Paolo VI e la lotta armata

Storia del potere economico del Vaticano incrementato dagli imperatori dalla destra e dalla sinistra (II parte):

PAOLO VI E LA LOTTA ARMATA

La teologia della liberazione nasce nel 1968 alla conferenza episcopale di Medellín. La conferenza fu organizzata dal cattolicesimo latinoamericano, che si rifaceva alle aperture del Concilio vaticano II. Tra i suoi principali esponenti i teologi Leonardo Boff (Jesus Cristo libertador, 1972) e Gustavo Gutiérrez (Teología de la)… La teologia della liberazione nasce dalla diffusione delle Comunità Ecclesiali di Base (CEB – nuclei ecumenici). In Nicaragua ne nacquero più di 100.000 e numerosi cattolici, sacerdoti e laici, presero parte alla lotta armata. Anche diversi sacerdoti hanno partecipato alla lotta armata per mantenere il potere del cristianesimo (dopo essere stati in precedenza con tutti i poteri assoluti, per ripulirsi la faccia e avere in mano la massa, entrano nella lotta armata e la chiamano teologia della liberazione), come Ernesto Cardenal e Miguel d’Escoto Brockmann entrarono a far parte del governo sandinista….

Nel 1954 Pio XII ordinò a tutti i preti operai di tornare alla loro precedente opera pastorale o di entrare in comunità religiose che fossero presenti a fianco dei lavoratori, ma all’esterno delle fabbriche, soltanto dopo il Concilio Vaticano II, nel 1965, i preti operai furono riconosciuti istituzionalmente. Nell’agosto del 1975, si tiene il congresso teologico del Messico, cui partecipano più di 700 specialisti, attorno al tema “Liberazione e cattività”. Nel 1976, il francescano brasiliano Leonardo Boff pubblica, dopo quell’incontro, il libro “Teologia della cattività e della liberazione”. Boff scrisse anche libri come: “Ecologia, mondialità, mistica” (come propaganda di infiltrazione). Il movimento di Comunione e Liberazione oltre che in Italia ha promosso missioni sia nei paesi dell’America Latina che dell’Africa.

Dopo aver riassunto l’evoluzione cattolica nella lotta armata (per ripulirsi la faccia), ora affronteremo un concetto (naturalmente opportunistico) che nasce sempre come propaganda di infiltrazione:

MARXISMO E TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE

Questo concetto nasce negli anni ‘60 e ‘70 da alcuni intellettuali della sinistra italiana che hanno cercato di far combaciare alcune tesi classiche del marxismo con la teoria del cristianesimo liberale (il comunismo voleva mescolarsi col potere cristiano per entrare nel potere parlamentare). Il marxismo prima degli anni ‘60 sosteneva che la religione era un retaggio del passato e che essa nella storia aveva svolto un ruolo prevalentemente conservatore. Poi Lenin cambiò le carte del gioco dichiarando che, se un credente cattolico vuole abbracciare la causa del socialismo rivoluzionario marxista, inevitabilmente soffrirà di una “personale contraddizione”, ma non per questo il partito dovrà rifiutarlo come militante (ecco perché all’interno delle Br c’erano anche i ciellini – cani e porci). La Teologia della Liberazione diventa quindi un’idea che parte anche dalle idee marxiste e della sinistra radicale. Il loro leader era Leonardo Boff, che coi suoi libri ha mistificato il suo credo cattolico (Ecologia, mondialità , mistica o Spiritualità )…

Ma cosa diavolo è la bandiera rosso-nera-anarcocristiana?

La bandiera è utilizzata da esponenti della teologia della liberazione, che mescolano gli ideali dell’anarchismo, con la cultura cattolica liberale altermondialista.

Ma mons. Luigi Giussani, che ruolo ha in questa torbida storia?

