Terrorista è lo stato: è in corso l’esercitazione NATO Trident Juncture 2015

TERRORISTA E’ LO STATO

E’ in corso l’esercitazione NATO Trident Juncture 2015

Ha preso il via il 19 ottobre nell’aeroporto di Trapani-Birgi, sede del 37° stormo dell’aeronautica militare, l’esercitazione NATO Trident Juncture 2015, “la più importante dai tempi della Guerra Fredda”, con la partecipazione di 36.000 militari, 30 Paesi, 140 aerei e 60 navi, impegnati nello spazio aereo e terrestre di Italia, Spagna e Portogallo, oltre al Mediterraneo centrale.

Da Birgi decolleranno velivoli da trasporto e aerei spia per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri.

Contro tutte le guerre

Lo scalo militare di Trapani ospiterà la prima fase dell’esercitazione che vedrà impegnati 700 militari, 200 dei quali stranieri. Nei cieli del Tirreno meridionale si alzeranno in volo, dal 19 ottobre fino al 6 novembre prossimo, 30 aerei tra caccia F16 (di stanza in Canada, Grecia e Polonia), nonché Amx, Eurofighter e Tornado. Tutte le operazioni si svolgeranno sorvolando il mare aperto.

Alla cerimonia di apertura erano presenti, come osservatori, delegazioni di Russia, Brasile, Colombia e Messico.

La Russia controllerà i poligoni di tiro spagnoli durante le esercitazioni militari della NATO “Trident Juncture-2015”, in cui sono coinvolti circa 25mila uomini delle forze armate dei Paesi membri dell’Alleanza Atlantica (Stati Uniti, Regno Unito,Canada Francia Italia Portogallo Paesi Bassi Belgio,Lussemburgo, Danimarca Islanda Norvegia …. ).

{}

 

Ma partiamo dal “Memoriale Moro”, scritto dall’On. Aldo Moro durante la sua prigionia presso le Brigate Rosse, quando venivano comandate dall’alto borghese Giovanni Senzani e dal suo leccaculo Mario Moretti che mediava coi servizi segreti di Yalta (Stati Uniti d’America, Regno Unito e Unione Sovietica)…., i servizi segreti Nato erano preoccupati di quello che Moro scriveva nei vari memorandum per salvarsi, e quindi non avevano nessun interesse che Moro uscisse vivo dalla prigione, perché Moro aveva spiegato molti enigmi dell’Italia stragista e del coinvolgimento dei servizi segreti italiani, ma soprattutto aveva scritto già allora che cosa era la Gladio e i gruppi clandestini dello stato…. Moro scrisse già nel 1978 cosa era la gladio e fu la sua condanna.

La commissione stragi istituita negli anni ‘90 desecretò i documenti top secret dei servizi segreti sulla gladio della P2 e delle stragi di stato.

Gladio Stay Behind Italia: esercito segreto della nato e Cia …

 

La strategia anticomunista in Italia

« La cosiddetta strategia della tensione ebbe la finalità, di rimettere l’Italia nei binari della “normalità” dopo le manifestazioni del ’68 ( gli studenti con gli operai) inizia l’Autunno caldo. Si può presumere che Governi associati a vario titolo alla nostra politica (stay-behind) e quindi interessati a un certo indirizzo (anticomunismo), vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro servizi segreti per reprimere il movimento e imporre uno stato di polizia (dittatura militare, per il controllo sociale e politico dei cittadini). Gli elettori e simpatizzanti della D.C liberale-cattofascista (Moro fondò il centro sinistra nel ‘64, perché si accorse che la Democrazia cristiana di Andreotti era formata da iscritti alla loggia massonica P2), lamentavano “l’insostenibilità economica dell’Autunno caldo, la necessità di arretrare nella via delle riforme e magari di dare un giro di vite anche sul terreno politico e autoritario ( dittatura militare – stato di polizia).»

 

Ora dopo aver capito questo concetto, torniamo indietro con la storia e andiamo ad analizzare l’anticomunismo internazionale.

 

Anticomunismo in USA

La cosiddetta Paura rossa (Red Scare) è stato un fenomeno socio-politico durante due distinti periodi d’intenso anticomunismo nella storia degli Stati Uniti: dal 1917 al 1920 e durante i primi anni ‘50. Vennero bollati come comunisti anche personaggi, movimenti o regimi che non lo erano ma che venivano visti come una possibile minaccia per gli USA.

Queste paure spronarono investigazioni aggressive, imprigionamenti e condanne a morte di persone che si riteneva fossero motivate dall’ideologia comunista o associate a movimenti politici comunisti o socialisti. Tra i casi più eclatanti citiamo la vicenda di Sacco e Vanzetti, due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti. Furono condannati a morte con le false accuse di omicidio e rapina a mano armata, nonostante la totale carenza di prove. Essi vennero giustiziati il 23/8/1927 nel Massachusetts.

