Marzo 2017: aggiornamento mensile sulle malefatte (umma umma) della massomafia

Marzo 2017: aggiornamento mensile sulle malefatte (umma umma) della massomafia

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In Liguria esiste ancora l’allegorica massoneria nobiliare (residui della repubblica monarchica insediata nel 1831), che si mescola e compete con la ’ndrangheta per detenere il potere economico e politico sul territorio ligure:

A Imperia il 31 marzo 2017 a Seborga, Marcello Menegatto, 38 anni, attuale principe, e Mark Dezzani, 55 anni, radiofonico di origine inglese si sono candidati alla carica di principe dell’autoproclamato Principato di Seborga. L’antico borgo medievale alle spalle di Bordighera, dagli anni ‘60 del secolo scorso rivendica la propria indipendenza dallo stato italiano, sulla base di documenti storici. Le elezioni si terranno il prossimo 23 aprile. I loro nomi sono stati scelti dal Consiglio dei Priori e dal Consiglio della Corona che si sono riuniti in camera comune. Quattro le candidature. Oltre a Menegatto e Dezzani si sono presentati anche: Ermes Fogliarino, attuale consigliere della Corona per le Politiche Ambientali e il Territorio; che ha ritirato la propria candidatura, per appoggiare Menegatto e l’avvocato di Caserta, Nicola Corcioni, la cui candidatura è stata dichiarata inammissibile, in quanto non abitante a Seborga.

 

Il vecchio vizio degli sbirri gabellotti: A Roma il 30 marzo, l’ex responsabile del commissariato di polizia di Ostia Antonio Franco è stato indagato per corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio, soppressione di atti, falsità e false dichiarazioni al pm, violazione del codice in materia di protezione dei dati personali. Nel luglio dello scorso anno fu emessa un’ordinanza di custodia cautelare presso il domicilio del dirigente di polizia per essersi adoperato in varie occasioni per favorire Mauro Carfagna, titolare di una sala giochi di Ostia, per il disbrigo di pratiche amministrative e comunicazioni di imminenti controlli nelle sale da gioco, ricevendo da quest’ultimo il pagamento del canone mensile dell’appartamento locato dal dirigente di polizia ed utilizzato da questi anche per incontrare una donna con la quale aveva una relazione.

 

A Milano, sempre il 30 marzo, la Procura di Milano ha chiuso un nuovo filone dell’inchiesta ‘Ruby ter’, in vista della richiesta rinvio a giudizio, per l’ex premier pedofilo Silvio Berlusconi accusato di corruzione in atti giudiziari per aver versato fino allo scorso ottobre quasi 400 mila euro a tre delle ospiti delle serate hard ad Arcore in cambio del loro silenzio. Come si legge nel nuovo capo di imputazione anche questi ulteriori versamenti, scoperti dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio sarebbero avvenuti, tramite Giuseppe Spinelli, il ragioniere di ‘fiducia’ di Berlusconi, sia con bonifici, sia con assegni circolari sia in contanti.

 

Il 30 marzo, il Pm di Milano Paolo Filippini ha chiesto anche le condanne a 2 anni e 3 mesi di reclusione per Umberto Bossi e a 1 anno e 6 mesi per il figlio Renzo. Tutti e due sono imputati a Milano per appropriazione indebita dei fondi della Lega Nord. Chiesta anche la condanna a 2 anni e 6 mesi per l’ex tesoriere del carroccio Francesco Belsito.

Il 22 marzo 2017 i mass media hanno pubblicato il rapporto annuale della Corte dei Conti sugli sprechi nella pubblica amministrazione e l’irregolare gestione dei fondi pubblici, che hanno provocato nel 2016 un danno all’erario dello stato pari a oltre 5,3 miliardi, oltre un miliardo e 300 milioni in più dell’anno precedente, quando il danno patrimoniale ammontava a 4 miliardi. Nel 2016 ci sono stati appalti pubblici irregolari per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro, più del triplo del valore di quelli irregolari scoperti nel 2015 (un miliardo). L’Italia nel 2017 spenderà per le forze armate almeno 23,4 miliardi di euro (64 milioni al giorno), più di quanto previsto. Quasi un quarto della spesa, 5,6 miliardi (+10% rispetto al 2016) andrà in nuovi armamenti (altri sette F-35, una seconda portaerei, nuovi carri armati ed elicotteri da attacco) pagati in maggioranza dal ministero dello sviluppo economico, che il prossimo anno destinerà al comparto difesa l’86% dei suoi investimenti a sostegno dell’industria italiana. Nell’ultimo decennio le spese militari italiane sono cresciute del 21% – del 4,3% in valori reali, salendo dall’1,2 all’1,4% del pil.