E’ il fondatore del movimento Comunione e Liberazione. L’origine di Cl risale al 1954, quando don Giussani andò a Milano per insegnare religione cattolica al liceo classico Giovanni Berchet. Nel frattempo, don Giussani fu promosso assistente di Azione Cattolica per il ramo di Gioventù Studentesca (GS) che in pochi anni si diffuse. Era il periodo del trionfo della Chiesa in Italia, delle sue adunate oceaniche e dei milioni d’iscritti all’Azione Cattolica. Don Giussani si rifaceva alle idee mistiche dello storico inglese Christopher Dawson.

All’interno di Cl nascono 2 correnti politiche parallele, quella di destra (Azione cattolica) e quella di sinistra (Cl). Il movimento di Cl si rende autonomo da azione cattolica nei primi anni ‘70 e l’11 febbraio 1982 fu istituzionalizzato e riconosciuto dalla Chiesa cattolica come associazione laicale di diritto pontificio ( Ale! se magna…). Del movimento di Cl fanno parte anche: carmelitani, benedettini, francescani, trappisti, i Memores Domini, la Fraternità San Giuseppe e la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, le Suore di carità dell’Assunzione. Il movimento è legato all’associazione Compagnia delle Opere, nata nel 1986 e che riunisce migliaia di imprenditori edili che investono anche sul mondo no profit (business play: speculazione e sfruttamento degli utenti svantaggiati)…

Il 23 marzo 1975 papa Paolo VI, dopo un incontro in piazza san Pietro, in cui erano presenti diciottomila ciellini, Paolo VI fermò Giussani per dirgli «questa è la strada: vada avanti così! Coraggio, coraggio, lei e i suoi giovani, perché questa è la strada buona», ripetendo lo stesso incoraggiamento di vent’anni prima con azione cattolica (li ringraziava perché facevano la spia al Vaticano – controllo sociale, difendendo i loro interessi economici e di gloria eterna). Il 29/5/1975 invece (non c’è limite al peggio), nacque il Movimento Popolare ad opera di Roberto Formigoni ed altri membri di CL. Nel Movimento Popolare, oltre ai ciellini, confluirono molti dalla CISL, dalla DC, dalle ACLI, e dall’Azione Cattolica. Il 14/2/1976 appare su La Stampa e Il Manifesto, la notizia che CL sarebbe «un’organizzazione politica creata dalla CIA e foraggiata con due miliardi di lire per infiltrare, nelle BR, Simioni e Senzani che fecero il gioco sporco coi servizi segreti di Yalta e della Nato (interessi militari geopolitici).

Ma, viene da chiedersi: cos’è veramente la C.I.A.?

E’ un’servizio segreto di spionaggio Americano, che rivolge le sue attività all’estero. Nei suoi primi anni (1947), la CIA e il suo predecessore (l’OSS), tentarono di “contenere” la diffusione del comunismo nell’Europa dell’est, dando supporto ai locali gruppi anticomunisti. La Cia cercò di provocare rivoluzioni in Ucraina e Bielorussia infiltrando spie anti-comuniste e sabotatori. In Polonia la CIA, per parecchi anni inviò denaro e equipaggiamenti ad un’organizzazione inventata e gestita dall’intelligence polacca. L’agenzia ebbe anche il compito di limitare l’influenza del comunismo in Francia e in Italia, soprattutto nelle elezioni italiane del 1948. Dopo la II guerra mondiale, la CIA fu lo strumento attraverso cui si organizzò la rete Gladio, una rete segreta di organizzazioni militari anticomuniste, in Italia e in altre parti dell’Europa occidentale. Si cominciarono a capire i giochi sporchi della Cia dopo lo scandalo Watergate degli anni ’70, dove furono coinvolti anche ex agenti CIA, e i successivi tentativi del presidente Nixon di usare sempre la CIA per fermare le investigazioni sul caso. Negli anni ‘50 e ‘60, la CIA avviò un programma di ricerca sul controllo della mente chiamato Progetto MKULTRA, sia negli States che in Canada. Il progetto a Montreal, includeva lo sviluppo di tecniche utilizzate da scienziati nazisti per influenzare e controllare il comportamento delle persone. Questi esperimenti, finanziati con 25 milioni di dollari, prevedevano lo studio delle droghe e i loro effetti, sperimentati prima su cavie umane come i soldati in Vietnam (che tornarono quasi tutti eroinomani), e poi le usarono per annientare le masse di giovani, che protestavano negli anni ’60, fino ad arrivare ai giorni d’oggi… La Cia fu coinvolta nello Scandalo Watergate. Operazione CHAOS. CIA-gate. Progetto MKULTRA. Operazione Gladio. Operazione Ajax. Operazione PBSUCCESS. Invasione della baia dei Porci. Air America. Progetto FUBELT. Irangate. Extraordinary rendition. Caso Abu Omar.

