Roma 25 marzo 2017: blocco dei diritti e della democrazia – assedio militare
Sabato 25 marzo nella capitale si è svolto il vertice europeo, con 27 capi di stato e di governo dei paesi dell’Unione per celebrare i 60 anni dei trattati del 25 marzo 1957.
E con la scusa del vertice e delle sei manifestazioni anti Europa, la città di Roma è stata blindata e messa sotto assedio militare. Queste cose avvenivano solo nelle dittature militari o nei colpi di stato avvenuti anche in Italia (dittatura militare non proletaria), o al G8 di Genova dove morì Carlo Giuliani ucciso da uno sbirro della digos….
Alle 11.30 è partito per primo il corteo “La nostra Europa”. In piazza per “La nostra Europa” sono scesi: Rifondazione comunista, Sinistra europea, Cgil con la leader Susanna Camusso e il numero uno della fiom Maurizio Landini, Verdi, Partito comunista e l’Altra Europa con Tsipras, Diem25, il movimento dell’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, che ha sfilato dietro lo striscione con la moglie, Sinistra italiana con Fratoianni, Legambiente, Uil, Cobas; al termine della manifestazione, partita da Piazza Vittorio e arrivata ad Arco di Costantino, si è unito l’altro corteo europeista, quello del Movimento Federalista Europeo, a cui ha partecipato anche parte del Pd. Al corteo dell’Eurostop hanno partecipato circa 5.000 persone.
Ci sono state forti proteste a Tor Cervara, nella periferia est di Roma, dove un gruppo di antagonisti ha manifestato “contro il sequestro di 160 compagni da parte della questura, rei solo di indossare una felpa con cappuccio”. Prima dell’inizio del vertice europeo, abbiamo assistito ad atti di terrorismo psicologico, per giustificare i soliti abusi di potere da parte delle forze del disordine (soldatini senza cervello), con cariche ingiustificate, massacrando giovani, donne e bambini, esibendo la loro violenza coi manganelli e sparando a ripetizione lacrimogeni al gas Cs, proibiti dall’Unione europea perché cancerogeni…
Tutto questo controllo, tutta questa repressione ingiustificata contro gli anarchici e i movimenti antagonisti di sinistra, è servito solo agli apparati militari, per chiedere più fondi pubblici, per il controllo sociale e per militarizzare Roma ( Alè! Se magna ancora…). Un paradosso, visto che a manifestare a Roma quel giorno, c’erano anche i rappresentanti dell’estrema destra stragista, completamente indisturbati, anzi, ben protetti. Infatti alle 15, è partito da Santa Maria Maggiore il corteo di Azione Nazionale, la destra antieuropeista capeggiata dal fronte sociale di Francesco Storace e Gianni Alemanno, con la partecipazione di Noi Con Salvini.
E gli sbirri naturalmente sono lì per difendere i loro camerati Alemanno e Storace. A livello costituzionale, i fasci non dovrebbero neanche manifestare, ma questa è l’Italia democratica cattosinistroide. Fascisti come Alemanno e Storace, avrebbero già dovuto essere estinti, e invece grazie all’amnistia di Togliatti, ce li ritroviamo ancora all’interno del potere politico – militare dello stato….
Questa paura dei black bloc (terrorismo psicologico), ha incentivato solo la repressione contro i movimenti antifascisti che lottano anche per i diritti degli extracomunitari, destinati altrimenti a diventare la nuova bassa manovalanza di un capitalismo sempre più avido e avaro, che da secoli l’ha sempre fatta da padrone, schiavizzando la manodopera e togliendole i diritti, con bassi salari, senza nessuna sicurezza sul lavoro, con il solo scopo di liberalizzare il mercato dei contratti di lavoro e di incentivare la competizione tra i lavoratori (farsi le scarpe l’uno con l’altro), creando cosi la guerra dei poveri contro altri poveri.
Insomma, uno stato terrorista che militarizza Roma per paura del terrorismo e poi lascia manifestare i politici dell’estrema destra di Storace, indagati per le stragi di stato degli anni ‘60/’70. Uno stato ipocrita e infido che, invece di preoccuparsi dei manifestanti dell’estrema destra, reprime e toglie il diritto a manifestare, agli antifascisti, bloccandoli con perquisizioni e schedature, (stato di polizia – controllo sociale), naturalmente non hanno trovato niente se non oggetti personali atti non a offendere, ma a difendersi ….
Il risultato di questo controllo e repressione, ha portato a: 7 manifestanti del Nord est sottoposti al foglio di via obbligatorio, alla perquisizione di altri due manifestanti provenienti da Alessandria ai quali hanno sequestrato solo due candele e guanti antifortunistici. Altri 5 manifestanti, provenienti da Venezia e da Bologna, sono stati fermati in via Conte Verde, in possesso di due fumogeni. I mezzi, provenienti dalla Val di Susa, dal Veneto e dalle Marche, sono stati fermati intorno alle 13.30 al check point di Roma Nord. Sono state identificate 122 persone, perquisiti e bloccati i pullman, che sono stati portati a via Patini per i controlli. Per tredici persone è scattato il foglio di via.
Ancora oggi il terrorismo psicologico serve per occultare la parte più sporca della storia italiana, una storia ambigua, che spesso i ‘nostri vecchi’ si mortificano a raccontare.
Un terrorismo psicologico attuato per creare un capo espiatorio da condannare, per nascondere le reali intenzioni strategiche geopolitiche militari (guerre, genocidi, accaparramento delle risorse). Insomma ricapitolando, con la paura o la scusa del terrorismo, incentivato e sovvenzionato dallo stato, le forze del disordine se pappano ancora altri soldi del business sull’antiterrorismo.
