Il 2 agosto la portaerei Cavour è rientrata a Taranto dopo un addestramento in Usa per pilotare gli F35B, veicoli da combattimento di quinta generazione del programma Joint Strike Fighter in dotazione alla marina militare italiana.
Ad aspettare l’atterraggio dell’F35B c’erano anche i massoni: il sottosegretario alla Difesa, senatrice Stefania Pucciarelli, che ha accolto nave ed equipaggio in rappresentanza del Ministro della Difesa, accompagnata dal capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e dal comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio Paolo Treu.
Giuseppe Cavo Dragone dichiara ai mass che a Taranto, c’è stato il primo atterraggio dell’ F35B sul ponte della nave Cavour della marina militare, assemblato nello stabilimento di Cameri, e che Salgono a 3 gli F35B disponibili alla marina militare italiana, gli altri due F35B si trovano negli Stati Uniti per supportare l’addestramento dei piloti della marina militare.
Invece il sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli ha dichiara ai mass media che la nave Cavour, rientrata a Taranto è stata abilitata a utilizzare gli F-35B, una versione di aeromobile a decollo corto e atterraggio verticale. Sono velivoli da combattimento di 5^ generazione e serviranno per l’addestramento dei piloti per l’abilitazione all’atterraggio e al decollo dai ponti di volo delle navi della marina.
Secondo il capo di stato maggiore della marina, l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli e del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, la marina militare italiana, con l’aquisto degli F35B entrerà a far parte di una élite di pochi Paesi al mondo (insieme a USA, Giappone e Regno Unito), ad avere portaerei con velivoli da combattimento nucleare di quinta generazione.
Il 20 Luglio il capo esecutivo dell’Agenzia europea della Difesa Eda Jiri Sedivy, si è incontrato a Roma coi vertici del ministero della Difesa e con diverse aziende, come Fincantieri e Leonardo e con il ministro Lorenzo Guerini. L’agenzia Eda è stata istituita nel 2004, per permette ai 26 Stati dell’Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria), fatta eccezione per la Danimarca, di sviluppare e investire sulle armi da guerra.
Già nel 2020 l’aeroporto militare di Ghedi (Brescia), aveva costruito la principale base operativa dei caccia F-35A dell’aeronautica italiana, armati di bombe nucleari. L’appalto se l’era aggiudicata la Matarrese spa di Bari, con un’offerta di 91 milioni di euro.
Il progetto era stato proposto nel 2017 dall’allora ministra della Difesa Pinotti e prevedeva lo schieramento di almeno 30 caccia F-35A. Accanto ai nuovi caccia bombardieri sono state dislocate a Ghedi, in un deposito segreto che non compare nell’appalto, le nuove bombe nucleari statunitensi B61-12. Come le attuali B-61 di cui sono armati i Tornado PA-200 del 6° Stormo, le B61-12 saranno controllate dalla speciale unità statunitense responsabile del ricevimento, stoccaggio e mantenimento delle armi della riserva bellica Nato destinate al 6° Stormo dell’aeronautica italiana.
I piloti italiani sono stati addestrati nelle basi aeree di Luke in Arizona e Eglin in Florida, all’uso degli F-35A.
I Caccia F35A, armati con le B61-12, sono dislocati nella base di Amendola (Foggia), dove hanno già superato le 5000 ore di volo. Vi saranno, oltre a questi, gli F-35 della U.S. Air Force schierati ad Aviano con le B61-12. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini del Pd (foto sotto), ha confermato che l’Italia mantiene l’impegno ad acquistare 90 caccia F-35, di cui 60 di modello A a capacità nucleare.
L’industria bellica italiana, capeggiata dalla Leonardo che gestisce l’impianto degli F-35 a Cameri (Novara), viene ancor più integrata nel gigantesco complesso militare-industriale Nato – Usa, capeggiato dalla Lockheed Martin, la maggiore industria bellica del mondo, costruttrice dell’F-35.
