I fascisti funzionali al sistema repressivo dei poteri forti

Tra il 1964 e il ’68 emerge I’MSI del ragionier Arturo Michelini che amministrava la routine elettorale di un gruppo di comparse screditate, qualche raduno di nostalgici, le solite scritte sui muri, qualche attentato …. La sua funzione più importante, era assolta dai gruppi dissidenti dell’estrema destra nell’ambiente studentesco romano. Restavano ai fascisti le complicità politiche con l’apparato ma esse erano più dettate dalle affinita’ culturali e ideologiche del singolo burocrate, poliziotto o magistrato, che non dalle esigenze tattiche e strategiche con le quali lo Stato borghese ha, da sempre, legittimato la loro presenza e il loro ruolo.E mancando questi presupposti oggettivi, ai fascisti mancavano anche i soldi. In quegli anni molte sezioni missine chiudono, il “Secolo d’Italia” licenzia redattori e riduce la tiratura, due appartamenti di Via Quattro Fontane, sede nazionale del MSI, vengono affittati a uffici privati. Poi, improvvisamente, nei primi mesi del 1968 le cose cambiano, comincia la “pacchia” che dura ancora oggi. Il MSI riapre e aumenta le sezioni, le città italiane vengono invase da migliaia di volantini inneggianti alla “piazza di destra” e di manifesti di giovanotti in camicia verde che puntano il dito ammonitore.Davanti alle scuole si diffondono gratuitamente pacchi del “Diario italiano” dove tra fiamme tricolori e fasci littori, si inneggia a due anticomunisti: Benito Mussolini e James Bond. E’ un giro di miliardi. Ma chi paga i fascisti? La centrale dei finanziamenti USA al neofascismo italiano è la Continental Illinois Bank di Cicero, Illinois, che concentra enormi capitali provenienti in massima parte dall’industria bellica americana. La Continental (come anche la Gulf and Western che amministra il capitale della Mafia americana Cosa Nostra) fornisce la copertura finanziaria alla Banca Privata Finanziaria, della quale si serve Michele Sindona per la gigantesca operazione di trasferimento di medie industrie italiane sotto il controllo del capitale americano, che è iniziata verso il 1968. La Continental, inoltre, è una delle maggiori consociate dell’industriale Carlo Pesenti e dell’Istituto per le Opere di Religione, la centrale finanziaria del Vaticano di cui il nuovo responsabile è monsignor Paul Marcinkus, originario di Cicero. Presidente della Continental Illinois Bank è David Kennedy, consigliere al tesoro dell’amministrazione Nixon. Tramite l’italo-americano Philip Guarino, nostalgico per la parte italiana e repubblicano e grande elettore di Richard Nixon per l’altra meta’ americana, David Kennedy è entrato in contatto con l’onorevole Luigi Turchi. Il deputato del MSI ha partecipato alla campagna elettorale di Nixon facendo capo al quartier generale del partito repubblicano a Washington da dove ha organizzato comizi, dibattiti e conferenze radiofoniche per la comunità italiana negli Stati Uniti. Durante un ricevimento in cui Turchi era tra gli ospiti d’onore, il capo dell’esecutivo della campagna elettorale, Michael III, nipote di Eisenhower, ha espresso ai giornalisti presenti l’apprezzamento di Nixon per il contributo offertogli dal parlamentare italiano e “la fiducia che il contatto si protragga in futuro” (comunicato ANSA). Tornato in Italia Turchi ha pubblicato a piena pagina sul suo giornale “La Piazza” una foto del nuovo presidente americano con dedica personale. Altri soldi americani arrivano ai fascisti italiani dalla CIA che si serve per questo del “canale greco”. Il primo ministro Papadopulos ha affidato la gestione di questi fondi al capo del KYP, colonnello Michele Rufogalis, (agente -come il Ministro del coordinamento Makerezos- dei servizi segreti americani almeno da otto anni), il quale a sua volta ne cura la distribuzione sulla base delle indicazioni fornitegli dall’incaricato della “questione italiana” Costantino Plevris.

