Le infiltrazioni e le ideologie cattoliche nelle Br

Le infiltrazioni e le ideologie cattoliche nelle Br

 

Nell’autunno del 2015 Duccio Berio fu ascoltato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta.

Ma chi era Duccio Berio?

Duccio Berio, passato attraverso l’esperienza del dissenso cattolico e della protesta studentesca di Trento, ripiega in Francia agli inizi degli anni ‘70, dove è coinvolto nella fondazione della Scuola parigina di lingue Hyperion (da molti ormai ritenuta una “centrale” del terrorismo internazionale), strinse rapporti con l’Abbé Pierre (figura carismatica del cattolicesimo francese, negli anni ‘80 ispiratore della “dottrina Mitterand”). L’Hyperion fu fondato a metà degli anni ’70 dal borghese infame Corrado Simioni (studioso di teologia cattolica a Monaco di Baviera, nel ‘66-‘67 è il fondatore e il leader dei centri Rousseau).

Duccio Berio dichiarò davanti alla commissione che non c’entrava niente col caso Moro e tutto il resto, lui personalmente non ha mai conosciuto Tony Negri, Franco Piperno, Scalzone sì, poi rivelò un particolare importante per capire chi c’era al disopra delle Brigate rosse che tirava le fila della trame geopolitiche massoniche, occulte: “Mio padre era un massone: 33° grado…..

Duccio Berio in una lettera al suocero Malagugini responsabile del PCI per i problemi dello stato, gli rivelò di essere un informatore del servizio segreto militare italiano (SID).

Berio negli anni ‘70, faceva parte del Superclan, un livello ancora più segreto delle Br. Il “Superclan” (Superclandestino) era una specie di “setta” che aveva la sua base a Milano e il loro capo era Corrado Simioni, ex socialista amico di Bettino Craxi, dirigente della Mondadori, personaggio enigmatico e dalle mille relazioni ambigue.

L’audizione davanti alla commissione è stata più proficua di quanto lasciano apparire le spiegazioni minimaliste di Berio: ad esempio, è interessante un suo lontano ricordo, quando venne avvicinato da un agente del Sid (“un certo Ballini”) che gli propose, già nel 1972, di fare l’infiltrato all’interno delle Br che andavano organizzandosi. Quando poi la commissione gli chiese se conosceva Senzani lui rispose: “Giovanni Senzani? Mi pare fosse un estremista di destra”. …

I fondatori delle Br organizzano per la 1° volta un convegno a Chiavari nel novembre 1969, e un altro a Pecorile nell’Agosto 1970.

Il 9/8/1970 a Pecorile (Reggio Emilia) Termina il convegno, iniziato il 4 agosto, che sancisce la fine dell’esperienza di Sinistra proletaria. Al convegno di Pecorile si fatica a gestire i troppi scazzi interni e le pesanti ambiguità, quindi si formano 2 gruppi: nel 1° c’era il gruppo dell’appartamento formato da Curcio, Franceschini e la Cagol, mentre il 2° era formato da quel borghese infame di Corrado Simioni insieme a Vanni Mulinaris, Duccio Berio, Mario Moretti, Prospero Gallinari, Innocente Salvoni e la moglie Françoise Tuscher, segretaria dell’Hyperion, nonché nipote dell’Abbé Pierre. Sono loro, gli adepti di Simioni che decidono di fondare il Superclan, una nuova struttura super clandestina, con la volontà di egemonizzare e coordinare le varie organizzazioni terroristiche su scala internazionale.

Ma chi erano quelli dell’appartamento di Reggio-Emilia?

Targa d'onore Gian Guido Folloni

Il gruppo dell’appartamento di Reggio-Emilia era molto eterogeneo, vi era perfino l’associazione cattolica “One Way”, i cui leader erano i fratelli Folloni, uno dei quali, Gian Guido, sarebbe diventato direttore dell’Avvenire, senatore democristiano e nel 1998 ministro nel governo di Massimo D’Alema. Poi c’erano alcuni giovani democristiani (tra cui Adriano Vignali e Pierluigi Castagnetti), tutti fedeli all’ambiguo ipocrita altoborghese Corrado Corghi, figura carismatica del mondo cattolico emiliano….

Franceschini frequentava anche lui quelli del Gruppo dell’appartamento, composto dal collettivo politico operai-studenti….

Ad unire i futuri brigatisti con questi cattolici del dissenso sarebbe stato il terzomondismo ed il rifiuto totale del capitalismo e della società dei consumi.

A frequentare ‘l’appartamento’ c’era anche Ivan Maletti che, nel 1978 girava l’Italia con la copertura legale della rivista “Nuova Polizia”…..

