massoneria, mafia, politica, imprenditoria, polizia, xenofobia e rifiuti tossici…

Massomafia: Lega, truffa sui rimborsi

Le bassezze dell’avida e infida borghesia catto fascista….

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09 novembre 2015

Oggi a Milano c’è stato il processo in cui è imputato il fondatore del Carroccio, Umberto Bossi col figlio Renzo e l’ex tesoriere, Francesco Belsito. I tre rispondono di appropriazione indebita per circa mezzo milione di euro. Riccardo Bossi, verrà invece giudicato con rito abbreviato.

Soldi pubblici entrati nelle casse della Lega Nord come rimborsi elettorali e usciti senza giustificativi in quanto sarebbero serviti per le spese personali della famiglia Bossi: dalle multe per le violazioni al codice della strada e al conto del carrozziere per migliaia e migliaia di euro, fino all’acquisto in diverse rate della famosa laurea in Albania di Renzo ‘il Trota’. La Lega ha incassato a “titolo di rimborsi” elettorali circa 75 milioni e mezzo di euro, dai quali sono stati prelevati poco più di 3 milioni di euro “per alimentare la cassa” del partito. Il “paradosso”, è che poi “le uscite sono risultate superiori alle entrate, per uno squilibrio di cassa di 307 mila euro”. Uscite giustificate solo in minima parte: nei bilanci del Carroccio ci sono infatti “3.900 voci di uscita in 4 anni”…..

Il carroccio sta pensando di fare la coalizione di centro destra riciclando di nuovo quel mafioso, piduista di provenienza liberale e cattofascista del Berlusca….

 

Polizia fascista reprime il movimento per difendere un raduno xenofobo

Domenica 8 novembre la giunta comunale e il prefetto hanno dato il permesso ai cattofascisti di fare un comizio nel centro di Bologna. Naturalmente l’apparato di polizia di stato si è distinto come sempre per i suoi metodi di violenza e repressione contro il movimento (studenti e cittadini, individualità, collettivi e sindacati), sceso in piazza per ribadire che Bologna, da sempre, è antifascista e antirazzista (e antisessista, ndr).

 

Borghesia massomafiosa: traffico illecito di rifiuti speciali.

Smaltimento illecito di rifiuti pericolosi Cinque condanne

10 novembre 2015

Concluso a Lecco il processo contro l’imprenditore Ivano Perego, già condannato per concorso esterno con la ’ndrangheta

Cinque condanne e sedici assoluzioni. Ha sostanzialmente tenuto conto delle richieste della pubblica accusa, il presidente della sezione penale del tribunale di Lecco Enrico Manzi che ieri mattina ha dato lettura del dispositivo della sentenza con cui si è chiuso il lungo processo per l’ipotesi di reato di concorso aggravato in attività finalizzate al traffico illecito di rifiuti speciali.

Nel novembre 2013, non c’è la Provincia di Milano, l’Arpa, l’Asl e nessuno degli enti preposti per legge alla tutela e al rispetto dell’ambiente nella Regione. A difendere la salute e il territorio lombardo c’è invece una minuscola compagine ambientalista composta da un centinaio di associati con sede a Merone, Comune di poco meno di quattromila anime in provincia di Como. L’associazione «Ilaria Alpi» è l’unica parte civile costituitasi nel processo che a Lecco vede 21 imputati di traffico illecito di rifiuti tossici destinati a un centro per i conferimenti speciali nel Novarese, ma di fatto smaltiti nei cantieri di mezza Lombardia.

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«Siamo i supplenti di chi sarebbe titolato più di noi a vigilare sull’ambiente», spiega l’avvocato Maria Grazia Corti, legale dell’associazione che ha chiesto 50mila euro di risarcimento. Appunto. L’ennesima beffa in una brutta, bruttissima storia in cui materiale nocivo, altamente nocivo tra cui anche amianto, veniva miscelato nel calcestruzzo e nell’asfalto destinati a moltissimi cantieri (78 per la precisione) della Regione e trasportato con più di seimila viaggi (6.400 per l’esattezza) sull’intero territorio lombardo e del Nord Italia. Una montagna di rifiuti (oltre 2500 tonnellate) che tra la fine del 2007 e il 2009, avrebbe consentito alla Perego Strade di trarre un profitto illecito di oltre due milioni di euro. L’indagine confluita nell’operazione «Infinito» contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia – ha portato 21 imputati a processo per traffico illecito di rifiuti in concorso. Tra loro Ivano Perego (nella foto) e Andrea Pavone, condannati rispettivamente a 12 e a 15 anni proprio per aver favorito le infiltrazioni della ‘ndrangheta all’interno delle società di movimento terra.

Secondo gli inquirenti, i rifiuti tossici venivano raccolti, stivati e poi miscelati proprio nella sede della Perego Strade a Cassago, vede tra gli imputati anche i fratelli di Ivano (Claudio, Luigi ed Elena Perego), Giovanni Barone e una quindicina di autisti e dipendenti della stessa Perego Strade. Tutti con posizioni differenti per ruoli e coinvolgimento in un maxi traffico di rifiuti che, secondo l’accusa, avrebbero ammorbato mezza Lombardia.

Inoltre sono stati trovati a Carnate Rifiuti pericolosi anche sotto la ferrovia Milano-Lecco: cinque condanne al processo Perego Strade.

Il tribunale di Milano ha trasferito il filone dell’inchiesta per competenza a Lecco, dal momento che i rifiuti non trattati sarebbero stati stoccati in un deposito a Cassago. Gli imputati sono accusati di aver dato vita a un illecita attività di smaltimento di rifiuti speciali da demolizioni provenienti da cantieri in un po’ tutta la Lombardia, rifiuti che sarebbero poi stati utilizzati come materiale di riempimento in altri cantieri. Come quello per la costruzione del nuovo ospedale Sant’Anna di Como.

Per la Clinica Mangiagalli di Milano, la demolizione di uno stabilimento tessile a Macherio. La stessa situazione che si è verificata per gli asfalti: quelli dello svincolo di Lurago d’Erba all’incrocio tra Como-Bergamo e Vallassina, del raddoppio ferroviario della Carnate-Airuno e del cantiere della Paullese, il cantiere Icam di Orsenigo, a Nibionno presso l’officina Tentori, a Lurago d’Erba per il sottopasso della Como-Bergamo, il cantiere delle Varesine a Milano, quello aperto per il raddoppio ferroviario Carnate-Airuno lungo la Lecco-Milano, il raddoppio della statale 475 ex Paullese e il cantiere Safer in provincia di Novara. Fatti avvenuti tra il 2008 e il 2009….

 

Il business dei rifiuti tossici in Europa:

 

Rsp (individualità Anarchiche)