La fonte dei finanziamenti in Europa è la Banque de Paris et des Pays Bas, la stessa usata dai monopoli agricoli e minerari belgi, francesi e olandesi per le colossali operazioni di finanziamento dell’OAS in Algeria e delle truppe mercenarie in Congo. Nel novembre ’68 Michele Sindona ha condotto per conto della Banque de Paris et des Pays Bas la scalata alla società Finanziaria Sviluppo sino ad allora controllata dal gruppo italiano Cini-Gaggia-Volpi. Lo Sviluppo doveva servire alle grandi societa’ petrolifere americane e anglo-olandesi per combattere all’interno della Montedison la battaglia contro la linea IRI-ENI-Agnelli-Pirelli che, col processo di razionalizzazione che comportava, avrebbe aumentato la competitività’ della Montedison a livello internazionale. Restano poi i finanziamenti nazionali. Il quadro e’ estremamente composito e riflette le contraddizioni e gli squilibri del processo di ristrutturazione neocapitalistica in atto in Italia. A Genova pagano armatori e petrolieri, a Rimini grossi albergatori, a Ravenna gli industriali zuccherieri, a Roma Napoli Palermo gli impresari edili, a Bari e Reggio Calabria gli agrari, eccetera. In sostanza a foraggiare i fascisti sono i settori della media e piccola industria e quelli del capitale parassitario. La Confindustria in quanto tale, poiché al suo interno esistono contrasti di tendenza tra “presidenzialisti” e “riformisti” ha preferito continuare a investire i propri soldi nei partiti di governo e dell’opposizione “costituzionale” di destra, oltre che nel SID al quale versa ogni anno dai 70 agli 80 miliardi (cfr. Alain Guerin, “Qu’est-ce que c’est la CIA?”Editions Sociales Paris 1968). I rapporti dei fascisti con il Vaticano invece si sono fatti più cauti e discreti che nel passato. Uno dei tramiti più noti e’ il Principe Filippo Orsini, ex assistente al soglio pontificio, molto legato a Junio Valerio Borghese e a Giulio Caradonna. Tra le varie entrature, Filippo Orsini ha quella molto consistente con il cardinale Samore’, ex presidente della Pontificia Commissione Latino Americana, che e’ uno dei fiduciari della Misereor, una ricchissima societa’ finanziaria tedesca che sostiene iniziative anticomuniste in tutta l’Europa. Tra le fonti dei finanziamenti minori c’è’ l’Associazione per l’Amicizia Italo-Tedesca con sede a Roma (Via del Colosseo 2 a), il cui direttore, Gino Ragno, e’ stato presidente della Giovane Italia, membro di Ordine Nuovo e fondatore del gruppo clandestino dei Figli del Sole. Ragno, e’ anche collaboratore del quotidiano il “Tempo” ha contatti con industriali, militari (soprattuto ufficiali dei paracadutisti), e uomini politici della Germania Federale.

I rapporti con industriali e forze armate erano stabiliti da Junio Valerio Borghese ( principe nero), proprietario di una tenuta in Calabria, di un castello ad Artena, nel Lazio, di una villa a Nettuno e di alcuni immobili a Roma, oltre che di una famosa collezione di quadri. Ma non risulta che egli attinga al suo patrimonio, per altro non solidissimo per finanziare il Fronte Nazionale. In compenso ha rapporti molto stretti con alcuni grossi nomi della finanza e dell’industria americana e inglese e, in Italia, con ambienti industriali di Milano, Genova, La Spezia, Livorno e, tramite il principe Filippo Orsini ex assistente del soglio pontificio, con il Vaticano. Tra la fine del ’68 e la primavera-estate del ’69 ha compiuto un lungo giro nelle città italiane. A La Spezia ha preso contatti con alcuni esponenti dell’unione industriale, come a Milano. Il 12 aprile ’69 a Genova, ha tenuto una riunione alla quale hanno preso parte i figli di un grosso armatore, un dirigente dell’IMI, tale Fedelini, e altri esponenti dell’industria. Ai primi di maggio, seconda riunione genovese (Borghese alloggia al Jolly Hotel assieme alla guardia del corpo composta da quattro fedelissimi, e il 9 Giugno la terza. Questa volta sono presenti anche l’armatore Roberto Cao di San Marco e un importante petroliere della Val Polcevera. Gli agenti dei colonnelli: L’attività’ dell’ESESI è ancora più intensa sul piano politico. In tre successivi congressi tenuti a Napoli nel gennaio ’68 e nel maggio ’69, è stata fondata la Confederazione Europea delle leghe degli studenti greci. L’archimadrita Ghenadios Zervos ha benedetto i partecipanti. Nuovo presidente è stato eletto Spiros Stathopulos, agente del KYP iscritto all’Università di Napoli. I legami tra l’ESESI e la sede del KYP ad Atene sono diventati sempre più stretti. Al KYP confluiscono ormai non solo le informazioni relative agli studenti greci, ma anche a individui e associazioni di sinistra italiani. Tali informazioni vengono fornite da spie che si infiltrano in vario modo o che si fanno passare per progressisti (come e’ avvenuto per il falso membro del partito comunista greco in esilio Teodoro Allonisiotis, smascherato a Modena grazie a una lettera riservata che aveva smarrito, e per un altro antifascista Demetrio Papanicol, che ha dovuto rifugiarsi nell’ambasciata greca a Roma). Questo spiega perché studenti italiani siano stati respinti talvolta alle frontiere greche in quanto “noti sovversivi”, e spiega anche come mai l’ambasciata americana in Italia rifiuti il visto d’ingresso negli Stati Uniti a persone che, pur non risultando sospette agli uffici delle questure, avvicinate da falsi antifascisti greci si erano dichiarate disposte a collaborare. La sezione D della CIA che si occupa dei movimenti della sinistra extraparlamentare europea, collabora attivamente con il KYP greco in quest’attività, che le permette di arricchire e integrare il suo schedario comprendente oltre 30.000 nomi di “segnalati” e denominato “archivio M”. La direzione centrale dell’ESESI si è trasferita nel gennaio del ’68 da Roma a Napoli, dove ha trovato un efficace punto d’appoggio nel corpo di spedizione greco della NATO e nella confraternita greco-ortodossa. Il vero cervello operativo rimane comunque ad Atene, nella sede del KYP, nei pressi di Via Baboulinas dove ha il suo ufficio Costantino Plevris.

Rsp (individualità Anarchiche)