 

Il 21 marzo la Corte dei Conti dell’ Emilia-Romagna ha fissato in 24mila euro, 12mila a testa, la somma che dovrà essere pagata allo stato da due poliziotti processati per i depistaggi delle indagini sulla morte di Federico Aldrovandi, 18enne ucciso a Ferrara nel 2005 durante un controllo in un parco pubblico. E’ stata dunque ridimensionata la richiesta della Procura contabile, di 77mila euro, a Marcello Bulgarelli e Marco Pirani (difesi da 2 avvocati loschi e spregiudicati come Dario Bolognesi e Eugenio Pini), il primo prosciolto per prescrizione in Cassazione, il secondo condannato in via definitiva a 8 mesi. La richiesta era riferita al risarcimento che il ministero dell’Interno versò alla famiglia Aldrovandi, al termine del filone bis del processo penale. In quello principale altri quattro poliziotti furono condannati per la morte del giovane e nel versante contabile la sezione d’appello aveva indicato il risarcimento in importi dai 16mila a 67mila euro ciascuno, a fronte di una richiesta in prima istanza di 467mila euro a testa.

 

A Milano teniamo presente che prima la mafia, la camorra e poi la ’ndrangheta, già dagli anni ‘70, si erano imposti a Milano e provincia: A Milano il 16 marzo è stata sospesa la licenza a 8 locali dislocati a Milano e provincia. In questi locali si ritrova la bassa manovalanza di mammasantissima (‘ndrangheta) e i suoi compari amici degli sbirri. Tra gli 8 locali chiusi c’è anche il “Lyons Bar” di via dei Mille, a Buccinasco (Milano), un punto di ritrovo di alcuni rappresentanti delle maggiori famiglie ‘ndranghetiste.

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La procura di Roma il 16 marzo ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex direttore generale dell’ospedale israelitico di Roma Antonio Mastrapasqua e di altri 15 tra dirigenti, medici e operatori, accusati di una truffa da 7,5 milioni di euro ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta della vicenda che il 21 ottobre 2015 portò Mastrapasqua agli arresti domiciliari ed alle sue dimissioni dall’incarico.

 

Il 14 marzo 2017 la Coldiretti pubblica il rapporto #Agromafie2017, dove elabora assieme ad Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura le infiltrazioni nel settore ortofrutticolo del clan Piromalli.

Dall’olio extra vergine di oliva di Matteo Messina Denaro, fino alle imposizioni della vendita di mozzarelle di bufala del figlio di ‘Sandokan’ dei Casalesi e al controllo del commercio ortofrutticolo della famiglia di Totò Riina: i più noti clan della criminalità si dividono il business della tavola mettendo le mani sui prodotti simbolo del Made in Italy. Il rapporto sottolinea che nella top ten delle province italiane interessate dall’agromafia ci sono realtà del Nord come Genova e Verona, rispettivamente al secondo ed al terzo posto dopo Reggio Calabria, la prima. Il Sud è comunque protagonista, con Catanzaro e Reggio Calabria, Palermo, Caltanisetta e Catania, Caserta e Napoli, Bari. Per quel che riguarda Genova “il dato emerso è particolarmente elevato – osserva Coldiretti – a causa di un diffuso sistema di contraffazione ed adulterazione nella filiera olearia nelle fasi di lavorazione industriale ed approvvigionamento dall’estero di oli di minore qualità da spacciare come italiani”.

 

La Corte d’Appello di Torino il 14 marzo ha confermato l’assoluzione del massone imprenditore romano Francesco Caltagirone Bellavista, processato nel capoluogo piemontese per le presunte irregolarità che accompagnarono, secondo le accuse, la costruzione del porto di Imperia. La sentenza di primo grado era del 7 novembre 2014. Il massone truffaldino, come il più noto massone conte Cagliostro nel 1760, si era specializzato nel far sparire i soldi (arraffa arraffa!)…. Il costo della struttura, secondo l’impostazione accusatoria, venne fatto lievitare ad arte fino a superare i 140 milioni.

 

Il 15 marzo invece è saltata fuori l’Inchiesta della procura di Roma sugli appalti all’Asl Rm1: nove tra dirigenti di asl, un gestore di laboratori di analisi cliniche e imprenditori sono stati arrestati nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma riguardante ipotesi di corruzione e di turbativa di gara pubblica per l’assegnazione di opere manutentive di strutture sanitarie della capitale. Il gip ha disposto la custodia in carcere per due dirigenti di asl ed il gestore di laboratorio e gli arresti domiciliari per gli altri sei.