 

1918 la guerra civile russa

A seguito dell’uscita della Russia dalla I guerra mondiale (marzo 1918), gli Stati dell’Intesa (Regno Unito, Francia, Italia) e loro alleati s’impegnarono nella guerra civile russa inviando soldati in soccorso dell’Armata bianca contro l’Armata rossa. Gli scopi dell’intervento erano sia instaurare un regime che proseguisse la guerra al loro fianco, sia eliminare l’esempio della Rivoluzione russa, che poteva spingere le masse di contadini alla rivolta. Furono inviati in Russia 44.000 militari britannici, 13.000 francesi, 3.000 italiani, 13.000 statunitensi, 50.000 cecoslovacchi, 70.000 giapponesi, 24.000 greci, 12.000 polacchi, 4.000 canadesi, 4.000 serbi, 4.000 romeni.

scalarini

In Italia dopo la II guerra mondiale, alcune organizzazioni di anticomunisti liberali e cattolici avevano conservato un arsenale per opporsi ad un’eventuale sollevazione armata del PCI. Difatti secondo un’informativa del governo di Alcide De Gasperi dal 1/1/1947 al 30/4/’48 in diversi conventi, furono recuperati 974.200 chili di esplosivi, 30.896 bombe a mano, 11.473 bombe da mortaio, 11.270 fucili, 5.944 pistole, 1.876 mitra, 189 cannoni o mortai. Il 14/7/1948 a Roma, l’attivista di estrema destra Antonio Pallante sparò al segretario del PCI Palmiro Togliatti il quale, dopo un intervento chirurgico, sopravvisse. I servizi segreti italiani sostenuti dalla Central Intelligence Agency organizzarono il piano Demagnetize attivo anche in Francia con denominazione Cloven. Altra organizzazione anticomunista ed eversiva fu quella nota come P2 (loggia massonica formata da alti gradi dell’esercito, della marina e dell’aereonautica), che aveva per programma il piano di rinascita democratica….. Grandi oppositori italiani del comunismo negli anni ‘50 furono i movimenti cattolici incentivati da Papa Pacelli a capo dei quali vi furono Luigi Gedda e Monsignor Lombardi.

 

Piani militari anticomunisti: stay behind, operazione Chaos, strategia della tensione, piano Solo e organizzazioni Gladio

Contreras, il tirapiedi di Pinochet

Tuttavia molto spesso le pressioni esterne dei servizi segreti di potenze come gli Stati Uniti hanno utilizzato, come una loro arma contro la ribellione dei giovani e degli operai (che protestavano contro il dominio economico delle ricche e spietate multinazionali che sfruttano inquinano, riducendo i cittadini alla miseria), governi dittatoriali instaurati grazie al loro intervento. Questa prassi causò brutali massacri di militanti nel secolo scorso soprattutto in Cile, Argentina, Brasile, Grecia, Corea del Sud e Indonesia. Tali regimi furono nella maggior parte capeggiati da militari (stato di polizia) e in altri casi da oligarchie economiche o religiose….

Dopo la strage di Piazza Fontana alcuni movimenti adottarono gli slogan “strage di stato” o “terrorismo di stato” per indicare la loro convinzione che vi fosse la partecipazione nascosta (o il benestare) di settori dello stato in azioni terroristiche ai danni dei cittadini: tale teoria sarebbe consistita nella divisione, manipolazione e controllo dell’opinione pubblica mediante l’uso di paura, propaganda, disinformazione, manovre psicologiche, agenti provocatori e attentati terroristici compiuti mediante l’utilizzo della tecnica “False flag” (cioè congegnati in modo tale da farli apparire ideati ed eseguiti da membri di organizzazioni dell’estrema sinistra o gruppi anarchici), nei quali era coinvolto un coacervo di forze e soggetti tra loro differenti (gruppi terroristici della destra neofascista, logge coperte della massoneria, parti ‘deviate’ dei servizi segreti, nonché strutture e organizzazioni segrete, come ad esempio Rosa dei venti, e, talvolta, formazioni paramilitari, finanziate e addestrate direttamente dalla CIA come Gladio, un’organizzazione anticomunista (stay behind) nata inizialmente per contrastare le azioni di spionaggio ed un eventuale attacco delle forze del Patto di Varsavia e dell’Unione Sovietica ai paesi della NATO).

 

Il 14 novembre del 1974, il Corriere della Sera pubblicò l’articolo “Cos’è questo golpe? Io so”, scritto dall’intellettuale e scrittore Pier Paolo Pasolini, in cui accusava la Democrazia cristiana e gli altri partiti suoi alleati nel governo di essere i veri mandanti delle stragi, a partire da piazza Fontana:

« Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituiti a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il ’68, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del “referendum”. Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero».

(Pier Paolo Pasolini, Corriere della Sera, 14/11/1974)

 

Poi rincarò la dose, e fece i nomi di importanti politici, circa due mesi prima il suo omicidio:

 

« Andreotti, Fanfani, Rumor, e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo coi petrolieri, con gli industriali, coi banchieri, collaborazione con la Cia, uso illegale di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell’esplosione “selvaggia” della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione. Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. E’ chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani (Moro, Zaccagnini) o la moralità dei comunisti non servono a nulla ».

