15 ottobre 2015
Pedofilia, “abusò di almeno 20 minori”: dal gip no al patteggiamento per ‘don Mercedes’
Le accuse erano note e sono gravissime: l’ex numero uno di Comunione e Liberazione in Lombardia don Mauro Inzoli, 64 anni, ex parroco di Crema, avrebbe abusato sessualmente di 5 minori tra il 2004 e il 2008, in tutto 8 episodi contestati; mentre altri 15 sono caduti in prescrizione. Rischia 12 anni di reclusione.
Nei documenti presentati dal pm si fa riferimento a fatti ben specifici: dai palpeggiamenti ai baci, alle carezze, agli abbracci, e altro. Gli atti contestati sarebbero avvenuti sia nel suo studio, dove le famiglie mandavano i figli per il ‘perfezionamento spirituale’, che nei luoghi di villeggiatura dove i ragazzi trascorrevano le vacanze nelle strutture del gruppo Gioventù studentesca di Comunione e Liberazione, di cui don Inzoli è stato il potente capo carismatico per trent’anni.
Con l’accusa di violenza sessuale, il procuratore, Roberto di Martino, ha richiesto il rinvio a giudizio di don Mauro, da anni confessore personale di Roberto Formigoni. Violenza sessuale con «abuso di autorità derivante dalla sua posizione molto nota e carismatica» in quanto era anche, all’epoca dei fatti, direttore del liceo linguistico Shakespeare. La Santa Sede, però, non trasmetterà al procuratore il carteggio sugli abusi ai minori. Motivo: «Gli atti istruttori e processuali sono sub secreto pontificio».
Qualcuno, addirittura, lo chiama don Marcinkus, perché ama il lusso, le Mercedes, i sigari di marca, i ristoranti alla moda e frequenta, più che le anime della sua parrocchia, i politici e i potenti. I parrocchiani lo ricordano per quelle omelie che nel tono ricordavano i comizi di un consumato politico. Prediche lunghissime, piene di suggestive e calcolate pause. Don Mauro era stato ordinato sacerdote nel 1976. Vicario parrocchiale, insegnante al seminario vescovile di Crema, poi rettore dell’istituto Santa Dorotea di Napoli. Fonda a Crema la comunità Fratellanza, con il compito di assegnare bambini con problematiche familiari a coppie che si prestavano, a pagamento, a tenerli in famiglia. Dall’ottobre 2010 era sparito dalla circolazione. Nel maggio del 2012 aveva lasciato anche la carica di presidente del Banco alimentare, da lui presieduto per 15 anni. Per due anni era stato protetto da una cortina impenetrabile, poi nel dicembre 2012, quando ormai sul web cominciavano a circolare le voci più disparate, sul sito della Curia di Crema era comparso uno scarno comunicato in cui si annunciava la sua riduzione allo stato laicale, decisa dalla Congregazione per la dottrina della fede. Ma la pena, come si era affrettata a precisare la Curia, restava sospesa in attesa del giudizio di secondo grado, avendo don Inzoli presentato ricorso. Il vescovo di Crema, monsignor Oscar Cantoni, in quei giorni aveva parlato di «Chiesa umiliata e ferita». Pare che a denunciarlo per abuso su minori sia stato il preside di un istituto superiore, che si era rivolto esclusivamente al vescovo e non all’autorità giudiziaria, rimasta all’oscuro di tutto. Poi, a giugno dello scorso anno, era arrivata la sentenza d’appello con cui la Congregazione per la Dottrina della fede, recepite le disposizioni di papa Francesco (che lo invita a “una vita di preghiera e di umile riservatezza, come segno di conversione e di penitenza”), disponeva per il sacerdote la «pena medicinale perpetua»: non potrà dimorare nella diocesi di Crema, non potrà accompagnare minori o avere responsabilità in campo educativo, non potrà celebrare la messa in pubblico e sarà obbligato a intraprendere per almeno 5 anni un’adeguata psicoterapia. invitato a una vita di preghiera e di umile riservatezza, come segno di conversione e di penitenza”.
La vicenda tornò alla ribalta quando, nel gennaio scorso, al discusso convegno in difesa della ‘famiglia tradizionale‘ in Regione Lombardia, organizzato insieme ad una associazione (Obiettivo Chaire) che propone la cura dei gay, si presentò ‘don Mercedes’ seduto in seconda fila dietro a Roberto Maroni, Roberto Formigoni, il fedelissimo Raffaele Cattaneo (Ncd), e l’assessore alla Cultura Cristina Cappellini. Con la ciliegina sulla torta: il logo, sulla locandina del convegno, dell’Expo 2015…
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agosto 2015: Fratelli d’Italia….
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Rsp (individualità Anarchiche)