorridenti durante un dibattito a Palermo nel 1992, l'anno in cui entrambi furono uccisi.

Il 30 dicembre a Palermo i mass media scrivono che: l’Ordine del giorno ha approvato alla Camera dei deputati, un’iniziativa “utile per commemorare il sacrificio dei magistrati Falcone e Borsellino e diffondere il senso civico della lotta alla criminalità organizzata verso i più giovani, coinvolgendoli in prima persona, in particolare nei territori protagonisti di tali tragici eventi”. L’Odg è stato proposto dalla deputata M5S Roberta Alaimo e sottoscritto da molti parlamentari. “Si tratta di un progetto che stiamo portando avanti, tramite ‘Giovani, rilancio e sviluppo’ (dicono Alaimo e Giarrizzo) insieme alla consigliera di Palermo Daniela Tumbarello, membro del comitato tecnico dell’Agenzia Nazionale Giovani, e soprattutto con la Ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone, che ringraziamo per la sensibilità e la disponibilità”. “I giovani (dichiara la consigliera palermitana Daniela Tumbarello), hanno contribuito in questi trent’anni a portare avanti un cambio culturale decisivo per contrastare le mafie. Bisogna proseguire su questa strada, perché la memoria venga celebrata anche dalle nuove generazioni che non hanno vissuto le drammatiche stragi di Palermo”.

Ma facciamo un po’ di storia e ricordiamoci di quegli anni ’90…

L'abitudine di essere massoni. I 500 “fratelli” della provincia di Trapani – Il Volatore

Il 6 giugno 1993 i mass media scrivono che a Trapani per la prima volta nella storia giudiziaria italiana, esponenti di logge massoniche sono stati condannati per “direzione ed organizzazione di associazione segreta”. La “storica” sentenza, è stata emessa ieri dal tribunale di Trapani, presieduto da Francesco Garofalo, nei confronti del “gran maestro” della loggia segreta “Iside 2”, Giovanni Grimaudo e del suo vice, Natale Torregrossa. Il primo è stato condannato a tre anni di reclusione; il secondo a due. Sono stati invece assolti, perché il reato è stato amnistiato, altri tre “fratelli” che devono rispondere di partecipazione ad associazione segreta. Sostanzialmente la sentenza ha accolto le richieste del pubblico ministero, Luca Pistorelli. Dopo tanti anni di “sonno” la vicenda giudiziaria del circolo Scontrino di Trapani, dove si celava la loggia segreta “Iside 2”, è arrivata finalmente alla conclusione. Una vicenda che nella metà degli anni ’80, fece grande scalpore perché tra gli iscritti alla loggia massomafiosa (parola coniata da Falcone prima di essere ucciso) segreta, c’era il fior fiore della Trapani che conta: politici, burocrati, questori e mafiosi. “Iside 2” venne scoperta nel 1986 dopo mesi di indagine dell’allora dirigente della Mobile di Trapani, Saverio Montalbano. Dagli elenchi che l’ investigatore trovò all’interno del circolo Scontrino, si scoprì che l’Iside 2 aveva tra i suoi fratelli personaggi importanti che inquinavano la vita pubblica e amministrativa di Trapani. Insieme ai politici e tra questi il deputato democristiano Francesco Canino, c’ erano anche pezzi da novanta, come il boss di Campobello di Mazara, Natale Lala, assassinato 3 anni fa, e che conviveva con la “pentita” Giacoma Filippello. L’onorevole Canino sostenne allora che la sua iscrizione alla Iside 2 fu “temporanea” e dettata da esigenze elettorali, perché sapeva bene che l’appoggio della loggia segreta sarebbe stato consistente. “Iside 2” fece scalpore non soltanto per i suoi “nobili iscritti” ma anche perché tutti gli investigatori che tentarono di saperne di più sulla loggia segreta, per un motivo o per un altro venivano subito trasferiti ad altra sede. Questa sorte toccò anche al “testardo” dirigente della Mobile Saverio Montalbano che ficcò il naso negli affari della Iside 2. L’indagine negli ultimi anni era andata a rilento ed è stato il giovane sostituto procuratore Pistorelli che in questi ultimi mesi ha dato nuovo impulso alle indagini portando a conclusione il dibattimento. Il magistrato nella sua requisitoria ha sottolineato la pericolosità della loggia segreta “Iside 2” e di altre che, secondo Pistorelli, rimangono tali e che bisognerebbe portare allo scoperto. A conclusione della lettura della sentenza che è stata emessa dopo 5 ore di camera di consiglio, il pubblico ministero ha sottolineato che “è la prima volta che c’è una sentenza di questo genere in Italia e questo significa che non era un legislatore visionario quello del 1982 (Tina Anselmi dopo il caso P2) che si rendeva conto dell’esistenza e pericolosità di centri occulti di poteri piccoli e grandi. L’ “Iside 2″ non era un grande centro di potere (aggiunge il magistrato) ma uno piccolo. Ma non per questo meno pericoloso di altri perché si era rapportato alla realtà ambientale trapanese. Questo lavoro non è il punto di arrivo di una inchiesta, ma una tappa, perché quella di Trapani è soltanto la punta di un iceberg che va fatto emergere”.