L’incoerenza dell’Italia che ha aderito al Trattato di non-proliferazione il 1º luglio 1968, che vieta di avere armi nucleari sul proprio territorio, costruisce invece, ancora di nascosto, armi nucleari con l’appoggio della Nato Atlantica. Ciascun aereo può trasportare nella stiva interna due B61-12, solo i 30 F-35A di Ghedi avranno una capacità di almeno 60 bombe nucleari. La bomba nucleare (B61-12) per gli F-35, che La Nato (Usa) schierà in Italia e in altri paesi europei dal 2022, avrà la stessa capacità militare delle bombe strategiche dislocate negli Stati uniti.
Il prezzo medio di un F-35 è di 130 milioni di dollari. Un’ora di volo di un F-35A, costa oltre 42000 dollari. Ciò significa che solo le 5000 ore di volo effettuate dagli F-35 di Amendola (Italia) sono costate, alle nostre casse pubbliche 180 milioni di euro.
Ma quanto ci sono costati gli F-35B?
Che senso ha costruire armi da guerra nel 2021, in tempo di pace?
Basta armi! Basta guerre!! Basta genocidi!!
Il potere militare della Nato ci sta preoccupando, vogliamo evidenziare il problema e l’incoerenza dell’Italia, per evitare di essere involontari complici di guerre e genocidi. Non vogliamo più essere subordinati al potere militare del Patto Atlantico anticomunista, a cui abbiamo aderito nel 1949. Non vogliamo più far parte del potere militare della Nato dopo la strategia della tensione che ci hanno imposto anche in Italia negli anni ’60/’70, fatto di stragi e colpi di stato per detenere la sovranità militare, economica e politica, attraverso la Democrazia cristiana, sia di destra che di sinistra!!
Lo stato italiano (coi soldi nostri), paga ogni anno il 37% dei costi delle basi NATO (Aviano, La Maddalena, Sigonella, sono circa 60) e delle truppe americane di stanza nel nostro paese: risulta dai documenti ufficiali di bilancio delle forze armate Usa, del Dipartimento della difesa e del Congresso (il Parlamento) degli Stati Uniti. Nel 1999 il tributo versato da Roma a Washington è stato pari a 530 milioni di dollari (circa 480 milioni di euro), mentre nel 2002 i contribuenti italiani hanno partecipato alle spese militari americane per un ammontare di 326 milioni di dollari.
Le basi militari degli Stati Uniti d’America in Europa, Mediterraneo e Medioriente, con o senza copertura NATO:
https://www.juragentium.org/topics/wlgo/it/marianto.htm
Solidarietà alle compagne e ai compagni Anarchici che hanno reagito con coraggio contro la violenza e la sopraffazione degli sbirri ignoranti, per difendere la Val Susa dalle speculazioni e dall’inquinamento che queste infrastrutture producono, grazie ai nostri politici massomafiosi, come li avrebbe definiti Falcone!!
Ma quanto ci sono costati quei 10.000 sbirri contro il movimento no Tav? E’ top secret?
E quanti lacrimogeni al Cs (vietati perchè considerati armi da guerra) hanno lanciato gli sbirri sul movimento No Tav, composto anche da donne, bambini e anziani, inquinando ulteriormente l’ambiente, le vigne, i prati, i boschi e gli animali?
I politici, di destra e di sinistra (magna magna), hanno pensato solo di speculare ed arricchirsi ulteriormente anche con infrastrutture costose e inutili, come i treni ad alta velocità, senza pensare ai danni ambientali e all’inquinamento che producevano, e alle tante malattie come il cancro che i civili dovevano subire a causa della distruzione e perforazione delle montagne, che rilasciavano sostanze nocive come l’amianto o l’uranio, per costruire tunnel, per far passare il treno ad alta velocità.
Anarchia l’unica Via !! Non votare!!
Chi dice “Stato” dice necessariamente “Guerra”.
La lotta per la preponderanza, che è alla base
dell’organizzazione economica borghese,
è anche la base dell’organizzazione politica.
P. Kropotkin
Cultura dal basso contro i poteri forti
Rsp (individualità Anarchiche)