26 aprile 1933: nasce in Germania la polizia segreta di stato: GESTAPO

26 aprile 1933: nasce in Germania la polizia segreta di stato: GESTAPO

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La GESTAPO fu la temibile polizia politica del regime nazista, creata da Hermann Göring, il 26 aprile di 82 anni fa; se le SS rappresentarono il braccio armato del nazional-socialismo, la GESTAPO ne fu la mano invisibile, un macabro spettro che trasformò la vita dell’Europa occupata in un drammatico incubo.

La famigerata polizia segreta era infiltrata in tutti gli ambienti, attraverso una rete capillare che la vedeva presente negli uffici, nelle fabbriche, nelle scuole, tra gli operai, pronta a colpire e a materializzarsi in qualsiasi momento, comparendo dal nulla, assolvendo il compito di individuare, arrestare e deportare gli oppositori, veri o presunti, del regime; era sufficiente una semplice denuncia, anche anonima, per vedersi confinati nei campi di concentramento.

Nell’aprile del 1934 la GESTAPO entrò nell’orbita delle SS, passando sotto il controllo di Himmler, che divenne, nel giugno 1936, comandante incontrastato di tutte le polizie tedesche; una volta assunta tale carica il reichsfuhrer delle SS, ristrutturò tutto l’apparato, suddividendolo in due grandi arterie, la polizia di sicurezza (Sicherheitspolizei, diretta da Reinhard Heydrich) e la polizia d’ordine (Ordnungspolizei, diretta da Kurt Daluege); sulla base di tale riforma, se la polizia d’ordine inglobava la polizia di vigilanza (Shutzpolizei), la polizia municipale ( Gemeindepolizei) e la gendarmeria, la GESTAPO venne ricompresa, insieme alla polizia criminale (Kriminalpolizei), nella polizia di sicurezza.

Il 10/2/1936 fu il giorno del famigerato decreto Goring, che consentiva alla GESTAPO di agire su vasta scala e soprattutto nessun giudice aveva il diritto di intraprendere azioni legali contro i suoi membri; la polizia segreta si trovò quindi ad operare nell’assoluta illegalità, forte di un potere sconfinato e di un arbitrio assoluto, immune dal giudizio dei tribunali; era, di fatto, la legalizzazione del terrore.

Dotata, quindi, di un potere illimitato, la GESTAPO aveva la sua sede centrale nella Prinz-Albrechtstrasse di Berlino, ma poteva contare su sedi ramificate in ogni angolo, in ogni luogo, in ogni regione degli sterminati territori caduti sotto la dominazione della svastica.

Simbolo della feroce persecuzione del nazional-socialismo, fu messa al bando durante il congresso di Norimberga, al pari delle altre, macabre, strutture di potere create dal delirio nazional-socialista.

 

EUROGENDFOR, la nuova polizia europea con poteri illimitati

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Praticamente non ne ha parlato nessuno. Praticamente la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense (stay behind). Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è il famigerato Camp Ederle delle truppe USA.

Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza. Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero – l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3).

La Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali.

Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto.

Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano….

La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono.

Rsp (individualità Anarchiche)