Nel quarantesimo anniversario della scoperta della P2, nasce una nuova inchiesta su uno degli aspetti più controversi e scottanti della nostra democrazia. Ecco come la massoneria, attraverso affiliazioni più o meno coperte, indirizza le scelte politiche, economiche, sociali del nostro paese. Nasce un libro rigoroso, frutto di centinaia di incontri e interviste con esponenti massoni, politici, magistrati e professionisti. Fa impressione leggere uno dopo l’altro i capitoli di questo ampio e documentato viaggio all’interno del potere massonico; non ci si può credere che esso sia così pervasivo e solido nel tempo (in Italia opera da almeno trecento anni). In una catena continua di nomi e di eventi, la nostra storia, recente e passata, è fortemente segnata dall’attività massonica. La Repubblica italiana arriva da lì, a cominciare dall’inno nazionale (“Fratelli d’Italia”) e dalla Costituente in cui molto folta era la presenza dei “fratelli”, per poi continuare con le più alte cariche dello stato, presidenti della Repubblica, ministri, deputati e senatori graduati delle forze dell’ordine (Cc, Ps). Sembra impossibile. Eppure. La massoneria è ovunque. Imprenditori famosi, grandi banchieri, magistrati in posizioni apicali, accademici, giornalisti e uomini di spettacolo, fino agli ‘ndranghetisti e ai mafiosi. A fianco delle tre principali obbedienze, i cui gran maestri sono qui intervistati da Pinotti insieme a molti altri esponenti, ci sono centinaia di logge coperte, le cui attività formano un network articolato e duro da estirpare, che determina le sorti di concorsi universitari, processi, carriere politiche, militari, cariche istituzionali, oltre a coprire affari malavitosi. Avere consapevolezza dell’enorme influenza del potere massonico, è un primo passo per rendere più trasparente la democrazia e combattere le sue degenerazioni.

Quarant’anni fa ci fu la scoperta e la pubblicazione degli elenchi degli affiliati e del programma della loggia massonica P2, aprirono un caso politico e giudiziario che scosse le istituzioni repubblicane. Sciolta d’autorità in quanto associazione segreta, la loggia massonica coperta (i cui membri cioè non sono conosciuti dagli affiliati ad altre logge), fu oggetto di una commissione d’inchiesta parlamentare e di vari procedimenti giudiziari.

Tina Anselmi: La P2 si è impadronita delle istituzioni | La Buona Strada

Originariamente la loggia Propaganda 2 fu formalmente sciolta nel 1974 e ricostruita nel 1975, sotto la guida del Maestro Venerabile Licio Gelli che la trasformò in una forza occulta in grado (secondo le accuse della magistratura inquirente e della commissione d’inchiesta guidata da Tina Anselmi), di condizionare il sistema economico e politico italiano. Il 17/3/1981, su ordine dei magistrati della Procura di Milano Gherardo Colombo e Giuliano Turone, che indagano sul falso rapimento del banchiere Michele Sindona, la Guardia di Finanza esegue una perquisizione a Villa Wanda ad Arezzo, dimora di Gelli, nell’azienda tessile ‘Giole’ di Castiglion Fibocchi (Arezzo), dove si trovano gli uffici di Gelli. Tra le carte sequestrate viene trovato l’elenco dei presunti iscritti alla loggia P2: nella lista ci sono 962 nomi, tra i quali 208 militari e appartenenti alle forze dell’ordine (43 generali e l’intero vertice dei servizi segreti), 11 questori, 5 prefetti, 44 parlamentari, ministri, banchieri (lo stesso Sindona e Roberto Calvi), imprenditori, professionisti, magistrati e giornalisti. La lista dei 962 nomi viene resa nota il 20/5/1981. Era stata trasmessa al governo presieduto da Arnaldo Forlani il 25 marzo, cioè 8 giorni dopo il rinvenimento a Castiglion Fibocchi, dai magistrati milanesi. L’impatto sul sistema politico italiano è fortissimo. Lo stesso giorno viene arrestato Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, con l’accusa di esportazione illecita e omesso rientro di capitali. Il 22 maggio viene emesso un mandato di cattura per procacciamento di notizie sulla sicurezza dello stato e spionaggio politico nei confronti di Gelli, ma il “Venerabile” nel frattempo è fuggito in Svizzera.