Tra i 19 indagati figurano anche il deputato Antonio Angelucci (FI) e l’ex magistrato di Cassazione Franco Amedeo. Nei confronti del primo si ipotizza il traffico di influenze, mentre per il secondo l’iscrizione del registro degli indagati è per corruzione. Sequestro di beni e denaro per 4,140 milioni di euro, frutto del profitto illecito ricavato dalla società di analisi mediche “Diagnostica Medica srl“, e di 330 mila euro derivati da una prolungata attività di corruzione. Sono i numeri dell’operazione sfociata oggi nell’arresto di 9 persone. Nel quadro degli accertamenti di piazzale Clodio sono indagate altre 10 persone tra dirigenti e pubblici ufficiali, imprenditori ed altri soggetti ritenuti coinvolti in una ramificata rete di reciproche facilitazioni affaristiche finalizzate alla realizzazione di profitti e vantaggi personali perpetrate mediante traffici di influenze e la redazione di false attestazioni.

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Il 15 marzo il dg dello Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Danilo Maiocchi, è stato indagato dalla Procura di Milano, assieme a Marco Nicolai, ex dg di Finlombarda (società finanziaria della Regione), per “truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche“. L’indagine riguarda la gestione di finanziamenti agevolati con fondi pubblici concessi da Finlombarda ad alcune imprese. Indagato per corruzione anche il consigliere di Finlombarda Marco Cirillo. Maiocchi, da quanto si è saputo, è una delle persone (nell’indagine ci sono numerosi indagati) oggetto delle perquisizioni effettuate anche presso gli uffici di Varese Finlombarda. Gli inquirenti stanno indagando su centinaia di finanziamenti agevolati concessi dal 2012 in avanti ad imprese con fondi della Regione, a Maiocchi sarebbero riconducibili alcune società di ‘mediazione’. Società a cui si sono rivolte numerose imprese per presentare le domande (andate a buon fine) di credito agevolato a Finlombarda.

 

Sempre il 15 marzo i mass media hanno pubblicato l’inchiesta di Genova sul business delle video lottery usato per reinvestire il denaro illecito e al tempo stesso per agganciare imprenditori e titolari di bar e di altri esercizi commerciali in difficoltà a cui prestare denaro con tassi usurari. I Rodà e Paltrinieri, sottoposti a ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’ inchiesta di Genova, secondo l’accusa avevano messo su due società di distribuzione di macchinette (la Mp giochi srl e Planet win) che venivano installate nella maggior parte degli esercizi commerciali della zona del Tigullio. Ai commercianti in difficoltà, dopo il prestito di denaro veniva imposto di ridare l’intero incasso delle macchinette che così risultava ‘pulito’.

 

La Guardia di Finanza di Napoli il 15 marzo ha eseguito 69 ordinanze di custodia cautelare in un’inchiesta sul clan Zagaria, fazione dei Casalesi. Tra i destinatari dei provvedimenti, anche politici ed imprenditori. Arrestati il consigliere regionale della Campania Pasquale Sommese (Ncd), ex assessore al Turismo della Regione Campania. Sommese è ritenuto dagli inquirenti colui che garantiva l’erogazione dei fondi regionali. Arrestato anche il sindaco di Aversa (Caserta) Enrico De Cristofaro. I reati contestati a vario titolo sono di corruzione, turbativa d’asta e concorso esterno in associazione mafiosa.

Nell’inchiesta sono stati coinvolti: amministratori locali, funzionari pubblici, professori universitari, commercialisti, ingegneri e “faccendieri”, i quali sono accusati, di corruzione ed altre gravi irregolarità nelle gare di appalto pubblico realizzate in varie province campane, talvolta anche al fine di agevolare organizzazioni criminali di tipo camorristico. Il sindaco di Aversa è indagato nella qualità di ex presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta. Tra i destinatari delle misure cautelari figura anche l’imprenditore Alessandro Zagaria, ritenuto legato al clan del boss omonimo. Agli arresti inoltre Raffaele De Rosa, fratello dell’attuale sindaco di Casapesenna (Caserta), comune in cui è nato e vissuto, trascorrendo parte della sua latitanza, il boss Michele Zagaria. Nel mirino degli inquirenti sono finiti 18 appalti concessi tra il 2013 e l’inizio del 2016 da vari comuni del Casertano, come Alife, Francolise, Riardo, tra cui lavori per ristrutturazioni di importanti immobili storici; tra gli indagati soprattutto professionisti, come ingegneri e architetti componenti delle commissioni di gara nominate dai vari Comuni responsabili dell’affidamento dei lavori, che, secondo i magistrati di Napoli, finivano quasi sempre a poche ditte, alcune collegate al clan Zagaria. L’indagine ruota attorno alla figura dell’ingegnere Guglielmo La Regina, anche per questo è stata denominata “The Queen”; lo stesso Gip parla di “sistema La Regina”. L’inchiesta rappresenta una tranche di quella che nel 2016 portò in carcere l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro per presunta corruzione in relazione ai lavori dello storico palazzo Teti Maffuccini; anche allora furono arrestati La Regina e l’imprenditore Alessandro Zagaria.