Ma ritorniamo a quella merdina borghese cattocomunista di Corrado Corghi!! Corghi era stato esponente di spicco di Azione cattolica, dalla quale era uscito, alla fine degli anni ‘40, in polemica con la linea d’intransigente anticomunismo seguita da Luigi Gedda…

Dopo aver ricoperto incarichi dirigenziali nella Democrazia cristiana, nei primi anni ‘60 divenne ambasciatore itinerante per il vaticano in America latina, dove raccolse molte testimonianze sull’incontro tra cattolici e marxisti e dove intrecciò diverse relazioni con esponenti dei movimenti di guerriglia. La sua casa a Reggio Emilia divenne, così, il luogo d’incontro tra giovani cattolici e comunisti, dove si tenevano conferenze sulla lotta armata in America latina, in Medio oriente e nel Sud Est asiatico. Corghi ricoprì un ruolo ambiguo nella preparazione ideologica dei giovani studenti e nella formulazione della strategia di lotta armata a Reggio Emilia. Corghi nel 1974 avrebbe fatto da tramite nella trattativa tra il vaticano e le Br per la scarcerazione del giudice Mario Sossi….

Il “gruppo dell’appartamento” di Reggio Emilia e quello milanese (Simioni e Curcio) che ruotava attorno al giornale Sinistra proletaria, si fecero così assidui che i due gruppi finirono per fondersi sotto la sigla comune di “Sinistra Proletaria”….

Il Partito comunista Italiano aveva un atteggiamento ambivalente: controllava quei giovani studenti e lavoratori che si erano allontanati dalla Fgci, li spiava e poi passava le informazioni alla questura….

I rapporti tra Simioni e gli altri due fondatori delle Br (Curcio e Franceschini) non durarono a lungo. Il santone, che incitava a compiere stragi e omicidi politici quando le Br si limitavano ancora a piccole azioni di “propaganda armata”, venne quasi subito accusato di essere un “fascista provocatore” e venne allontanato dal movimento…

A questo punto Simioni e i suoi adepti si trasferirono in blocco in Francia. Nel frattempo, nel 1974, Curcio e Franceschini vennero arrestati a Pinerolo da un cattolico: Silvano Girotto (nella foto), meglio conosciuto come Frate Mitra, figlio di un maresciallo dei carabinieri, ex legionario, ex frate francescano missionario in Bolivia, ed ex guerrigliero italiano in Cile, dove fu tra i fondatori del Movimento di Sinistra Rivoluzionaria. E il loro posto ai vertici dell’organizzazione venne preso dall’ ambizioso ambiguo Mario Moretti e dal contadino esaltato Prospero Gallinari, esponenti dell’ala dura con idee molto simili a quelle del ‘Superclan’.

Le merde altoborghesi esaltate e ambigue, coi loro servi leccaculo, fondarono l’Hyperion a Parigi nel 1976, (precedente nome Agorà), al civico 27 di Quai de la Tournelle come scuola di lingue da Giulia Archer, convivente di Corrado Simioni, fondatore del Collettivo politico metropolitano (Cpm), gruppo progenitore delle Brigate rosse. Uno dei nomi usati dalla struttura era anche ”la Ditta” o ”le zie rosse”. Hyperion, non solo era il “cervello politico” delle Br che da Parigi impartiva ordini ai capi militari in Italia, ma addirittura una centrale logistica a sostegno dell’intera rete del terrorismo europeo e mediorientale.

Hyperion aveva relazioni con alcuni paesi comunisti dell’Est (Rdt e Cecoslovacchia) e con settori della guerra psicologica legati ai servizi segreti della Gran Bretagna….

Dotti, l’ex partigiano cattocomunista direttore della Terrazza Martini di Milano, era lui che esaminava e approvava i “questionari” con le domande di ammissione alle Br ideati da Simioni.

Mentre esaminava le domande di ammissione alle Br, Roberto Dotti lavorava anche per il monarchico Edgardo Sogno, l’ex partigiano bianco legato ai servizi segreti del Soe britannico che, nel 1970, iniziò a progettare un “golpe bianco” per bloccare la politica di avvicinamento tra Dc e Pci.