Lettera di Aldo Moro a Sartiquattro giorni prima del sequestro

Il 23 maggio Aldolfo Sarti (a sinistra nella foto), si dimette da ministro della Difesa perché il suo nome appare tra gli aspiranti alla loggia P2. Si dimettono perché presenti nella lista P2 anche il capo di stato maggiore della Difesa Giovanni Torrisi e i capi dei servizi segreti Giuseppe Santovito e Giulio Grassini.

Il 26 maggio si dimette il presidente del Consiglio Arnaldo Forlani, a cui succederà il repubblicano Giovanni Spadolini, che divenne così il primo premier non appartenente alla Democrazia Cristiana della storia repubblicana. Il 13 giugno si dimette Franco Di Bella dalla direzione del “Corriere della Sera” dopo che il suo nome è apparso nella lista P2, su cui compaiono anche l’editore Angelo Rizzoli, il suo collaboratore Bruno Tassan Din e il banchiere Calvi che il 22 aprile aveva comunicato di avere acquisito il 40% della casa editrice Rizzoli-Corriere della Sera.

Il programma della P2, che il 29/10/1981 il presidente della Repubblica Sandro Pertini definì “un’associazione a delinquere”, era contenuto nel “piano di rinascita democratica” che venne illustrato da Gelli in un’intervista a Maurizio Costanzo (anche il suo nome apparve tra gli affiliati della loggia), pubblicamente sul “Corriere della Sera” il 5 ottobre 1980.

Il documento originale del “Piano di rinascita democratica”, scritto probabilmente nel 1976, fu sequestrato nel luglio 1982 all’aeroporto di Fiumicino nel doppiofondo della valigia di Maria Grazia Gelli (morta in un incidente stradale il 22/6/1988), la figlia del Maestro Venerabile che rientrava in Italia da Nizza. L’obiettivo della P2, si legge nel testo, “deve essere, nei partiti, nella stampa e nel sindacato, quello del controllo delle persone che in ogni formazione o in ogni giornale siano ritenute sintoniche con gli obiettivi del ‘Piano’ e della creazione di strutture (formazioni politiche e giornali) che se ne facciano strumento di realizzazione. Per il sindacato in particolare, deve essere prioritario l’obiettivo della scissione dell’unità sindacale per poi consentire la riunificazione coi sindacati autonomi di quelle componenti confederali sensibili all’attuazione del Piano”.

Attraverso l’indebolimento dei sindacati, il controllo dei giornali e di politici di partiti di governo e del Msi, la distruzione dei monopolio Rai, la P2 avrebbe puntato a un mutamento della Repubblica in senso presidenziale, anche ai fini di indebolire l’opposizione di sinistra e impedire l’ingresso del Partito comunista nel governo (Patto Atlantico anticomunista firmato anche dall’Italia nel 1949). In seguito la P2 risultò coinvolta in molte inchieste giudiziarie sulle stragi e su alcuni omicidi politici.

Revisionismo storico: viva Forlani! - Gennaro Carotenuto

Subito dopo la scoperta della lista, Forlani (a sinistra nella foto), nomina un comitato di tre saggi (Vezio Crisafulli, Lionello Levi Sandri e Aldo Mazzini Sandulli) per fornire elementi conoscitivi e critici sull’attività della P2. La P2 fu sciolta con un’apposita legge, la n. 17 del 25 /1/1982, perché considerata un’associazione segreta e come tale vietata dall’articolo 18 della Costituzione. La legge definisce come segrete quelle organizzazioni che, “anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”.

Il 23/10/1981 viene istituita la commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2, guidata dalla deputata democristiana Tina Anselmi, prima donna a diventare ministro nella storia della Repubblica. La commissione affronta un lungo lavoro di analisi per far luce sulla loggia P2 e conclude i lavori nel 1984. La conclusione di maggioranza presentata da Anselmi sottolineava “l’ampiezza e la gravità del fenomeno che coinvolge, ad ogni livello di responsabilità, gli aspetti più qualificati della vita nazionale. Abbiamo infatti riscontrato che la loggia P2 entra come elemento di peso decisivo in vicende finanziarie, quella Sindona e quella Calvi, che hanno interessato il mondo economico italiano in modo determinante”.

