Il 24/8/1974 viene arrestato l’industriale Andrea Mario Piaggio

Il 24/8/1974 viene arrestato l’industriale Andrea Mario Piaggio. Una sua società avrebbe finanziato l’organizzazione neofascista “La rosa dei venti”…

Andrea Mario Piaggio

La Rosa dei venti fu un’organizzazione segreta italiana di stampo neofascista, collegata con ambienti militari.

L’esistenza dell’organizzazione fu portata alla luce dal magistrato Giovanni Tamburrino.

Tamburrino ordinò gli arresti di numerosi personaggi, tra politici, imprenditori e ufficiali, quali finanziatori del gruppo terroristico, fino all’arresto per falso ideologico del 31/10/1974 del generale Vito Miceli, capo del Servizio Informazioni Difesa (ex SIFAR), ma la Corte di Cassazione renderà vano il lavoro del magistrato portando al trasferimento dell’inchiesta dalla città veneta a Roma….

Il pubblico ministero Claudio Vitalone invocherà il segreto di stato e sull’inchiesta di Tamburrino e sulla questione cadrà il silenzio.

L’organizzazione occulta, Rosa dei venti, era stata usata per il colpo di stato del 1973, successivo a quello denominato “Golpe Borghese”, che aveva nelle sue file esponenti di primo piano come Junio Valerio Borghese, Stefano Delle Chiaie e altri membri e simpatizzanti della destra eversiva italiana e alti ufficiali dei servizi segreti…

La Rosa dei venti era un’organizzazione paragonabile a Gladio, una sorta di filiale locale di un servizio di intelligence NATO operante parallelamente —e su un piano superiore— rispetto ai servizi ufficialmente riconosciuti. Di questa realtà iniziatica si vuole vedere un riflesso nel provvedimento con cui nel 1978 la Corte di Cassazione tolse a Giovanni Tamburrino la titolarità dell’indagine che minacciava di violare il mistero dell’apparato in esame.

Nell’inchiesta sul colpo di stato della rosa dei venti vengono evidenziati tre nomi di un certo spessore militare: generale Francesco Nardella, già comandante dell’Ufficio guerra psicologica di FTASE Verona; il suo successore in tale incarico tenente colonnello Angelo Dominioni; il tenente colonnello Amos Spiazzi, vicecomandante del secondo gruppo artiglieria da campagna e comandante del relativo «Ufficio I».

Amos Spiazzi di Corte Regia è andato in pensione con il grado di brigadier generale. Ha subìto 19 processi ed è sempre stato assolto

Sul piano giudiziario, si cominciò ad aprire uno squarcio di luce nel marzo dello stesso anno, quando l’inquisito Roberto Cavallaro iniziò a collaborare coi giudici di Padova. Cavallaro è un’altra figura piuttosto originale. Dopo aver vissuto l’esperienza del ‘68 francese, era stato attivista sindacale, prima nella CISL e poi nella CISNAL. Nel 1972, dopo un breve idillio con l’MSI, era passato a posizioni più radicali, fondando (con altri) un’organizzazione di picchiatori della “Milano bene”, che aveva un certo seguito soprattutto alla ‘Cattolica’, il Gruppo Alfa. Fino al momento dell’arresto (novembre 1973) Cavallaro avrebbe partecipato a quello che lui chiamava colpo dello stato, agli ordini di un’imprecisata “organizzazione” che tirava le fila della Rosa dei venti e di tanti altri gruppi eversivi di ogni colore, utilizzati prima di tutto come leve di provocazione (il disordine crea la necessità di riportare ordine). L'”organizzazione” —che non sappiamo se si potesse identificare con quello che tempo dopo la stampa battezzò “Supersid” o “Sid parallelo” sarebbe nata contestualmente all’aborto del Piano Solo, ed avrebbe avuto una sorta di battesimo del fuoco nella controguerriglia in Alto Adige…

Forte di queste rivelazioni, Tamburrino iniziò a torchiare Spiazzi. Spiazzi uscì dall’ostinato riserbo mantenuto sino al momento, e rilasciò una serie di dichiarazioni che in gran parte concordavano con quelle di Cavallaro. In particolare confermò che l'”organizzazione” era «parallela alla struttura “I” ufficiale [ed era] sempre stata un’organizzazione in funzione anticomunista.» Nella tarda primavera del 1973 Spiazzi —attraverso canali ufficiali della gerarchia militare e col ricorso a comunicazioni in codice secondo standard NATO— avrebbe ricevuto l’ordine di mettersi dapprima in contatto con due imprenditori liguri, e poi di recarsi a prendere ordini successivi presso la cosiddetta Piccola Caprera, un luogo sul lago di Garda considerato un sacrario fascista. La telefonata in questione, proveniente da una caserma dei carabinieri di Vittorio Veneto, era stata inviata dal maggiore Mauro Venturi, colui che successivamente sarebbe stato preposto ai Centri CS di Roma..