Le ambiguità della storia delle Br e di Corrado Simioni, cominciarono nel settembre del 1969 quando il collettivo politico Metropolitano tenne un convegno  a Chiavari ospitati da Savina Longhi, l’ex segretaria di Manlio Brosio, ambasciatore italiano e dal 1964 al 1971 segretario generale della NATO….[nella foto dell’ottobre 1960 a New York. Da sinistra: Manlio Brosio (ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti), Gaetano Martino (ministro degli Affari Esteri), Antonio Segni (presidente del Consiglio), Egidio Ortona (rappresentante permanente presso l’ONU) e Carlo Straneo]

Il convegno di Chiavari  fu organizzato nei locali dell’albergo Stella Maris, di proprietà della curia vescovile. Al convegno vi parteciparono Renato Curcio, e la moglie Margherita “Mara” Cagol (allora delegata del Collettivo Politico Metropolitano, poi morta in uno scontro a fuoco coi carabinieri), Mario Moretti e i ragazzi del movimento studentesco Gs (Gioventù Studentesca) provenienti dalle fila di Azione Cattolica e di Potere Operaio. Al convegno vi parteciparono marxisti-leninisti e anche i cattolici progressisti (o cattolici del dissenso) della componente cattolica di Franco Troiano che proveniva dall’ambiente da cui sarebbe nata Comunione e Liberazione. I cattolici del dissenso (entrarono in clandestinità in Francia e fondarono Hyperion), sensibili alle tematiche terzomondiste erano formati in due gruppi di Giovani studenti e Giovani lavoratori, in cui militava gente come Maurizio Ferrari e Arialdo Lintrami, Giorgio Semeria, Giulia Archer, e l’allora suo fidanzato, Sandro D’Alessandro. E infine il gruppo dei tecnici della Sit-Siemens, di cui faceva parte l’ambiguo Mario Moretti. Curcio e Simioni erano i due punti di riferimento all’interno del Cpm..

Un particolare non da poco: Mulinaris, Berio e Simioni erano vecchi amici di Renato Curcio…..

Curcio si scontrò coi suoi vecchi amici solo quando Franceschini (che è sempre stato malfidente nei confronti del perfido borghese Corrado Simioni) gli fece aprire gli occhi, davanti all’evidenza dei fatti successi quando Simioni propose a Mara Cagol di partecipare all’attentato di Atene, ma lei si rifiutò e racconto tutto a Curcio che allora era il suo compagno di vita. In quell’attentato morirono 2 persone a causa dell’ordigno esploso prima del tempo, e il timer (Lancaster) era lo stesso che usarono per uccidere Feltrinelli

Fanceschini fece aprire gli occhi a Curcio e gli concesse la possibilità di essere finalmente coerente con gli ideali per cui stavano lottando…

L’inchiesta italiana del giudice Rosario Priore, con l’ipotesi di aver costituito in Francia una banda armata operante su territorio estero, finì però per confluire in quella veneziana del giudice Carlo Mastelloni, che aveva inquisito Simioni, Mulinaris e Berio per reati più gravi, tra cui un traffico di armi con le Br e l’Olp. Tra gli imputati figuravano anche Abu Ayad, capo dei servizi di sicurezza di Al Fatahe, alti ufficiali dei servizi segreti italiani, tra cui i generali Nino Lugaresi, Pasquale Notarnicola e Giulio Grassini. Il processo veneziano si concluse nel 1990 con un’assoluzione generale di tutti gli imputati compresi i generali piduisti.

L’Hyperion era una struttura di riferimento per organizzazioni come OLP, IRA, ETA e BR e avevano rapporti coi servizi segreti della CIA, KGB e Mossad….

Hyperion era un punto d’incontro tra i servizi segreti delle nazioni contrapposte nella Guerra Fredda, necessario nella logica di conservazione degli equilibri derivanti dagli accordi di Yalta. Hyperion quindi sarebbe stato un mezzo per azioni comuni contro eventuali sconvolgimenti dell’ordine di Yalta. Proprio la politica di apertura al PCI attuata da Moro, poteva considerarsi una minaccia degli stessi equilibri politici (patto Atlantico) consolidatisi fino a quel momento.

Sei mesi prima del sequestro Moro Hyperion aprì due sedi, a Roma e a Milano e le richiuse un mese dopo…..

Moro fu ucciso perché durante la sua prigionia, nel memorandum rivelò che cosa erano i nuclei clandestini dello stato ma soprattutto rivelò un segreto internazionale (Gladio) che anticipò la sua condanna a morte. La gladio nel 1978 era ancora top secret, un segreto militare geopolitico,  desegretato solo nel 1991. …

I brigatisti uccidendo Moro (inconsapevolmente?) fecero il gioco sporco dell’anticomunismo di Stay behind ….……

L’Infiltrato. Il PCI e la lotta alle BR. Intervista a Vindice Lecis

http://confini.blog.rainews.it/2016/07/17/linfiltrato-il-pci-e-la-lotta-alle-br-intervista-a-vindice-lecis/

 

Bisogna pure che la verità venga su dai tuguri

poiché dall’alto non vengono altro che menzogne.

Louise Michel

 

Cultura dal basso contro i poteri forti

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