Mattarella presidente: il solito calderone DC cattosinistroide

mattarella-presidente-renzi-flaminia-

Mattarella presidente: il solito calderone DC cattosinistroide

E’ va bè, che differenza c’è tra Prodi (ricordiamoci della seduta spiritica) e Mattarella? Hanno scelto il meno peggio…. , ma è sempre parte di quella ambiguità che caraterizza le generazioni di democristiani di destra e di sinistra che si mischiavan tra di loro, abituati dal 1861 (repubblica monarchica) a stare in due scarpe, pur di detenere il potere politico, ecomomico, finanziario, militare ….
Il dossettiano Sergio Mattarella è il 4° figlio di Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli anni ’50 e ’60, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa nostra mentre era presidente della Regione Sicilia. Mattarella da buon centrista cattosinistroide, ha invitato anche Berlusconi al Colle per il suo giuramento da presidente. Ricordiamo che Berluska con la massomafia e mammasantissima ci ha sempre sguazzato, umma umma. È stato il momento più drammatico della storia italiana dal dopoguerra a oggi: negli anni tra il1992 e il ’94 è crollato un mondo politico, si è sgretolato il sistema dei partiti, è scoppiata una serie di bombe che hanno compiuto stragi, eliminato due tra i magistrati più famosi d’Italia, ucciso complessivamente 21 persone, provocato un’ottantina di feriti, messo in pericolo il patrimonio artistico del Paese, tenuto a lungo sotto ricatto le istituzioni. Che cosa è davvero successo in quel passaggio d’epoca? Chi si è attivato? Quali sono stati i protagonisti che si sono mossi nell’ombra? Che ricatti sono scattati? Nel febbraio 1992 Antonio Di Pietro, avvia una inchiesta sulla corruzione politica, Mani pulite. Dopo qualche mese, è una valanga. Per episodi di corruzione sono posti sotto inchiesta centinaia di politici, amministratori, imprenditori, i maggiori leader dei partiti, una decina di ex ministri della Repubblica, 4 ex presidenti del Consiglio. Il Parlamento è delegittimato da decine di avvisi di garanzia. L’intero sistema dei partiti è scosso. In un paio di anni il volto della politica italiana cambia completamente.al Nord moriva la «prima repubblica» dei partiti. Il 5/4/1992 le elezioni politiche sanciscono il tracollo dei partiti di governo e il trionfo della Lega di Umberto Bossi. Il pubblico ministero nel processo per la strage di Capaci, Luca Tescaroli, dichiara che attorno a Falcone vivo si erano agitati ambienti dei servizi segreti, della massoneria, della politica e delle imprese. Sul luogo del delitto, a Capaci, è stato ritrovato (o fatto ritrovare?) un bigliettino con un numero di telefono di un funzionario del Sisde (il servizio segreto civile), il cui numero due, Bruno Contrada, poi arrestato e condannato per associazione mafiosa. Nei mesi che seguono l’estate delle bombe, alle stragi si aggiunge lo scandalo Sisde, una storia italiana di agenti segreti che invece di servire lo stato lo derubavano, intascandosi miliardi di lire. Lo scandalo minaccia di coinvolgere anche il presidente della repubblica Scalfaro, ex ministro dell’Interno e dunque per un periodo responsabile anche dell’operato del Sisde.
La transizione italiana è faticosa, drammatica, confusa. In questo clima incerto e teso, molti soggetti, molti poteri devono aver avuto la tentazione d’inserirsi, per tentare di governarla. Massonerie, settori dei servizi segreti, uomini politici, settori imprenditoriali, «menti raffinatissime»… A dar retta agli uomini di Cosa nostra che, compiuto il salto di campo, hanno cominciato a collaborare con lo stato, la Fininvest del piduista Berliska, era tra questi soggetti…
In gioventù Sergio Mattarella si trasferì a Roma e militò tra le file del Movimento Studenti della Gioventù Maschile di Azione Cattolica, del quale fu responsabile come delegato studenti di Roma e poi del Lazio dal 1961 al ’64 e successivamente aderì alla Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Vicino per tradizione familiare alla corrente morotea della Democrazia Cristiana.
In tutti gli anni ’60, la Segreteria politica della DC viene tenuta dai dorotei, Aldo Moro prima, poi Mariano Rumor una volta che Moro va a guidare i governi di centro-sinistra, e Flaminio Piccoli per un breve periodo. Ma andiamo a vedere chi sono questi personaggi:
Aldo Moro all’inizio del 1978 (poco prima del rapimento), spostò la Dc a sinistra, allargando la presenza del PCI nella maggioranza parlamentare.
L’apertura a sinistra verso il PSI, e la concentrazione delle principali cariche istituzionali e di partito nella figura di Amintore Fanfani, genera nel 1959 la spaccatura della corrente maggioritaria di Iniziativa Democratica.
In quell’anno si costituisce la corrente dei Dorotei (il cui nome deriva dal convento di Santa Dorotea nel quale alcuni leader di Iniziativa Democratica si riuniscono per dare la sfiducia a Fanfani), molto più cauta nell’approccio verso il centro-sinistra, e più attenta alle ragioni delle gerarchie ecclesiastiche ed alle associazioni industriali. Alla corrente dorotea aderiscono Aldo Moro, Mariano Rumor, Antonio Segni, Paolo Emilio Taviani.