A proposito di business sull’antiterrorismo:
Il 28 marzo, nel processo contro il movimento No Tav, la sentenza della cassazione ha deciso che la protesta in Val Susa, non ha i connotati dell’azione terroristica. Lo ha definitivamente deciso la Cassazione respingendo il ricorso della Procura di Torino che insisteva nel sostenere l’accusa di terrorismo nei confronti di 4 attivisti anarchici, incolpandoli di aver lanciato molotov (gli sbirri sparavano lacrimogeni che contengono gas cancerogeno al Cs) contro il cantiere militarizzato (stato di polizia) di Chiomonte.
L’assalto a Chiomonte avvenne la notte tra il 13 e il 14 maggio 2013 e si concluse col danneggiamento di un compressore, senza feriti.
Ma ora andiamo a ricordarci chi è Storace, Alemanno e tutta la merda che c’è intorno a loro:
Il 2 novembre 2012 a manifestare il proprio cordoglio per la scomparsa del fascista, terrorista dello stato, Pino Rauti c’erano molti politici del centrodestra. Silvio Berlusconi, il presidente del Senato Renato Schifani, Isabella Rauti, figlia e moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno, il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, Renata Polverini, presidente della Regione Lazio e Ignazio La Russa.
A fine anni ’80, il borghese Gianni Alemanno ambiva a entrare in politica e gridava ‘boia chi molla’, in quel periodo era anche capo del Fronte della Gioventù, oltre a essere un fedelissimo di Pino Rauti, leader dell’ala movimentista dell’Msi e futuro suocero.
Oggi, tra i tanti problemi de Roma (povertà, disuguaglianze, disoccupazione, razzismo, miseria) ce sta pure (il problema esiste anche in altre citta italiane) l’invasione delle tante sigle che si rifanno all’estrema destra degli anni ‘60 e ‘70: CasaPound, Forza Nuova, Movimento Sociale Italiano, e che obbediscono alla destra «ufficiale», quella che rifiuta l’etichettatura di «terrorista – fascista», ma che a seconda dei casi si autodefinisce «sociale», «popolare», «nazionale», «gollista», «lepenista».
In questo mondo torbido, ambiguo e oscuro, esiste un mondo sotterraneo, un sottobosco popolato di vecchi camerati e di giovanissimi, che si ritrova nelle trattorie dei Castelli romani o nelle curve degli ultrà di Roma e Lazio, tra leader degli anni di piombo (esecutori delle stragi di stato) che non hanno ancora passato la mano alle nuove leve, provenienti soprattutto dalle periferie più disperse e abbandonate…
Purtroppo, queste merde fanno ancora proselitismo e riescono ancora a coinvolgere persone (con poco cervello, perché abituati ad essere comandati e con bassa capacita critica e di analisi) da reclutare come bassa manovalanza da mandare allo sbaraglio per i loro scopi politici, persone che, all’occorrenza servono anche come bacino elettorale, come quando Gianni Alemanno vinse le elezioni al Campidoglio, il 28 aprile del 2008.
Al Campidoglio, gli elettori di Alemanno quel giorno festeggiarono esibendo il saluto romano.
Otto anni dopo Alleanza nazionale non esiste più, ufficialmente si è sciolta, in realtà si è divisa in 8 tronconi (organizzazioni), per darsi più possibilità di candidarsi e vincere le elezioni comunali nel 2016….
Quattro di questi candidati si riallacciano alla storia missina, un tempo si diceva post-fascista, della Capitale. Tra i più a destra, c’è Simone Di Stefano, leader di casapound e dei «fascisti del terzo millennio». Di Stefano ci provò anche tre anni fa, racimolando appena 7 mila voti. Ma CasaPound, a Roma, non è solo una forza elettorale. È diventata un «marchio», non solo col richiamo alla simbologia fascista, ma anche con canzoni, serate al pub, osterie (in una, all’Esquilino, lavora uno dei capi, Gianluca Iannone), l’attività nelle scuole affidata al «Blocco studentesco», dove per un periodo ha militato anche il figlio di Alemanno. A loro, inizialmente, si era appoggiato Matteo Salvini: casapound, nella manifestazione leghista di un anno fa a piazza del Popolo, faceva il servizio di sicurezza. Ora, però, le strade si sono divise e Di Stefano corre da solo. Alle comunali, c’è anche Alfredo Iorio, leader del «Trifoglio», gruppo che si ritrova nella vecchia sezione dell’Msi di via Ottaviano, due passi da San Pietro. Da qui veniva Daniele De Santis, che il 3 maggio 2015, prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, uccise con un colpo di pistola l’ultrà partenopeo Ciro Esposito a Tor di Quinto.
Stato (politica massonica e i loro soldati Ps – Cc) e mafia (massomafia), i terroristi siete voi !!!
Allora aveva ragione Shakespeare a dire: ma con tutti questi controllori, poi, chi controlla il controllore?!!
Anarchia l’unica via, sempre contro qualsiasi tipo di dittatura, compresa quella proletaria, perché siamo convinti che se si dovesse realizzare, ci sarebbe subito qualche teorico intellettuale ambizioso e opportunista che ne approfitterebbe della limitatezza del proletariato, castrato da secoli dalla religione …..
Chi sa domina chi non sa ed è per questo che la cultura deve essere libera per tutti e non solo per pochi privilegiati come ai tempi degli imperi. Persistendo nell’inimicizia verso ogni tipo di proprietà soprattutto quella del sapere !!!!
Stato ( politica massonica di destra e di sinistra e i loro soldati Ps – Cc) e mafia ( umma umma – massomafia) , i terroristi siete voi !!!
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)