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Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 15 marzo ha condannato l’ex sottosegretario Nicola Cosentino (Pdl) a 7 anni e sei mesi di carcere al termine del processo di primo grado (“Carburanti”) in cui era imputato per estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante mafiosa. La Corte ha emesso condanne rispettivamente a 9 anni e 6 mesi e 5 anni e 4 mesi anche a carico dei fratelli, Giovanni e Antonio Cosentino. Prescritto invece il reato a quella corrotta e impunita dell’ex prefetto di Caserta ed ex deputato Pdl, Maria Elena Stasi.

 

Rosi Mauro, la ‘pasionaria’ del Carroccio il 13 marzo viene sentita come teste al processo a carico di Umberto Bossi, del figlio Renzo, e dell’ex tesoriere Francesco Belsito imputati per le presunte spese personali coi fondi del partito. – La Rosi Mauro dichiara “Belsito mi ha sempre detto che Bossi sapeva di tutti gli investimenti” della Lega e quindi “presumo anche di quello in Tanzania” e a Cipro, operazione per 5,7 milioni, e che ha fatto scoppiare poi il caso. Prima di Rosi Mauro ha deposto Loredana Pizzi, sindaco di Lazzate ed ex addetta alla contabilità di via Bellerio. La donna tra l’altro, ha parlato anche dei cosiddetti “rimborsi forfettari” da 2500 ai 5000 euro e più in contanti e “senza giustificativi” dati ai dipendenti e collaboratori di cui aveva un elenco. E quando il pm Paolo Filippini le ha fatto notare che, secondo le indagini, la cassa “non quadrava” perché a fronte di prelevamenti di oltre 3 milioni risultavano giustificate uscite solo per 1, milioni, Pizzi ha detto in pratica di non saperne nulla.

 

Taglio dei vitalizi per i consiglieri regionali? ex-consigliere Svp Walter Baumgartner, al compimento dei 60 anni ha chiesto di ricevere l’assegno mensile che gli spetta, è risultato che la nuova legge che avrebbe dovuto tagliare i vitalizi dal 20 al 30%, di fatto li accorcia solo di un 6%. Baumgartner, si legge sull’Adige dell’11 marzo, si porta a casa 652.000 euro a fronte dei 697.000 che gli spettavano ai sensi della prima contestata legge sui vitalizi d’oro. La nuova legge sembrerebbe proprio una presa per il culo, visto che non ha quindi ridotto di molto le cifre spettanti agli ex-consiglieri. E pensare che la povera gente sta arrancando, non sa più come tirare avanti per riuscire a sopravvivere, mentre questi spregiudicati esosi borghesi invece di farsi qualche scrupolo, se rubano tutto senza averne neanche bisogno, neanche le briciole te lasciano, se magnano pure quelle!

 

Sempre 11 marzo i mass media annunciano che finalmente dopo 5 anni le oltre 100 tonnellate di detriti contaminati da amianto che si trovano vicino alla sede della ditta ‘Bianchini’ a S. Felice sul Panaro (Modena), sono stati messe in sicurezza. L’amministratore giudiziario Rosario Di Legami, che gestisce i beni sequestrati nell’ambito dell’inchiesta Aemilia contro il radicamento della ‘ndrangheta in Emilia, ha infatti provveduto alla copertura della ‘montagna’, in accordo con la procura di Bologna. La copertura (fatta fare all’ndrangheta al risparmio) che era stata messa in precedenza, era ormai rotta da tempo. La Bianchini costruzioni è finita al centro dell’inchiesta perché ritenuta ditta coinvolta negli affari degli ‘ndranghetisti (il titolare, la moglie ed il figlio sono finiti in manette nel 2015). L’intervento a tutela della salute segue quello simile nell’area di San Biagio, sempre a S.Felice, altro deposito non consentito di detriti con amianto legato alla Bianchini. Per smaltire i detriti vicino all’azienda servirebbero decine di milioni di euro, la copertura attuale ha garanzia di 5 anni.