(Pier Paolo Pasolini, Processare la DC)

 

ERIC DROOKER Horns

Il giornalista Roberto Scardova, assieme a Paolo Bolognesi (presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime della Strage di Bologna del 1980 e deputato del Partito Democratico, ipotizza un’unica strategia anticomunista internazionale, attuata in Grecia con la dittatura dei colonnelli, in Italia con la strategia della tensione, comprendente falsi golpe di avvertimento, omicidi, guerra psicologica e reali stragi, di cui Bologna fu il culmine, e in America latina coi colpi di stato (Cile, dittatura argentina appoggiata dalla P2, ecc.) dell’Operazione Condor (della quale l’Operazione Gladio fu l’equivalente europea), con mandanti originari uomini dei servizi segreti anglo-americani, importanti politici stranieri e, localmente, italiani. La strategia della tensione sarebbe partita da prima della fine della II guerra mondiale con la costituzione, in ambito fascista, della struttura parastatale denominata Noto Servizio o “Anello”, il cui capo durante la Repubblica, secondo quanto detto anche da Licio Gelli, sarebbe stato Giulio Andreotti. Lo stragismo avrebbe quindi da sempre usato manovalanza neofascista, neonazista, criminali comuni e mafiosi e avrebbe goduto di finanziamenti esterni provenienti dall’estero, sia dalla NATO, sia dal petrolio della Libia di Gheddafi, in affari segreti coi governi di Andreotti, con l’ENI di Eugenio Cefis e altre imprese in buoni rapporti coi libici, e da faccendieri italiani. Bolognesi e Scardova aggiungono all’elenco dei fatti anche gli omicidi di Pier Paolo Pasolini, Mauro De Mauro, Enrico Mattei e Giangiacomo Feltrinelli (quest’ultimo ufficialmente deceduto mentre preparava un attentato a un traliccio).

L’impero di Sindona nel marzo del 1974; adattamento da «Corriere della Sera», 9 ottobre 1974.

Michele Sindona avrebbe finanziato la strategia della tensione dal 1969 al ‘74 (il periodo di maggior interesse degli Stati Uniti), mentre tra i successivi finanziatori, tra gli altri, ci sarebbero stati, in un doppio gioco internazionale dell’Italia tra NATO e paesi non allineati, tra CIA e FPLP, lo stesso Mu’ammar Gheddafi (anche azionista di minoranza della FIAT per via del petrolio, e forse coinvolto in un traffico d’armi tra la Libia e la penisola di cui faceva parte anche l’anticomunista Organizzazione Gladio, e la cui ascesa venne favorita di nascosto anche dai servizi segreti italiani) ma anche il citato Licio Gelli. Il raìs libico avrebbe anche, con Gelli, finanziato indirettamente le varie “leghe” indipendentiste e alcuni movimenti di estrema destra (come Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale, i principali gruppi coinvolti, come i NAR, nelle bombe stragiste dirette dai servizi deviati), presso cui godeva di grande rispetto, così come aveva fatto anche con l’IRA e Settembre Nero.

I NAR erano un’organizzazione legata all’apparato del Movimento Sociale Italiano di Almirante ed era il braccio destro della P2 e della CIA. I Nar erano stati reclutati, sovvenzionati e addestrati per attuare uno spostamento dell’Italia verso destra con un golpe strisciante aiutato da gran parte dei rappresentanti di governo e servizi segreti (in buona parte iscritti alla loggia coperta P2).

 

Nella Strage dell’Italicus ci fu il coinvolgimento della P2 a impronta “atlantica”. Destabilizzare per stabilizzare, quindi una presa violenta del Paese così come era teorizzato dal manuale trovato nella valigetta di Gelli “Field Manual” di provenienza CIA che forse finanziò e favorì tale situazione per non permettere l’accesso al potere politico ai comunisti in Italia, sarebbe stato cioè un coinvolgimento dei servizi segreti italiani, uno dei cui direttori, Vito Miceli, fu arrestato nel 1974.

 

Licio Gelli durante un’intervista al settimanale Oggi, Roma, 15/2/2011 dichiarò:

«Giulio Andreotti sarebbe stato il vero “padrone” della Loggia P2? Per carità… io avevo la P2, Cossiga la Gladio e Andreotti l’Anello.»

 

Ma quanto ci costano queste esercitazioni? ANCHE QUESTO è UN SEGRETO DI STATO! QUESTE ESERCITAZIONI inquinano e sono molto pericolose, visti i precedenti….

Addestrano soldatini scemi robotizzati e frustrati col cervello atrofizzato, abituati solo ad obbedire e a subire il “nonnismo”. Organizzano guerre fatte per la supremazia e l’egemonia politica economica e militare, guerre dove muoiono sempre civili inermi, guerre fatte per gli interessi e l’ingordigia geopolitica delle nazioni più ricche….

 

Questi assassini, questi sciacalli, si fanno un nome e si arricchiscono, raggiungono i gradi più alti, diventano senatori, vengono coperti di decorazioni e qualcuno arriva perfino ad avere il monumento, Sono eroi della guerra, Senza la guerra non salirebbero, Senza la guerra rimarrebbero ignoti, Se uccidessero e rubassero fuori dal mondo guerresco sarebbero ritenuti assassini feroci e ladri volgari.

C. Berneri

Rsp (individualità Anarchiche)