12/12/1969: terrorista è lo stato

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Pinelli vive in chi lotta contro il terrore e la repressione organizzati dallo stato

La strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, può essere considerata la data ufficiale d’inizio della “strategia della tensione”. La strategia della tensione fu programmata al convegno organizzato dal 3 al 5 maggio 1965 all’Istituto di studi militari Alberto Pollio a Roma all’hotel Parco dei Principi. Al convegno si riunirono personaggi ambigui come Ivan Matteo lombardo, ex-ministro socialdemocratico del governo nato dalle elezioni del 1948 e Ciano Accame, redattore del settimanale neofascista ‘Il borghese’ e responsabile del movimento pacciardiano (partigiani bianchi) ‘Nuova Repubblica’ assieme agli altri che famosi diverranno di lì a pochi anni. Tra questi Guido Giannettini, Stefano delle Chiaie e Mario Merlino infiltrato e fondatore del circolo 22 marzo di Roma. II tema di dibattito dell’istituto ‘Pollio’ finanziato dai servizi segreti tramite il generale Viaggiani, capo del Sifar, non era per nulla rassicurante: la guerra controrivoluzionaria.
La bomba di Piazza fontana fu promossa da organizzazioni fasciste addestrate dalla Nato con la collaborazione di settori dei servizi segreti dello stato e delle forze armate. Lo scopo? creare un clima di tensione per eliminare la sinistra dal potere politico, imporre uno spostamento a destra degli equilibri politici ed aprire la porta a un colpo di stato (dittatura militare) come fecero in Gracia nel 1967, in Cile nel ’73 e in Argentina nel ’76. Alla collusione tra neofascisti e servizi segreti sono riconducibili anche le bombe che esplosero nel ’74 in piazza della loggia, a Brescia durante un comizio sindacale, sul treno Italicus, quella che ne 1980 uccise 85 persone alla stazione di Bologna e quella dell’84 sul rapido Roma-Milano. I servizi segreti del patto Atlantico anticomunista e i servizi Italiani, avrebbero collaborato con gruppi criminali e terroristici neofascisti assunti a manovalanza stragista. I servizi segreti perseguirono obbiettivi militari precisi fin dall’inizio, piani che dovevano rimanere occultati all’opinione pubblica. Il compagno Anarchico Giuseppe Pinelli, fece da capro espiatorio, venne arrestato e incolpato della strage di Piazza Fontana, e dopo 3 giorni di torture (codice fascista Rocco) viene ucciso in questura e buttato giù dalla finestra per inscenare un suicidio. Sei anni dopo la morte di Pinelli, il tribunale riconosce la sua innocenza e a tutt’oggi si continuano ad occultare le cause della sua morte.
Le organizzazioni: La fenice, Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, erano truppe di trincea di un esercito occulto (nuclei clandestini dello stato) telecomandato da esponenti degli apparati statali e della Cia. La strage di piazza fontana doveva essere il detonatore che avrebbe consentito a determinate autorità politiche e militari la proclamazione dello stato di emergenza (stato di polizia), il piano non riuscì perchè l’allora presidente del consiglio Rumor, dopo la strage del 12 dicembre non proclamò lo stato di emergenza, atto essenziale per l’instaurazione di un regime autoritario (dittatura militare). Oggi la polizia è violenta, uccide i civili che si ribellano a questo strapotere militare, ancora oggi usa metodi di tortura, per difendere il potere politico predominante, proprio come successe nel periodo delle inquisizioni (guerre di religione) e nel periodo fascista. Ricordiamo i morti uccisi dalle torture inflitte dalla polizia fascista: Giuseppe Pinelli, Franco Serrantini, Giorgiana Masi, Carlo Giuliani, Aldrovandi, Cucchi, Uva ecc… La storia oscura del dopoguerra è ancora oggi top secret perchè non si può ammettere che i problemi legati al terrorismo in Italia sono stati creati dai grossi industriali che hanno sovvenzionato la strategia della tensione, e dai servizi segreti che con il loro potere militare sovranazionale e nazionale anticomunista, volevano imporre anche in Italia un regime autoritario. La repressione sbiresca dello stato contro il movimento antagonista non è finita, ricordiamoci anche degli arrestati ribelli noTav, che ancora oggi subiscono la repressione della legge reale inventata apposta nel 1975 per incarcerare chi si opponeva alla sopraffazione e all’ingordigia dello stato-mafia e contro i suoi poteri militari.

Ricercatori senza padroni (individualità Anarchiche)