Non si è trattato, in tali casi, soltanto del tracollo di due istituti di credito privati di interesse nazionale, ma di due situazioni finanziariamente rilevanti in un contesto internazionale, che hanno sollevato, con particolare riferimento al gruppo Ambrosiano [la banca dei cattolici], serie difficoltà di ordine politico non meno che economico allo Stato italiano [scrive Anselmi]. In entrambe queste vicende, la loggia P2 si è posta come luogo privilegiato di incontro e centro di intersecazione di una serie di relazioni, di protezioni e di omertà che ne hanno consentito lo sviluppo secondo gli aspetti patologici che alla fine non è stato più possibile contenere. In questo contesto finanziario la Loggia P2 ha altresì acquisito il controllo del maggiore gruppo editoriale italiano, mettendo in atto, nel settore di primaria importanza della stampa quotidiana, una operazione di concentrazione di testate non confrontabile ad altre analoghe situazioni, pur riconducibili a preminenti centri di potere economico. Queste operazioni infine si sono accompagnate ad una ragionata e massiccia infiltrazione nei centri decisionali di maggior rilievo, sia civili che militari e ad una costante pressione sulle forze politiche. Da ultimo, non certo per importanza, va infine ricordato che la loggia P2 è entrata in contatto con ambienti protagonisti di vicende che hanno segnato in modo tragico momenti determinanti della storia del Paese”.

“In questa vasta e complessa operazione portata avanti dalla P2 [evidenzia Anselmi in un altro punto delle conclusioni], può essere riconosciuto un disegno generale di innegabile valore politico; un disegno cioè che non solo ha in se stesso intrinsecamente valore politico (ed altrimenti non potrebbe essere, per il livello al quale si pone) ma risponde, nella sua genesi come nelle sue finalità ultime, a criteri obiettivamente politici”.

Al termine di un’inchiesta durata 10 anni (1991) la magistratura rinvia a giudizio Licio Gelli (nel frattempo indagato e imputato in altri procedimenti penali) e altri 12 membri dell’associazione segreta con l’accusa di cospirazione contro lo stato. L’esito del processo di primo grado (1994) si rivela positivo per Gelli che, seppur condannato per alcuni reati, viene assolto dall’accusa di cospirazione politica. L’appello, proposto, viene rigettato, e nel 1996 la Corte d’appello di Roma conferma la sentenza assolutoria.

 

Vi consigliamo di leggere:

Vaticano massone. Logge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di papa Francesco.

di Giacomo Galeazzi.

Potere massonico. La «fratellanza» che comanda l’Italia: politica, finanza, industria, mass media, magistratura, crimine organizzato. di Ferruccio Pinotti

Otto e mezzo – Massoneria, parla il Gran Maestro (Puntata 07/04/2014)

www.youtube.com/watch?v=2CPZ2LTtjpQ

Le inchieste di Gianluigi Nuzzi – P2, P3, P4: chi comanda in Italia? (Puntata 29/05/2013)

www.youtube.com/watch?v=f7uAzUAC6B8

Massoneria, politica e mafia. L’ex-Gran Maestro: “Ecco i segreti che non ho mai rivelato a nessuno”

/www.youtube.com/watch?v=YA-ryJ-2kPU

La P2 di Licio Gelli: la Loggia Massonica che manovrava l’Italia

www.youtube.com/watch?v=V1W1H4m2qhI

La vera lista P2 (Dove si trova?)

www.youtube.com/watch?v=eFpn7zN4aHQ

Solidarietà a tutti gli Anarchici e alle Anarchiche incarcerati/e ingiustamente per aver voluto cambiare questo mondo assurdo e incomprensibile. Eliminiamo le classi sociali!! Eliminiamo il potere!!

Solidali e complici con amici/he e compagni/e del Molino di Lugano che, con grande coraggio, lottano per riconquistare uno Spazio libertario autogestito proprio lì dove le banche crescono come i funghi e circolano più mercedes che biciclette!

Buon 2022 e buona fortuna!!!

 

Il popolo è sempre il mostro a cui mettere

la museruola, da curare mediante la

colonizzazione e la guerra, da ricacciare

il più possibile fuori  dal diritto e dalla politica.

P. J. Proudhon

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)