Il Movimento del ’68, nasce ufficialmente già il 16/11/1967, con l’occupazione dell’Università Cattolica contro il raddoppio delle tasse deciso a Luglio dal Senato accademico. Dopo la strage di Piazza Fontana, il movimento cattolico dissidente si frantuma in tanti partiti e partitini, si polverizza e una parte viene egemonizzata dal Partito Comunista che guardava lontano e sperava attraverso il ’68, di assorbire giovani (massa), al suo interno. Alla sinistra del Pci nascono dei partitini extraparlamentari come Potere operaio, Lotta continua, Avanguardia operaia, Movimento studentesco, in più c’era l’UCML, il PCD e via con sigle varie e variegate.

Nel 1969 si riuniva a Milano il Collettivo Politico Metropolitano, dove c’era anche il soldatino Renato Curcio (che veniva dal movimento cattolico di Trento organizzato da Corrado Simioni), reduce da un’esperienza financo nel movimento Giovane Europa (!!!); del resto, anche Frate Mitra, da giovane andò nella legione straniera…). Fu allora che Curcio cominciò a parlare di lotta armata. Proprio alla fine di quell’anno Curcio, Mara Cagol e Alberto Franceschini andarono all’ Hotel Stella Maris, di proprietà della curia di Chiavari e lì fondarono le BR. Si sviluppa quindi anche la linea del ‘partito armato’.

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Il 10/10/2017 si sono svolti i funerali dell’ambiguo altoborghese cattosinistroide di azione cattolica, Corrado Simioni: alla fine degli anni ‘40 era dirigente di Azione Cattolica ed esponente della DC, e poi della Sinistra cattolica italiana, vicino a Giuseppe Dossetti e Giorgio La Pira. Corghi lasciò la Democrazia Cristiana nel 1968 e fu inviato dal Vaticano in Sudamerica (teologia della liberazione). Corghi fu il sovvenzionatore del gruppo dell’appartamento di Reggio Emilia formatosi alla fine del 1969 da un gruppo di ragazzi provenienti dalle più diverse esperienze politiche: dai militanti socialisti agli anarchici, dai marxisti leninisti ai giovani del dissenso cattolico (One Way). All’ipotesi di ‘terza via’ si rifaceva anche la vasta area di sinistra di estrazione cattolica…

Ma la sorpresa è che fu proprio Yalta ad imporre all’Italia nel 1956 di stare sotto l’ombrello Atlantico anticomunista.

Terminologie come: moltitudini, biopolitica, operaio, massa, che oggi circolano nel lessico delle formazioni di sinistra, sono vecchie, le ripeteva già Jünger e Carl Schmitt agli iniziati della destra reazionaria per fare propaganda fascista. Il lavoro che Cacciari ha svolto, come agente di Potere Operaio all’interno del Pci è stata un’azione complessa e su vari piani gerarchici, tutta tesa ad impedire che si consolidi il consenso attorno ai dirigenti comunisti berlingueriani per destabilizzarne il rapporto sociale. Non deve stupire quindi se il 7/12/2002, troviamo una lunga intervista a Massimo Cacciari sul giornale di Marcello Dell’Utri, il Domenicale. È il naturale approdo di due personalità, con un percorso convergente, che hanno fatto dell’anticomunismo una ragione di vita…