Nel 1974 il magistrato Luciano Violante accusa Taviani di aver pianificato insieme a Randolfo Pacciardi e a Luigi Cavallo il cosiddetto colpo di stato chiamato “Golpe bianco”: finì per un mese e mezzo in carcere a Regina Coeli insieme a Luigi Cavallo, ritenuto dal giudice Violante il vero ideatore del Golpe bianco. Emilio Taviani era una persona molto ambigua, nel 1977 si fa promotore di una campagna contro il Banco Ambrosiano di Roberto Calvi voluta da Michele Sindona. Nel 1979 parteciperà al finto rapimento di Sindona….
Ma chi è Luigi Cavallo?
Nato a Torino nel 1920, Luigi Cavallo aderisce nel ’43 al gruppo clandestino “Stella Rossa” di cui fanno parte i più combattivi fra gli operai comunisti torinesi. In seguito ad alcuni arresti operati dalla polizia fascista, viene considerato con sospetto dagli aderenti al gruppo comunista. Luigi Cavallo si rifugia quindi in Francia. Subito dopo la liberazione la redazione parigina de l”Umanitè” segnala a L’Unità che un comunista torinese, laggiù residente si è “…offerto di scrivere articoli sulla situazione politica italiana, di cui si dimostra profondo conoscitore…”. Il PCI da il proprio assenso. Un articolo comparso poco dopo sull’organo comunista francese scritto da Cavallo fa insospettire il PCI. Richiamato in Italia per un controllo, Luigi Cavallo si dimette da corrispondente dell’Umanitè, parte quindi per gli USA e vi rimane tre anni. Rientra in Italia nei primi anni ’50 dove fonda coi soldi della CIA il movimento anticomunista Pace e Libertà. Fra i suoi collaboratori troviamo Giorgio Pisanò, proveniente dalle file repbblichine e Edgardo Sogno. L’organizzazione Pace e Libertà verrà ingaggiata dalla Fiat per combattere l’insorgenza operaia e Cavallo si assumerà il compito di costruire il sindacato giallo SIDA. Nel 1962 fonda il giornale “Tribuna Operaia.” Cavallo si incontrerà in quel periodo con il col . Renzo Rocca (direttore dell’Ufficio REI del SIFAR) su incarico di Agnelli getterà le basi della schedatura e del controllo degli operai alla FIAT in collaborazione con i servizi segreti. Dal 1964 al 1966 Cavallo continua a sviluppare queste attività in favore della FIAT. Nel 1967 il SIDA non è più credibile per nessun operaio FIAT, Cavallo allora si inventa una nuova sigla: “Iniziativa Sindacale”, che dati i larghi mezzi finanziari conduce una intensa campagna antisciopero. Nel 1968, in coincidenza con il “suicidio” del Col. Rocca, Cavallo sparisce dalla circolazione, la madre addirittura sparge la voce che il figlio è morto. Ricompare dopo breve tempo durante l’autunno caldo del ’69. Questa volta la sigla utilizzata è “Iniziativa Operaia” che se la prende con i gruppi della sinistra rivoluzionaria.
Segni: presidente della repubblica, approvò nel ’64, insieme ai servizi segreti italiani, il Piano Solo, colpo di stato ideato dall’arma dei carabinieri per imporre un governo autoritario, e per ridimensionare il programma di centro-sinistra del costituendo II governo Moro.
Il piano prevedeva un golpe con l’uso anche di sommergibili dalla marina degli Stati Uniti, ma ripiegarono con le navi ordinarie della Marina Militare Italiana…. L’unica cosa positiva è che Mattarella conosceva Aldo Moro, quindi se vuole essere utile alla Storia, potrebbe tirare fuori i documenti desecretati (top secret) sugli interessi geopolitici che c’erano dietro all’uccisione di Moro da parte dei servizi segreti atlantici, con la partecipazione dei servizi segreti italiani (nuclei clandestini dello stato).
Poi, per essere utile alla società, potrebbe imitare Tsipras, il 1° ministro greco che ha disarmato la polizia, facendo sparire i lacrimogeni e i cordoni degli agenti anti-sommossa durante le manifestazioni, via anche gli agenti in borghese e le provocazioni sbirresche… Una rivoluzione straordinaria per corpi militari nati nella rigida disciplina e nel culto dello scontro, addestrati dall’era della dittatura dei Colonnelli e da anni di violenti scontri di piazza. Certo, tra i duri e puri di Syriza, che hanno fatto fatica a mandare giù l’intesa di governo con i nazionalisti dell’Anel, c’è ancora qualche malumore perché l’esecutivo ha già detto di non aver intenzione di smantellare la Squadra Delta, i 300 agenti d’elite in moto che per anni hanno manganellato per strada (per futili motivi) gli anarchici e i militanti di sinistra.
1978: Prodi annuncia che un’entità, che da verbale ufficiale pare si riferisse a La Pira e Don Sturzo, indica Gradoli come luogo di prigionia dello statista pugliese rapito dalle Br…..

Stato di polizia : L’infamità delle guardie dello stato
03 febbraio 2015

Caso Magherini, chiesto rinvio a giudizio per 4 carabinieri e 3 volontari
Il pm, Luigi Bocciolini, ha chiesto il rinvio a giudizio dei quattro carabinieri che quella notte della scorsa primavera, fra il 2 e il 3 marzo 2014, sono intervenuti per bloccare e arrestare in San Frediano Riccardo Magherini, 40 anni, ex speranza viola, fiorentino, poi morto di botte in strada. Chiesto il rinvio a giudizio con lo stesso reato di omicidio colposo anche per i tre volontari della Croce Rossa. Concluso l’intervento del pm parleranno in aula il difensore della famiglia Magherini, l’avv. Fabio Anselmo e i difensori dei carabinieri e dei volontari, Francesco Maresca e Massimiliano Manzo.

Rsp (individualità Anarchiche)