Il giudice Tamburino scrisse la sua indignazione con una lettera al presidente della repubblica Leone: un’inchiesta giudiziaria aveva rivelato l’esistenza di un’organizzazione segreta alla quale appartenevano ufficiali dell’esercito; un membro dell’organizzazione, il tenente colonnello Amos Spiazzi, sosteneva di avere ricevuto l’ordine di prendere contatto con una banda di estremisti di destra e di finanziarla; l’ufficiale, per rivelare il nome di chi gli aveva dato quell’ordine, aveva chiesto il consenso di un superiore; era avvenuto un regolare confronto tra il tenente colonnello e un generale, il generale Alemanno, delegato dal capo del Sid generale Miceli: il generale Alemanno, presenti due magistrati e l’avvocato difensore, aveva ordinato al tenente colonnello Spiazzi, anche con cenni convenzionali, di non rivelare il nome del militare che gli aveva dato quell’ordine.”

Tamburrino chiede al capo dello stato “che fosse designato un generale di grado superiore a quello di Alemanno e che fosse messo nelle condizioni di offrire una effettiva collaborazione alla giustizia liberando il tenente colonnello Spiazzi dal vincolo del segreto”.

La Cassazione intervenne il 30/12/1974, ordinando il trasferimento dell’inchiesta alla Procura di Roma che stava portando avanti le indagini sul Golpe Borghese. Inchiesta che sostanzialmente riguardava un fatto differente, benché vi fosse la comunanza di alcuni nomi. Il processo si chiuse sostanzialmente con esiti assolutori il 29/11/1984.

 

Ma ritorniamo indietro nel tempo per andare ad analizzare il quadro geopolitico dopo la 2 guerra mondiale prima della costruzione dei gruppi clandestini dello stato:

Nel Febbraio 1945 ci fu la conferenza di Yalta organizzata dai capi politici dei tre principali paesi Alleati.

I tre protagonisti furono Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Stalin, capi rispettivamente dei governi degli Stati Uniti d’America, del Regno Unito e dell’Unione Sovietica. I tre leader si accordarono per spartirsi l’Europa (poteri economici finanziari e politici, militari) in sfere d’influenza – predominio ….

 

Nel 1945 in Italia, un gruppo di grandi industriali tra cui Piero Pirelli, Rocco Armando ed Enrico Piaggio, Angelo Costa , Falck e Valletta si riunisce a Torino il 16 e 17/6/’45 per decidere i piani per la “…lotta al comunismo con qualsiasi mezzo…”, sia con la propaganda che con l’organizzazione di gruppi armati, questi ultimi affidati a Tito Zaniboni. Le spese previste sono enormi ma gli industriali sono disposti a finanziare l’avventura…”; 120 milioni sono stanziati subito, e vengono depositati in Vaticano…

Nel 1947 – nasce una fitta rete di organizzazioni reazionarie parafasciste che riceve: “aiuto, connivenza e spesso legittimazione” dai servizi segreti USA. Opera in Italia sotto diverse sigle, tra le quali: Giovane Italia , Fronte Moderato , Partito Nazionale Popolare , Concentrazione Italiana , Lega Italiana , Partito Fusionista , inoltre anche falsi raggruppamenti comunisti e socialisti incaricati di inquinare la sinistra. Nel comitato centrale di uno di questi l’ Armata Italiana della Libertà, il cui vero capo è il generale Sorice , già ministro della guerra di Badoglio, si contano 4 ammiragli, 10 generali e 4 colonnelli.

Nel 1948 con l’appoggio finanziario americano il Vaticano mette in piedi i “Comitati Civici” come forza d’urto anticomunista in vista delle elezioni politiche che si terranno in Aprile. I Comitati fulmineamente raggiungono l’estensione di 20.000 nuclei, possiedono un proprio servizio informazioni, hanno anche una radio segreta.

Il 30/3/’49 vengono ricreati i servizi segreti italiani attraverso una semplice disposizione interna del ministro della difesa, la circolare 365. Verranno chiamati SIFAR , avranno sezioni distaccate (SIOS) alle dipendenze dei capi di stato maggiore dell’esercito, della marina e dell’aviazione. Dovranno svolgere: “attività offensiva e difensiva nel campo delle informazioni”. Nessuna legge specifica ne regola l’attività, invece risulterà poi che fin da allora: “l’attività è regolata da un protocollo segretissimo imposto dagli americani che costituisce una vera e propria rinuncia alla sovranità nazionale della parte italiana”. I principali obblighi sono: fornire agli USA copia di tutte le informazioni e un diritto di supervisione americana sulla scelta del personale, che deve essere tutto di totale gradimento dei competenti servizi USA. De Gaulle denunciò esplicitamente il 7/3/1966 l’esistenza di protocolli simili imposti dagli USA alla Francia nell’ambito degli accordi segreti per la costituzione della NATO. Anche la Germania negli anni ’80 ha ammesso la presenza di tali protocolli.

Nel Luglio del 1949 nel quadro della riorganizzazione della polizia( stato di polizia) vengono istituiti i reparti celere antisommossa armati di autoblindo, mortai e mitragliatrici…..

 

Gladio – Stay Behind Italia – L’esercito segreto della NATO

https://www.youtube.com/watch?v=VWrXdXuPiOs

 

I segreti di Yalta

http://www.raistoria.rai.it/articoli/i-segreti-di-yalta/25766/default.aspx

 

Rsp (individualità Anarchiche)