È grazie al lavoro interno al Pci di Cacciari ed esterno, nei movimenti extraparlamentari di Negri, Piperno e soci che si mescolano le incoerenze e inizia quel processo di omologazione revisionista tra destra e sinistra, tra fascismo e antifascismo per cui oggi troviamo intellettuali di destra come Franco Cardini, Marco Tarchi, Eduardo Zarelli e il “copista” Aldo Bonomi che circolano nei movimenti legati al Social forum, nei centri sociali e nelle varie formazioni di sinistra. Il Pci nel 1976 prese il 34,37% di consensi. Ma il fronte atlantico, preoccupato dall’avanzare del Pci, mette in campo una variegata serie di operazioni atte a bloccare questo processo (attraverso colpi di stato e stragi di stato – strategia della tensione).

Anche Giorgio Napolitano ha agevolato l’entrata in politica dentro il Pc delle teorie dell’operaismo negriano, teorie che si erano dimostrate utili in funzione anticomunista e antimovimenti….

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Le teorie di Napolitano sono servite per giungere alla decapitazione delle avanguardie della classe operaia, quindi della stessa base del suo partito, utilizzando lo spauracchio delle Brigate rosse, pur sapendo (Napolitano) che il ruolo di Potere operaio e di quei dirigenti a cui aveva dato spazio, erano serviti ad alimentare il fenomeno terroristico di matrice borghese (Dannunzio). Toni Negri era il teorico e lo stratega dell’organizzazione di Potere Operaio. Il professore Negri dichiarò ai mass media che lui voleva un’organizzazione di tipo particolare, ma non comunista, come lui stesso dirà molti anni dopo in un articolo apparso su il Manifesto (20/5/1998, pag. 23) «una specie di massoneria mozartiana, questo era Potop». Potere operaio serve come laboratorio a Toni Negri per creare le condizioni culturali e psicologiche in molti giovani per fare il salto di “qualità” necessario ed approdare a quel radicalismo borghese dove l’elemento terroristico è una variante prevista dell’agire, una versione aggiornata dell’arditismo dannunziano e del nichilismo. Il frutto di questo lavoro è la nascita di Autonomia operaia. Questa venerazione per gli operai era già stata usata da protofascista Gabriele D’Annunzio principe di Montenevoso e da Filippo Tommaso Marinetti, era stata la base culturale del diciannovismo e dello squadrismo fascista. Questa tecnica comunicativa eccita gli animi di giovani non formati e con poco senso critico, spingendoli a diventare inconsapevolmente strumenti dell’eversione anticomunista. E Padova, città politicamente clerico-fascista, dove si eclissarono i servizi segreti della Repubblica sociale di Mussolini, diventa la capitale dell’Autonomia.

Il 26/7/1964 a Milano, l’allora presidente del “sindacato” degli imprenditori Furio Cicogna, chiese agli associati una “contribuzione straordinaria” pari a 4.000 delle vecchie lire per ogni dipendente. Furono raccolti ben 32 miliardi dell’epoca, corrispondenti oggi a circa 100 milioni di euro. Le forze del capitalismo italiano si sono mosse sul terreno del doppio Stato, da una parte una legalità ufficiale e dall’altra una “legalità” sotterranea, che si nutriva di regole inconfessabili ma ferree, fatte valere da catene di comando diverse da quelle palesi: Nato – servizi segreti, Massoneria – P2, Gladio – anticomunista. Tutto questo mondo occulto e sotterraneo lavorava per impedire che i comunisti andassero a governare. In una prima fase fu utilizzato il terrorismo di marca fascista, che con lo stragismo servì per esasperare gli animi della popolazione e costruire i presupposti di un’eterodiretta risposta di “sinistra” a quel fenomeno. Uno dei massimi esponenti del doppio Stato fu sicuramente Edgardo Sogno che definiva Enrico Berlinguer un «pericolo gravissimo per la democrazia» e, coi suoi servitori “finanziati da Fiat, Confindustria, ministero della Difesa e degli Esteri avevano assunto l’impegno di sparare contro i traditori pronti a fare il governo con i comunisti.” ( Moro 1964?). L’obiettivo dichiarato da Edgardo Sogno era: «impedire con ogni mezzo che il Pci andasse al potere, anche attraverso libere elezioni».