 

Il 10 marzo c’ è stato l’appello, per Franco Bonanini, l’ex presidente del Parco delle 5 Terre imputato nell’ambito del processo Parcopoli. Il tribunale ha chiesto per il presidente 10 anni e 8 mesi di reclusione. In primo grado il tribunale della Spezia lo aveva condannato a 7 anni e 10 mesi. Tra le accuse quella di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato, falso ideologico, abuso d’ufficio, corruzione. Un aumento di pena rispetto al primo grado è stato chiesto anche per gli altri 13 imputati accusati, a vario titolo, di favoreggiamento, falso, truffa. Per uno di loro che era stato assolto sono stati chiesti 10 mesi.

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A Genova il 10 marzo si è concluso con 9 condanne e 2 assoluzioni il processo per i maltrattamenti ai disabili psichici all’interno della residenza terapeutica I Cedri di Reppia nel Comune di , nel chiavarese. Le condanne vanno da un anno e sei mesi a 3 anni di reclusione. Undici gli imputati. Oltre a operatori e infermieri, condannata anche la responsabile della struttura a 1 anno e 6 mesi mentre sua figlia, che aveva compiti amministrativi e un medico sono stati assolti. Le due donne e il medico erano accusati di non essere intervenuti per impedire i fatti contestati mentre per operatori e infermieri a seconda degli episodi loro contestati, l’accusa a vario titolo era di maltrattamenti. Secondo l’accusa a alcuni disabili sarebbero state inflitte punizioni umilianti e insulti oltre, che in alcuni casi, percosse.

 

Il 10 marzo c’è stata una perquisizione, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano, sui conti del gruppo Sole 24 Ore. Inchiesta che al momento vede 10 persone indagate per false comunicazioni sociali e appropriazione indebita da circa 3 milioni di euro. Al centro dell’indagine una presunta fittizia sottoscrizione di decine di migliaia di abbonamenti digitali. Nell’inchiesta sui conti del Gruppo sono indagati per false comunicazioni sociali, tra gli altri, anche l’ex presidente del Gruppo Benito Benedini, l’ex Ad Donatella Treu e il direttore del quotidiano Roberto Napoletano.

 

Il 2 marzo sono stati pubblicati dai mass media i test di laboratorio che Altroconsumo ha condotto per l’Italia con altre 4 associazioni indipendenti europee, Danish Consumer Council (Danimarca), DECO (Portogallo), OCU (Spagna) e Test-Achats (Belgio) i quali hanno documentato la presenza di queste sostanze nei contenitori alimentari utilizzati in fast food e pizzerie. Il Pfas è una sostanze fluorurate usate per rendere impermeabili al grasso e all’acqua gli imballaggi per alimenti, dal contenitore dell’hamburger ai cartoni della pizza. L’autorità per la sicurezza alimentare in Danimarca ha posto limiti stringenti, ma nel resto d’Europa li ingeriamo senza regole, perché sono ovunque. Dalle analisi in laboratorio di 65 campioni di imballaggi alimentari (13 di provenienza italiana), risulta che i composti fluorurati sono intenzionalmente usati per il trattamento delle superfici degli imballaggi in carta e cartone. Il tenore in fluoro organico eccede in 63 campioni su 65 il valore limite raccomandato dall’Autorità Danese per la sicurezza alimentare, all’avanguardia sulla tutela della salute dei consumatori. Sono state rinvenute sostanze a rischio in metà dei campioni esaminati. Alcune di queste sono nell’Elenco europeo delle sostanze estremamente problematiche (Substances of Very High Concern), come il PFOA, composto chimico che riduce la fertilità e danneggia il feto. “È urgente la necessità di intervenire, anche nei processi e nelle filiere produttive industriali (scrive Altroconsumo in una nota): esistono già in commercio imballaggi alternativi più sicuri, che potrebbero essere adottati dal sistema”.

Massomafia: la mafia (gabellotti) è il braccio destro dello stato massonico e delle forze dell’ordine (servizi segreti, Ps, CC).

 

Da Umanità nova del 7/10/1920:

Entrai dunque in massoneria… e mi accorsi subito che essa non serviva che per fare gli interessi dei fratelli più furbi.

Da allora non ebbi colla massoneria che relazione di ostilità.

E. Malatesta

 

Cultura dal basso contro i poteri forti e i loro servi

Rsp (individualità Anarchiche)