L’intervento di Toni Negri nelle vicende del nostro Paese si inserisce proprio a cavallo tra il periodo del fenomeno eversivo di destra e il lavoro che gli apparati anticomunisti facevano per costruire quell’humus culturale a sinistra che sarebbe approdato al terrorismo di segno opposto. Negri ha contribuito a costruire, assieme ai vari Sofri, Piperno, Scalzone, le basi culturali e ideologiche per realizzare la II parte del programma descritto da Edgardo Sogno quello di sparare ai traditori che volevano dare ai comunisti la possibilità di governare e quindi trasformare, in senso autoritario , questo Paese.

Il colpo di stato in Italia del 1964, era stato attivato quando stava andando in crisi il I governo di centrosinistra guidato proprio da Aldo Moro (che fondò proprio quell’anno). È in quel contesto che il generale Giovanni de Lorenzo, comandante dell’arma dei carabinieri, decide di elaborare un piano per prendere il potere, con la complicità del presidente della Repubblica Antonio Segni (‘piano solo’, chiamato così perché fatto solo dai carabinieri). Fondando un altro potere, il centrosinistra (1964) all’interno della democrazia cristiana di destra andreottiana, Aldo Moro si era tirato contro la desta del suo partito, gli americani, i britannici, insomma: Yalta e la Nato. Moro voleva mettere la sinistra cattolica insieme alla destra andreottiana e allargare l’area di governo ai comunisti, che allora avevano superato il 30% dei consensi. Ma l’Italia era un Paese di frontiera incastrata tra 2 blocchi paralleli: la Nato anticomunista e il comunismo cattosinistroide. Bisogna puntualizzare anche, che il partito comunista fino a Berlinguer, prendeva ordini da Mosca (Kgb – Yalta)….

Il problema delle Br è che erano formate militarmente a cerchi concentrici non comunicanti tra di loro, e quindi gerarchicamente c’era chi sapeva e chi invece doveva solo eseguire, ecco perché in via Fani le Br furono eterodirette all’insaputa di molti brigatisti.

Ci rivolgiamo ai brigatisti ‘irriducibili’, più che ai pentiti o ai dissociati, quando affermiamo che: è proprio la logica gerarchica e militare e la vostra stessa organizzazione ‘ermetica’, che vi ha fregato, con tutti quegli accordi occulti coi poteri politici (Senzani) e militari… Volevate persino essere riconosciuti istituzionalmente! Che delusione … Ma che senso aveva allora, fare i Tupamaros dei mei coglioni?!

Se solo la chiesa smettesse di fare i suoi secolari giochini sporchi per detenere il potere, e donasse tutto il capitale accumulato da secoli, sulle disgrazie della povera gente!! Oggi non esisterebbero più povertà e miseria, tutti vivremmo felici nell’uguaglianza, non ci sarebbero più ingiustizie né classi sociali. Tutti abbiamo il diritto di nascere e vivere felici, non può essere ancora un optional per pochi “eletti”!! La chiesa ci terrorizza inculcandoci che in questo mondo siamo troppi e che non c’è spazio per tutti: se ne vadano loro. Non dobbiamo sottostare ai loro complotti millenari, bisogna credere che un altro mondo senza potere è possibile … Anarchia: l’unica via!!

Materiale di approfondimento:

Le infiltrazioni e le ideologie cattoliche nelle Br

16 marzo 1978 – I lati oscuri del rapimento Moro…

La paura di Dio è stata sempre il preliminare mentale della sottomissione volontaria, che solo è necessario per costruire l’eterno fondamento di ogni tirannia.

R. Rocker

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

Rsp (individualità Anarchiche)